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Autore: Amy2205    24/04/2018    1 recensioni
Draco e Ginny si lasciano a causa di motivi ignoti. Entrambi ricominciano a costruirsi una nuova vita, finchè Draco non deciderà di riprendersi ciò che è suo. Ma Ginny accetterà?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E ti sei persa nel tempo
Dentro agli occhi di un altro
Sopra un'altra terrazza
In un'altra città
Che non ti ha ancora scoperta

La guerra era finita e che tutto fosse uno oramai uno schifo, non era una novità per Draco. Si alzò dalla scrivania in mogano della sua stanza a Malfoy Manor ed aprì la finestra, dirigendosi sul grande balcone. Si umettò le labbra ed accese una sigaretta. Osservò l’orizzonte, trovandosi poeticamente banale.
 
Banale... il ragazzaccio ferito per amore che si piange addosso, perché è stato troppo incoscientemente superbo ed ha perso ciò a cui più teneva.
 
Ma oramai erano passati mesi da quando l’aveva lasciata davanti a tutta la scuola, alla stazione di King’s Cross il primo giorno delle vacanze di Natale. Lei si era messa a piangere e aveva cercato di abbracciarlo, sperando che fosse uno stupido scherzo. Un pesce d’Aprile arrivato in anticipo. Ma lui se l’era staccata di dosso con uno strattone brusco e si era incamminato verso l’uscita della stazione, dove i suoi amici lo aspettavano esterrefatti.
 
Avevano passato molti momenti insieme. Quasi due anni di relazione, nata nell’ufficio della Umbridge. Tutta la scuola sapevano della loro intima complicità, li vedevano studiare insieme, aspettarsi dopo le partite di Quidditch, passeggiare nel giardino, litigare ed urlarsi contro perché Ron era un curiosone e Lucius Malfoy uno sporco mezzosangue. Ma poi tutti sapevano che bastavano due giorni di silenzio tra i due e le cose tornavano ad essere rose e fiori. Visti da fuori erano strani. Passavano poco tempo insieme, mai si baciavano o si tenevano per mano in pubblico. Le ragazze che osavano insultare Ginny dovevano vedersela con Draco in persona, che faceva di tutto per proteggerla. Forse anche troppo.
 
Draco osservò gli ultimi raggi del sole mescolarsi con quelli lunari. Tornò alla scrivania e cominciò ad annotare poche parole sfuse a bordo pagina, di un elegante diario nero.
 
Ginny se ne era andata via. Dopo la guerra era scappata lontano con il primo babbeo che l’aveva illusa di amarla sinceramente per l’eternità. Parole che non si avvicinavano minimamente a tutto ciò che lui le aveva promesso. Era scappata in Scozia con questo pseudo scrittore, John qualcosa... un babbeo.
 
 
E fai di tutto per non sbagliare
Ma tutto sembra contro di te
E ormai non c'è più niente da cantare
 
 
Ginny si asciugò le mani in uno straccio e stando attenta  a non scottarsi controllò il livello di cottura della carne. Era domenica sera, cena di famiglia. A John piaceva la famiglia, il riunirsi, lo stare sempre insieme. Sorridere, ridere, parlare e ancora sorridere. Ne era esausta, di sorridere. Una stupida maschera che doveva indossare ogni giorno ed ogni sera, in cambio di quella specie di amore che John le donava calorosamente.
Possibile che non fosse mai felice?
Certo lo era stata una volta. Ma poi era stata anche molto male. Con John aveva scoperto l’immenso regalo dell’apatia e dell’indifferenza. Se non provava nulla, non avrebbe sofferto nemmeno un po’. Meno dai e meno ti sarà tolto.
 
Mentre stava osservando lo spezzatino, ascoltando John in salotto che cantava qualche stupida canzone, incredibilmente zuccherosa. Poi, la padella che teneva tra le mani cadde e tutto il pavimento della cucina si riempì di carne e di sugo. John, con in mano una bottiglia di vino, corse subito da lei.
 
