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Autore: Justice Gundam    08/04/2018    4 recensioni
Nel continente di Vesrin, una regione sconosciuta ma tecnologicamente avanzata del mondo di Pokemon, stanno per accadere degli eventi straordinari. Il giovane ricercatore Gary Oak e la piccola coordinatrice Lucinda Berlitz saranno proprio al centro di queste vicende quando saranno chiamati a Vesrin per quella che all'inizio si preannuncia come un'innocua commissione... e che porterà i due giovani allenatori e i loro compagni a confrontarsi con un passato che tutti ritenevano ormai sepolto e dimenticato. Storia iaspirata al fangame Pokemon Zeta / Pokemon Omicron. Ambientata dopo le mie storie "Heart Soul Adventures" e "Best Wishes Reload", la cui lettura è consigliata per comprendere certi elementi della fanfiction. (Cavaliershipping)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gary, Lucinda
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Pokemon: The Quest for Zeta and Omicron

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 15 - Verso la prova di Gideon

 

Lucinda e i suoi compagni stavano guardando incuriositi l'artefatto che Gideon aveva presentato loro, e che aveva denominato Chiamatempo. Aveva un aspetto davvero inusuale, e Lucinda avrebbe potuto pensare che si trattasse di una sorta di bizzarro orologio antico - ma quelle strane emanazioni colorate che di tanto in tanto provenivano dalla sua superficie facevano subito capire che non si trattava di un giocattolo, bensì di un artefatto dai poteri sconosciuti e potenzialmente pericolosi.

"Il Chiamatempo..." disse Gary. Il giovanissimo ricercatore si avvicinò alla bacheca e diede un'occhiata attenta allo strano oggetto, spinto dalla sua naturale curiosità di studioso. C'era qualcosa di veramente strano, innaturale nell'aspetto e nelle reazioni di quell'oggetto, e anche i suoi compagni di viaggio davano l'impressione di rendersene conto.

"Già... abbiamo studiato a lungo questo misterioso artefatto, ma non siamo riusciti a capire esattamente come funziona... o anche se abbia davvero dei poteri particolari." continuò Gideon, avvicinandosi a Gary con quella sua tipica zoppia, appoggiandosi al suo bastone da passeggio. Lucinda si chiedeva cosa potesse essergli successo per fargli avere quell'andatura zoppicante, ma pensava sarebbe stato ineducato chiederlo, quindi tenne per sè ogni commento. "Tutto quello che sappiamo, tuttavia, ci viene da alcuni bassorilievi ritrovati in alcune zone remote di Vesrin, nel Tempio Delta."

"Il Tempio Delta?" chiese Ursula corrugando la fronte. Per qualche motivo, aveva l'impressione di aver già sentito parlare di quel posto, da qualche parte, ma in quel momento la bambina dai capelli color pesca non era disposta a metterci la mano sul fuoco. Restò a pensarci per qualche istante, poi decise che non era il momento di pensarci. "Hmm... questo nome non mi è nuovo... no, non mi è nuovo. Ma al momento, non saprei dirvi dove l'ho sentito."

"Beh... si tratta effettivamente di un luogo misterioso, che si trova molto lontano da qui... per l'esattezza, sulle pendici di alcune tra le montagne più alte del nostro continente." affermò Gideon, ben lieto di dare ulteriori spiegazioni. "Lo abbiamo chiamato così perchè uno dei simboli ricorrenti della sua architettura è il Delta, una lettera di un antico alfabeto la cui forma ricorda un triangolo. Sembra che questo simbolo sia stato usato per rappresentare il Pokemon Leggendario Rayquaza nell'iconografia dell'antico Popolo delle Meteore."

"Interessante..." affermò Gary. "Comunque, quello che dobbiamo fare ora è cercare di impedire che il Team Asgard o il Team Olimpo riescano ad impadronirsi del Chiamatempo, immagino. Sarebbe un problema se riuscissero a mettergli le mani sopra."

"Esatto. E' per questo che vorrei chiedervi un aiuto, se fosse possibile." affermò Gideon. "Mi rendo conto che vi sto chiedendo un bel po', ma voi siete davvero tra le poche persone di cui posso fidarmi, a parte gli altri membri della Lega di Vesrin. So che avete già affrontato quei due team di criminali in passato, e siete riusciti a tenere loro testa."

"Beh, diciamo che non è stato per nostra scelta..." affermò Ursula sfregandosi una tempia. "Ma... sì, diciamo che per adesso li stiamo tenendo a bada. Certo, non si può dire che siano avversari da sottovalutare."

"Se... c'è bisogno del nostro aiuto, noi siamo pronti a darlo, signor Gideon." continuò Kenny. Ebbe un attimo di esitazione al pensiero che adesso stavano avendo a che fare con due gruppi di fuorilegge molto pericolosi e bene organizzati, ma mise a tacere ogni ripensamento e si preparò mentalmente a quella che si preannunciava essere una prova difficile per tutti loro. "Siamo venuti qui per partecipare alle gare... ma questo non vuol dire che non daremo una mano a fermare quei pericolosi malviventi."

"Del resto, non è la prima volta che abbiamo a che fare con gente simile." concluse Zoey, con serietà ma anche con tranquillità.

Gideon mosse la testa per dire di sì. "Grazie, ragazzi. Sapere che siete dalla nostra parte mi fa sentire più tranquillo." rispose l'esperto di Pokemon Erba. "Ora... se volete approfittare per dare un'occhiata al museo, intanto che abbiamo un po' di tempo, sentitevi liberi di farlo. Ci sono molte cose in questo posto che potreste trovare interessanti."

"Piplup?" cinguettò Piplup guardando verso la sua allenatrice e guardandola come per chiederle conferma. La bambina dai capelli blu prese in braccio il simpatico Pokemon pinguino e gli disse di sì con un cenno del capo.

"Grazie, signor Gideon! In effetti, visto che ci siamo, credo che sarebbe una buona idea guardarci un po' in giro!" rispose la piccola coordinatrice. Iniziò a far spaziare il suo sguardo per la sala, notando gli interessanti reperti esposti nelle vetrine e sotto le lampade alogene. Sotto una grande cupola di vetro, si vedevano dei fossili, mentre una grande mappa della regione di Vesrin, suddivisa in base alle ere geologiche durante le quali si era sviluppata, era affissa ad uno dei muri della sala più piccola in cui si trovavano. "Allora, Gary... che dici, facciamo un giretto?"

