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Autore: Florafairy7    24/04/2018    1 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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INTENZIONI NASCOSTE

Le ragazze si guardarono tra loro capendo di dover andare, Helia interruppe la sua conversazione e si allontanò raggiungendole.

"Com'è possibile che siano su Andros?!" Chiese Aisha ai suoi amici, una volta riunitisi in un gruppetto al lato della sala.

"Aisha, le fermeremo, sta' tranquilla." Cercò di rassicurarla Flora. "Ma ora dobbiamo andare lì."

"Bene, raggiungiamo gli altri allora." Concluse Helia.

"Ragazzi, aspettate, devo avvertire i miei genitori." Li fermò Stella, preoccupata; gli altri annuirono impazienti. Poi Flora prese un respiro quando lo vide avvicinarsi.

"Che succede? Sono arrivate?" Chiese Jackson a Flora, ignorando gli altri.

"È questo il problema: non sono arrivate qui, sono su Andros." Rispose la sua fidanzata, Jackson sembrò molto stupito. "Andremo lì, adesso."

"Cosa?! A-adesso? Flora..."

"Jackson, per favore. La Gemma di Andros, Andros, sono in pericolo, e tutti i nostri mondi lo sono." Flora lo guardò negli occhi grigi, sperando di trovare comprensione. Dopo aver tentennato il principe concesse: "Allora vuol dire che dovremo salvarli." Flora gli sorrise, ma non sapeva dove tutto quello l'avrebbe portata.

"Ragazzi, sentite." Disse Stella raggiungendoli. "Io non posso lasciare la festa, creerebbe scompiglio, panico e pettegolezzi, e non voglio nessuna di queste cose."

"Tranquilla, Stella, lo capiamo perfettamente." La rassicurò Flora.

"Ora però dobbiamo andare." Disse Aisha, agitata. Dunque le amiche si salutarono e lasciarono il palazzo. Negli stessi momenti i loro amici li stavano raggiungendo e mentre andavano loro incontro Aisha esclamò: "Mi dite com'è possibile?! C'erano dei calcoli!"

"Lo so, Aisha, mi dispiace, dovevano essere esatti, non so come sia possibile..." Cercò di giustificarsi Tecna, mortificata.

"A quest'ora saremmo già su Andros! Noi..."

"Ci stiamo andando!" La fermò Sky, e seguì silenzio. "Andiamo su Andros, adesso."

I ragazzi presero la navicella e nel più totale silenzio si diressero su Andros. Nessuno disse nulla, né le ragazze né i ragazzi, soltanto qualcuno si scambiò qualche sguardo. Timmy rassicurò Tecna che l'errore era stato di entrambi, mentre Sky le fece sapere che non era assolutamente colpa sua. Bloom rimase da sola a pensare e soltanto Sky e Brandon ne capirono il motivo. Lo scudiero gettò qualche occhiata al principe di Sakoma, ma non gli rivolse la parola. Flora rimase accanto alla sua migliore amica, cercando di tranquillizzarla, ma con scarsi risultati.
Quella situazione non migliorò quando arrivarono su Andros. Per quanto fosse notte fonda, il cielo era ben più scuro di quello che avrebbe dovuto essere.
"Ragazzi, dobbiamo atterrare: non si vede nulla." Disse Timmy. I ragazzi dunque atterrarono e, non appena furono a terra, Aisha fu la prima a lasciare la navicella. I suoi amici le corsero dietro ma la principessa non era andata lontana: era rimasta infatti immobile e stupefatta di fronte alla rovina del suo regno. Roy le arrivò di fianco e le mise una mano sulla spalla mentre Aisha, con una mano sulla bocca, cercava di trattenere i singhiozzi. Andros era completamente devastata, silenziosa e oscura.

"Dobbiamo andare subito a palazzo." Disse Aisha, prendendo un respiro.
I ragazzi camminarono lungo le vie di Andros che le ragazze illuminarono per loro.
"Non può essere." Mormorò Aisha, cercando di trattenere le lacrime. Intorno a lei c'era un regno fantasma. Non c'era anima viva né luce in alcuna delle case. Nessun rumore. Era come se Andros avesse perso la vita.
Arrivarono a palazzo ma ad accoglierli non c'era nessuno, le guardie non erano lì.
"Ma che diavolo...?" Borbottò la principessa, sempre più preoccupata. Messo piede a palazzo i ragazzi sfoderarono le loro armi e avanzarono. I loro passi rimbombarono nell'ingresso.
"C'è qualcuno?" Chiese Aisha, guardandosi intorno. Il palazzo era devastato e nessuno le rispose. La principessa allora corse verso il piano di sopra.

"Aisha, aspetta!" Esclamò Roy, ma la principessa non lo ascoltò. Roy guardò i suoi amici e loro annuirono, così il giovane seguì la principessa e con lui andarono anche Helia e Timmy.

"Noi diamo un'occhiata al palazzo." Disse Sky agli altri, loro annuirono.

"Com'è possibile che non ci sia nessuno?" Chiese Musa, camminando lentamente con gli altri, pronta a contrastare un possibile pericolo. Tecna deglutì e rispose:

"Sai di cosa sono in grado le ombre."

"Non è possibile, non può essere." Flora scosse la testa.

"Sappiamo di cosa sono capaci quelle ombre." Disse Brandon, "E tutto potrebbe essere possibile."

Al piano di sopra Aisha e i suoi amici erano arrivati nella camera da letto dei sovrani e, sebbene il letto fosse sfatto, nessuno era lì. Aisha aveva chiamato i suoi genitori ma nessuno le aveva risposto. La principessa allora, in preda alla disperazione, era scoppiata in lacrime rimanendo seduta sul loro letto.
"Non può essere! Non può essere!!" Esclamò fra i singhiozzi. Roy sedette accanto a lei, cercando di confortarla, ma non aveva alcuna parola di conforto per lei davanti a quella terribile evidenza.

"Ragazzi, mi spiegate cosa diavolo significa tutto questo?!" Esclamò Aisha, tra le lacrime, scandendo bene ogni parola, quando raggiunse i suoi amici nella sala del trono che era completamente abbandonata.

"Aisha, non lo sappiamo ancora con certezza." Rispose Flora, avvicinandosi a lei per abbracciarla ma Aisha si scostò: era fin troppo agitata e sconvolta e Flora lo capì.

"Il mio pianeta è deserto!" Sbottò la principessa tra le lacrime. Poi prese un respiro e si rivolse a Tecna e Timmy. "I vostri dannati computer avrebbero dovuto prevederlo!"

"Aisha, credimi, mi dispiace." Replicò Tecna, con un profondo dispiacere.

"Ti dispiace?! A me non basta che ti dispiaccia! Dove sono i miei genitori?! Dov'è il mio popolo?!"