-Amore stai bene?-
 
Ginny non lo guardò nemmeno, troppo concentrata al dolore che le stava lacerando l’avambraccio.  
 
-Scusa John- disse poi, sforzandosi di rimanere sorridente e scavalcandolo –Vado un attimo in bagno, pensi tu a pulire il disastro?- chiese poi zuccherosa.
 
John le diede un lieve bacio sulle labbra che Ginny nemmeno percepì talmente era casto. Così alzando gli occhi al cielo si diresse verso il bagno.
Ginny corse di fronte al lavandino e assicurandosi con la bacchetta di aver chiuso la porta, si tirò su la maglia fino a rimanere in reggiseno. Si osservò il braccio e vide la pelle scarnificata. Sbiancò se possibile ancora di più della sua pelle già lattea.
 
Non è possibile, pensò.
Mentre cominciò a leggere:
 
 
...Chissà dove sarai
Finalmente risolta
Forse già innamorata
Forse ancora una volta
Chissà dove sarai
E se ti basta così...

 
Finì di pronunciare Draco, mentre riportava quelle parole sul diario. Sorrise soddisfatto e poi si sedette sul davanzale del balcone, aspettando e godendosi l’aria fresca che gli soffiava tra i capelli.
 
Mi immaginavi diversa
Eppure sono contenta
In equilibrio perfetto fra tutto quello che ho perso
E quello che ho scelto


 
Ginny aspettò che John si fosse addormentato, cosa che non gli riusciva particolarmente difficile. Aveva notato che durante la cena si era abbuffato come non mai, Ron in confronto sarebbe sembrato la persona con più bonton del mondo. Appena lo sentì russare, cercò di svincolarsi dall'abbraccio. Si sentiva soffocata. Si diresse in punta di piedi verso la cabina armadio. Optò per un vestito semplice color rosso, in tinta perfetta con i suoi capelli. Scese in salotto e si smaterializzò. Appena avvertì di nuovo la terra sotto i piedi, cominciò a pentirsi della sua fretta.

-Ti aspettavo Ginny-

Ginny si voltò e lo vide sorridente seduto sul davanzale del balcone.

-Spero che tu cada e che ti faccia veramente male- lo salutò lei, rimanendo ferma dove stava.

-La dolcezza non è mai stata il tuo forte-

-Strano, stavo per dire la stessa cosa di te-

Draco sorrise e scendendo dal davanzale, si avvicinò a Ginny. Arrivò dietro di lei e le sospirò sul collo, generandole una serie infinita di brividi.

-Il tuo nuove fidanzato invece... oh lui si che è dolce... John, giusto?-

Ginny si voltò e gli tirò uno schiaffo bello assestato sulla guancia, tanto che la faccia di Draco si mosse verso destra.

-Non osare dire qualcosa di John, lui è l'essere più gentile e dolce si, che io abbia mai incontrato. Lui mi ama, non come te, non mi farebbe mai del male-

-Eppure tu ora sei qui con me-

Ginny stette zitta e si allontanò da Draco.

 
E anche quello che ho sbagliato
Adesso tienilo per te
Che stai iniziando già a dimenticare


 
Draco sapeva di averla punta sul vivo e se ne compiacque. Ginny dopo diversi minuti di silenzio, cercando un tono di voce freddo come quello di Draco, si decise a parlare.

-Fumi ancora?-

Draco sorrise, sapeva che oramai era fatta. Si avvicinò e con le lunghe dita affusolate le mise la sigaretta tra le labbra e poi con un gesto del dito la accese.

-Pensavo odiassi fumare... ad Hogwarts non volevi mai che ti baciassi se avevo fumato-

Ginny aspirò, con lo sguardo lontano, ma lievemente rosso.

-Hogwarts è lontana ed io sono cresciuta...-

Draco sorrise.