"Molto volentieri." rispose il giovane ricercatore con un sorrisetto arguto, accettando il braccio che Lucinda gli stava porgendo. Ursula alzò gli occhi al cielo e fece una smorfia, mentre Zoey sorrideva con aria complice, e Kenny , ormai abituato alla scena, annuiva semplicemente. La ricca ereditiera guardò nuovamente verso il Chiamatempo, ancora ben custodito dietro la teca di vetro antiproiettile... e cercò di ripensare a quando e dove aveva sentito parlare del Tempio Delta. Non era una cosa di cui la sua famiglia si occupava, non che lei ricordasse, almeno... ma poteva essere che la cosa risalisse a prima che lei fosse nata, e che ne avesse sentito parlare di sfuggita un giorno, per caso.

"Hmm... non ne sono sicura... forse farei meglio a chiedere a mamma e papà, la prossima volta che li sentitò per telefono. Qui... ho l'impressione che ci sia molto di più dietro le quinte di quello che sappiamo." riflettè tra sè la ricca ereditiera di Coronopoli. "Beh, per adesso è inutile pensarci tanto. Domani, mi ricorderò di parlarne ai miei genitori. Per adesso... andiamo a vedere cos'ha da offrire questo museo. Non mi sembra noioso come gli altri a cui sono stata."

Per quanto nemmeno Zoey fosse una persona da musei, credendo che fosse molto più interessante uscire e vedere il mondo con i propri stessi occhi, non poteva negare che quello che stava guardando fosse interessante. La rossa coordinatrice di Pokemon si era in quel momento fermata davanti ad una teca nella quale si vedevano delle pietre luccicanti di forma troppo regolare per essere naturali, alcune delle quali erano state addirittura intagliate in una forma sferica quasi perfetta, e sulla cui superficie si vedevano dei lampi di colore sgargianti... Zoey diede un'occhiata alla targhetta che si trovava vicino alla teca, e quello che lesse risvegliò ancora di più la sua attenzione...

"Riproduzioni di Megapietre...?" lesse a voce bassa, divorando la spiegazione. "E così... a quanto pare, anticamente ci fu una grande guerra tra Vesrin e un altro continente...  Questo spiegherebbe come mai qui a Vesrin ci sono alcuneMegapietre... sono ciò che rimane della guerra di un tempo. Immagino... che potrebbe essere un altro elemento che il Team Asgard e il Team Olimpo potrebbero usare per i loro scopi. Ne parlerò con Lucinda e gli altri quando ci fermeremo al Pokemon Center questa sera."

"Zoey, vieni a vedere... ho visto qualcosa di davvero incredibile, da questa parte!" affermò Lucinda, richiamando la sua migliore amica verso un gruppo di reperti posti nel centro del salone principale...

 

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Wilson tirò un sospiro, in parte di stanchezza, in parte di sollievo, quando ebbe la possibilità di togliersi finalmente quel camice da laboratorio e appenderlo vicino alla porta della sua camera da letto. Era stata una giornata abbastanza intensa, e lo scienziato non aspettava che il momento di rilassarsi... ciò nonostante, non potè fare a meno di dare un'occhiata ad alcuni appunti che aveva lasciato sul tavolo del suo soggiorno, e ai disegni che aveva fatto su di essi. Come forse ci si poteva aspettare, Wilson non era quello che si dice un maniaco della pulizia, almeno non a casa propria. Diversi libri, quaderni, fogli di bloc-notes, penne, matite e pezzi di carta straccia giacevano sparpagliati qua e là sul pavimento, sul divano che certamente aveva visto giorni migliori, oppure accatastati in un cestino della spazzatura dimenticato vicino al tavolo. Un sottile strato di polvere si era accumulato sulle superfici di alcuni mobili, e il telecomando della tv era stato abbandonato sul pavimento. Per quanto fosse uno degli allenatori più in vista di tutto Vesrin, a Wilson non dispiaceva vivere in una maniera così semplice, e se doveva essere sincero, con tutti gli impegni che aveva tra la ricerca e l'allenamento dei suoi Pokemon, le faccende di casa erano proprio l'ultimo dei suoi interessi.

Wilson ridacchiò ironico e si sedette al tavolo, rilassandosi un po', e poi dando un'occhiata ai progetti.

"E' più forte di me... anche se sono stanco per la giornata, non riesco proprio a stare senza dare almeno un'occhiata ai miei progetti." disse tra sè. "Aaaah, cavolo... immagino che sia stato anche questo uno dei motivi per cui io e la dolce Aria ci siamo lasciati... alla fine, per quanto ci volessimo bene, eravamo praticamente separati in casa."

Wilson si tolse per qualche secondo gli occhiali, giusto il tempo di sfregarsi gli occhi stanchi e darsi un po' di sollievo. Poi, fedele alla sua fama di appassionato progettista, riprese a guardare i disegni che aveva fatto - ad un profano, sarebbero sembrate soltanto alcune rappresentazioni di Pokemon Drago dall'aspetto futuristico: un Haxorus con addosso una corazza completa di un elmetto e un pettorale; un Flygon con addosso un elmetto altamente tecnologico e delle corte ali metalliche che spuntavano dalla schiena; un Hydreigon coperto da una spessa corazza... e soprattutto, il progetto sul quale si vedeva il maggior numero di annotazioni e di correzioni, un Dunsparce circondato da strani oggetti che apparivano come piastre di armatura... lo scienziato con gli occhiali passò più tempo a riesaminare quel foglio e a farci sopra delle altre annotazioni. Sembrava che quella fosse l'idea a cui lui aveva dedicato più tempo, attenzioni e chiaramente entusiasmo.

"Dun dunn?" Wilson si sentì richiamare da una vocetta acuta e ronzante, e questo riuscì a richiamare la sua attenzione dai suoi amati progetti, e a farlo voltare nella direzione del verso. Un Dunsparce dall'aspetto vivace e docile al tempo stesso stava fluttuando lentamene verso di lui, sbattendo rapidamente le sue corte ali e muovendo lentamente la sua lunga coda come una sorta di pendolo. Wilson, dapprima un po' sorpreso, fece un cenno allo strano Pokemon Normale e lo invitò a posarsi sul tavolo, cosa che Dunsparce non si fece dire due volte.