"Aisha..." Provò a dire Timmy ma Aisha lo fermò: "Avevate un solo semplice compito! Ed ora quelle ombre... com'è possibile?!"

"Aisha, adesso basta!" Esclamò Sky, prendendo tutti di sorpresa e causando silenzio. "Non è colpa di Tecna e Timmy, loro stanno facendo del loro meglio. Sei sconvolta, è chiaro, ma non puoi prendertela con loro. Piuttosto, prima di andare completamente tutti nel panico, sapresti dirci dove custodite la Gemma?"
Aisha, con le lacrime che ancora le scorrevano lungo le guance, boccheggiò incerta, ma poi rispose: "Seguitemi."

Aisha li guidò percorrendo il palazzo deserto, l'unico rumore che si sentiva era quello dei loro passi. Arrivarono in una stanza ovale, quella dove si riuniva il Consiglio. Lì, sotto la grande vetrata colorata, la parete era intagliata. Aisha toccò diversi punti delle parete con dei movimenti che agli altri sembravano fatti a caso, e invece un cassetto si aprì, ma era vuoto. Aisha fece un passo indietro.
"L'hanno presa. Hanno preso la Gemma."
A quell'affermazione tutti, ognuno a modo suo, si lasciarono andare alla disperazione e alla rassegnazione. In quei minuti nessuno tra loro fu in grado di trovare una parola di conforto, un motivo di sollievo o un incoraggiamento. Poi però Aisha si rivolse ai suoi amici:

"Quelle maledette ombre hanno distrutto il mio pianeta, l'hanno privato della sua vita, hanno preso i miei genitori, hanno cancellato la luce di Andros e hanno preso la Gemma del mio pianeta! Questo è troppo! Questo è troppo! Non va bene, non va bene per niente! Brandon!" Lui la guardò, sorpreso di sentirsi chiamato in causa. "Stammi a sentire: tu domani vai dritto su Magix a recuperare Logan, mi hai capito?! Siamo andati sul personale e io non lo permetto! Magia oscura?! Va bene, quello che serve! Zvonimir si pentirà di essere nato!" Sbraitò la principessa con rabbia. Nessuno replicò ma lei sembrò sentirsi per un attimo un po' meglio. Rimasero in silenzio, poi Helia disse: "Per ora è meglio se torniamo a casa. Come hai detto," Disse facendo un cenno ad Aisha, "domani forse avremo dei miglioramenti, ma ora non possiamo davvero fare nulla."

"Tu vieni con me su Sakoma, va bene?" Chiese Flora, accanto alla sua migliore amica, con un braccio intorno alle sue spalle.

"Va bene." Mormorò Aisha piano. Poi però la principessa saltò in piedi quando sentì quel suono che fece rinascere la speranza dentro di lei.

"Aisha, che cos'è?" Chiese Bloom, sentendo anche lei, come tutti, quel bubbolio che riecheggiava in tutto il palazzo vuoto.

"È..." Balbettò Aisha con un sorriso, non riuscì a terminare la frase ma si sciolse dalla presa della sua amica e corse scendendo le scale. Gli altri, confusi, la seguirono. Scesero le scale, e il fatto che quel bubbolio che proveniva dal piano di sotto arrivasse fino a loro metteva ancora più tristezza, sottolineando la completa assenza di un qualsiasi abitante in quel palazzo. Ma poi Aisha spalancò un porta grande e pesante su cui era intagliata la rosa dei venti. Entrò e al centro della sala c'era una specie di piccolo specchio d'acqua, ed era da lì che proveniva il bubbolio.

"Non capite? I miei genitori si sono rifugiati nel regno di Nettuno! Stanno bene!" Esclamò Aisha. Corse allo specchio d'acqua e con un gesto della mano dissolse le bollicine che salivano in superficie, dunque poté chiaramente vedere i suoi zii, Ligea e Nettuno.
"Zio! Zia! Come state? Dove sono i miei genitori?! Mamma? Papà?" Lo sguardo di Aisha pieno di speranza e il suo sorriso tanto acceso si spensero quando sua zia, confusa, chiese: "Cosa intendi? È successo qualcosa? Perché neanche noi riusciamo a capire..."

"C-che cosa?" Balbettò la principessa, distrutta.

"Aisha, tuo padre mi ha chiamato, era sconvolto, era davvero agitato... ma poi ad un tratto mi ha detto che andava tutto bene e che non succedeva nulla. L'ha fatto una seconda volta, ma poi si è interrotto il nostro collegamento e ho provato a chiamare da allora... cosa sta succedendo?" Disse re Nettuno, preoccupato.
Aisha, che era in ginocchio davanti allo specchio d'acqua, si lasciò andare all'indietro sedendosi a terra e coprendosi la bocca con la mano.

"Vostra altezza," Intervenne Sky, "purtroppo Andros è stata attaccata dalle ombre. Il palazzo è deserto, ed è possibile che voi stessi abbiate notato l'attacco dalle profondità... ma la nostra mente non è in grado di ricordare queste creature, è per questo che, molto probabilmente, re Teredor ad un tratto non si è reso conto della minaccia. Sono esseri molto pericolosi e..."

"Quindi ora cosa ne è di mio fratello?" Chiese Nettuno accigliato, interrompendo Sky.

"N-non lo sappiamo, vostra altezza." Rispose Sky abbassando lo sguardo.
Il colloquio con Nettuno si concluse con le informazioni che i ragazzi avevano sulle ombre e la promessa che avrebbero presto fatto qualcosa. Con la morte nel cuore, decisero di tornare sui loro pianeti; Aisha in un primo momento si rifiutò di lasciare Andros ma poi Flora e Musa la convinsero a seguirle su Sakoma, allargando l'invito anche a Roy, essendo rimasto l'unico abitante terrestre di Andros. E Sakoma fu il primo pianeta sul quale fecero rotta, sperando di poter dare al più presto un po' di calore ai due cuori più freddi, quella sera.
Mentre tornavano a casa, Aisha rimase stretta a Roy, che a sua volta non disse una parola.

"Ascolta... mi dispiace." Disse Aisha, con le mani che tremavano leggermente dal pianto.

"Per che cosa?" Chiese Roy senza guardarla, ma continuando a fissare un punto impreciso della navicella, anche lui con la voce rotta.

"Non sono l'unica che ha perso la sua famiglia stasera, anche tu hai i tuoi genitori, i tuoi fratelli... mi dispiace se non sono potuta essere un sostegno per te." Roy si voltò verso di lei e incontrò i suoi occhi azzurri.

