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Autore: Knuckster    03/05/2018    3 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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A volte ritornano (Quarta parte)

    Sonic e gli altri si misero subito in marcia, rapidi e silenziosi. Lui ovviamente era in testa al gruppo, precedendo gli altri in corsa e facendo loro strada. Rouge e Omega gli erano immediatamente dietro. Lei solcava elegantemente il cielo, mentre il robot sfrecciava prepotentemente sull’asfalto, spinto dai suoi retrorazzi. Il resto del gruppo li seguiva, a bordo di una jeep di servizio della GUN messa a disposizione da Rouge, con Mighty alla guida.

    Tra di loro nessuno aveva molta voglia di parlare, tanta era la tensione che avevano accumulato fino a quel momento. In cuor loro, avrebbero desiderato avere la luce lunare ad accompagnarli nel viaggio, come ad offrire loro un piccolo faro di speranza, ma quella notte la luna era coperta da un fitto manto di nubi nere che rendeva lo scenario ancora più cupo.

    Sonic si muoveva con enorme sicurezza, probabilmente perché già due volte era stato nel luogo dove erano diretti e, anche se cercava di distogliere quel pensiero, non poteva fare a meno di ricordarsi che in entrambe le occasioni non era stato molto piacevole. Svoltò bruscamente a destra, abbandonando la strada statale e immergendosi nell’area desertica che la fiancheggiava, sollevando un nuvolone di polvere. Gli altri gli furono subito alle calcagna.

    Dopo qualche minuto, intravide in lontananza l’ingresso della caverna e cominciò a rallentare l’andatura. Rouge e Omega si fermarono di colpo e Mighty manovrò la jeep in modo da parcheggiarla. Non c’era un solo filo di vento, né nient’altro che producesse un solo rumore che potesse infrangere il silenzio tombale. Il nervosismo era alle stelle.

    - Ci sono delle torce elettriche nel bagagliaio della jeep - disse Rouge, con un tono estremamente teso e privo del suo consueto rilassamento.

    - Non ce ne sarà bisogno - le assicurò Sonic - I cunicoli sono già illuminati da delle fiaccole. Sai, giusto perché altrimenti non sarebbe stato abbastanza da pelle d’oca quel posto -

    - Conviene che qualcuno rimanga qui di vedetta - propose Knuckles.

    - Omega, tesoro, forse è meglio che ci pensi tu - disse Rouge, rivolgendosi al robot - I tuoi passi fanno un baccano infernale e stiamo cercando di passare inosservati -

    Ma Omega non sembrò aver prestato attenzione alle parole della sua collega. Rimase rigido come una statua e alcuni sensori sulla parte alta del suo petto robotico si misero a lampeggiare.

    - Rilevato robot di Eggman - scandì distintamente, facendo nel contempo roteare la sua mano metallica all’interno del braccio - Tutti i robot di Eggman devono essere eliminati -

    Gli altri si guardarono nervosamente intorno, ma la fatica di individuare il robot in questione fu loro risparmiata da Omega. Fece qualche passo in avanti e puntò il fucile mitragliatore che aveva estratto verso l’imboccatura della caverna. Qualcuno si stava avvicinando a passi veloci.

    Sonic e gli altri si misero immediatamente in guardia. Dopo qualche secondo, una figura minacciosa sbucò dall’oscurità e si avventò in corsa verso Omega. Si trattava di Super Metal Sonic.

    - Ancora lui! - esclamò Silver.

    - Questo vuol dire che Nega non può essere lontano - gli fece eco Blaze, guardandosi nervosamente intorno.

    - Corretto, mia vecchia amica pelosa - le rispose una voce rauca e rabbiosa alle sue spalle.

    Il dottor Eggman Nega fluttuava a bordo della sua navicella, ghignando sotto ai baffi, curvo sui comandi del velivolo come un cecchino pronto a scaricare raffiche di mitragliatrice all’impazzata.

    - Sta diventando fastidioso quasi quanto quello originale - commentò Knuckles, stancamente.