-E poi John odia il fumo. Non so cosa mi succeda, ma più so che una cosa lo irrita e più mi decido che io la debbo fare per forza-

Draco annuì e piano piano cominciò ad avvicinarsi a lei.

-Ti ricordi quella sera ad Hogwarts, quando dopo il ballo di Natale al sesto anno sei venuta nella mia stanza?-

Ginny rimase in silenzio, ma le sue guance si imporporarono, segno che ricordava più che bene quella serata.

-E ti ricordi che Ron quando l'aveva scoperto mi aveva picchiato talmente tanto da farmi rimanere per due giorni in infermeria?-

Ginny sorrise e buttò via la sigaretta. Con una mano andò a coprirsi quella parvenza di sorriso.

-E ti ricordi che quando mi avevano dimesso, per scusarti, mi avevi regalato un diario nero?-

Ginny annuì e poggiò la mano sul ferro del parapetto, dove poco prima era seduto Draco.

-Sai, con un po' di magia nera sono riuscito a renderlo un oggetto davvero sadico... Sai quella scritta che porti sul braccio? Bene l'ho scritta sul bordo di una pagina qualunque di quel diario. Sai questo che cosa vuol dire?-

Ginny strinse ancora più forte il ferro.

-Io non ti appartengo più Draco, già una volta ho permesso che mi distruggessi, non funzionerà un'altra volta. Io non voglio, ora ho la mia vita in Scozia con John...-

-E allora perchè sei qui?- urlò Draco afferrandole una mano e impedendole di stringere ancora di più il ferro.

Ginny lo osservò con le lacrime agli occhi.

-Per questo!- urlò in risposta, alzando una manica e mostrandogli la frase oramai cicatrizzata.
 
Chissà dove sarai
Finalmente risolta
E ti sei già innamorata
Ancora una volta
Chissà dove sarai
E se ti basta così


 
-Io ti voglio ancora molto bene Draco, forse ti amo, o forse no. Fatto sta che dalla prima volta che tu mi hai guardato, parlato o soltando pensato io sono impazzita. E quella sera in cui mi dicesti queste parole all'orecchio, mentre canticchiavi una stupida canzone babbana, io mi sono sentita perdutamente innamorata di te Draco. Non potevo più vivere senza di te. Draco, io ho lottato contro il male durante la guerra, ma nemmeno quello mi ha distrutta tanto come il tuo addio. Questi mesi lontana da te sono stati orribili. Sono qui sta sera perchè volevo... dovevo vedertiHo lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, la superiorità delle tue origini. Ti prego, metti fine alla mia agonia-

Draco la osservava in silenzio, ma più Ginny parlava e più il suo cuore tornava a colmarsi di quell'amore puro e profano che aveva provato mesi prima. Le si avvicinò caldo, come solo una sera d'estate afosa sa essere.

-Ti amo Ginny- disse semplicemente.

-Pensavo di essermi liberata di te... Se però mi tratti male Draco...- continuò Ginny.

-No Ginny, io ti giuro...-

-Se mi illudi, se mi abbandoni, se provi a tradirmi io ti ammazzo!-

-No Ginny, io ti giuro...-

-Promettilo!- urlò la rossa.

-Te lo prometto? Noi siamo così, noi litighiamo. Tu mi dici quando sono uno stronzo e io quanto sei una ingenua. E lo sei per il 99% del tempo e non ho paura di offenderti. Tanto ti bastano due secondi di recupero per passare alla rottura successiva. Allora? Allora non sarà facile, anzi sarà molto difficile e dovremo lavorarci ogni giorno, ma io voglio farlo. Perchè io voglio te. Torna da me, lascia il tuo John-

Ginny lo osservò non sapendo se credergli o se semplicemente voleva ferirla un'altra volta. Nella sua mente, rimbombava in continuazione una frase...
 
Che stai iniziando già a dimenticare
   
 
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