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Autore: XtinaA    22/04/2018    4 recensioni
Perché loro non stavano insieme, e guai a chiederlo ad uno dei due se si teneva alla vita, ma era una tacita regola tra di loro non frequentare nessun altro seriamente. Da quando avevano sviluppato questo rapporto così ambiguo nessuno dei due era effettivamente stato con nessuno in pianta stabile, ecco perché l'idea che Trafalgar Law potesse partecipare al ballo con qualcun altro lo irritava terribilmente facendogli venire una gran voglia di spaccare tutto, compresa la faccia di quello strafottente studente modello a cui mezza scuola sbavava dietro.
Ma andarci con la sua ex era un affronto imperdonabile, un'onta che Law avrebbe pagata cara. Come aveva osato invitare proprio lei con cui Kidd aveva malamente troncato i rapporti? Ok, non erano stati fidanzati ufficialmente ma i rapporti tra il rosso e la verde erano rimasti tesi e freddi e quando si incrociavano per sbaglio nei corridoi le scintille ed i lampi d'odio erano visibili ad occhio nudo.
No, era una provocazione bella e buona quella a cui Kidd avrebbe dovuto rispondere con una altrettanto forte.
E sapeva bene a chi rivolgersi per far un terribile smacco a Trafalgar Law, pensò ghignante.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Monet, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Are you dancing with someone else? So, I kill you. Tutte quelle cazzate dei balli scolastici ad Eustass Kidd erano sempre sembrate una grande perdita di tempo. Aveva sempre odiato ballare ed oltretutto ogni volta che aveva avuto la pessima idea di partecipare i professori lo controllavano come dei cani ammaestrati per fare in modo che non alzasse il gomito.
Anche se il problema più grosso era anche chi avrebbe potuto invitare visto che bisogna necessariamente avere una compagnia per poter andare e partecipare alle danze.
Aveva inizialmente pensato di chiederlo a Killer, suo migliore amico da tempo immemore, ma il biondo sarebbe andato con il suo ragazzo Penguin, quindi non poteva fare affidamento su di lui. Aveva pensato di chiederlo a Bonney, sua vicina di casa e amica da sempre, ma quella aveva invitato tale Portuguese D. Ace, ovvero un piromane dal sorriso perennemente stampato sul volto che a Kidd non era mai piaciuto, e così iniziava seriamente a spazientirsi.
L'idea di non partecipare affatto stava prepotentemente delineandosi nella sua mente quando, due giorni prima del ballo, durante la pausa pranzo udì da un gruppo di oche che il suo odiatissimo compagno di classe Trafalgar Law sarebbe andato al ballo con Monet, ovvero l'algida ex ragazza di Eustass Kidd.
Ora, tutti sapevano che i rapporti tra Kidd e Law erano fatti di scopate nei bagni, anche degli insegnanti, o sui materassini, sfide fino all'ultimo sangue durante i giochi studenteschi e quella sottile linea di odio ed amore che li portava ad insultarsi non appena si vedevano ma che in realtà era ben altro.
Perché loro non stavano insieme, e guai a chiederlo ad uno dei due se si teneva alla vita, ma era una tacita regola tra di loro non frequentare nessun altro seriamente. Da quando avevano sviluppato questo rapporto così ambiguo nessuno dei due era effettivamente stato con nessuno in pianta stabile, ecco perché l'idea che Trafalgar Law potesse partecipare al ballo con qualcun altro lo irritava terribilmente facendogli venire una gran voglia di spaccare tutto, compresa la faccia di quello strafottente studente modello a cui mezza scuola sbavava dietro.
Ma andarci con la sua ex era un affronto imperdonabile, un'onta che Law avrebbe pagata cara. Come aveva osato invitare proprio lei con cui Kidd aveva malamente troncato i rapporti? Ok, non erano stati fidanzati ufficialmente ma i rapporti tra il rosso e la verde erano rimasti tesi e freddi e quando si incrociavano per sbaglio nei corridoi le scintille ed i lampi d'odio erano visibili ad occhio nudo. 
No, era una provocazione bella e buona quella a cui Kidd avrebbe dovuto rispondere con una altrettanto forte.
E sapeva bene a chi rivolgersi per far un terribile smacco a Trafalgar Law, pensò ghignante.



Quando Law entrò nella palestra, adibita a sala da ballo improvvisa, tutti gli sguardi si posarono su di lui e sulla sua splendida accompagnatrice.
Monet avrebbe fatto sfigurare chiunque altro vista la sua notevole altezza ed il viso di porcellana, ma vicina a Trafalgar Law parevano esaltare la bellezza l'uno dell'altra tanto erano perfetti insieme.
Fasciata nel suo abito dorato, che aveva uno spacco da circa metà della sua coscia, Monet entrò con il passo degno di una modella che sfila in passerella nonostante i tacchi alti. Law indossava un semplice abito nero con la camicia bianca e la cravatta nera. La monotonia e la perfezione degli abiti stirati a regola d'arte veniva spezzata dai tatuaggi sulle sue mani e dalle due paia di orecchini che distruggevano l'apparenza di bravo ragazzo, così come l'aria strafottente.