    - Originale? - ripeté Nega, rabbiosamente - Qui c’è soltanto un Robotnik degno di questo nome! E sarò lieto di dimostrarvelo cancellandovi una volta per tutte dalla faccia del pianeta! -

    Silver fece un passo in avanti e affrontò coraggiosamente il suo nemico di sempre.

    - La tua lista di crimini non fa che allungarsi, Nega! Arrenditi adesso e forse il tribunale del nostro tempo sarà clemente! -

    Nega sbuffò sonoramente.

    - Non ti sei ancora arreso, vero? Non hai ancora capito che a breve la storia del tuo mondo verrà riscritta? In questo tempo stanno succedendo cose straordinarie e io intendo prenderne parte! Quando l’Evento Argus si sarà compiuto, la tua preziosa Intragenzia non esisterà più… e la stessa sorte capiterà anche a te! -

    I fortissimi clangori metallici che si potevano udire alle loro spalle sottolineavano la furiosa lotta a suon di pugni tra Omega e Super Metal Sonic. Sapevano tutti che non ci sarebbe mancato molto prima che utilizzassero le armi da fuoco. Tutto quel baccano rischiava seriamente di mandare all’aria la loro copertura.

    Blaze si fece subito avanti, accendendo due fiamme vive sui palmi aperti delle sue mani.

    - Sonic, dovete andare! Non possiamo perdere altro tempo! -

    Silver si mosse automaticamente al fianco di lei.

    - Qui ci pensiamo noi. Abbiamo un conto in sospeso con Nega -

    Sonic non se lo fece ripetere due volte. Fece cenno a tutti gli altri di seguirlo. Knuckles, Amy e Mighty lo seguirono immediatamente. Rouge diede un’occhiata ad Omega, troppo impegnato a lottare con il suo avversario per badare a lei, quindi si decise a chiudere il gruppetto.

    - Non ci pensate neanche! - sbraitò Eggman Nega, armeggiando sulla sua console - Nessuno può mettere piede lì dentro! -

    Prima, però, che potesse attivare un qualunque tipo di arma, Silver e Blaze lo neutralizzarono immediatamente. La gatta sparò un getto di fiamme ad altissima concentrazione e il riccio utilizzò il suo potere psichico per convogliarlo e dirigerlo proprio sulla parte frontale dell’Egg Drive. Il colpo fiammeggiante scagliò il velivolo a qualche metro di distanza, consentendo a Sonic e gli altri di intrufolarsi nella caverna senza che nessuno li fermasse.

    - Fate attenzione! - disse loro Amy, prima di correre giù per il cunicolo.


    A chilometri di distanza, in casa Prower ad Emerald Town, la tensione non era minore. Tails aveva cercato in tutti i modi di distrarsi, in modo da non pensare a quello che Sonic e gli altri suoi amici stavano affrontando in quel momento, ma senza troppo successo. Aveva tentato di lavorare a qualche progetto in officina, ma non riusciva a concentrarsi a sufficienza. Aveva cercato di guardare la tv insieme a Megan, ma nessuno dei due era dell’umore adatto.

    Aveva appena spento l’apparecchio con il telecomando, quando Megan, accanto a lui sul divano, gli aveva rivolto una domanda a bruciapelo, come era solita fare.

    - Secondo te sono una brutta persona? - domandò, con aria mogia.

    Tails si sentì subito intenerire nel guardare il viso colmo di amarezza di sua sorella.

    - È per quello che è successo a Forge, vero? - incalzò lui, preoccupato, ma se non altro contento di affrontare finalmente quell’argomento con lei.