"Hai detto bene: abbiamo perso entrambi la nostra famiglia stanotte, non posso chiederti di essere forte, ma posso chiederti di starmi vicino."
Aisha abbozzò un sorriso, tremante, e si strinse a lui.
Tra i ragazzi, nessuno si avvicinò ai due abitanti di Andros: solo loro due potevano capirsi in quel momento e altre persone intorno sarebbero state d'intralcio.
Le ragazze, tra loro, discussero su quanto successo, sentendosi tutte in colpa per non aver fatto abbastanza per la loro amica, e arrabbiate per come quella situazione si stava evolvendo. Bloom, dopo poco, si allontanò dal gruppo e sedette da sola accanto al finestrino chiudendosi nei suoi pensieri, spinta ora più che mai nella sua decisione.

"Sapete che cos'ha Bloom?" Chiese allora Flora alle sue amiche.

"No, è tutta la sera che è distratta e sembra pensierosa." Rispose Tecna, gettando uno sguardo alla rossa.
Ci fu silenzio, le tre amiche sospirarono.

"Beh, sarà meglio per Logan che sappia come maneggiare questi incatesimi... questa volta quelle ombre hanno davvero esagerato." Disse Musa, a denti stretti dalla rabbia.

"Speriamo, Musa..." Annuì Flora, tristemente.

"Andrai su Magix domani?" Chiese Tecna a Flora, Flora la guardò, lasciandosi stancamente andare all'evidenza che la sua amica era davvero la persona più sveglia di tutta la Dimensione Magica, e rispose:

"Non lo so, non credo che Brandon mi voglia lì..."

"Certo che ti vuole lì!" Replicò Tecna, dandole uno schiaffetto sul braccio.

"Sentite, sono certa che questa non è la cosa più importante di cui parlare adesso..." Disse Flora, facendo un cenno verso Aisha.

"È per questo che invece vorremmo parlarne: l'aria è irrespirabile." Ammise Tecna. "Beh, che succede con Brandon?"

"Stasera mi ha vista mentre..." Stava per dire Flora, ma poi guardò Musa e si fermò. "Lascia perdere... diciamo che però non posso..."

"Per Jackson?" Chiese Musa, senza neanche una punta di malevolenza. Flora la guardò per un istante e con un mezzo sorriso, e poi rispose:

"Forse... credo... non lo so, in realtà. Sento solo che è per colpa mia che le cose tra me e Brandon sono così complicate." Mostrò la mano sinistra alle sue amiche e con due dita della destra si tenne l'anulare, mostrando l'anello. "Per il bene tutti, sarà meglio che io Brandon rimaniamo il più lontano possibile l'uno dall'altra."

"Come sai, sono sveglia." Disse Tecna, "E immagino che tra Brandon e suo fratello c'è molto di più di quello che è successo quest'inverno, correggimi se sbaglio."

"Quando mai tu sbagli?" Chiese Flora di rimando, scuotendo la testa.

"Appunto. Quindi sai qual è la cosa giusta da fare."

"Da quando sei entrata anche tu in questa corsa?" Domandò Flora, poggiando la testa contro il finestrino, esausta.

"Da un po'... credete davvero che non dirmi le cose basti per lasciarmene fuori? Dilettanti..." Ridacchiò Tecna, Musa e Flora risero.

"Beh, quindi credete che debba...?" Chiese Flora alle sue amiche, gettando poi uno sguardo allo scudiero, Tecna annuì ma Musa la guardò storcendo le labbra. Tecna rivolse uno sguardo stupito alla sua amica e disse: "Vi prego, ditemi che non sto diventando romantica!"

"Non è questo, Tecna, tranquilla, tu non diventerai mai romantica." Replicò Musa. "Ma sebbene provi un certo favoritismo per Brandon per tutto ciò che ha fatto per te, Flora, credo che sia pericoloso. Hai sentito Jackson, sa di voi."

"Ehi, ehi, ehi, ferma." La fermò Flora. "Tra me e Brandon non c'è nessun noi."

"Sai cosa voglio dire... Flora, devi essere cauta, se mai Jackson venisse a sapere che tra di voi c'è qualcosa..."

"Lo so..." Sospirò Flora. "... beh, allora si ritorna al piano originale."
Avrebbe davvero andare con lui il giorno seguente, sapeva quanto poteva essere doloroso, ma si era appuntata una nota quella sera: non agire d'istinto. Agire d'istinto l'avrebbe rovinata, e avrebbe fatto soffrire il soldato, e lei non voleva.

Tra i ragazzi le parole furono poche, anche perché i ragazzi sono di natura più restii a parlare in situazioni difficili. Jackson prese il posto di Roy ai comandi della navicella e il principe se la cavò piuttosto bene. Accanto a lui, Sky si rivolse al suo scudiero.

"Domani mattina su Magix?"

"Sì." Rispose Brandon in maniera piuttosto secca. Poi si schiarì la voce. "S-scusa, scusami, sono solo..."

"... va bene. Andrai da solo? Vuoi che venga con te?"

"Inizialmente non volevo andare da solo, ma sono successe delle cose e... e credo che sia meglio occuparmi da solo della mia famiglia, in fondo è solo mia, no?" Non si voltò verso Sky ma notò che il principe gli aveva gettato uno sguardo.
Arrivarono su Sakoma dopo circa un'ora, le ragazze si salutarono e Flora andò da Roy e Aisha. Mentre andavano, Brandon non si sarebbe mai aspettato che Jackson si avvicinasse proprio a lui.

"Ascoltami." Disse il principe, Brandon alzò un sopracciglio, stupito e non contento dell'atteggiamento del principe. "La mia fidanzata e la magia nera devono stare il più lontano possibile, è chiaro?"

"Non a caso qualcun altro la maneggerà al posto suo, principe."

"Stalle lontano, o passerai il resto dei tuoi giorni in una prigione."

"Mi stai minacciando?"
Jackson sostenne il suo sguardo e replicò con un sorrisetto:

"È un puro avvertimento."

"Non dovresti far seguire la tua fidanzata." Puntualizzò il soldato, con aria superiore.

"Hai detto bene, la mia fidanzata." Replicò Jackson, con lo stesso sorriso beffardo disegnato sul viso.
Brandon stava per replicare, ma proprio in quel momento arrivò la fidanzata.

"Jackson." Smise per un istante di respirare quando notò che il principe stava parlando con Brandon. Guardò lo scudiero negli occhi, poi distolse lo sguardo ed espirò. "Dobbiamo andare, Aisha e Roy sono molto stanchi."

"Sì, andiamo." Annuì Jackson. Fece un cenno con la testa verso Brandon, mentre Flora lo guardò sperando di riuscire a fargli capire con lo sguardo quanto le dispiacesse.
E sì, lui se ne accorse, ma gli fece male perché pensò a quanta pena le dovesse fare.

Jackson offrì delle stanze a Roy e Aisha, e Flora e Musa avrebbero voluto seguire la loro amica, stare con lei per quella notte, ma Aisha le ringraziò dicendo che preferiva stare un po' da sola.
Dunque Jackson accompagnò Flora alla sua stanza; la ragazza si fermò alla porta.