Il buffo Pokemon Terraserpe si avvicinò alla superficie del tavolo e si mise in sospensione per un istante, poi ripiegò le ali contro il corpo e atterrò silenziosamente su di esso. Wilson allungò una mano e accarezzò delicatamente il suo Dunsparce sulla testa, ripensando tra sè a quanti anni fossero passati da quando aveva iniziato il suo viaggio come allenatore, e come il suo primo Pokemon fosse stato appunto uno di quei buffi ed insoliti Pokemon di tipo Normale a cui la maggior parte degli allenatori non dà neanche un'occhiata.

"Effettivamente, i Dunsparce non sono quello che si dice i Pokemon più competitivi che si possano trovare..." disse tra sè lo scienziato, mentre il suo Dunsparce emetteva ancora una volta quel suo verso acuto e vivace che voleva dire che stava apprezzando molto le coccole. "Ma... sinceramente, non capisco come mai vengono ignorati così. Come aveva detto quella Superquattro di Johto, quella volta? Che... ogni allenatore dovrebbe cercare di vincere con i suoi Pokemon preferiti? Ci dovrebbero essere più persone a questo mondo a prendere a cuore questa massima."

"Dunsparce?" chiese Dunsparce muovendo la coda come un cagnolino entusiasta.

Wilson fece una breve, bonaria risata. "Niente, niente, Dunsparce. So che tu sei il mio Pokemon più forte, e non mi interessa quello che pensano degli ignoranti che credono di poter sconfiggere un'intera Lega Pokemon con un Alakazam e uno Snorlax. Tsk... solo perchè hanno dei Pokemon considerati competitivi, si montano la testa e credono di poter battere chi ha messo tempo, impegno e fatica nell'allenare con diligenza i propri Pokemon. Cosa succederà di questo passo, mi chiedo io? Qualcuno crederà di poter catturare... che so, Darkrai e Latios... e di riuscire a vincere un torneo di Pokemon soltanto con quelli? Ridicolo..." commentò Wilson, finendo per partire per la tangente e confondere ancora di più il suo Dunsparce.

Il Pokemon Terraserpe reagì facendo roteare i suoi grandi occhi nelle orbite in segno di confusione, e Wilson lo rassicurò strizzando un occhio nella sua direzione. "Hehee, scusa, Dunsparce, ho finito per disperdermi nei miei discorsi ancora una volta, eh? Scusa, mi sono lasciato trasportare." affermò. "Comunque, non ti preoccupare. Se questi miei progetti daranno frutto, potremo avere il vantaggio che ci serve contro quelle canaglie del Team Olimpo e del Team Asgard. Spero soltanto di completarli in tempo utile... ma sono fiducioso che il mio progetto riuscirà."

"Dun dunsparce!" Dunsparce si drizzò in piedi, tenendosi in equilibrio precario sulla coda per qualche istante e sbattendo freneticamente le piccole ali. Wilson comprese che il suo Pokemon preferito voleva esprimere tutta la fiducia che provava nei suoi confronti, e lo rassicurò ulteriormente grattandolo sotto il mento.

"Lo so che anche tu sei impaziente di partecipare a questo esperimento." affermò. "Ma non voglio costringerti, voglio che tu ci pensi bene e decida da solo se vale la pena di rischiare. Ho cercato di fare tutto il possibile per minimizzare i rischi, ma non li si può mai ridurre a zero. Se qualcosa dovesse andare male, potresti non tornare più quello di prima."

L'entusiasmo di Dunsparce si smorzò giusto un po' - il Pokemon Terraserpe sembrava già essere al corrente di quello che comportava l'esperimento di cui parlava il suo allenatore, e non voleva certo sottovalutarlo, ma non voleva neanche perdere quella che si preannunciava come una splendida possibilità di dare una mano al suo allenatore. "Dunsparce... Sparce!" affermò dopo averci riflettuto su per un istante, e mosse la testa per dire di sì.

Wilson alzò gli occhi al cielo con fare ironico. "Va bene... se è questo che vuoi, allora non cercherò di farti cambiare idea, Dunsparce. Sei sempre stato un po' testardo da questo punto di vista, eh? Tale allenatore, tale Pokemon..." affermò. "Bene, questo vuol dire che ci metterò ancora più attenzione, in modo che nonti succeda niente di male. Ma... per oggi lasciamo perdere questi progetti, è stata una giornata lunga e stancante... allora, che ne dici? Preparo qualcosa per cena?"

"Dunsparce? Dun duuuuun!" Il buffo Pokemon Normale sgranò gli occhi allarmato all'idea che il suo allenatore preparasse la cena, e poi scosse furiosamente la testa per dire di no - gli era affezionato, certo, ma non al punto da essere disposto a buttare giù quella poltiglia indefinita che Wilson chiamava cibo!

A suo merito, bisogna dire che Wilson prese il rifiuto con molta filosofia. "Già... lo immaginavo, mio piccolo amico. Come allenatore e come inventore valgo molto di più che come cuoco, vero?" commentò, e Dunsparce confermò con un cenno deciso della testa. "Ehm... beh, diciamo che non c'era bisogno di confermarlo con tanta sicurezza... ma non importa, vorrà dire che ordineremo qualcosa da mangiare. Allora, Dunsparce? Pizza con tonno e cipolla, come al solito?"

"Sparce!" affermò con gioia Dunsparce, gli occhi che luccicavano e una gocciolina di bava ad un angolo della bocca!

 

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La notte era calata su Onegapoli, e mentre la maggior parte dei Pokemon e dei rispettivi allenatori si godeva un po' di meritato riposo dopo una giornata passata a camminare e ad esplorare la città, c'era qualcuno che non riusciva a prendere sonno. Lo Scizor di Gary, un esemplare ben allenato, dalla corazza lucida e dalle tenaglie affilate come rasoi, era seduto in posizione di meditazione in uno spiazzo davanti al Pokemon Center, gli occhi chiusi e la testa abbassata come un monaco in preghiera. Il Pokemon Coleottero/Acciaio immaginava che ben presto sarebbe giunto il momento di dare il meglio di sè in una sfida con il Capopalestra locale, e che Gideon non era certo una persona da sottovalutare. Sapeva per certo che utilizzava Pokemon di tipo Erba, e questo voleva dire un grosso vantaggio per lui... ma non si poteva mai sapere cosa l'avversario riuscisse a mettere in campo e quali strategie fosse in grado di sfoderare.

