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Autore: Teddy_bear    02/05/2018    3 recensioni
In musica, un preludio (dal latino praeludium) è generalmente un brano piuttosto breve, di solito senza una forma codificata, collocato all'inizio dell'esecuzione di una composizione o di una sua parte. In anatomia, preludio, era il cuore di Shaoran. Ma Sakura sapeva benissimo ascoltare e salvare i cuori.
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AU fanfiction, dove Shaoran è un pianista con il cuore spezzato e Sakura è una studentessa di medicina, specializzanda in cardiologia.
[Se volete, per capirci meglio, ho pubblicato un’introduzione ed un trailer].
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SAKURA

 

Il mese di novembre è passato talmente in fretta che non mi sono nemmeno accorta dei suoi giorni. Come sabbia del mare, è corso tra le mie dita, quasi facendomi sentire solo appena la sua presenza. Sono contenta però: oggi è il primo di dicembre, ed io amo questo mese. Il Natale, l’atmosfera magica, le persone più gentili e generose. Credo che senza questa festività il mondo sarebbe anche più triste, ma mancano ancora un bel po’ di settimane prima che arrivi. Sospiro, per poi richiudere la mia agenda. Novembre è veramente volato, e non sono accaduti particolari eventi. Ho studiato molto per questa sessione invernale ed ora sono decisamente a buon punto, Tomoyo ed Eriol continuano la loro relazione serenamente e sono felicissima per loro, Meiling è stata impegnata tra i preparativi del suo matrimonio e gli esami, non ho visto molto Rika, Chiharu e Yamazaki, a causa dei vari impegni di ognuno. Ed ora che ci rifletto, è da un po’ che non vedo nemmeno Shaoran. A quanto pare, da quel che so tramite sua cugina, Dora persevera, anche se lui resta molto sulle sue e non vuole avere una relazione con lei, per nulla al mondo, Dora non si da per vinta, nonostante i continui rifiuti. Da quel che ho capito, per ora sono amici. Ma io non riesco a chiamare "amicizia" un qualcosa dove c’è interesse, anche se solo da una persona. Per questo credo che Shaoran stia cedendo, magari sta valutando di instaurare un rapporto serio, per la prima volta, proprio con lei che, nonostante tutto, è una brava ragazza. Non lo so, la scelta sarà sua. Quello che spero, però, è che lui non si sia dimenticato di me. Ammetto che non vederlo e sentirlo poco alimenta la mia paura di essere abbandonata anche da lui: non lo sopporterei. Lui è diventato il mio punto stabile. Ha visto parti di me che solo in pochi hanno potuto vedere, e si è dimostrato unico. Quando ho bisogno di raccontare a qualcuno una cosa che mi fa ridere, arrabbiare, o piangere… lui è la prima persona che mi viene in mente. E lo faccio, ogni volta: prendo il cellulare e lo chiamo, e lui ascolta sempre. Talvolta, è capitato che anche lui facesse lo stesso, ma è sempre molto chiuso, quindi per lasciarsi andare del tutto ha bisogno dei suoi tempi. Ecco, l’unico avvenimento degno di nota, che è successo durante novembre, è stata la dichiarazione, che io ho rifiutato, di Danjuro nei miei confronti. Abbiamo deciso di mantenere dei buoni rapporti e di rimanere amici, se così ci possiamo definire, visto che le nostre conversazioni sono piuttosto apatiche e senza del vero e proprio coinvolgimento. 

“Sakura!” mi sento richiamare. Mi giro velocemente, trovandomi davanti una Tomoyo sorridente. 

“Ciao, oggi non sali alla fermata dopo?” chiedo, pacata. Ormai lei è solita a salire ad una fermata dopo la mia, per "accorciare il viaggio della metropolitana" come dice lei, quindi mi sorprende vederla qui. 

“No, oggi no. Come stai?”

Sorrido. 

“Sto bene, oggi è iniziato dicembre. Non potrei essere più felice!” ridacchio. La mia amica mi mette una mano sulla spalla. 

“Sei incorreggibile.”

Faccio le spallucce. La metropolitana arriva e, una volta che possiamo salire, Tomoyo mi chiede se riesco a farcela. 

“Anche Shaoran me lo chiede sempre. So di essere un po’ lenta per via della mia paura, ma ce la faccio.” la rassicuro, poi mi aggrappo al primo palo che trovo, tenendolo ben saldo tra le mie mani, al contrario di Tomoyo.

“Ma come fai a non tenerti a nulla ed a non cadere?”

“Questione di equilibrio.” spiega. 

Se lo dice lei. 

“A proposito di Shaoran Li, non l’hai più visto?”

Scuoto il capo.

“Poche volte, dalla festa di beneficenza. È molto impegnato, ed io anche. Lo sento qualche volta, però.” annuisce, comprensiva. 

