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Autore: Soul_s24    20/04/2018    4 recensioni
[What if?] [Katsudeku/Bakudeku] {VILLAIN!Deku}
"Potresti farcela anche senza poteri? No, mi dispiace. È qualcosa che non posso dirti."
E se Midoriya Izuku, preso dallo sconforto a causa delle parole di All Might, non provasse a salvare Bakugou, ma sprofondasse nella disperazione più totale?
«Perchè la speranza è l'ultima a morire, ma la prima ad uccidere.»
!WARNING: ANGST-ANGST EVERYWHERE- AND OOC!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Se trovate errori perdonatemi, ma non avevo proprio sbatti per rileggerlo (viva la sincerità) -se volete potete anche farmeli notare, così revisiono un po'-]




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CHAPTER VI: REMEMBER ME, KACCHAN?


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“Little girl, little girl,
Why are you crying?
Inside your restless soul your heart is dying.”

 



“Hai visto quel ragazzo!?”
Un bisbiglio stridulo catturò la sua attenzione. Si tese dal suo nascondiglio nella penombra, sentendosi improvvisamente interessato, forse anche troppo.
“Incredibile che sia riuscito ad entrare alla Yuuei...” rispose l'anziana donna, al fianco della signora dall'ispida chioma corvina, indirizzando il suo sguardo verso il centro della stradina, sul soggetto della malevole conversazione.
“Già, con quel suo quirk sembra un cattivo!” gli occhi stanchi della corvina si strinsero, marcando quelle parole aspre.
Il suo sopracciglio, al contrario, si mosse leggermente, increspandosi intrigato.
Andare a vedere i nuovi studenti, della rinomata scuola per eroi, si era rivelata una splendida idea. Osservando avrebbe appreso molto sui suoi nuovi nemici.

E, forse, avrebbe trovato anche degli ambiziosi alleati.

In quella stessa scuola a cui aveva tanto agognato, un tempo.

“Controllo mentale, vero? Assurdo! Poi hai visto il suo sguardo? Mi mette i brividi...” la donna si strinse tra le braccia, facendo finta di tremare.
“Anche a me! Non diventerà mai un eroe, decisamente.”
Le sue labbra si allargarono in un lieve sorriso.

Interessante...

Schioccò la lingua contro il palato, uscendo dal vicolo ombroso, alle spalle delle donne, palesando la sua presenza. Quest'ultime balzarono sorprese per l'improvvisa apparizione, per poi ricomporsi impettite, guardandolo con sospetto, da sotto gli spessi occhiali da vista.
“Buongiorno, signorine.” si inchinò leggermente, marcando quel vezzeggiativo, mentre le due pettegole strabuzzavano gli occhi, piacevolmente colpite. Il ragazzo raccolse nella sua mano quella nodosa di una delle due donne, baciandone il dorso con eleganza, mantenendo un malcelato ghigno. Questa arrossì leggermente, ridacchiando giuliva con l'amica.
“Di chi stavate parlando così animatamente, se posso chiedere?” chiese, rialzandosi elegantemente.
“Oh? Certo certo! Di Shinso Hitoshi! ” si affrettò la donna, muovendo buffamente e in imbarazzo le mani.

Shinso Hitoshi eh...?

“Sembra proprio un cattivo, non è così?” chiese più a se stesso, portandosi un dito sotto il mento e inclinando il capo.
“Ora devo scappare, buona giornata!”
Il ragazzo scosse la testa, risvegliandosi dagli innumerevoli pensieri, che si mischiavano nella sua mente contorta. Rivolse un ultimo sorriso, che aveva ben poco in comune con la cordialità, e si girò, ignorando i richiami delle due signore.

Che bel ragazzotto!”

Lui si che potrebbe diventare un eroe!”

 

I suoi occhi freddi si ridussero a sottili fessure verdastre.
Eroe, eh?

 

È meglio se rinunci, ragazzo.”

Mi dispiace Izuku!”

Prega che nella tua prossima vita avrai un'unicità, e vai a buttarti dal tetto della scuola!”

Potresti farcela anche senza poteri? No, mi dispiace. È qualcosa che non posso dirti.”

 

 

“Insulse puttane.”

Mentre avanzava a passo sicuro, non potè fare a meno di ridere, per quelle voci irrisorie che sussurravano malevoli alle sue orecchie da un anno a questa parte.
O, forse, hanno iniziato a parlargli da quando è nato? Da quando un senza unicità come lui è venuto alla luce, solo per percorrere una vita nascosta nel buio?

Le apatiche e stanche iridi, color ametista, furono immediatamente sul suo corpo sinuoso.