Dopo aver passato qualche altro secondo a meditare, Scizor si alzò in piedi, tenendo le chele incrociate davanti a sè e gli occhi chiusi. Per diverso tempo, il Pokemon mantide restò fermo dov'era, e qualcuno avrebbe potuto pensare che si fosse incantato o perso nei propri pensieri...

Una foglia portata dal vento passò fluttuando accanto a Scizor...

*SLASH!*

Tutto accadde in una frazione di secondo. Scizor aprì di scatto gli occhi ed eseguì una mezza giravolta su sè stesso, le chele portate in fuori per sferrare un colpo preciso e micidiale! L'attacco Aeroassalto colpì la foglia cadente con accuratezza quasi chirurgica e la tagliò in due con un colpo netto, facendola cadere a terra mentre Scizr appoggiava un ginocchio per terra. Sembrava un samurai che aveva appena sferrato il colpo di grazia ad un avversario, e si portava anche allo stesso modo.
Scizor tirò un sospiro e si rilassò finalmente. Era un'ora che si allenava per conto suo, e anche se si trattava di un Pokemon potente e resistente, anche lui aveva i suoi limiti. E poi, ormai era notte fonda... forse era il caso di tornare nel Pokemon Center e farsi una dormita come tutti gli altri.

Un petalo rosa fluttuante attirò i suoi sensi acuti, e Scizor tornò nuovamente concentrato e pronto all'azione. Il Pokemon Coleottero/Acciaio alzò la testa, incuriosito e in parte allarmato... e si vide arrivare addosso una massa di petali rosa che formarono un vortice davanti alla sua faccia! Sbalordito, Scizor non ebbe altra scelta che indietreggiare, tenendo le chele davanti alla faccia per proteggersi da quello che sembrava essere un attacco sconosciuto...

Ma proprio quando Scizor si apprestava a contrattaccare, la massa di petali si fermò a mezz'aria e si disperse, fatta a pezzi da un'improvvisa scarica elettrica proveniente da qualche punto dietro di essa! Malgrado i suoi tentativi di mantenere un contegno marziale, Scizor fece un salto per aria per la sorpresa e sgranò gli occhi, credendo che qualcuno lo stesse attaccando con qualche mossa sconosciuta...

"Pachi pachi!"

"Marrrrractus!"

E un attimo dopo, il sorpreso Pokemon mantide si ritrovò davanti il Pachirisu e il Maractus di Lucinda, che lo stavano prendendo bonariamente in giro! Lo scoiattolino elettrico e il cactus ballerino si stavano appoggiando l'uno all'altro, ridendo in maniera contenuta, ma comunque facendo vedere che si erano divertiti molto alle spalle del fin troppo serio Pokemon mantide...

Il quale, dopo un attimo di smarrimento, corrugò la fronte con un appena udibile stridio metallico e marciò deciso verso i due burloni, fermandosi ad apena qualche passo da loro per guardarli severamente.

"Scizor?" esclamò con acredine, tenendo le braccia conserte per dare un po' più di enfasi alle sue parole.

Tuttavia, Pachirisu e Maractus non diedero troppo peso al suo modo di fare - per quello che li riguardava, il buon Scizor aveva bisogno di prendersela un po' comoda e non comportarsi come se ogni cosa fosse questione di vita o di morte.
"Pachi pachirisu!" affermò lo scoiattolo elettrico, la coda che si muoveva sinuosamente dietro di lui in un gesto distensivo.

"Mara mara, ctus tus!" rispose Maractus, muovendo le braccia come se stesse suonando un paio di maracas invisibili o facendo il ballo della scimmia! Per enfatizzare ancora di più il fatto che voleva essere solo uno scherzo innocente, il grazioso cactus fiorito fece una piroetta, aprì le braccia e fece apprire i fiori rosati che spuntavano sul suo corpo. "Marrractus!" esclamò, prima di darsi il cinque con Pachirisu.

Dopo essere rimasto per qualche secondo a guardare stupito quei due che festeggiavano lo scherzo ben riuscito, Scizor sospirò e alzò le spalle. Inutile prendersela, quei due in fondo volevano soltanto farlo rilassare un po'... e malgrado la loro apparente mancanza di serietà, Scizor doveva ammettere che apprezzava il pensiero. In fondo, erano pur sempre i Pokemon della fidanzatina del suo allenatore, e non c'era nulla di male nel voler stringere dei rapporti di amicizia un po' più stretti.

"Zor..." affermò con un cenno della testa appena visibile.

Pachirisu apprezzò il gesto e strizzò l'occhio per fare segno che ricambiava le attenzioni di Scizor. "Pachi!"

"Sci scizor. Scizor." continuò la mantide scarlatta, spiegando il motivo per cui si trovava lì.

Maractus annuì comprensivo - Scizor voleva tenersi pronto ad un confronto con Gideon, che era sicuro sarebbe arrivato di lì a breve. "Maractus!" affermò, un po' pensieroso, prima di farsi venire un'idea. "Maractus... maractus!"

"Scizor?" chiese Scizor, inclinando la testa da un lato per dire che non era sicuro di quello che volesse dire il Pokemon cactus. Quest'ultimo sfoderò il suo immancabile sorriso che lo faceva quasi sembrare un gatto astuto... e si mise in guardia davanti a Scizor, fece un rispettoso inchino, e si tenne pronto alla battaglia! Dopo un istante di vago stupore, Scizor comprese quello che voleva dire Maractus, e si mise in guardia a sua volta... ma non riuscirono nemmeno ad iniziare il loro scontro d'allenamento, prima che Pachirisu si intromettesse, indicando la case tutt'attorno al Pokemon Center con la sua folta coda.

"Pachirisu! Pachi pachi!" esclamò lo scoiattolino. Scizor e Maractus si fermarono di colpo e guardarono con imbarazzo quello che Pachirisu stava indicando... in effetti, venne loro in mente un problema che, nell'eccitazione del momento, si erano dimenticati: se avessero combattuto lì, anche se soltanto per allenarsi, avrebbero finito per svegliare l'intero quartiere e ricevere come ricompensa una raffica di uova e verdure marce!

Scizor e Maractus si guardarono attorno mortificati... poi si guardarono a vicenda, e il Pokemon mantide si sfregò la nuca per chiedere scusa. Non stava esattamente facendo la sua migliore figura, quella sera...