Si guardò attorno già annoiato mentre Monet gli porgeva un calice di quello che sicuramente non era analcolico come credevano gli insegnanti.
Vide i tre nipoti del preside della scuola vicini al banco del buffet intenti a strafogarsi e svuotare ogni vassoio insieme a Jewerly Bonney mentre le accompagnatrici degli altri due, Koala per Sabo e Boa Hancock per Rufy, chiacchieravano o meglio probabilmente spettegolavano sul look delle altre ragazze presenti.
Intravide anche il suo amico Penguin che stava seduto su una sedia e si era tolto la giacca e arrotolato le maniche della camicia mentre parlava con enfasi in direzione di Killer, sicuramente riguardo il campionato di basket.
I suoi compagni di classe Roronoa e Nami invece bevevano di nascosto da delle fiaschette e di tanto in tanto si scambiavano qualche bacio sotto gli occhi vigili della sorella gemella di lei, che era andata insieme a Reiju Vinsmoke, ovvero una delle ragazze più popolari della scuola e dichiaratamente omosessuale.
Voltandosi vide anche Eustass Kidd che da lontano lo guardava, o per meglio dire fulminava con lo sguardo alternativamente sia lui che la sua accompagnatrice e Law sollevò il calice nella sua direzione mentre circondava la vita di Monet con un braccio, in un gesto dispettoso che sapeva avrebbe fatto infuriare ancora di più il rosso.
Kidd lo guardò se possibile ancora più male prima di attirare a sé una ragazza dai lunghi boccoli neri che Law ben conosceva visto che si trattava di sua sorella Baby.
Stavolta fu il suo turno di guardare in cagnesco l'altro e Kidd non si scompose davanti all'occhiata gelida e più che assassina dell'altro. Mise un braccio attorno alle spalle della ragazza e si abbassò per darle un bacio a fior di labbra.
La ragazza prima parve sorpresa poi, quando Kidd le bisbigliò qualcosa nell'orecchio, si mostrò più rilassata e sembrava anzi quasi felice.
Law capì che quel bastardo la stava manipolando e doveva averle detto qualche cazzata tipo che aveva bisogno di un bacio da parte sua. Improvvisamente ebbe l'impulso di uccidere Eustass Kidd davanti a tutti, fregandosene dei testimoni e della cella in cui lo avrebbero sbattuto.
-Tutto bene? Sei diventato pensieroso.- gli chiese Monet mentre sorseggiava il suo drink.
Law scosse la testa, cercando di stare calmo. -Si, anche se questa festa diventa sempre più disgustosa.- disse lui che non riusciva a staccare gli occhi da quella testa rossa che stava attaccato a sua sorella.
-Concordo, e poi ci sono solo pezzenti qua dentro.- disse lei facendo vagare lo sguardo vagamente altezzoso lungo la sala.
Law bevve in un sorso il suo alcolico e poggiò il bicchiere vuoto su uno dei tavoli mentre le luci si spegnevano in favore di alcune palle stroboscopiche che calarono dal soffitto. Il deejay iniziò a suonare della musica che Law trovò e dir poco raccapricciante e quasi quasi si pentì di essere andato a quella festa. Era musica adatta ai balli di coppia che lui odiava e che gli causava una certa nausea solo a guardarli.
La compagnia di Monet non era male, inoltre aveva sempre apprezzato la sua eleganza e la sua discrezione, ma forse era proprio l'ambiente che non gli piaceva e in cui non si ritrovava.
Aveva sempre evitato le feste della sua scuola e in quel momento non sapeva neanche perché si trovava lì. Forse stare a casa a studiare non era una idea così malvagia come gli aveva detto Baby, convincendolo a noleggiare uno smoking e ad invitare Monet.
-Non mi inviti a ballare?- gli chiese la verde che era sempre a fianco a lui.
-No, mi spiace ma non sono il cavaliere adatto per ballare. Sentiti libera di buttarti in pista con chi vuoi.- la rassicurò lui. Monet mantenne un'espressione neutrale mentre si passava una mano tra i capelli, prima di prenderlo per un braccio e condurlo nella pista dove le varie coppie si scatenavano e volteggiavano liberi da ogni pensiero.
-Se vuoi far ingelosire qualcuno lo devi fare per bene.- gli sussurrò lei all'orecchio avvicinandosi per ballare quello che era un lento. Il ragazzo le mise una mano su un fianco e l'altra dietro la schiena mentre lei appoggiava le braccia sulle sue spalle, ed iniziarono a muoversi al ritmo della canzone.
Law sentiva sulla schiena uno sguardo bruciante che lo avrebbe ucciso in quel momento se avesse potuto. Si voltò leggermente e alle sue spalle vide Kidd che ballava con Baby.
Il moro gli rivolse un sorrisetto canzonatorio seguito da un dito medio. Il rosso digrignò i denti sempre più furioso e quando la canzone finì gli fece cenno di seguirlo.