“Farai anche a lui il regalo di Natale?”

Spalanco gli occhi, come se una scossa elettrica avesse attraversato tutto il mio corpo. Il cuore mi salta nel vuoto, per poi sprofondare. Regalo di Natale? Cosa posso regalare a Shaoran? Ma soprattutto, glielo devo fare? Posso farglielo? Lo accetterebbe?

“Sakura. Che stai pensando?” mi richiama all’attenti. Mi riprendo dal mio stato di trance, e decido di risponderle il vero. 

“Sto pensando che un regalo di Natale glielo farei volentieri, ma non so… non so se posso. E non per il denaro, quanto per…” tento di proferire, ma le parole mi muoiono in gola. 

“Hai paura che non voglia un regalo da te?”

Annuisco, a capo chino. La sento ridere un po’.

“Scusami,” inizia “è che trovo assurdo che tu stia davvero credendo delle cose di questo genere.” 

“Perché? A me non sembrano pensieri sciocchi.” la rimprovero un pochino, sentendomi permalosa. 

“Lo sono. E non perché tu sia sciocca, quanto perché tu sei… ingenua.” 

Piego la testa di lato, non capendo del tutto cosa intende dire. 

“Il regalo più grande che tu possa fare a lui, non si compera, Sakura.” 

Eh?

“Ma io…” inizio, ma lei mi ferma. 

“Tuttavia, lui sarebbe solo contento se ricevesse un regalo da te.” sorrido, speranzosa che sia così. 

“Be’, intanto so già cosa prendere a te. È semplice.” rido, cambiando argomento. 

“Ah, sì? Cosa mi regali?”

Pensavo di comperarle l’ultimo CD del suo gruppo musicale preferito. Ammesso che non voglia prenderglielo qualcun altro, come Eriol, o come le altre nostre amiche. Devo fermarle prima che sia troppo tardi, decisamente. Altrimenti, le comprerò un vestito, o un capo d’abbigliamento che potrebbe rientrare nei suoi gusti. 

“Sorpresa.” è la mia ovvia risposta. Lei rotea gli occhi, sussurrando che è sempre impaziente quando si tratta di regali. E la capisco, perché lo sono anch’io. Però, il Natale, per me, è davvero altro. E le persone accanto a me, mi donano il regalo migliore del mondo: la loro presenza nella mia vita. 

 

***

 

Controllo le notifiche sul mio cellulare, mentre mi affretto a mangiare un boccone della mia insalata: ho una fame da lupi, oggi. Non ci sono particolari novità, quindi decido di riprendere quello che volevo fare una volta a pranzo. Ovvero, chiedere alle persone che conoscono Tomoyo, se hanno intenzione di regalarle quel CD musicale. Mando lo stesso messaggio alle persone della nostra compagnia e, mentre aspetto risposta, controllo il sito online che sono solita usare quando devo fare un regalo a qualcuno. Shaoran Li, cosa potrebbe piacergli? Vorrei stare sul generico, senza entrare troppo nel personale, anche se sono una sua amica non vorrei che pensasse che mi prendo troppe libertà, però al tempo stesso vorrei donargli qualcosa che gli piaccia, qualcosa di carino ed utile. Mi rifiuto di scrivere sulla pagine di ricerca "idee regalo per un amico", perché voglio che sia qualcosa che mi esca dal cuore, qualcosa che ho pensato io, mentre giravano gli ingranaggi del mio cervello…

“Ragazzina.”

Shaoran prende posto al tavolo di fronte a me. Blocco subito il telefono, sperando che non abbia visto la pagina web che stavo cercando. Però è anche vero che, se l’avesse vista, non è facile indovinare il vero motivo per cui ero su quel sito. Sospiro, rilassandomi sulla sedia, per poi concedergli un sorriso: era da tempo che non vedevamo.

“Ciao, che bello vederti!” esclamo, contenta. Shaoran mi sorride, un po’ sghembo.

“Anche per me è bello rivederti. Come stai?” mi domanda, prendendo poi una cucchiaiata del suo risotto. 

“Sto molto bene. Oggi è iniziato dicembre, ed amo dicembre, tantissimo. Poi mio fratello sta facendo il bravo con me in questo periodo, non mi punzecchia come sempre. Papà è a casa per un po’ di tempo… Insomma, sto bene. Tu?” sono in fiume in piena, me ne rendo conto. Ma non lo vedo da tanto, ed ho molto da raccontargli. 

“Sto bene. Sakura, ma… come mai non mi parli mai di tua madre?”

Oh. È vero. Non gli ho mai detto di mia mamma. Forse perché, d’altronde, non è la prima cosa che dico ai miei amici. Forse anche perché do quasi per scontato che loro lo sappiano, anche se non mi conoscono. Non lo so. Forse perché preferisco evitare l’argomento e non parlagliene. 

