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Autore: Mary Kilary Tenei    18/04/2018    1 recensioni
April O'Neil è una ragazza di 16 anni che alla fine della sua vacanza in Italia decide di portarsi dietro la sua miglior amica Mary Kilary Tenei, che per colpa di uno sconosciuto si ritrova orfana .
Riuscirà April a farla trovare l'amore e l'affetto che ha perso ?
Che cosa si cela dietro al cognome Tenei?
-Spesso ignoriamo quello che il mondo ci dona, non ci accontentiamo più delle più piccole cose come una volta. Non si usa più conoscersi come una volta, non si ha più la stessa fiducia per l'umanità che una volta esisteva, non si usa più essere liberi come una volta, liberi di essere chi si è davvero, liberi di vivere e di doversi nascondersi. Questo è il mio sogno trovare la libertà per me, te e per tutti-
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Dopo l'ennesimo pianto isterico, l'ennesimo incubo, Mary si era addormentata mentre l'amica era rimasta sveglia ad accarezzare la testa per tranquillizzarla e per calmare anche se stessa, tutto perché nei giorni precedenti i suoi temperini, le vecchie lamette da barba di suo padre erano magicamente sparite e temeva che la sua miglior amica avesse ripreso a farsi del male da sola, proprio come faceva prima che le due si incontrassero e diventassero amiche, a 11 anni. Non c'era sera che April si svegliasse di soprassalto con il timore di trovare l'amica distesa in bagno con i polsi tagliati o peggio ancora... erano appena passati due mesi e Mary non accennava di migliorare anzi peggiorava, se prima mangiava ora era raro vederla farlo, si limitava appena a mangiare un pezzo di pane e un bicchiere d'acqua. April sapeva che portandola sarebbe andata incontro a una depressione del genere ma non pensava che sarebbe arrivata a tal punto a impazzire lei, mentre a Mary sembrava non gli importasse più nulla di ciò che le accadeva, stava sempre rinchiusa in camera o a dormire oppure a guardare fuori la finestra canticchiando una canzone incompressibile e rispetto a prima non reagiva nemmeno come quando durante una passeggiata delle ragazze la spinsero a terra solo il suo modo di vestire strano, April sfortunatamente era arrivata tardi ma era stranamente più arrabbiata per il fatto che l'amica non aveva risposto come sempre era a fare. E più i giorni passavano, più l'odio di April nei confronti verso colui che aveva rovinato la vita dell'amica cresceva.
 
Quella mattina dopo l'ennesimo attacco isterico dell'amica, April si trovò di prima mattina in cucina con suo padre a fare colazione, aveva delle borse sotto gli occhi e non solo perché l'amica aveva preso nuovamente ad urlare nel sonno, ma anche perché nell'ultimo periodo non faceva che sognare l'amica davanti ai corpi della sua famiglia e che poi lei si voltava arrabbiata verso di lei e la incolpava per la loro morte<< tesoro perché non vai a stare per un po' dai tuoi amici? >> chiese il padre distraendola dai suoi pensieri, la figlia lo guardò un po' confusa << hai bisogno di staccarti un po' da lei, vai dai ragazzi a dormire da loro >> continuò il padre sorseggiando un po' di caffè, April guardò la sua tazza ormai vuota << no, non mi va di lasciarla da sola >> disse la figlia alzandosi per portare le loro tazze nel lavandino, Kirby sospirò per poi alzarsi anche lui << April, puoi star tranquilla, mi occupo io di Mary. Stai dai dai tuoi amici, giusto per riprenderti un po' >> disse suo padre posandogli le mani sulle spalle, April sospirò << okay, ma non oggi. Sono impegnati con Kurtzman, non li voglio disturbare >> fece lei andando verso camera sua. Appena sentì la porta aprirsi, Mary chiuse gli occhi fingendo di dormire, mentre la sua miglior amica si preparava per la scuola, poco dopo sentì il peso dell'amica sul materasso in cui dormiva e sentì la sua mano toccargli la nuca, accarezzandola dolcemente << quanto vorrei che tutto questo non ti fosse capitato, magari ora saresti la ragazza che ho conosciuto un tempo... >> disse April con quel tono triste che ormai stava facendo parte delle sue giornate quotidiane, la rossa si alzò dal letto dopo averle sistemato meglio la coperta per non farle prendere freddo, recuperò lo zaino e uscì chiudendo piano la porta evitando un qualsiasi rumore .
 
Appena l'amica se ne usci, Mary si sedette sul letto e fissò la porta con il suo sguardo apatico << gomenasai April-chan >> sussurrò Mary, guardando le coperte dove Rocky era appena salito per avvicinarsi alla padrona << ne Rocky, forse non sono così coraggiosa come diceva papà >> sussurrò la ragazza accarezzando il cucciolo, si alzò e si avvicinò alla finestra dove il sole lentamente stava per essere oscurato dalle nuvole grigie
 
-It's a tender rain 
Anata no moto e kono uta ga 
Todokimasu you ni 
Donna ni tooku ni hanareteitemo 
Shinjiteru tsutawaru koto 
Singing in the rain 
Ame no shizuku ga utsukushiku 
Kagayaiteyuku 
Kanashimi zenbu ga kieru sono toki 
Sekai wa ugokidasu no 
Please come the tender rain 
Come! Tender rain –
 
Stava sdraiato sul proprio letto a fissare il soffitto, non era da lui, proprio no. La voce di quella ragazza che urlava nelle fogne gli era rimasto impresso nella mente, non era riuscito a vedere bene chi fosse ma l'aveva sentita più volte parlare al vuoto, o meglio a Dio, un Dio che non gli voleva rispondere che non gli diede la spiegazione su quello che gli era successo, che poi cosa mai poteva essergli capitato da desiderare la morte? Avvolte si trovava a pensarci e volerlo chiedere al maestro, ma pensava che non era giusto nei suoi confronti spettegolare delle disgrazie altrui, ma era molto curioso di sapere cose le fosse successo << Leo sei vivo? >> urla la piccola voce di Mikey dietro la porta della sua stanza, il leader si alzò dal suo letto e si diresse verso la porta aprendola di scatto facendo prendere un colpo al più piccolo << che c'è Mikey? >> chiese il leader tenendo la mano sulla maniglia proto a chiuderla in qualsiasi momento << è arrivato Kurtzman >> disse lui aspettando che il fratello accennasse qualcosa, il leader annuì solo e avanzò chiudendosi la porta dietro di sé ed insieme al fratello raggiunsero il laboratorio di Donatello dove ad aspettarli c'erano gli altri due fratelli e l'uomo in questione << allora Kurtzman qual è l'emergenza? >> domanda Leo appena mise piede nella stanza, l'uomo si girò verso la tartaruga dalla maschera azzurra e lo guardò serio << credo che i Kraag abbiano intenzione di inondare New York >> disse semplicemente.





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