    - Non avrei dovuto prendere quella decisione - confessò lei, guardandosi la punta delle scarpe solo per evitare lo sguardo di Tails - Non è stato giusto nei suoi confronti -

    - Non penso che sia stata la cosa giusta da fare, te lo dico sinceramente. Ormai, però, quel che è fatto è fatto. Non servirà a niente continuare a rimuginarci e a stare male -

    - La fai facile tu - replicò Megan, con schiettezza - Tu sei sempre stato circondato da tanti amici. Io ho sempre avuto soltanto Forge. E cosa mi viene in mente di fare per ripagarlo degli anni in cui mi ha cresciuta? Metterlo nelle mani di uno scienziato pazzo e tradire la sua fiducia! -

    - In questo modo gli hai salvato la vita, però - precisò Tails, saggiamente - Magari non nel modo che avrebbe voluto lui, ma non c’era molta altra scelta in quel momento -

    - Non farlo sembrare come se fossi stata un’eroina - sbottò Megan - L’ho fatto pensando solo a me, non a lui. Volevo sapere la verità su di noi, più di quanto non volessi salvare la sua vita -

    A quel punto, Tails si alzò di scatto, tanto da far trasalire Megan. Lei lo guardò subito e si accorse che la stava fissando con aria di rimprovero.

    - Oh, insomma! - esclamò, in tono duro - Ne hai ancora per molto? -

    Megan rimase assolutamente senza parole. Suo fratello non si era mai rivolto in questo modo a lei.

    - Potresti anche evitare di alzare la voce - protestò lei, offesa.

    - La mancanza di tatto l’ho imparata da te, sorellina - replicò lui, con una punta di dolcezza, ma attento comunque a non ammorbidirsi - Ed è proprio quello che ti ci vuole adesso. Se proprio vuoi continuare a rimproverarti e a commiserarti, accomodati pure, ma non servirà a nulla, né a te né a noi -

    - Ma quello che ho fatto… - mormorò lei, prima di venire nuovamente interrotta.

    - Non è giusto, ma tutti quanti commettiamo degli errori. Tutto sta nel rimediare al meglio che possiamo. E poi, se non fosse stato per te, non avremmo saputo nulla sui nostri genitori e sulla profezia che ci riguarda. Saremmo ancora in alto mare e probabilmente non avremmo neanche avuto modo di difenderci dalle grinfie di Seth -

    - Stai dicendo che è stato un bene quello che ho fatto a Forge? -

    - No, non sto dicendo questo! Sto dicendo che bisogna cercare di trarre del buono anche dalle cose che di buono non hanno nulla… e in questo caso qualcosa di buono ne è venuto fuori. È vero, Forge ci è andato di mezzo, ma è ancora vivo e, per quanto mi riguarda, è una cosa più che positiva -

    Megan non trovò nulla da replicare. Abbassò lo sguardo e rimuginò su quanto aveva sentito. Quando Tails tornò a rivolgersi a lei, i suoi modi erano un po’ più dolci.

    - Vuoi cercare di rimediare al tuo errore? C’è solo un modo. Parla con Forge, chiedigli scusa per quanto è successo, spiegagli le tue motivazioni e cerca di riconquistare la sua fiducia -

    - Dubito che in questo momento lui voglia parlare con me. Hai sentito cosa mi ha detto poco prima di volare via -

    Tails tornò a sederglisi accanto e le poggiò delicatamente una mano sulla spalla.

    - Dagli solo un po’ di tempo - le disse - Sono sicuro che potrà perdonarti. In fondo sei pur sempre la sua figlioccia -

    Megan guardò suo fratello e gli rivolse un piccolo sorriso come ringraziamento. Tails sorrise a sua volta e un piacevole calore invase il suo petto. Dopodiché, Megan guardò fuori dalla finestra, cercando di scrutare oltre la fitta oscurità.

    - Se Sonic e gli altri riuscissero a recuperare quelle Tavole - disse piano - Se riuscissimo a leggere la profezia per intero, cosa pensi che ci aspetterà? -

    - Non ne ho idea - ammise il volpino, palesemente scoraggiato - Ma qualunque cosa sarà, saremo insieme ad affrontarla -


    Sonic e il resto del gruppo scivolavano a passo felpato lungo il cunicolo che li stava conducendo nelle profondità della terra. C’erano una serie di fiaccole accese ad illuminare loro la strada, appese con dei bracci metallici alle pareti umide, ma il chiarore che emanavano non era comunque sufficiente ad illuminare anche gli angoli più bui.