Era il momento.
Il momento di iniziare il suo piano.
E sì, sarebbe stato fantastico.


Così, le labbra sottili ed invitanti si mossero da sole, senza aspettare altri secondi preziosi.

Shinso Hitoshi, giusto?”

 

 

*     *    *

Ridicolo.”

Un singolo e netto rumore vibrò nell'aria.

Come lo scricchiolio prima dell'inevitabile frana.
Come la minuscola miccia che modella l'incendio in tutta la sua spaventosa potenza.

Un unico schiocco, provocato dal contatto della lingua con il suo palato, e la creatura al suo fianco si slanciò contro l'eroe numero uno.
All Might caricò il suo pugno, indirizzandolo dritto nello stomaco del mostro. Il colpo andò a segno, ma quel ventre rigido non riportò neanche un minuscolo graffio. Il simbolo della pace cercò di scansarsi velocemente, per trovare il tallone d'Achille di quella bestia sovrumana.
Con il volto nascosto, il tremulo sorriso si allargò. Sapeva di aver indovinato. Le ore del famoso eroe erano giunte al termine.
All Might aveva già commesso numerosi errori. Ma il peggiore, che avesse mai potuto fare, era stato confidarsi con un ragazzino. Un piccolo moccioso dall'aria ingenua e buonista.
Non avrebbe, però, dovuto commettere lo sbaglio di sottovalutarlo.

Questi errori ti costeranno caro.

“Sei troppo lento per Noumu, All Might. Dovresti fare più attenzione alle tue ore.” le parole agghiaccianti del giovane lo bloccarono, giusto il tempo necessario per essere artigliato e sbattuto al suolo con forza, in un tonfo sordo, che rimbombò in quel campo semi-distrutto.
Bakugou, sporco di polvere, si sollevò in piedi incespicando, osservando la spaventosa scena ad un passo da lui. Doveva prendere in mano la situazione, doveva fare qualcosa. Altrimenti avrebbero perso.
All Might avrebbe perso.
I suoi occhi vagarono scrutando i nemici, individuando il principale obiettivo. Era lui, che con quei ruvidi capelli turchesi, stava immobile ad osservare divertito la scena.
Era lui al comando di quell'operazione.

Quanto si stava sbagliando.

Girò il capo, guardando la folta capigliatura rossiccia al suo fianco. Con la mente laboriosamente messa in moto, spostò ancora una volta il suo sguardo rubino, intercettando quello bicolore del bastardo diviso a metà.

 

Il Noumu bloccò a terra All Might, al di sotto del suo gigantesco corpo, stringendo il collo possente con i suoi arti scuri. Il simbolo della pace strinse i denti e ricacciò indietro il rivolo di liquido ferroso che premeva per sgorgare dalla sua bocca. Circondò quegli arti mostruosi con le proprie mani, cercando di fargli allentare la morsa, che diveniva via via sempre più stretta e straziante.
Strizzò gli occhi per il dolore, sentendo la sua mente diventare un ammasso informe e appannato.
Sotto di lui un portale scuro venne inaspettatamente aperto, facendolo affondare lentamente e inesorabilmente verso la fine.
“Non mi fa impazzire l'idea che sangue e viscere si riversino dentro di me...”
Kurogiri, artefice di quell'avvenimento, strinse compiaciuto gli occhi ambrati, riducendoli a due fessure evanescenti. “Ma se si tratta dei tuoi, li riceverò con piacere.”
“Kurogiri...”
Un folle sorriso deformò completamente il viso di Tomura e l'incappucciato, al suo fianco, lo superò elegantemente e si avvicinò ad All Might, tenuto fermo dalla creatura, mentre veniva inghiottito dal gate.
Si inginocchiò, con una disturbante calma, proprio accanto all'eroe, ma abbastanza lontano da non sfiorare il portale, che si restringeva con pigrizia.
Abbassò il capo per incrociare il penoso sguardo di quella feccia.

Finalmente.

Finalmente si sentiva bene.

 

E allora, perchè quella parte di se stesso, lo stava pregando, urlando di non farlo?
Perchè esisteva ancora dentro di lui?
Quella parte che ancora non si decideva a morire, nonostante tutto.
Aveva così tanta forza per continuare a reclamare il controllo del suo corpo?
Era del tutto inutile, era solo un insignificante dettaglio, rinchiuso nel luogo più buio e squallido della sua mente.

Ora al comando c'era lui.

E nessuno glielo avrebbe tolto.