"È stata una lunga serata." Commentò il principe.

"Sì, è vero... sono così dispiaciuta per Aisha..." Disse Flora, abbassando lo sguardo.

"Flora... stasera mi sono reso conto di una cosa." Flora lo guardò, sorpresa. "Sakoma verrà coperta, ed è giusto che sia così. Il mio pianeta è debole e non è saggio mettersi a rischio. Come ti ho detto una volta, certe volte un sovrano deve prendere decisioni che non gli piacciono, ma che sono giuste." Si fermò e continuò a guardarla, Flora non disse nulla: era incerta su dove quella conversazione volesse arrivare. "Ma, vedi, stasera ho visto te e le tue amiche, ed anche tu hai dei doveri, voglio capirlo. Rimarrò al tuo fianco e non ti sarò da ostacolo, anzi, combatterò con te."

"Ne sono molto felice, Jackson." Replicò Flora con un sorriso sincero.

"Ma voglio che tu sappia che nel momento in cui il mio pianeta avrà bisogno di me non ci sarà altra cosa più importante, e mi aspetto che anche per te sia così. Sakoma è anche il tuo pianeta e presto ne sarai la regina ed avrai le mie stesse responsabilità. Promettimelo." La guardò dritta negli occhi, le labbra di Flora tremarono e lei abbassò lo sguardo dicendo:

"Jackson, quello che è successo stasera..." Alzò lo sguardo verso di lui. "... ti avevo chiesto di fidarti, ma non di innamorarti di me."
Jackson si morse le labbra con un mezzo sorriso e replicò:

"Ancora non sono innamorato di te, ma mi piaci; mi piaci un sacco, Flora. Santo cielo, guardati..." si strofinò il mento e poi aggiunse: "... discutiamo un sacco, io e te, e non ci capiamo quasi mai, ma abbiamo una vita per imparare a farlo. Ti chiedo solo due cose: la prima è quella promessa che ancora non mi hai fatto, la seconda... Flora, sappiamo entrambi cose che non vorremmo sapere, me l'hai detto tu questo pomeriggio, ma mentre quello che voglio io è legittimo, quello che vuoi tu non lo è. Togliti dalla testa quel soldato, Flora." Jackson divenne serio e, poggiando una mano contro il muro, si avvicinò a Flora. "È l'ultima volta che te lo chiedo gentilmente."
Le diede un bacio sulla guancia e andò via, diretto alle sue stanze, mentre Flora rimase per un attimo lì, ferma nel corridoio, con il cuore che le si agitava nel petto e che sentiva esplodere.

Il giorno dopo Brandon si alzò di buon'ora e, come ogni mattina, si preparò e prima di uscire diede un'occhiata al cielo.
"Sempre cupo, sembra..." Borbottò. Sospirò, prese le chiavi della sua windrider e fece per uscire ma fu fermato da una nuvoletta di polvere di fata.
"Pixie!" Esclamò quando questa apparve davanti a lui.

"Ehilà, il mio soldato preferito!" Esclamò la fatina con un sorriso. Brandon, stranito, scosse la testa.

"Chatta, che diavolo ci fai qui?"

"Bella domanda!" Replicò la fatina, poi fece apparire accanto a lei uno schermo da proiezione a misura di pixie e fece passare su questo delle immagini di se stessa dicendo, ad una velocità straordinaria: "So che stamattina avrai da fare una cosa pareeecchio importante e allora mi sono detta -Chatta, dovresti proprio andare con lui!- e a quest'affermazione mi sono chiesta -E perché mai?!- e la risposta è stata del tutto spontanea! -Chatta, tu sei fantastica, divertente, allegra, dimmi un solo motivo per cui Brandon non vorrebbe la tua compagnia!- e allora mi sono detta - hai proprio ragione!- e allora eccomi qui! Ce la siamo cavata bene su Linphea, io e te, l'altra volta, ce la caveremo bene anche questa! Io non so le cose, ma so che ci sono cose, come saprai, perché sono la pixie delle chiacchiere, e so che non vorresti davvero stare da solo ma so anche che non verrà Sky con te, e lo so perché poco tempo fa hai inviato una lettera alla mia fata! Oh, no, no, non me l'ha fatta leggere, anzi! Era tutta un -No, Chatta, giù le mani, questi non sono affari per una pixie! Ho detto di no, fai la brava!- ma io sono piccolina e so frugare nei cassetti, eh, eh, eh... comunque, andiamo?"
Brandon era quasi intontito da tutte quelle chiacchiere, scosse la testa, confuso, e replicò:

"C-che?! Chatta, ascolta, tornatene su Sakoma, dammi retta. Flora ha ragione, non sono affari per una pixie questi."

"Ma se proprio Flora mi ha..." Stava controbattendo Chatta ma si fermò all'istante serrando la bocca. Brandon alzò un sopracciglio.

"Flora?"

"Io non ho detto niente. Flora? Chi Flora? Conosci una Flora? Sai che la mia fata si chiama proprio Flora? Ma che coincidenza!"

"Chatta, ti ha mandata lei?" Chiese Brandon, abbozzando un sorriso.
Chatta, con la bocca serrata, cominciò a fare dei versi e a dimenarsi come se il non poter parlare le stesse facendo provare dolore. "Shakespeare, ti ho fatto una domanda, rispondi." La incalzò Brandon con aria severa. Chatta allora espirò tirando fuori la lingua, esausta, e disse:

"Non doveva andare così, te lo assicuro! Oh, ho rovinato tutto anche prima di inziare! Sono la peggiore pixie che esista!" Poi fece qualcosa che lasciò Brandon di sasso: cominciò a piangere. "Flora non sarà per niente fiera di me! Mi aveva chiesto un favore importante e mi aveva avvertita, e io le ho detto... e io le ho detto che poteva fidarsi di me! Sono un'ignobile e miserabile pixie! Non merito le mie ali!" Brandon era allibito, balbettò qualcosa, incerto, e poi alla fine:

"Ehi, Chatta, va tutto bene, non dire queste sciocchezze, tu sei una brava pixie." Chatta lo guardò, asciugandosi le lacrime con un fazzoletto che fece apparire.

"Lo pensi davvero?"

"Certo!" Rispose Brandon con un sorriso.

"Ma davvero davvero?"

"Ti dico di sì." Brandon rispose, ma era comunque piuttosto perplesso, e spaesato dalla reazione di quella pixie che era esagerata in tutto ciò che faceva.

"Bene, perché adoro le mie ali." Affermò Chatta, smettendo di piangere.

"Ehm... sì. Ma prima di tutto, dato che ormai te lo sei lasciato scappare, mi dici come sono andate le cose? Perché, sinceramente, sebbene mi faccia piacere da un lato, dall'altro credo che sia soltanto umiliante."