"Scizor... sci?" affermò, prima di voltare lo sguardo per proporre un luogo nel quale avevano migliori possibilità di fare il loro scontro di allenamento senza recare disturbo a nessuno... uno spiazzo erboso vicino ad un grande orto coltivato a verdure e piante di Bacche. Maractus disse di sì con la testa, e i due Pokemon si incamminarono verso lo spiazzo libero, preparandosi mentalmente alla sfida che sarebbe probabilmente arrivata di lì a poco.

Giunti nel luogo stabilito, i due pokemon si misero in guardia e si inchinarono di nuovo, poi si misero in guardia e cominciarono a combattere. Fu Maractus a fare la prima mossa, usando un attacco Pugnospine - che consisteva nell'estendere un braccio, far spuntare da esso una serie di corti spuntoni verdi e sferrare un poderoso cazzotto dritto verso il pettorale di Scizor. La mantide scarlatta vide arrivare in tempo l'attacco e si difese efficacemente incrociando le braccia davanti a sè; riuscì ad intercettare il colpo, costringendo Maractus a saltare all'indietro per non esporsi ad un contrattacco, ma il Pokemon Cactus non riuscì a difendersi efficacemente quando Scizor partì al contrattacco un istante dopo, tenendo sollevata una delle sue chele, e sferrando con essa un fendente preciso e potente! L'attacco Ferrartigli colpì Maractus alla spalla e lo fece barcollare, ma il cactus ballerino si riprese rapidamente e aprì i suoi bellissimi fiori, emanando da essi una nuvoletta di vapore rosato che raggiunse le narici del Pokemon Coleottero/Acciaio.

"Zor..." mormorò Scizor, e la testa cominciò a girargli sentendo il profumo dolce ed inebriante che si diffondeva attorno a lui, gli entrava nelle narici e gli penetrava fino al cervello! Il Pokemon mantide indietreggiò di qualche passo, e cercò di concentrarsi sul suo avversario, ma gli effetti della sostanza inebriante emessa da Maractus erano già iniziati, e Scizor non riusciva più a reagire con la stessa prontezza di prima. Il risultato fu che non vide arrivare in tempo l'attacco Energipalla che Maractus lanciò contro di lui un attimo dopo, e anche se 'attacco non si rivelò per niente efficace, l'effetto sorpresa fu comunque abbastanza per lasciare Scizor un po' frastornato.

"Maractus tus tus!" esclamò Maractus. Il Pokemon Cactus si mise a danzare elegantemente attorno a Scizor per spronarlo a riscuotersi e combattere ancora... e la sua richiesta fu esaudita un istante dopo, quando il Pokemon Coleottero/Acciaio si rimise in guardia, si concentrò ancora più di prima, e sferrò un abile attacco Forbice X!

"Scizor!"

Con uno scatto velocissimo, il Pokemon Chele corse in avanti e sferrò un poderoso fendente con entrambi gli artigli! Maractus reagì con abilità e riuscì a deviare un colpo, ma l'altro superò la sua guardia e lo centrò in pieno! Scizor passò rapidamente oltre il suo avversario mentre questo barcollava stordito, e si voltò con un elegante movimento, rimettendosi in guardia una frazione di secondo dopo.

"Ma... ractus... Mara!" esclamò Maractus. Riuscì a mantenere l'equilibrio e si afferrò la testa per far cessare il capogiro che lo stava prendendo... poi si girò per affrontare di nuovo Scizor, che stava attendendo che il suo compagno di allenamento fosse pronto a continuare. Il Pokemon Cactus riprese fiato per qualche secondo e poi, con un cenno del capo, fece capire a Scizor che era perfettamente in grado di andare avanti.

"Scizor!" rispose la mantide rossa con un cenno di intesa, e i due Pokemon, dopo essersi guardati negli occhi ed essersi sorrisi a vicenda, ripresero l'allenamento di buona lena, sotto lo sguardo attento di Pachirisu...

 

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La mattina dopo, la squadra di Lucinda si era riunita nel salone centrale del Pokemon Center, e i loro Pokemon si erano riposati un po' dopo l'allenamento che alcuni di loro avevano fatto quella notte. Avevano finito la colazione da un po', e stavano aspettando che tutti fossero pronti a muoversi.

"Uff... chissà cosa ci aspetta oggi... spero proprio che avremo la possibilità di fare un po' di allenamento per la prossima gara, o per il prossimo incontro con il Team Olimpo." affermò Kenny, il cui Empoleon stava facendo un po' di pratica, sgranchendosi le ali e roteando la testa da una parte e dell'altra. Dopo essersi riscaldato un po' i muscoli, il Pokemon Acqua/Acciaio guardò verso Kenny e Lucinda, e mosse il becco per dire che era pronto a qualsiasi sfida.

"O il Team Asgard... ancora riesco a sentire la voce di quel tipo, Loki, che ci prende in giro. E con quello Spiritomb che ha con sè... non mi stupirebbe se tornasse all'attacco prima di darci la possibilità di prepararci." continuò Zoey. "Non c'è niente da fare, dobbiamo cercare di scoprire quanto più possibile su quei team di criminali, se vogliamo avere la possibilità di contrastarli."

"Parlate di quelle due organizzazioni criminali chestanno cominciando a farsi un nome qui a Vesrin?" chiese retoricamente l'Infermiera Joy di turno, mentre il suo Chansey preparava alcune dosi di medicina. "Ho sentito che quelli del Team Asgard hanno preparato un grosso colpo alla Mansione Mezzanotte, e hanno portato via un Pokemon molto forte e pericoloso."

"Empoleon!" affermò lo Empoleon di Kenny, confermando i timori dell'infermiera dai capelli rosa.

"Eravamo alla Mansione Mezzanotte anche noi, infermiera Joy. Abbiamo visto con i nostri occhi di cosa era capace il comandante del Team Asgard, Loki." affermò Gary. Il giovane ricercatore aveva fatto schierare i suoi Pokemon (Umbreon, Arcanine, Exeggcutor, Scizor, Electivire e Blastoise), in modo da verificare le loro condizioni e vedere chi di loro aveva bisogno di un po' più di allenamento. "Peradesso, siamo stati in grado di tenere testa a tutto quello che il Team Asgard e il Team Olimpo ci hanno mandato contro, ma ho l'impressione che non passerà molto tempo prima che comincino a fare sul serio."

"Avete già affrontato il Team Asgard e il Team Olimpo? Siete coraggiosi, lasciate che ve lo dica." disse Joy. "Ma non esponetevi troppo. Sono gente senza scrupoli, e immagino che lo sappiate già."