 

La zittì, debole com'era gli servì solamente schioccare la lingua.
Quell'eroe corrotto, quell'eroe che non può minimamente essere definito simbolo della pace, stava morendo. Stava morendo a causa sua.
“Sai...”
Il respiro si bloccò nella gola dell'uomo, gli occhi blu elettrico si spalancarono sconcertati.
Il ragazzo allungò una la mano gelida, sfiorandogli il viso con il dorso della mano.
“Mi dispiace vederti così...”
Il simbolo della pace si congelò. Il viso pallido del ragazzo era ormai completamente esposto alla sua vista, così come quegli occhi smeraldini ricolmi di follia.

 

Mamma! Mamma! Il computer!!” saltellò eccitato il piccolo bambino.
Di nuovo?” rispose la donna, smettendo di lavare i piatti e girandosi verso suo figlio, che annuiva velocemente in preda all'agitazione.

Dai mamma sbrigati!” fremette, una volta appoggiato sulla sedia imbottita della scrivania.
Ecco ecco” la madre sorrise, arruffandogli i capelli e facendo partire il video.

Avete visto? Ha già salvato cento persone! Incredibile”

La voce registrata riempì la camera.

 


“Dopotutto...


Sono un tuo grande fan,

All Might.”

 

Una consapevolezza insopportabile si fece spazio nel petto, schiacciandolo, più del Noumu che premeva ancora contro il suo collo.
Non poteva essere lui.
Non poteva essere quel giovane e promettente ragazzo!
Quel giovane a cui...

Potresti farcela anche senza poteri? No, mi dispiace. È qualcosa che non posso dirti.”


...aveva tolto tutte le speranze.

 

Il cuore si bloccò.
“M-mido-”
Il suo nome affiorò nella memoria di All Might con prepotenza.
Era stato così ipocrita, così ...stupido.
Ripensando al viso deluso del ragazzo aveva rimpianto quelle parole, fuoriuscite tremendamente aspre e affilate. Le aveva rimpiante davvero.
Ma con i giorni a seguire, la faccia di quel ragazzo, era completamente scomparsa dalla sua mente. Aveva continuato a vivere, normalmente, non preoccupandosi.

Era solo un ipocrita.
Come aveva potuto dire quelle cose ad un ragazzo così fragile? Un ragazzo che aveva disperatamente bisogno del suo aiuto.

Che razza di eroe era?!

Che cosa aveva fatto?

 

“Levati dal cazzo!”

Il cattivo, sentendo quelle urla, sobbalzò sorpreso, scostandosi dall'eroe e sistemandosi meglio il cappuccio sopra la testa.
Il gate, posizionato sotto All Might, fermò la sua chiusura appena prima che l'eroe venisse smembrato in due parti.
Mentre gli altri studenti con il professore Aizawa si mettevano al riparo, come ordinatogli, Bakugou era riuscito, in un batter d'occhio, a mettere fuori gioco Kurogiri, afferrandolo prontamente a mani nude per il collo, scaraventandolo a terra. Al contempo, una scia di ghiaccio si espanse sul terreno, fino a ricoprire quasi del tutto il Noumu.
Il nemico si scansò velocemente, prima di fare la stessa fine.
Doveva immaginarlo. Kacchan non avrebbe mai permesso la sconfitta di All Might. Soprattutto per causa loro.
All Might riuscì, colpendo con forza, a spostare il Noumu da sopra di lui, liberandosi e mettendosi, ancora con quella consapevolezza a pesare sul cuore, in piedi proprio di fronte al ragazzo a cui aveva causato tutto quel dolore.
“Il vostro merdoso piano è uccidere All Might, non così?” ringhiò Katsuki, a pochi passi da loro, ignorando il volto stranamente sconvolto dell'eroe numero uno, trattenendo Kurogiri al suolo.
“Il simbolo della pace non può essere sconfitto da persone come voi.” continuò calmo il ragazzo dal doppio quirk.

Shouto Todoroki...
Che unicità interessante.

 

Kirishima palesò la sua presenza, provando, con uno slancio, a braccare il nemico con il volto nascosto.
Shigaraki, però, fu più veloce.
Si parò di fronte al compagno, riuscendo a bloccare il pugno del rosso, sgretolandolo appena e scaraventandolo pochi metri più indietro.
“Merda! C'ero quasi” sussurrò rabbioso Kirishima, guardandosi il pugno lievemente sanguinante.

 

Lo sta proteggendo.
Con soltanto quella piccola azione, Bakugou capì.
Il punto saldo di quell'operazione non era il cattivo con quelle merdose mani in faccia, come aveva pensato precedentemente.
No.
Era quella persona tanto misteriosa, ma al contempo così tanto familiare.