"Umiliante?" Chiese Chatta, perplessa, storcendo le labbra.

"Prova pena per me? L'ho vista col principe ieri sera... e poi, insomma, diciamoci la verità, prima del principe c'era Helia, io non ci sono mai stato... quindi, dimmi, Chatta, perché la tua fata ti ha mandata qui, per compassione? Perché se è così, Sakoma ti sta aspettando."

"Senti, bell'imbusto, non usare quel tono con me, mi hai capita?! La mia fata mi ha chiesto di venire qui e io farò come mi ha detto. Certo, mi aveva anche chiesto di non dire che mi aveva mandata lei, ma si è mai vista una fatina delle chiacchiere che tiene la bocca chiusa?! No. Esatto. Ma una fatina che non rende felice la sua fata? Quella non si è mai vista nemmeno. Flora mi ha chiesto di venire con te, e ieri sera sembrava triste, e lo sembrava anche stamattina, e io credo che c'entri il principe quindi se devo proprio dirlo, tra te e lui, preferisco di gran lunga te!" 
Brandon incrociò le braccia, guardandola pensoso.

"Non condividerò con te i miei affari personali."

"Ma io non ti ho chiesto di farlo! Io rimango in silenzio, per così dire, sia chiaro, ma almeno tu non entrerai in quella fortezzaa da solo."

"E a che cosa potrebbe mai servirmi avere una fatina sulla spalla?"

"A non entrare in quella fortezza da solo, ma ci senti bene?" Replicò la fatina, stranita.
Brandon la guardò, sorpreso. Qual era il punto di averla lì? Averla lì, ovviamente.

"E va bene, vieni anche tu, ma solo perché mi dispiacerebbe rimandarti indietro." Concesse il soldato, Chatta sorrise soddisfatta. "Andiamo, su, e raccontami un po' di questa storia del principe." Aggiunse mentre usciva e Chatta fluttuava accanto a lui.

Su Solaria Stella fu informata dalle sue amiche su quanto era successo, e poco dopo quella mattina tutta la Dimensione Magica ne fu a conoscenza: lo squarcio nel cielo era più pericoloso di quanto ci si aspettasse e poteva distruggere interi pianeti senza lasciare indizi. Il panico si diffuse velocemente su tutti i pianeti e i sovrani faticarono per mantenere la calma. Nel frattempo, Bloom era sempre più convinta della scelta presa e ne parlò con sua sorella proprio quella mattina.

"Bloom, non puoi farlo!" Esclamò Daphne, scioccata, battendo una mano sul tavolo. Sua sorella, in piedi vicino alla finestra, si voltò verso di lei, accigliata, con le braccia incrociate.

"Cosa pretendi che faccia?! Stanno distruggendo tutto, Daphne. Zvonimir è pericoloso, molto pericoloso, e va fermato."

"Perché proprio tu?" Replicò allora Daphne, incrociando le braccia e stringendo poi le labbra.

"Perché non io?" Ribatté sua sorella. Si avvicinò a Daphne e sedette accanto a lei. "Daphne, quando ho scoperto di essere una fata ho giurato che avrei sempre protetto questo meraviglioso mondo. Quando ho saputo di Domino ho fatto di tutto per riportarlo in vita rischiando anche la mia vita. Non mi fa paura, so che è il mio dovere."

"Bloom, se imprigionerai te stessa nella Dimensione Obsidian non ci sarà via di ritorno." Dichiarò Daphne, prendendole le mano. Bloom stava per replicare ma fu interrotta da un "Che cosa?!", le due sorelle si girarono verso la porta dove poterono vedere Nex, più sconvolto che mai.

"Nex..." Borbottò Bloom.

"Vuoi davvero usare tu il Sigillo?" Chiese Nex, scioccato. Bloom inizialmente aveva intenzione di rimangiarsi tutto davanti a lui, ma poi pensò che sarebbe stato inutile e allora si alzò andando verso di lui.

"Qualcuno dovrà pur farlo, io sono stata la prima a prendere la decisione."

"Wow, beh... ti fa molto onore, Bloom." Disse Nex, guardandola negli occhi.

"Ti ringrazio, ma ti prego per favore di non farne parola con gli altri: cercherebbero di convincermi a ripensarci mentre io sono fermamente convinta della mia scelta."

"V-va bene, non lo dirò. Ma tu come puoi esserne tanto convinta?" Chiese Nex, ancora alla porta.

"È un mio dovere, e tu che sei un soldato dovresti capirlo." Nex strinse le labbra, sapendo di cosa parlava la sua amica. "A proposito, mi sorprende vederti qui."

"È per me, non è vero?" Chiese Daphne, alzandosi.

"Ecco, sì, ehm... so che avevo l'incarico di accompagnarti, Daphne, ma... ero venuto a chiederti se potevo..."

"... tranquillo." Disse Daphne non dandogli neanche il tempo di finire la frase. "So cosa è successo su Andros."

"Grazie." Disse Nex, facendo un cenno col capo.

"Aisha è su Sakoma con Flora e Musa." Lo informò Bloom, con un sorriso abbozzato. Nex le sorrise.

"Grazie. Ci vediamo."

Su Sakoma, Flora era nella sua camers con Miele e si stava preparando per il pranzo con le sue amiche. Era seduta alla ballerina aggiustandosi i capelli mentre Miele le girava intorno parlando.

"Dai Miele, perché non vieni anche tu?" Chiese Flora.

"Perché quelle sono delle ochette e mi annoierei. Piuttosto, perché non sei andata tu con Brandon invece di mandare Chatta."

"Perché," Flora guardò sua sorella dal riflesso nello specchio. "sono qui a prepararmi e ho un pranzo oggi! Miele, tu non hai idea del tono che ha usato Jackson ieri sera... io non posso compromettermi e non posso mettere Brandon in una situazione che potrebbe costargli cara. Chatta però gli sarà d'aiuto, è una fatina che sa il fatto suo e Brandon... lui mette i muri e oggi aveva bisogno di qualcuno."

"Non credi di mandargli segnali contrastanti?" Chiese Miele, sdraiandosi sul letto. "Anzi, non credi di mandare segnali contrastanti?! Prima Helia, evviva Helia, Helia è perfetto; poi Brandon, che ancora non si è capito, ed ora dici che vuoi far contento Jackson! Io non ti capisco."

"Bene, allora te la faccio breve." Concluse Flora, lasciando perdere i capelli e voltandosi verso di lei. "Helia è stato il mio primo grande amore. È stato straordinario, Miele, te lo dico, è stato incredibile. Tu non immagini cosa provavo per Helia, immaginavo una vita insieme a lui. Era tutto ciò che potessi mai chiedere, ed era così semplice amare lui. Poi entra in scena Brandon, e d'un tratto le cose non sono così semplici, mentre a me piacciono semplici, Miele, semplicissime. Poi Jackson vuole sposarmi, ed è un principe e se vuole può fare brutte, brutte cose. E allora anche se a me le cose complicate non piacciono io quando lo vedo... oggi non poteva stare da solo, ma Jackson sa che c'è qualcosa che non va e non rischierei mai Brandon. Mai."