“Un giorno te ne parlerò.” sentenzio, vaga. Non ho voglia di rovinargli il pranzo e di sentirmi triste proprio ora. Preferisco preservare questo momento per un’altra volta. 

“Scusa, mi dispiace esser stato così inopportuno.”

Scuoto il capo.

“Non hai nulla di cui scusarti. Ci conosciamo da tempo, era normale tu me lo chiedessi. Ora, parliamo di cose più leggere. Come vanno i tuoi giorni?” lo vedo serrare le labbra, come se avesse capito che mia madre non c’è più. Mi prende una mano tra le sue, e sento la sua guancia sopra al mio dorso. È caldissimo, ma come fa? Non avrà mica la febbre?

“Mi dispiace.” ripete. Poi mi da un bacio sulla mano, ed io sento una voragine nello stomaco.

“Non preoccuparti, è tutto okay.”

Mi rimetto composta, allontanando la mia mano da lui, schiarendomi la voce. Gli faccio segno di iniziare a parlare ed a raccontarmi, e così lui fa. 

“Le lezioni procedono, sono sempre sotto ad esercitarmi. Ultimamente sono occupato con la composizione di un nuovo testo.” 

Un nuovo testo? Composto da lui?

“Stai creando una tua musica?” annuisce. 

“Hai un titolo dell’opera?” domando, sempre più curiosa. 

“Sì. Smarrito nel verde.” 

Oh, sembra quasi un titolo di qualcuno che si perde in un bosco, o in una radura. Suona molto bene!

“È bello, molto. Mi piace, mi fa pensare ad una foresta.” ammetto, finendo il mio pranzo. 

“Be’, potrebbe essere anche quello. Ciascuno interpreta come vuole, la musica.” annuisco e sorrido. Lo scruto attentamente, pensando che abbia appena detto una cosa bellissima. 

“Perché mi guardi così?”

“Perché allora il mondo non lo odi poi così tanto, se suoni così bene, e se fai quello che stai facendo.” gli spiego. Sbuffa. 

“Potresti salvare l’intera umanità, solo suonando il pianoforte.” ribatto, mentre lo guardo finire il suo pranzo. 

“Mi mancavano queste tue sedute di psicoanalisi.” protesta, sarcastico. Ridacchio, portandomi una mano alla bocca. Per poi ammettere a voce alta, un pensiero che mi tormenta da un po’.

“A me sei mancato tu.”

Si ferma, non proseguendo il suo pranzo, e mi guarda. Schiocca la lingua al palato, come se volesse dirmi qualcosa, poi scuote il capo e riprende a mangiare. In tutto questo, mi ha sorriso ampiamente. Ed a me basta. 

 

***

 

Finisco di vestirmi in fretta, mentre saltello da una parte all’altra della mia stanza per mettere un calzino. 

“Kero-chan, spostati.” dico, cercando di stare attenta a non pestarlo. Quel gatto è sempre in mezzo, quando mi cambio. Il mio cellulare squilla e mi porto, esasperata, una mano al viso. Cavolo, volevo andare in cantina a vedere in che condizioni era il nostro albero di Natale. Accidenti. Il nome di Yukito appare sul mio display, e la seccatura iniziale si trasforma presto in un sorriso. 

“Cognato!” esclamo, ridendo, felice di sentirlo.

“Sakura, ehi, come stai?”

“Molto bene, tu?” mi siedo sul letto, curiosa di sapere il motivo di questa chiamata. 

“Bene anch’io. Immaginavo di sentirti così vivace. Quando inizia dicembre sei sempre più allegra del solito.” sentenzia. Alzo le spalle, come se potesse vedermi.

“Comunque, ti chiamo per chiederti una cortesia, diciamo così.”

“Dimmi tutto!” esclamo, impaziente. 

“Siccome per tuo fratello, ogni anno, mi ritrovo all’ultimo a fargli un regalo, vorrei agire di anticipo stavolta.” 

Vuole comprare il regalo di Natale per il suo compagno ai primi di dicembre? Questa non è una cosa nemmeno da me, ed io i regali li faccio sempre alle seconda settimana di questo mese. Quella che va del sesto al decimo o quindicesimo giorno, come dovrebbe essere. Rammento poi, del problema di Yukito, quello di ridursi sempre all’ultimo per pura ricerca di un regalo bellissimo che, puntualmente, non esiste mai. La sua irrefrenabile voglia di far felice Touya, è rara in qualsiasi relazione. Ma dovrebbe capire che, a mio fratello, basta stare con lui come vero regalo. E poi, è proprio mio cognato quello che riceve più regali in assoluto, essendo nato il giorno della vigilia: dovremmo essere noi quelli ad agire in anticipo per lui!

“Quindi, cos’hai intenzione di fare?” domando.

