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Autore: Mir7    13/04/2018    0 recensioni
E' una raccolta di racconti appartenenti alla serie Deitas, ambientati tra "La mia nuova vita parte due" e "Heroes" e successivamente vi pubblicherò anche il seguito di "Heroes".
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Deitas'
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[Gloria]

Mi strinsi nel mio giacchetto di lana bianco e mi preparai mentalmente a cercarlo per tutta la scuola. Doveva trovarsi proprio in un posto così grande? Salii le ampie scale di legno guardando decisa davanti a me e i tacchi delle scarpe risuonarono imponenti tra le voci degli studenti. Giunta al corridoio del primo piano mi osservai intorno ed iniziai a camminare a passo sicuro come se sapessi dove stessi andando. Notai che alcuni ragazzi si voltarono ad ammirarmi in silenzio al mio passaggio, mentre altri fischiavano entusiasti.

Alzai gli occhi al cielo; avrei preferito che se ne fossero stati zitti, odiavo i ragazzi che consideravano solo l'aspetto. Sicuramente non mi ero messa il mio bel vestitino rosa cipria per loro. Mossi i lunghi capelli neri per riportarli dietro la schiena e proseguii dritta. In fondo al corridoio vidi Michela chiacchierare con una ragazza bionda, così aumentai il passo per raggiungerla. Fu strano vederla in una divisa che non era quella da combattimento, ma in un certo senso accentuava la sua aria da figlia di Atena.

-Come fai con i tacchi...- si sorprese lei indicandoli quando le ero quasi di fronte.

Era chiaro che non era tipo da indumenti scomodi, eppure avevo semplicemente un tacco dieci. In effetti non l'avevo mai vista con una calzatura che non fossero delle scarpe da ginnastica e sembrava provasse fastidio persino con le normali e piatte ballerine che portava in quel momento.

-Anyway, sei qui per il compleanno di Allen giusto? Mi ha raccontato di averti pregata di esserci- continuò lei come se la mia presenza all'Accademia fosse la cosa più naturale al mondo.

La sua amica mi osservò incuriosita. -Ah, vero! Lindsay, lei è Gloria la ragazza di Allen- mi presentò Michela alla bionda al suo fianco.

Okay, la mia avventura nella scuola non stava andando tanto male, visto che per il momento non avevo ancora incontrato quella antipatica che stava incollata ad Allen.

-A proposito, sai dove lo posso trovare?- le chiesi cercando di non mostrare impazienza.

-Il prof di ballo l'ha trattenuto a fine lezione. È ancora dentro- mi informò lei indicandomi l'aula poco distante da noi.

La ringraziai e mi avviai verso la classe. Sbirciai oltre la porta per capire se fosse la stanza giusta. Un uomo ben vestito era seduto nella prima fila di una serie di sedie che occupavano gran parte del posto e dava ordini ai due ragazzi sul palco.

-Moore, devi stargli vicino. Quante volte devo dirtelo?- esclamò sfinito l'uomo.

Allen teneva le braccia intorno alla vita di una ragazza bionda e dall'espressione sul suo volto sembrava che stesse patendo le pene degli Inferi; era evidente che non voleva starle troppo attaccato come avrebbe dovuto. La ragazza, invece, era molto soddisfatta e felice dell'occasione che si era creata per stargli appiccicata.

-Mi sto convincendo sempre di più che tu ti sia rincretinito- dichiarò il professore esasperato passandosi una mano sulla fronte.

Decisi che era il momento di farmi notare e fermare quella situazione ridicola.

-Le assicuro che non si è affatto rimbecillito- lo difesi entrando a grandi passi sicuri in classe.

Il viso di Allen si illuminò non appena mi intravide, era decisamente contento di vedermi, mentre la tipa si irritò della mia interruzione sfrontata.

-E lei chi sarebbe?- mi domandò il professore allibito.

-Abbiamo un'altra novellina irritante?- sbottò la biondina scocciata.

Volsi il mio sguardo severo verso di lei, ora ci saremmo divertite.

-Tu sei irritante, soprattutto se pensi di poter stare attaccata al mio ragazzo- risposi schietta incrociando le braccia al petto.

La tipa scoppiò in una risata sonora peggio di una gallina; quanto odiavo le ochette come lei.

-Allen il tuo ragazzo? Divertente- continuò a ridere tra sé e sé come se le si fosse inceppato il disco.

Il professore ci lasciò distrutto non volendo assistere ad una lite fra adolescenti. Allen mi raggiunse saltando giù dal palco, mi prese per un fianco e mi strinse a sé.

-Adesso Carin ti arrenderai finalmente. Lei è davvero la mia ragazza- dichiarò serio.

Carin. Eccola alla fine. La ispezionai meglio e potei confermare che il suo viso pomposo e vanitoso si addiceva a come mi era stata descritta, per non parlare dei modi e della parlata fastidiosa.

-Oh, ma quindi tu sei la famosa Barbie che tanto ce l'aveva con Michela...ti dirò una cosa. Io non sono lei, lei non era un tuo problema ma io lo diventerò se metterai le mani sul mio Allen, ci siamo capite?- proclamai mostrandole il più bel sorriso minaccioso che avevo.

Rimasi in silenzio qualche secondo per darle il tempo di far arrivare la notizia ai piccoli neuroni e gustarmi la sua espressione sconvolta e indignata.

-Andiamo via, non ho nient'altro da dire- dissi prendendo Allen per mano e portandolo fuori dall'aula.

Fuori ci aspettavano Michela, Lindsay e un ragazzo dai capelli marroni che mi applaudivano entusiasti e facevano il tifo.

  
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