"Okay, okay... ma almeno potevi arrivarci prima di venire qui su Sakoma." Puntualizzò la ragazzina.

"Sai com'è, cercavo di fare tutti felici, e alla fine ho finito per rovinare tutto." Replicò Flora amareggiata. "Dai, aiutami che lo sai che sono incapace." Concluse poi girandosi di nuovo verso lo specchio. Miele andò da lei e cominciò a pettinarle i capelli.

"Credi che Chatta se ne starà zitta?"

"Non me lo aspetto da lei, ma le ho fatto promettere di non dirgli che l'ho mandata io. È una chiacchierona e troverà di certo un modo per cavarsela senza tirare in ballo me."

"Flora?"

"Cosa c'è?" Chiese Flora, guardandola dallo specchio.

"Mi dispiace che tu non sia felice." Flora le sorrise dolcemente, ma non disse nulla.

Chatta non riuscì a starsene zitta per niente e blaterò per tutto il tempo che Brandon lasciò il palazzo, ma il soldato non riuscì ad esserne infastidito quel giorno. La fatina zittì solo quando Brandon si fermò di colpo, sorpreso.

"Sky."

"Sei in ritardo, ed ora capisco il perché." Dichiarò il suo amico facendo un cenno verso la fatina che fluttuava al lato di Brandon. "È un piacere vederti, Chatta."

"Anche per me, Sky." Sorrise la pixie. "Vedi?" Disse poi a Brandon, "È così che si tratta una fatina." Brandon la guardò scuotendo la testa, poi si rivolse al suo amico:

"Che ci fai qui?"

"Andiamo su Magix." Rispose Sky.

"Ma io... ti avevo detto che..."

"... so cosa mi avevi detto, ma non ho voluto ascoltarti, che razza di migliore amico sarei stato?!" 
Brandon sorrise e abbassò lo sguardo. Sky si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla. "Non pretendo di sapere cosa c'è tra te e tuo fratello, ma l'ultima cosa che voglio è che il mio migliore amico si senta solo. Non lo sei, Brandon, ma se lasci gli altri fuori finirai per diventarlo." Brandon alzò lo sguardo verso di lui.

"Io..."

"Lo so. Anch'io." Sorrise Sky
I due amici, con la pixie, si diressero alla fortezza di Roccaluce, e Brandon lo fece con un cuore molto più leggero di quanto non si aspettasse. Roccaluce però fu molto diversa da come la ricordassero: il sole non splendeva alto e il cinguettio degli uccellini più che contornare un idillio suggeriva che una tempesta era in arrivo.

"Sei pronto?" Chiese Sky, mettendon una mano sulla spalla al suo migliore amico.

"Credo di sì." Rispose Brandon con un cenno della testa. A quell'affermazione, Chatta andò a sedersi sulla sua spalla e, per la prima volta, quei due sembrarono essere in sintonia.
Varcarono il cancello dorato della fortezza e lì ad accoglierli c'erano due templari. Non appena videro Sky fecero un inchino.

"Vostra altezza." Dissero entrambi nello stesso momento, Sky fece loro un cenno di apprezzamento e loro si alzarono.

"Siamo qui per Logan Bravo." Disse allora Sky con un tono piuttosto severo.

"Seguitemi." Disse allora uno di loro e così i due amici fecero come era stato loro detto.

"Non mi piace tanto..." Borbottò Chatta, sulla spalla di Brandon. Lo scudiero si guardò intorno e neanche a lui l'atsmofera piaceva particolarmente. "Sta' tranquilla, fatina, va tutto bene." Replicò il soldato, poi si scambiò un'occhiata con il suo migliore amico e capirono che c'era qualcosa che non andava.

Su Sakoma, Flora, prima di altre cose, salì al piano di sopra per controllare come stesse Aisha. La sua amica le aveva chiesto privacy e tempo per riflettere, ma ora Flora sentiva che doveva andare da lei. Bussò alla porta ma nessuno rispose, così la keimerina aprì piano la porta.

"Posso entrare?" Chiese Flora e, facendo capolino dentro con la testa, notò che Aisha era ancora a letto. "Ehi." Salutò entrando e chiudendo la porta alle sue spalle. Raggiunse il letto della sua amica e sedette lì. Aisha era voltata e Flora le poggiò una mano sul fianco. "Tesoro, lo so che sei triste, ma almeno fa' colazione."

"Magari dopo." Replicò l'altra.

"Dopo sarà ora di pranzo." Precisò Flora.

"Flora, ieri sera il mio pianeta è stato raso al suolo, i miei genitori sono stati disintegrati dalle ombre e tu parli di colazione?!" Sbottò aggressivamente Aisha, voltandosi verso di lei e mettendosi seduta, Flora non si mosse. "QUEI MALEDETTI ESSERI MI HANNO TOLTO TUTTO, TUTTO! LA MIA FAMIGLIA, IL MIO REGNO! TUTTO!!" Pianse Aisha, disperata, forse più di quanto Flora l'avesse mai vista. Senza scomporsi, la fata della natura sorrise dolcemente e le disse:

"Non tutto. Hai me, hai i nostri amici e hai la tua magia. Riporteremo Andros indietro, Aisha, la riporteremo indietro e con il tuo regno anche la tua famiglia."

"Non so se posso crederci, Flora..." Replicò Aisha con la voce rotta e abbassando lo sguardo. Flora le alzò il mento e la constrinse a guardarla. "Io invece so che ce la faremo."
Aisha distolse lo sguardo. "... E," Aggiunse Flora e la sua amica la guardò di nuovo. "Ho riflettuto su ciò che mi hai chiesto... Aisha, non sei sola, non lo sei per niente." La sua amica sembrò confusa. "Ho letto il cuore di Roy." Rivelò Flora, Aisha sgranò gli occhi.

"L-l'hai fatto davvero? Quando?"

"Prima di venire qui sono andata in camera sua, gli ho parlato e poi... non ha la magia, non se n'è accorto neanche." Spiegò Flora e le strizzò l'occhio.

"Quindi..."

"... quindi... Aisha, non voglio essere la causa della tua rottura definitiva con Nex, ma... ho letto il suo cuore e Roy sembra una delle anime più pure che abbia incontrato, e poi... ti ama, Aisha, ti ama davvero, e darebbe la vita per te, credimi."

"Wow, io..."

"Ma questo non determina la tua scelta. Ad ora ho letto il cuore di entrambi, Nex anche ti ama ma il suo cuore è anche oscuro, ha lati nascosti e ambigui... Aisha, ora hai due scelte chiare, non devi che prenderne una."