    Rouge era immediatamente accanto al riccio blu, in testa al gruppo, dato che gli ambienti più oscuri erano il suo ideale a causa della sua natura di pipistrello e poteva facilmente aiutare a fare strada. Amy e Knuckles erano subito alle loro spalle, seguiti a ruota da Mighty, poiché non c’era abbastanza spazio nel tunnel perché riuscissero a camminare agevolmente a più di due alla volta.

    Nonostante fosse di vitale importanza che facessero il minimo rumore possibile, cercavano di allungare il passo e aumentare l’andatura al meglio delle loro possibilità. Se già in precedenza era fondamentale completare la missione e togliere il disturbo quanto prima, con Silver, Blaze e Omega impegnati in una lotta furiosa lì fuori, adesso era diventato essenziale.

    Procedettero in silenzio, addentrandosi sempre più in fondo nella caverna. Non appena lo stretto passaggio si aprì in una volta ad arco rocciosa, Sonic seppe che erano arrivati. Il ritrovo del Cenacolo non era cambiato per niente rispetto alle due volte precedenti in cui il riccio ci si era ritrovato. Al centro della pavimentazione piastrellata c’era lo stesso tavolo rotondo dorato, con l’occhio rosso dipinto al centro che scrutava maligno il soffitto. L’illuminazione era più forte che nel resto del tunnel, dato il maggior numero di fiaccole che ardevano tutt’intorno a loro.

    Istintivamente, si ritrovarono a guardare tutte le pareti, sperando di trovare le tavole esposte lì in bella vista, ma, purtroppo per loro, non c’era assolutamente nulla a parte pietra levigata.

    - Dobbiamo provare a cercare nelle altre stanze - sussurrò Sonic al resto del gruppo, indicando la stretta scalinata in fondo che conduceva agli altri locali della caverna.

    - Facciamo in fretta, però - gli fece eco Mighty - Questo posto mi dà i brividi -

    - Non farete niente del genere - rimbombò una voce minacciosa, quanto familiare - Non oggi -

    Da un angolo buio del salone circolare, sbucò l’ultima persona che si sarebbero aspettati di vedere lì in quel momento. Era stato molto facile per lui mimetizzarsi nell’oscurità dell’ampio spazio squadrato, considerando il colore del suo manto. Rouge trasalì di colpo nel vedere Shadow the Hedgehog attraversare ad ampie falcate la sala e fulminarli tutti con lo sguardo.

    - Che fine avevi fatto? - domandò il pipistrello, con palpabile irritazione - E cosa ci fai qui sotto, soprattutto? -

    Sonic aveva un bruttissimo presentimento. Troppe volte, prima di allora, aveva fatto i conti con la natura imprevedibile di Shadow e qualcosa gli diceva che quello era uno di quei momenti in cui la sua concezione di alleanza, già di per sé molto debole, era venuta meno.

    - Dovete andare via di qui! - esclamò il riccio nero, risoluto - Badate bene, non intendo ripeterlo più di una volta! -

    - Cosa? - Rouge era assolutamente allibita - Ti ha dato di volta il cervello? -

    - Dimmi, Shadow - intervenne Sonic, digrignando i denti per la collera - Questa volta qual è il motivo? -

    - A cosa ti riferisci? - ribatté lui, studiandolo attentamente.

    - C’è sempre un qualche assurdo motivo per cui decidi di voltarci le spalle e di passare dalla parte sbagliata. Di che si tratta questa volta? Cosa ti è stato promesso? -

    - Non sono tenuto a spiegare le mie ragioni a te! - replicò Shadow, alzando la voce, la quale si propagò in un’eco minacciosa - Ritieniti fortunato che vi ho lanciato un avvertimento. Ora, andate via di qui prima che si metta male! -

    - E io che pensavo che non esistesse nessuno più boccalone di Knuckles! - sbottò Sonic, ignorando lo sbuffo di disapprovazione dell’echidna - Qualunque cosa ti sia messo in testa, non ci impedirai di fare la cosa giusta e fermare le mostruosità che ha in mente Seth! -

    - Io invece dico di sì! -

    Shadow mise subito mano al bracciale dorato sul suo polso destro e se lo sfilò con un colpo secco. Sonic e gli altri sapevano alla perfezione cosa questo significasse. Stava per preparare il suo colpo più devastante e, a giudicare dal suo sguardo feroce, non si sarebbe tirato indietro.