"Stia tranquilla, infermiera Joy, faremo in modo che quei malfattori non ottengano ciò che vogliono." disse Lucinda, resa un po' più sicura di sè da una buona notte di sonno... e dalla danza che Maractus ed Ambipom stavano facendo, in modo da rallegrare la giornata a tutti i Pokemon! "E poi, anche il signor Gideon è qui e ci sta dando una mano... ieri ci ha portati a vedere il museo, e abbiamo visto qualcosa che forse uno dei due Team... o tutti e due... ha adocchiato."

"Chansey?" chiese la Chansey dell'infermiera, che si era già fatta un'idea di cosa stessero parlando.

"Ambipom..." rispose la Ambipom di Lucinda. Per un istante, sembrò che la scimmietta con due code si fosse fatta seria, ma tornò a sorridere gioiosamente un attimo dopo e alzò le sue code, facendo il segno dell'okay con le mani! "Pom pom!"

"Ho l'impressione che la scimmietta stia dicendo che abbiamo la situazione sotto controllo!" affermò Ursula, e questa volta la sua voce mancava dell'accento sarcastico e spocchioso che aveva di solito. "Sappiamo già a che cosa stanno mirando, se non altro. E non ci faremo cogliere di sorpresa."

"Il Chiamatempo..." disse tra sè Gary con un cenno della testa. Stava per intervenire di nuovo nella conversazione e dire la sua, quando la porta d'ingresso del Pokemon Center si aprì con un lieve sibilo, e da essa entrò la persona che Lucinda, Piplup e i loro compagni si aspettavano di vedere da un momento all'altro.

"Buongiorno, ragazzi. Spero di non avervi disturbato." si presentò Gideon, per poi voltarsi verso l'infermiera Joy. "E buongiorno anche a lei, infermiera Joy. Vedo che siete sempre molto indaffarati, già di prima mattina. Tutto a posto, spero."

"Buongiorno, signor Gideon." rispose l'infermiera dai capelli rosa con il suo immancabile sorriso, in mezzo ad una serie di auguri di buongiorno. "Sì, sono contenta di poter dire che per adesso la situazione è calma. L'agente Jenny è già passata per dirmi che la nostra città è in allerta nel caso il Team Olimpo o il Team Asgard volessero colpire. A parte questo, tutto nella norma... e siamo più tranquilli anche perchè ci sono questi ragazzi a darci una mano."

"Facciamo quello che si può." rispose Zoey alzando le spalle. "Signor Gideon... per noi è un piacere rivederla, ma... immagino che se lei è qui, non è emplicemente per fare due chiacchiere, dico bene?"

Mantenendo la sua espressione seria, Gideon avanzò appoggiandosi al suo bastone. "In effetti hai ragione, Zoey. Sono qui per proporvi... una piccola sfida, se vogliamo." continuò. "Ho appena finito di riassettare la mia Palestra, e i miei Pokemon sono pronti a qualsiasi sfida. Credo che... questo sia il momento ideale per misurarmi con voi, e vedere da me se siete pronti, o magari darvi qualche dritta."

"Mi sembra che lei sia una persona che va dritta al punto, signor Gideon." rispose Gary. Il suo Arcanine e il suo Umbreon si erano già schierati al fianco del loro allenatore, e il cane-tigre emise un ringhio sommesso che esprimeva il suo desiderio di iniziare a combattere. "Come può vedere, i miei Pokemon sono già pronti all'azione. Ma non è questo il luogo adatto per una battaglia di Pokemon, immagino."

"Scizor..." mormorò il Pokemon mantide religiosa. Era soddisfatto di essersi tenuto alzato per fare un po' di allenamento, in previsione di una battaglia.

"No davvero. Per questo volevo invitarvi alla mia Palestra." continuò Gideon con tutta calma. La mano con cui teneva il suo bastone da passeggio fece un breve, elegante movimento in modo che il bastone eseguisse una giravolta, poi lo afferrò al volo con nonchalance. "Sono curioso di vedere cosa sapete fare davvero in uno scontro di Pokemon. Ho già visto la vostra abilità nella gara dell'altro giorno, e Devon mi ha riferito di come è andato il confronto con lui. Ma preferisco avere un riscontro personalmente."

"Un incontro di Pokemon con il signor Gideon, eh?" chiese retoricamente l'infermiera Joy, mentre il quintetto di allenatori cominciava a prepararsi. "Vi auguro buona fortuna, ragazzi. Ne avrete bisogno... il signor Gideon non è un allenatore qualsiasi. E' stato il maestro di Erika, l'attuale Capopalestra di Azzurropoli, e potete immaginare che conosce i Pokemon d'Erba come il palmo della sua mano."

Questa volta, Gary non riuscì a nascondere la sua sorpresa. "Davvero? Questa proprio non la sapevo... la signorina Erika non me ne aveva mai parlato, anche se immagino che sia stato perchè non ce n'è mai stata occasione..." affermò.

Gideon sorrise, con un pizzico di malinconia per quelli che considerava tempi migliori... e Lucinda notò che, anche quando sorrideva o esprimeva soddisfazione, Gideon manteneva comunque quell'espressione vagamente depressa. Chissà cos'era successo nel suo passato, per farlo diventare così cupo?

"Beh, è stato parecchio tempo fa. Allora abitavo ad Azzurropoli, e devo ammettere senza troppa modestia che ero un attore di un certo successo." affermò Gideon, tornando con la mente a quei tempi ormai lontani. "Eh, già... è stato tanto tempo fa. Bisogna fare sempre tesoro dei momenti di gioia della vita, perchè non si può mai sapere quando finiranno. Ma... non siamo qui per ascoltare le mie rimostranze, vero? Va bene... quando avete finito di prepararvi, ci vediamo qui fuori, e vi condurrò alla mia Palestra. Tenetevi pronti, perchè non ho nessuna intenzione di rendervi le cose facili."

"D'accordo..." disse Zoey, con un po' di incertezza. Con un cenno della testa, Gideon salutò i ragazzi e tornò fuori per aspettarli, lasciandoli a chiedersi cosa nascondesse dietro quei suoi modi di fare cupi e fatalisti...