"Tu cosa faresti al posto mio?" Chiese la sua amica, aggomitolandosi su se stessa.

"Oh, non sono la persona giusta per darti un consiglio del genere e lo sai bene. L'unica cosa che posso dirti è segui il tuo cuore, e questa di certo non la via più semplice."

"Beh, credevo che Nex potesse davvero essere la scelta giusta ma... ma adesso non è qui. Sono stanca di soffrire, Flora."

"Non devi farlo allora." Affermò la sua amica con un dolce sorriso e la abbracciò stretta. "Ti voglio bene."

"Ti voglio bene anch'io." Replicò Aisha, ma con un cuore turbato.

 

"Preside Faragonda." Salutò Sky quando la vide, Brandon e Chatta fecero lo stesso.

"Ragazzi. Chatta! Curioso vederti qui ma un vero piacere."

"Direttrice." Salutò la pixie.

"Molto bene. Ragazzi, vi presento Madame Tessahalora, la direttrice del Consiglio Magico." I ragazzi allora guardarono la donna che era di fianco a Faragonda. Una donna alta ed esile, dal collo lungo e il naso all'insù. Madame Tessahalora li guardò da sotto la sottile retina che le copriva gli occhi, attaccata al cappellino blu elettrico che portava. Strinse le labbra, intise di un rossetto color mogano, e porse loro la mano, coperta da un guanto bianco così come l'altra. Sky fece per baciargliela ma lei gliela strinse, sorprendendolo, e poi fece lo stesso con Brandon.

"Suppongo che tu sia..." Esordì Madame Tessahalora, con una voce bassa e piatta, ma non finì la frase e strinse le labbra, come fosse in difficoltà nel trovare le parole giuste, roteando la mano libera dalla borsettina intonata al completo blu elettrico che indossava.

"... suo fratello, sì." Disse allora Brandon.

"Bene." Replicò la donna, alzando il mento e guardando Brandon dall'alto. "Allora è a te che devo rivolgermi: è cosa assai rara che venga permesso ad un prigioniero di lasciare la fortezza e, sebbene le condizioni attuali ce lo impongono, sappi che sarà tua completa responsabilità assicurarti che il prigioniero ritorni a Roccaluce, che non compia atti immorali e/o pericolosi per la vita degli altri, che non utilizzi la situazione nel suo proprio tornaconto e che esegua gli ordini. Sono stata chiara?"

"Direi limpida." Rispose Brandon, un po' indispettito. Madame Tessahalora fece gesto alla guardia alle sue spalle e così Logan fu fatto venire. Il ragazzo non disse nulla ma guardò suo fratello.

"Il prigioniero indosserà delle speciali apparecchiature che gli impediranno di utilizzare la magia." Spiegò la donna, ma Logan parlò.

"Io non ho la magia, sono umano. Le mie sono arti occulte, acquisite, non c'è bisogno di questa..."

"Ah-ah-ah-ah-ah!" Lo fermò Madame Tessahalora bacchettandolo con la voce. "È ciò che ha deciso il consiglio." Poi si voltò verso di lui, dato che fino a quel momento gli aveva dato le spalle. "Credi davvero che ci fideremmo di te?"

"Certo che no, neanch'io mi fido di me." Rispose Logan, sostenendo il suo sguardo.

"Bene." Concluse Madame Tessahalora, si voltò verso gli altri. "Direi di aver concluso, i templari vi daranno istruzioni sugli orari. Faragonda, spero di non rivederla troppo presto, sembra sempre portare guai." Salutò la donna, senza cambiare di una virgola il suo tono piatto e basso.

"Spero altrettanto, Madame Tessahalora." Replicò Faragonda, con un sorriso forzato. La donna allora fece un cenno ai due ragazzi, ignorando Logan completamente, e si allontanò con due templari che l'avrebbero scortata fino all'uscita. Faragonda espirò quando l'altra fu finalmente lontana e si rivolse ai ragazzi, Logan compreso. "Ragazzi, per favore, fate attenzione. E tu," Guardò Logan, con aria più severa. "Abbiamo riposto in te la nostra ultima speranza, ma sappi che semmai metterai in pericolo ancora una volta i miei ragazzi dovrai vedertela con me." Logan la guardò negli occhi piccoli e realizzò che probabilmente quella donna ci tenesse davvero a suo fratello e i suoi amici.

"Non si preoccupi, non farei nulla per stare peggio di come sto." Replicò Logan tranquillo, Faragonda lo guardò per un istante, poi però si rivolse a Brandon e Sky.

"Ragazzi, mi raccomando, fate attenzione. E aggiornatemi su qualunque novità, va bene?"

"Lo faremo, preside Faragonda, può stare tranquilla."

"Diciamo..." Sospirò la preside. "... come sta Aisha?"

"È su Sakoma con Flora e Musa e, beh..." Sky alzò le spalle, dispiaciuto.

"Di certo per lei sarà meglio essere circondata dalle sue amiche." Rifletté la preside.

"Preside Faragonda, è una mia impressione o qui c'è qualcosa che non va?" Chiese allora Sky, dopo essersi gettato un'occhiata intorno.

"Non è una tua impressione." Rispose la preside col viso scuro. Poi fece un passo verso di loro e, abbassando il tono di voce, aggiunse: "Il cielo si sta squarciando e di certo non è magia bianca, anche chi non sa di Zvonimir può rendersene conto, e i prigionieri qui sono tra i più pericolosi della Dimensione Magica... sapere che potrebbero avere una via di fuga li rende molto più pericolosi. I templari hanno raddoppiato la sicurezza e tengono gli occhi aperti." Poi si allontanò e ad un tono di voce normale disse: "Beh, ragazzi, sappiate che mi fido di voi. Vi aspetto ad Alfea."

"Grazie, preside Faragonda." Sky le fece un cenno con la testa ma con il viso cupo, poi la preside strinse le labbra e dopo aver salutato la pixie sparì in un portale. Sky allora mise una mano sulla spalla del suo amico e gli intimò: "Io inizio ad andare se vuoi qualche minuto."

"Grazie." Annuì Brandon, stringendo le labbra. Il principe allora si allontanò mentre Chatta non si mosse dalla spalla del soldato.

"È sempre un piacere vedere il principe." Esordì Logan, incrociando le braccia, una volta che Sky fu andato via.

"Il mio migliore amico ci tiene a me." Replicò Brandon, col viso scuro.

"Che cos'è?" Chiese Logan, facendo un cenno verso Chatta. Brandon le gettò un'occhiata e poi si rivolse a suo fratello.

"È la mia pixie."

"Wow, sembra che tu abbia avuto bisogno di una squadra di supporto per vedermi, così mi fai sentire importante... allora, come ci organizz..."