    - Aspettate, cerchiamo di ragionare! - intervenne Mighty, allarmato - Siamo venuti qui solo per cercare le Tavole dei Precursori. Non stiamo cercando uno scontro -

    - È quello che avrete se non ve ne andate immediatamente - minacciò Shadow, completamente fuori di sé - Sono pronto a far crollare tutta questa caverna con un Chaos Blast se mi ci costringete -

    - Rimarresti sepolto anche tu! - lo avvertì Knuckles.

    - Non fa alcuna differenza -

    Sonic fece un passo avanti, con la rabbia mista a determinazione a brillargli su ogni piega del volto.

    - Ho delle persone da proteggere - proferì in tono grave e serio - Forse tu non saprai cosa significa, ma al momento non può interessarmi di meno. Ci lascerai passare, ci lascerai trovare quelle Tavole e, nel frattempo, potrai anche andare al diavolo -

    Per Shadow fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con una rapidità impressionante, strinse il pugno e scagliò un Chaos Spear potentissimo in direzione di Sonic. Il riccio blu, nonostante la sua velocità, fu colto alla sprovvista e ne fu colpito in pieno petto. La forza dell’impatto lo scagliò all’indietro, ma fu immediatamente preso al volo da Mighty e Knuckles, che lo ressero in tempo per evitargli una caduta.    

    Amy sfoderò immediatamente il martello e si frappose tra Shadow e Sonic. Le tremavano le mani, consapevole che non avrebbe avuto speranze in uno scontro con Shadow, ma era pronta a fare tutto il necessario per fermarlo, se avesse avuto intenzione di aggredire Sonic.

    In quel frangente, nell’auricolare di Rouge si sentì la voce atona di Omega, leggermente disturbata a causa delle interferenze provocate dai metri di profondità in cui si trovavano.

    - L’avversario ha chiamato delle unità Gizoidi in rinforzo. Richiesto supporto immediato -

    A quel punto, Rouge prese subito in mano le redini della situazione e si rivolse a Sonic con aria ferma e risoluta.

    - Dobbiamo togliere il disturbo, zuccherino. La nostra copertura ormai è saltata e siamo presi tra due fuochi -

    Sonic sapeva che Rouge aveva perfettamente ragione. Per quanto bruciasse dal desiderio di regolare i conti con Shadow e sfogare su di lui tutta la frustrazione accumulata fino a quel momento, non voleva mettere a repentaglio la vita degli altri suoi compagni. Il confronto avrebbe dovuto aspettare.

    - Ti giuro che questa non te la perdonerò mai, Shadow! - esclamò il riccio blu, con rabbia.

    Il riccio nero non rispose. Li osservò andare via di corsa, senza battere ciglio. Fu intimamente contento di non essere stato costretto a ricorrere a misure più drastiche, quando si rinfilò il bracciale sul polso.

    - Te la sei cavata proprio bene, non c’è che dire - disse una voce fredda alle sue spalle.

    Seth sgusciò dalle ombre e gli fu accanto, muovendosi silenziosamente come un serpente in procinto di attaccare la preda.

    - Non l’ho fatto di certo per te - lo avvertì il riccio nero, sprezzante - E sia ben chiaro che non intendo fare loro alcun male, a meno che non vi sia costretto -

    - Sono pur sempre i tuoi amici, posso comprenderlo - gli concesse Seth, pacatamente - Tuttavia, sei lo stesso riluttante a confessargli del ritorno della tua adorata Maria. Buffo, non ti pare? -

    Shadow si sentì pungere sul vivo.