Monet fece l'occhiolino al moro facendogli capire che per lei non c'era alcun problema e si avvicinò a a Baby per continuare a ballare insieme a lei.
Law seguì l'altro in silenzio mentre si infilavano nei bagni miracolosamente vuoti.
-Spero che tu ti stia divertendo con quella troia.- gli disse puntandogli i suoi occhi fiammeggianti addosso.
-Tanto quanto te con mia sorella. Come ti sei permesso di invitarla e di allungare le mani su di lei?- domando l'altro visibilmente infastidito.
-Non dirmi che te le sei presa per quello?- ghignò il rosso.
Law gli scoccò un'occhiata velenosa. -Lasciala fuori dalle tue cazzate. Chi diavolo ti ha detto che potevi venire con lei e che potevi baciarla?-
-E tu allora che non fai che stare attaccato alle tette di quella là, hai ben poco da dire.- ringhiò l'altro che sentiva montargli dentro tutta la rabbia che provava da quando aveva scoperto che il suo compagno di scuola sarebbe andato al ballo con la sua ex.
-Ma di quali tette vai parlando? Sono venuto con Monet perché la conosco da anni, visto che è amica di mia sorella.-
-Oh certo, immagino che casualmente non ci fosse nessun altro disponibile.-
-Sentiamo, a chi avrei dovuto chiederlo allora?- disse Law che stava decisamente iniziando a spazientirsi.
Kidd fece un gesto di stizza con il braccio e non rispose mentre qualcuno apriva la porta d'ingresso dei bagni facendo entrare la musica che invadeva la palestra. Era Usop che stava entrando ma che, quando vide le occhiate truci dei due che già lo occupavano, scappò più veloce che poté.
Law si appoggiò ai lavandini incrociando le braccia tatuate. -Ho capito, volevi che invitassi te e ti sei vendicato del fatto che sono venuto con la tua ex, portando mia sorella. Davvero troppo prevedibile anche per uno come te, Eustass-ya.-
Kidd si avvicinò e diede un pugno al muro a pochi centimetri dal viso dell'altro. Law capì che non era il caso di tirare troppo la corda con le provocazioni, anche se trovava immensamente divertente prendere per i fondelli il rosso.
I loro volti erano separati da pochi centimetri di vuoto che avrebbero potuto azzerare facilmente se avessero voluto visto che sarebbero stato fin troppo facile mescolare ancora di più i loro respiri e lasciare in sospeso la loro discussione come era già capitato altre volte.
Law lo afferrò per il colletto della camicia e lo spinse via facendolo sbattere contro la parete. Non aveva voglia di giocare ancora, era stufo dei comportamenti infantili del rosso ed era il momento di mettere le cose in chiaro tra loro due.
-Se avevi qualcosa da dirmi perché non lo ha fatto invece di mettere in mezzo Baby in tutta questa storia ridicola?-
-E tu perché hai invitato quella allora se non per farmi un fottuto dispetto? Accusi me di essere infantile ma mi pare che tu sia peggio di me.-
-Ah, sta' zitto Eustass-ya, quando parli mi vien solo voglia di prenderti a pugni sui denti.-
Kidd gli diede allora un pugno che lo fece sbattere contro una delle porte dei cubicoli. Ma Law non perse tempo e lo caricò con l'intenzione di dargli un bel pugno su quella faccia da schiaffi, Kidd però lo precedette prendendolo per le spalle e sbattendolo contro quella stessa parete su cui era finito lui pochi minuti prima.
-Se inviterai nuovamente quella stronza mi assicurerò personalmente che tu entri nel coro delle voci bianche.-
-Se toccherai nuovamente mia sorella mi premurrò di fare lo stesso.- disse Law per niente intimorito dalle parole dell'altro. Non si trattava di una minaccia fatta solo perché non voleva che qualcuno si approfittasse della sua ingenua sorella, voleva che Kidd non la toccasse perché il fatto che potesse avere una tale confidenza con qualcuno che non fosse lui con tanta naturalezza gli faceva attorcigliare le budella. E lui odiava quella stupida sensazione di gelosia.
Si sarebbe aspettato che Kidd colpisse di nuovo ed invece gli diede un bacio che lo stupì visto che era totalmente inaspettato ma, come al solito, si sciolse sotto il contatto di quelle mani forti che lo tenevano saldamente e di quelle labbra truccate che avrebbe saputo riconoscere anche ad occhi chiusi.
In quel momenti in bagno entrarono Sabo e Rufy che si erano momentaneamente interrotti dal saccheggio selvaggio del buffet per recarsi alla toilette.
-Ehi, questa non è mica una camera d'albergo.- li rimproverò Sabo. -Vieni Rufy, andiamocene.-
-Ma io devo fare pipì.- si lamentò il più piccolo.
Sabo lo trascinò fuori chiudendo la porta e lasciando i due da soli che ridacchiavano delle sue parole e continuavano a baciarsi incuranti di chi entrava in bagno e scappava via vedendoli.
   
 
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