"... no, no, no. Aspetta." Brandon lo interruppe e si avvicinò a lui. "Tu forse non hai capito come stanno le cose qui. Sei un'arma, nient'altro, e credimi se ti dico che non ti giudico affatto importante. Quindi ora cambi atteggiamento perché, che ti piaccia oppure no, ora comando io."

"Non è mai stato il contrario, sbaglio?" Brandon era a pochi passi da lui, Logan aveva un atteggiamento distaccato e rilassato e Brandon lo guardava, e ad ogni secondo in lui montò una rabbia di cui forse fino a quel momento non si era accorto.

"Ho sempre cercato di fare la cosa giusta!" Esplose allora il soldato.
"Come puoi... come non hai mai potuto vederlo?!"

"Una cosa l'ho sempre vista chiara: il tuo ego, quel tuo 'conoscere come si fa la vita' che a quanto pare secondo te gli altri non sanno."

"Già, certo..." Mormorò Brandon e fece qualche passo per sbollire la rabbia. "Il povero Logan! Il mio povero, povero fratellino che io non ho mai apprezzato! Vero? È così! Tu sei la vittima fra i due, mentre io mi agito affannosamente cercando di tenere i pezzi insieme! Non riuscirò mai a cambiare la visione che hai di me o sbaglio?"

"Facciamo che non ne parliamo." Replicò Logan, distogliendo lo sguardo.

"No, certo, non vuoi sprecare il tuo tempo e le tue energie per parlare con me! Logan, tu non hai idea di quanto io sia stanco di te." Concluse Brandon, guardandolo negli occhi. Ci fu silenzio, e poi Logan alzò le spalle.

"Eppure sei tu quello che è venuto a cercarmi."
Brandon sospirò, scosse la testa e poi, con un sorriso incredulo, disse: "Hai ragione. Già, è vero... a quanto pare la vita io non l'ho affatto capita perché continuo a fare sempre lo stesso stupido errore. Ma quella specie di manette che porti dicono che forse adesso qualcuno ha deciso che io non sto facendo niente di sbagliato."

"No, certo, tu adesso sei un difensore della Dimensione Magica! Tanti auguri, eh!" Esclamò suo fratello con un tono derisorio, e poi con lo stesso atteggiamento aggiunse: "Insomma, non credo che sia proprio questo il tuo mondo, fra principesse, fate, pixies..." Lanciò uno sguardo a Chatta che era seduta a braccia incrociate sulla spalla del soldato. "Sembra che tu t'impegni ad essere chi non sia."

"Io sono questo adesso. Non si è la stessa persona per tutta la vita, ho scelto chi volevo essere e lo sono diventato." Affermò Brandon, guardandolo negli occhi.

"Ci sono cose che non si cancellano, fratellino, smettila di mentire a te stesso e a fingere che tu sia migliore di me." Gli occhi di Brandon divennero lucidi e Logan accennò un sorriso. "Ho forse toccato una nota dolente?" Chiese poi con falso dispiacere.

"Smettila." Disse Brandon, distogliendo lo sguardo.

"L'eroe che combatte al fianco del prode principe! Il salvatore delle fate del freddo! Il coraggioso e valoroso soldato!" Logan scoppiò a ridere.

"TI HO DETTO DI SMETTERLA!" Sbottò Brandon, furioso, scattando verso di lui e prendendolo per il collo della maglia di lino che portava.

"E tu smettila di sentirti migliore di me, perché non lo sei." Brandon strinse la presa, guardando suo fratello negli occhi con un'immensa rabbia. Ma poi si fermò di scatto quando Chatta gli sussurrò all'orecchio: "Brandon, andiamo ad Alfea." Il giovane allora prese un respiro, la voce della pixie l'aveva riportato indietro al suo mondo, quello che si era preso e non quello che aveva lasciato, e lasciò andare Logan.

"Hai ragione, Chatta, è meglio se andiamo ad Alfea." Fece un cenno a suo fratello. "Muoviti." E così si avviarono all'uscita, mentre Chatta appoggiò la testa contro quella dello scudiero lasciandogli intendere che era davvero la sua pixie. Ciononostante, la fatina non poté fare a meno di chiedersi cosa fosse che Brandon cercava disperatamente di tenere nascosto.

Ehilààà miei fantastici, adoratissimi e assolutamente incredibili germogli di lullabea! Sì, eccomi qui con "straordinario" anticipo, siete contenti? Spero proprio di sì! In realtà, ultimamente sono riuscita a scrivere e oggi ho persino dato il mio primo esame da universitaria, quindi mi sembrava  il caso di festeggiare!!!
Beh, mica tanto, povera Aisha... dunque. Andros è stata attaccata e la Gemma rubata, ma diciamo che non è veramente questo ciò che ci preoccupa... dove sono finiti tutti? Sono stati disintegrati dalle ombre? beh, questa sembra la teoria più plausibile e Aisha e Roy sembrano essere gli unici superstiti... a proposito di loro... sembra che una nuova battaglia fra team si stia preaparando: #TeamRoy o #TeamNex? Abbiamo rivisto il paladino, che era da un po' che non si faceva vedere (mica poi tanto ma colpa mia che pubblico ogni tre secoli e sembra che passino mille anni tra un capitolo e l'altro, cercherò di fare di meglio), e poi c'è Roy, di cui Flora ha appena letto il cuore e sembra averci trovato un arcobaleno fatto di arcobaleni! Come se la caverà Aisha?
Poi, ci sono Jackson e Flora... nello scorso capitolo c'è stato il bacio e finalmente ne hanno parlato in questo qui... cosa ne pensate del principe? un po' ambiguo, eh? E poi Brandon... sinceramente mi è piaciuta particolarmente l'ultima scena, con il sostegno di Chatta e Sky, ma vorrei davvero sapere cosa ne pensate voi, so che io mi dilungo spesso e un po' troppo. C'è da chiarire però che nonostante tutto Chatta rimane una fedele #TeamHelia, hasta la victoria siempre. E no, non mi sono scordata di Helia e vorrei davvero mostrarvi subito i prossimi capitoli dove lo adorerete quasi certamente! Io lo sto adorando! Spero di riuscire a pubblicare presto considerando come stanno andando le cose. Nel frattempo, vi mando un bacio enorme, vi abbraccio stretti e vi ringrazio per tutto il vostro affetto, vi adoro davvero!!

Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

 Eh, no, Jackson, è inutile che fai l'offeso, hai fatto l'ambiguo e sei stato inquietante fuori alla stanza di Flora...

 oddio lo so, scusa, nel prossimo capitolo ci sei, mi ero solo fatta male i calcoli!
... va be', raga, ora vi lascio, ma vi adoro che siete arrivati fino a qui! Un bacio!!
Ps. https://i.imgur.com/UH6E0FL.jpg un regalo di WinxClub, un'affezionatissima #TeamBrandon

   
 
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