    - Loro non capirebbero - commentò il riccio nero, in maniera spicciola, prima di decidere di cambiare drasticamente argomento - Dov’è Maria, adesso? -

    - Sta tenendo compagnia a mia sorella, nella sua stanza al piano superiore. La povera Kira non ha nessun altro contatto, a parte il mio. Si faranno bene a vicenda, ne sono sicuro -

    Shadow scagliò uno sguardo calcolatore alla volta dello sciacallo, ma decise di non dire nulla. Attraversò la sala e si diresse a passo lento verso il tunnel che conduceva in superficie, probabilmente per controllare che Sonic e gli altri fossero effettivamente andati via.

    Seth ne approfittò per recarsi nella stanza di Kira. Trovò sua sorella e Maria impegnate in quella che sembrava una piacevole conversazione, entrambe sedute sul soffice letto che Seth aveva premurosamente procurato per lei. Kira era raggiante. Da molto tempo suo fratello non la vedeva così distesa e serena.

    - Mi dispiace interrompervi, signorine - disse con una punta di affetto e un sorriso sincero, affacciandosi oltre lo stipite della porta - Avrei bisogno di scambiare due parole con Maria, se possibile -

    - Arrivo subito - rispose la ragazza, alzandosi dal letto e rivolgendo a Kira un lieve ed educato sorriso.

    Lei, in tutta risposta, fece un cortese cenno con il capo e seguì con l’udito i passi della sua nuova amica lasciare la stanza, con una lieve punta di rammarico nel cuore. Seth si richiuse la porta alle spalle. Il sorriso gentile di Maria si trasformò immediatamente in una smorfia di disgusto che quasi deturpò il suo viso angelico.

    - Non puoi trovare qualcun altro per fare da dama di compagnia, o quello che è, a tua sorella? - domandò, sprezzante - È già abbastanza nauseante dovermi calare in questa parte -

    Seth la guardò con aria di sufficienza, come se si fosse trattato di un fastidioso insetto molesto che gli ronzava intorno.

    - Forse hai ragione - acconsentì, gelido - Kira avrebbe bisogno della compagnia di un animo più puro di quanto tu non potrai mai essere. Prima o poi capirebbe comunque la tua vera natura -

    - Ora cominciamo a ragionare! - gracchiò Maria, in tono soddisfatto - E Shadow? Si è bevuto tutte le fandonie che gli ho raccontato? -

    - Non è stato difficile. Poter rivedere la sua amica Maria era il desiderio più grande del suo cuore, tanto da essere più che disposto a credere a quello che abbiamo deciso di mostrargli -

    - E se dovesse farmi altre domande di cui ignoro la risposta? - chiese ancora lei - Non potrai esserci sempre tu intorno ad entrare nella sua mente e comunicarmi le informazioni con la telepatia -

    - Shadow è sospettoso, è vero - ammise Seth - Ma il suo desiderio di credere a tutto questo sarà più forte di tutto il resto, ne sono sicuro. Tu pensa solo ad attenerti al piano o la prossima volta che sarai in fin di vita ti assicuro che non ci sarà nessuno a salvarti -

    Seth si voltò in direzione di Maria Robotnik, ma la ragazza non c’era più. Al suo posto si ergeva un rettile dal muso affusolato e dagli occhi gialli, con espressione offesa, ma allo stesso tempo visibilmente preoccupata per la minaccia ricevuta.

    - E, già che ci siamo, Getara, ho un altro importante compito da affidarti. Apri bene le orecchie -

Mancano solo tre atti al termine di questa epopea e l'ultima parte del viaggio sarà di sicuro quella più turbolenta!

Legacy of Argus: L'arte della guerra (Prima parte)

Data di pubblicazione: 30 Maggio 2018

Mi scuso con tutti i miei lettori per l'attesa di quasi un mese per la prossima parte della storia. Questo tempo mi sarà utile per scrivere nella sua interezza il primo dei tre atti finali di questa enorme storia (che sarà tra i più complicati) per poi potervi garantire una pubblicazione settimanale. Grazie per la pazienza!

   
 
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