 

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Non più di un quarto d'ora dopo, il quintetto di Lucinda aveva finito le loro preparazioni, e si erano incontrati con Gideon appena fuori dal Pokemon Center. Il Capopalestra di Onegapoli li stava in quel momento conducendo verso la sua Palestra, un grande edificio a forma di cupola che sorgeva non troppo lontano dal grande orto di Bacche accanto al quale Scizor e Maractus si erano allenati quella notte. Chiaramente, questa volta si vedeva molta più attività: diversi cittadini di Onegapoli, uomini, donne e anche bambini, si stavano occupando dell'orto, riassettandolo, arandolo, togliendo le erbacce e i parassiti, e piantando nuove bacche. Diversi Pokemon stavano lavorando al loro fianco, aiutandoli in ogni attività.

"Pip piplup!" cinguettò lo starter di Lucinda, che camminava davanti alla sua allenatrice, come sempre mostrando decisione ed orgoglio. Il suo sguardo si posò sulle piante di Bacche più vicine, e in particolare su un grande cespuglio di Bacchecedro di un brillante colore giallo.

"Mi sembra che tu sia parecchio interessato a quelle Bacche, vero, Piplup?" chiese Lucinda, sorridendo garbatamente al buffo Pokemon pinguino. Piplup rispose girando la testa dall'altra parte per fare finta che in realtà non gli interessasse nulla delle Bacche. "Signor Gideon, vedo che avete messo su un bell'orto... è di proprietà di tutti i cittadini di Onegapoli, mi sembra di capire."

Il Capopalestra di tipo Erba disse di sì con la testa. "Una mia idea perchè tutti i Pokemon di questa città e dei dintorni avessero sempre un po' di cibo assicurato." spiegò, e annuì lentamente nel vedere due abitanti e un Machoke portare con sè alcuni cestini pieni di Bacchearancia e Bacchepesca. "Assieme al museo, è una delle cose di cui noi di Onegapoli andiamo più fieri. Se volete, dopo possiamo darci un'occhiata più da vicino. Ma prima... vediamo di mettere su una battaglia degna di questo nome, okay? Ecco la mia Palestra. Siete tutti i benvenuti."

"Effettivamente, a guardarla così, dà l'impressione di una serra." fu il commento di Kenny. Il ragazzino si era fermato a pochi passi dall'ingresso, una grande arcata ricoperta di rampicanti variopinti, e affiancata da delle grandi siepi di colore verde smeraldo. "Del resto, immagino che fosse il minimo per una Palestra di tipo Erba."

"E che tipo di prova ci sarà da superare qui dentro, signor Gideon?" chiese Zoey.

Il Capopalestra picchiettò un paio di volte per terra con il suo bastone da passeggio. "Ogni cosa a tempo debito, mia giovane amica. Sarà una prova che verificherà la vostra memoria e la vostra capacità di tenere d'occhio anche i particolari apparentemente più insignificanti." disse, e guardò distrattamente un gruppetto di Taillow che passava in quel momento sopra la grande serra, cinguettando fragorosamente. "Prego, entrate. Vi faccio strada."

"Piplup..." disse Piplup, sentendosi di colpo un po' meno sicuro di sè. Se ci fosse stato da combattere o da esibirsi, era pronto a garantire che avrebbe fatto del suo meglio, ma questo tipo di prova non erano esattamente il suo forte. Ciò nonostante, Piplup si fece coraggio e prese fiato, guardò verso la sua allenatrice e le fece un cenno di assenso con la testa.

"Stai tranquillo, Piplup. Non c'è di che preoccuparsi! Prima di tutto, vediamo di cosa si tratta." disse la bambina dai capelli blu, convinta che sarebbero comunque riusciti a trovare il modo di superare la prova di Gideon. "Di qualsiasi cosa si tratti, se collaboriamo e stiamo attenti, sono sicura che ne verremo fuori bene."

"Piplup!" cinguettò il Pokemon pinguino. A quel punto, il gruppo stava passando il tunnel che dall'ingresso dava accesso all'interno della Palestra, camminando sotto un soffitto ricoperto di edera.

"Evviva l'ottimismo." commentò Ursula, tenendo le braccia incrociate e alzando le spalle. Anche se non era più ostile nei confronti di Lucinda da un po' di tempo ormai, la piccola ereditiera di Coronopoli non poteva dire che certi modi di fare della sua rivale non le dessero un po' fastidio.

Ursula mise da parte questi ragionamenti nel momento in cui il gruppo emerse dalla galleria, e raggiunse l'interno della Palestra... e immediatamente, Gary sentì che l'atmosfera era cambiata, e si sentiva molta più umidità, un altro elemento che faceva pensare ad una sorta di immensa serra. Tuttavia, non era certo questo il particolare che il giovane ricercatore e i suoi compagni di viaggio stavano notando prima di tutti gli altri in quel momento: all'interno della Palestra, il pavimento era coperto di erba rigogliosa, con delle grandi piante dalle foglie larghe che crescevano in alcuni punti, e diversi Pokemon d'Erba, soprattutto Bellsprout, Oddish e Budew, che andavano in giro senza preoccupazioni, giocando tra i cespugli e gli alberelli. Poco lontano dall'uscita, affiancato da delle panchine in legno dipinto, si trovava un muro fatto di siepi accuratamente potate, nel quale si aprivano due varchi di uguale larghezza, entrambi abbastanza ampi da permettere ad un essere umano, o magari anche ad un Pokemon un po' più grande di un uomo, di passare attraverso senza difficoltà. Tutt'attorno, si sentiva un inconfondibile profumo di fiori, come se una primavera assolata fosse stata per sempre conservata all'interno di quell'edificio.

"Benvenuti alla mia Palestra. Spero che vi piaccia la sua particolarità... ovvero, il labirinto di siepi che ho fatto costruire al suo interno, grazie anche all'aiuto dei miei compagni Pokemon." commentò Gideon. Per una volta, i ragazzi videro che il Capopalestra di Onegapoli stava mostrando autentico orgoglio per qualcosa che aveva realizzato. "Certo, non mi aspetto che duri per sempre, ma è un lavoro che ho portato a termine con grande cura ed attenzione, e mi fa piacere che sia riuscito così bene."

"E' un posto molto bello. Ha classe." ammise Ursula, sorridendo garbatamente quando un Sewaddle, un Pokemon simile ad un bruco giallo e verde, con una grande foglia verde che cresceva a mo' di cappuccio sopra la sua testa, le si avvicinò zampettando su un ramo basso. La ragazzina dai codini a spirale grattò il Pokemon Coleottero/Erba sulla testa, e quest'ultimo rispose chiudendo gli occhi e sorridendo in segno di apprezzamento.