 

“Oh, grazie Tomura” il tono divertito dell'altro infastidì oltremodo Shigaraki, al suo fianco.

“Stai zitto, moccioso.
Nonostante avrebbe preferito veder morto quel mamocchio, non poteva veramente farlo accadere.
Gli serviva. E anche molto.
Per questo si era limitato a quelle poche parole sprezzanti, portando una mano a graffiare nervosamente il collo.
“La nostra via di fuga è stata catturata. Questo è un bel problema” sentenziò, mentre il sangue affluiva dal collo martoriato, verso la mano ancorata poco più sotto.
Il compagno fremette di eccitazione, allargando quel sorriso cordiale perennemente stampato in faccia.
Quanto gli piaceva quello sguardo odioso di Kacchan.
Li conosceva così bene, quegli occhi. Quelle iridi rossicce che lo bruciavano ogni volta che si posavano sul suo corpo, accompagnate sempre da una mano burbera contro il collo delicato, e la schiena a contatto con il muro freddo.
E i denti digrignati furiosamente.
E gli insulti che violavano le sue orecchie.
Quei rubini infuocati, che, ancora adesso, incendiavano chiunque guardavano.
Occhi di qualcuno che aveva in mente qualcosa...

Che stava per attaccarlo.

 

Bakugou prese una decisione. Se distruggeva il nucleo, avrebbe distrutto i piani di quei cattivi. Avrebbero vinto definitivamente.
“Giovane Bakugou!” urlò All Might, provando a fermare la sua azione avventata.
Il tempo parve cominciare a scorrere sempre più lentamente, fino ad arrestarsi del tutto.
Il biondo lasciò andare il Warp Gate sotto di lui, scattando verso l'incappucciato; nello stesso momento in cui le sue gambe, coperte da lieve stoffa nera, si mossero.

 

Questa volta non sarò il tuo punching ball.
Questa volta non riuscirai a farmi sputare sangue.
Ad insultarmi.
A calpestarmi.
Ad uccidermi.

Questa volta, come le prossime, sarò io che ti distruggerò, caro Kacchan.

 

Il biondo si avventò all'istante, creando una grande esplosione sulle sue mani, indirizzandola dritto contro il cattivo di fronte a lui. Quel colpo, però, non andò a segno, non sfiorò nemmeno il nemico, che si spostò velocemente a sinistra, schivandolo.

Ha previsto il mio colpo?!

Sferri sempre pugni con la destra, non sei cambiato per niente, Kacchan.


Il nemico sollevò rapidamente la gamba, indirizzando il potente calcio dritto sul fianco lasciato scoperto, portando l'aspirante eroe a scagliarsi più indietro.


Il cappuccio scivolò leggermente, le ciocche verdognole iniziarono a fuoriuscire.

 

Il Noumu provò ad alzarsi, mentre tutto il corpo, ricoperto di ghiaccio, si sgretolava.
Sotto gli sguardi inorriditi, in pochi secondi, la creatura, rigenerandosi rapidamente, era di nuovo pronta a combattere.
Kirishima indurì le sue braccia all'istante, mentre Shouto si preparò ad attaccare.
All Might, però, li bloccò con un unica alzata di mano.
“Mettetevi al sicuro, vi prego. Ci penso io a quel mostro.” sentenziò, con tono che non ammetteva repliche di alcun tipo. Nonostante la dolorosa rivelazione, non si sarebbe fermato dal combattere, non avrebbe permesso che altri ragazzi venissero feriti a causa sua.
Lo sapeva che ormai gli era rimasto poco tempo, nemmeno cinque minuti sarebbero bastati. Ma questa volta li avrebbe aiutati.
Lo sguardo andò, per poco, ai due giovani avversari che si stavano affrontando. A quel ragazzo.

Lo avrebbe aiutato.

Non poteva essere troppo tardi. Sperava, non fosse troppo tardi.

“Osservate un professionista fare sul serio!”
“Vai, Noumu” ordinò, nello stesso istante, Shigaraki.
All Might si scagliò contro la creatura. Nello stesso momento in cui i primi potenti pugni partirono, contraccambiati dal rivale, spaventose onde d'urto si espansero per il campo, portando i presente ad indietreggiare contro la loro volontà.

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Katsuki alzò il capo, aiutandosi con il braccio ad ostacolare il forte vento, che sfrecciava contro il suo volto. Guardò, ardente di rabbia, il nemico che stava affrontando secondi prima.

Fu allora che lo vide.

Il cappuccio calato.

I folti capelli verdi sbarazzini.

 

Il battito del suo cuore parve arrestarsi, le sue orecchie divennero sorde.