“Oggi sei libera? Pensavo potessimo regalargli qualcosa insieme, oppure mi aiuti semplicemente a scegliere un regalo. Quest’anno non ci provo nemmeno a fare tutto da solo, per poi ridurmi al ventitré dicembre a prendere dei cioccolatini o il set guanti, sciarpa e cappello di lana.” 

Rido, alzando gli occhi al cielo. Vado verso la scrivania, e controllo la mia agenda, guardando quanto ho da studiare e se posso prendermi un paio d’ore per Yukito. Anche perché, preferirei fare qualcosa assieme a lui, in modo tale che il pensiero del regalo di mio fratello possa essere già accantonato dalla mia mente, ed io possa concentrarmi su altri regali, in modo ordinato e sereno. Per fortuna, i miei amici hanno deciso di regalare altro a Tomoyo, Eriol compreso, così io posso prenderle il CD. Due regali possono già essere ritenuti fatti. 

“Va bene, ti accompagno volentieri. Prendo decisamente qualcosa insieme a te, ci mettiamo in società.”

Lo sento ridere un pochino.

“Sei la mia salvezza. Vengo a prenderti ed andiamo insieme?”

“Assolutamente!” annuisco.

“Allora, a tra poco.”

“A dopo.” chiudo la chiamata, e poso il telefono sulla scrivania. Prendo la mia agenda e guardo la lista dei nomi a cui voglio fare un dono di Natale. Spunto Tomoyo e Touya, perché dopo magari passo dal negozio di musica e compero il disco musicale per la mia amica. Non so ancora cosa fare agli altri, ma c’è un nome che manca alla lista. Decido di metterlo in alto a tutti, piuttosto che infondo. Shaoran Li, troverò il regalo di Natale giusto per te. 

 

***

 

“Cos’hai pensato di regalargli, tu?” sorrido a Yukito, uscendo dal negozio di musica. Metto il pacchetto per Tomoyo nel mio zainetto che porto in spalle, poi rivolgo tutta la mia attenzione a lui. 

“Ultimamente diceva di aver bisogno di un orologio da polso, quindi pensavo di stare su quest’idea.” annuisco. Decidiamo di incamminarci verso la gioielleria. 

“Hai tante persone a cui vuoi fare il regalo?”

Annuisco.

“Sai, prima che tu venissi a prendermi pensavo al fatto che ogni anno ero in ansia per cosa regalare ad Hisato. Ogni anno mi chiedevo cosa potesse piacergli, e se fosse stato abbastanza. Quest’anno non ho questi pensieri su di lui, ma su un’altra persona.” gli confido, rallentando un po’ il passo. 

“Il pianista, vero?” spalanco gli occhi, colta sul vivo. Come ha fatto? Il suo solito intuito.

“Si vede che gli sei molto legata.”

“Sì, lo sono. Gli voglio veramente bene.”

“Anche lui ne vuole a te.” sussurra, arrestando i suoi passi davanti alla vetrina della gioielleria. 

“Sai, Sakura, è difficile trovare un regalo vero da donare alle persone a cui teniamo di più. Perché il vero regalo, non esiste.” 

Aggrotto le sopracciglia. 

“Il vero regalo non è nient’altro che far sentire ben voluto ed apprezzato l’altro.” sorrido, capendo le sue parole. 

“Questo vale chiaramente anche per i tuoi amici, non solo per Shaoran Li.” annuisco, comprensiva. 

Mi volto verso la vetrina, avendo di colpo un’illuminazione. Prendo il portafoglio, guardando i miei risparmi: sono sufficienti. Non sarà un gioiello tra i più costosi, ma secondo me è perfetto per lui. 

“Yukito.” lo richiamo.

“Sì?”

“Grazie.” 

Mi accarezza la testa, dandomi poi un bacio sulla tempia. 

Il mio cellulare trilla, distraendomi. Lo prendo al volo e, quando leggo, mi porto una mano alla bocca per lo stupore. 

 

Da: Shaoran

A: Sakura

So che oggi non te l’ho detto e so di aver sbagliato a non farlo, ma non importa. Spero che valga comunque: mi sei mancata anche tu, ogni giorno, ragazzina. 

 

Non mi passa inosservato il fatto che Yukito abbia sbirciato, ma non mi importa perché, quello che mi dice dopo, mi rende serena e felice. 

“Non è forse questo, Sakura, uno dei più bei regali?”

Annuisco.

Sapere di essere importante e far contare qualcuno nella propria vita, è il regalo più bello che si possa fare agli esseri umani.

 

 

ANGOLO AUTRICE: ecco, come promesso, questi capitoli che saranno circa quattro (o forse cinque) in totale, comprendono il periodo di Natale. So che questo capitolo è un po’ corto rispetto agli altri, ma, sono quelli di passaggio che servono. Spero di avervi dato delle belle scene e di non avervi deluso c: ditemi cosa ne pensate! Alla prossima. Bacioni x.
   
 
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