"Immagino che quel labirinto di siepi sia la prova, vero?" chiese Zoey. La rossa coordinatrice gettò un'occhiata all'interno del labirinto, in modo da farsi un'idea di cosa li poteva aspettare all'interno. Ad una prima occhiata, non dava l'impressione di avere particolari segreti, e questo non fece altro che insospettire Zoey ancora di più. Se l'insidia non era così ovvia ed apparente, non poteva che essere qualcosa di ancora più pericoloso.

"Esattamente." rispose Gideon con calma, dirigendosi verso un angolo esterno del labirinto, e fermandosi sotto un piccolo lampione. "Ora, voglio che voi entriate in questo labirinto e usciate dall'altra parte. State attenti a tutto quello che vedete, e cercate di collaborare. Questo è tutto quello che vi posso dire. Ci vediamo dall'altra parte."

Con queste parole, Gideon premette un pulsante su un lato del lampione, e la sezione di terreno sulla quale era in piedi sprofondò lentamente, rivelandosi per quello che era in realtà - una sorta di ascensore che penetrava nel terreno! Un pannello scorrevole provvide a coprire il pozzo dell'ascensore non appena Gideon fu completamente sprofondato, lasciando il gruppo di Gary e Lucinda davanti all'ingresso di quel labirinto dal quale non sapevano cosa aspettarsi.

"Accidenti... un altro esempio della tecnologia avanzata di Vesrin, immagino." affermò Kenny, guardando impressionato il punto in cui Gideon era sprofondato. "Bene... allora, come facciamo ad oltrepassare questo labirinto? Ci sono due ingressi... quale sarà quello giusto?"

"Potrebbero essere entrambi giusti, in realtà." affermò Gary. "Proviamo a fare così... ragazze, voi entrate in un ingresso, e io e Kenny entriamo dall'altro. Uno dei due gruppi dovrà pur sbucare fuori alla fine, e attenderà l'altro."

"E come facciamo a sapere quando uno dei due gruppi è arrivato all'uscita?" chiese Lucinda.

"Beh, quello non è un problema. Il gruppo che esce per primo potrebbe mandare un Pokemon Volante ad avvertire gli altri." continuò Zoey. "Potrebbe essere un'idea?"

Gary disse di sì con la testa. "Sì, mi sembra che vada bene. Okay, ragazze... ci si vede dall'altra parte del labirinto. Buona fortuna!"

"Altrettanta a voi..." concluse Ursula, mentre ciascun gruppo si dirigeva verso l'ingresso che avevano scelto. Con un pizzico di trepidazione, Lucinda e Piplup entrarono per primi nel labirinto, camminando in mezzo a due alti muri di siepi finemente potate che si alzavano per circa due metri da terra, dando ai corridoi interni del labirinto un aspetto misterioso e quasi magico. La ragazzina dai capelli blu si voltò per controllare che le sue due amiche e rivali fossero dietro di lei, e si sentì rassicurata nel vedere Zoey accanto a lei, pronta a darle una mano come sempre. Anche ora che aveva imparato a cavarsela da sola, Lucinda si sentiva molto rassicurata al pensiero che Zoey fosse lì con lei... e ovviamente, anche Piplup e il resto dei suoi Pokemon.

"Piplup pip!" cinguettò il Pokemon pinguino. Controllò che il gruppo ci fosse, e quando Ursula e Zoey presero in mano una Pokeball ciascuna, giusto in caso ce ne fosse bisogno, disse di sì con la testa e guardò la ragazze come per fare loro una domanda.

"Bene... ora che siamo qui, come facciamo ad orientarci?" chiese Ursula. Non sembrava troppo preoccupata - in effetti, Lucinda e Piplup percepirono nella sua voce un po' di curiosità. Sembrava desiderosa di mettersi alla prova in quel labirinto. Zoey non disse nulla, ma guardò Lucinda e Piplup come per dire che avrebbe lasciato decidere a loro, e strizzò un occhio alla bambina dai capelli blu per dirle di proseguire.

"Vediamo un po'..." disse Lucinda, decisa a fare tutto quello di cui era capace per non deludere la sua migliore amica. Tuttavia, pensò che fosse il caso di lasciar fare un po' anche al suo Pokemon più affezionato... Gettò uno sguardo a Piplup, in modo da chiedergli consiglio, e il buffo Pokemon d'Acqua si sfregò il mento mentre pensava alla prima mossa da fare. Dopo qualche istante passato a rifletterci su, Piplup cinguettò di nuovo e indicò una via laterale che andava verso il lato destro del labirinto di siepi. 

"Piplup!" esclamò il Pokemon d'Acqua, e le ragazze cominciarono a seguirlo mentre si dirigeva verso il corridoio.

"Oookay, Piplup, intanto cominciamo ad avviarci!" affermò Lucinda, mentre lei e le altre due si guardavano attorno alla ricerca di riferimenti in modo da mantenere l'orientamento il più possibile. "Zoey, Ursula, tutto a posto?"

"Certamente, capitano Lucinda!" rispose scherzosamente Zoey. "Seguiamo la sua guida! Mi raccomando, ragazze, occhi aperti!"

"Speriamo di poterci fidare di quel pinguino..." mormorò Ursula... a voce non abbastanza bassa da sfuggire al fine udito di Piplup!

"Piiiip!" esclamò risentito.

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CONTINUA...

Note dell'autore: Credo che i capitoli di questa storia saranno un po' più brevi da questo momento in poi. Questo mi da una mano con l'ispirazione, e mi consente di gestire gli eventi senza fretta e con quello che ritengo essere il ritmo giusto. Per adesso, abbiamo visto la Palestra di Gideon... e poi, abbiamo dato un'occhiata all'amico Wilson, e sappiamo che ha qualcosa in mente per quando verrà il momento di affrontare le due organizzazioni criminali di Vesrin.

Spero che sia stato un capitolo interessante, e cercherò di aggiornare le mie storie quanto prima! Per fortuna, adesso mi sento un po' più concentrato, e credo che avrò meno problemi ad aggiornare con una certa costanza.

E di questo devo ringraziare anche il mio nuovo iPad... XD

A presto, allora... e mi raccomando, se potete, lasciate una recensione!

  
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