 

Ti ricordi di me, Kacchan?”


 

Gli occhi si spalancarono a dismisura e le pupille tremarono quando, dopo tanto tempo, le iridi scarlatte incontrarono quel verde giada conosciuto, ma non più quello tanto agognato.
Era un verde scuro, contornato da profonde occhiaie, privo di quella lucentezza che lo aveva tanto caratterizzato nelle sue idilliache visioni. Era un colore irriconoscibilmente freddo, vuoto.
Bakugou parve essere investito da una tempesta di ghiaccio.
Non percepiva più niente nel corpo, solo gelo.
Gelo nella mente, gelo nel cuore.
Per la prima volta nella sua vita non sapeva cosa dire, cosa fare. Era completamente bloccato.
Lo aveva sognato a lungo, quell'incontro. Lo aveva immaginato alla perfezione, in un sogno caldo e confortevole, dove regnava solo una quiete piacevole e rigenerante.

Una quiete diversa da quella d'orrore che era presente ora nel campo di battaglia.

Nell'illusione era stato travolto dal suo dolce sorriso, dai suoi occhi luminosi e l'aveva visto corrergli incontro con le gracili braccia spalancate, come quando erano bambini.
Aveva capito di essere in un sogno, perché, per la prima volta, si era lasciato abbracciare. Ma aveva desiderato, con tutte le fibre del suo essere, che fosse tutto vero, di averlo finalmente con lui, di poterlo sfiorare e bearsi del suo calore.

Quando si svegliava dal suo sonno, venendo riportato alla fredda realtà, sua madre si lamentava sempre per il fatto che fosse più brusco e irruento del solito. Ed era vero.
Perché Katsuki rigettava quei sentimenti insediati nel suo cuore, quei sogni che affioravano nella sua mente, come fiumi di lava e di parole scottanti. Non voleva tutto questo, gli faceva schifo. Terribilmente schifo.
O almeno, questo era quello che si ripeteva continuamente.

E ora era immobile, sconcertato.

 

*     *     *

 

Voglio diventare anche io un eroe come All Might!” proruppe l'urlo eccitato del verdino, che stava giocando con il suo pupazzetto di All Might preferito.

Pff! Scordatelo. Solo io diventerò l'eroe tra noi due.” ghignò il compagno, poggiando fieramente una mano sul petto.

Ma Kacchan!” con le guance rosate e gonfie sbuffò, per poi posizionarsi davanti all'altro con un ampio sorriso.

Possiamo diventare eroi insieme!”



*     *      *

 

Katsuki strinse dolorosamente i denti, alzandosi, con le mani tremanti strette così forte da far sbiancare completamente le nocche.
Una tempesta di emozioni e sentimenti contrastanti prese possesso del suo corpo.
Si rifiutava di crederci. Non era possibile.
Non poteva essere vero. Era tutto un sogno.
Uno stupidissimo incubo. Fra poco si sarebbe svegliato. Si, doveva essere così.
Non sei tu. Non puoi essere tu.
Non volevi diventare un eroe?

Lo saremmo diventati insieme,

Avevi detto.

E allora perchè?
Perchè sei da quella parte? Perchè non dalla mia?
Perchè non con me?!

Perchè sei con i cattivi,

Deku?!

 

 

 

 

 

 

Prega che nella tua prossima vita avrai un'unicità, e vai a buttarti dal tetto della scuola!”

 


 

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AH AH AHAH AHAHAH

AH AH AH

AH AH

ah.

Si, sto uscendo fuori di testa come Deku, me lo sento XD
Il perché del flashback all'inizio del capitolo? Beh, sappiate solamente che non metto flashback a caso :) tutto ha un significato nella storia. I punti sparsi verranno ricollegati durante i vari capitoli.
Questo capitolo è venuto assurdamente lungo (per i miei """"standard"""... CIOÈ QUASI 8 PAGINE DI OPEN OFFICE. OMG. Ma perchè efp fa sembrare tutto così breve? sigh)
Vi aspettavate così la reazione di Kacchan? Si, no, forse? Fatemelo sapere! Lieta, come sempre, di leggere tutto quello che vorrete scrivermi <3


Spero vi sia piaciuto il capitolo, anche se spaventosamente in ritardo come al solito...

Alla prossima <3 (il prossimo capitolo ci metterà un bel po' ad uscire. Vi ringrazio di cuore se continuerete ad aspettare e a seguire la storia!)

 

 

(P.S Piccola curiosità: lo “schiocco di lingua” che fa Deku moltissime volte è una specie di tic. CAPIRETE TUTTO, UN GIORNO!)

   
 
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