Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Generale Capo di Urano    13/05/2018    3 recensioni
[ 30 days OTP challenge ] [ AusHun ] [ rating variabile ]
Mani, mani di seta, soffrirai
ma i tuoi occhi di nubi vestirai
e la tua bianca pelle gli rifiuterai
non puoi sciuparla insieme a lui...

***
I. Tenendosi per mano
II. Coccolandosi da qualche parte
III. Guardando un film
Tutt’a un tratto pimpante come se avesse dormito per otto ore filate, abbandonò la spalla di Austria – che non reagì minimamente, cotto com’era – e si allungò verso il tavolinetto di vetro davanti al divano per riuscire a raggiungere il telecomando.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

III
Guardando un... film?


Viszlát nyár


 
Erszébet, stravaccata sul divano in una posizione tutt’altro che umanamente accettabile, staccò per qualche secondo gli occhi dalle immagini in movimento sul televisore per spostare lo sguardo sul marito accanto a lei: Roderich era seduto normalmente, con le braccia ancora incrociate davanti al petto, ma la sua testa era piegata all’indietro, appoggiata neanche troppo comodamente allo schienale, e il suo respiro era lento e regolare.
«Ehi, già dormi?»
Non ricevette risposta e ridacchiò, punzecchiandolo lievemente e pizzicandogli il braccio, dispettosa; quello si scostò un poco, mugugnando un debole “sono sveglio”, prima di tornare al precedente stato di completa inerzia. La donna piegò le labbra in un sorriso addolcito, decidendo di lasciarlo in pace, mentre tornava a girarsi verso lo schermo. Dopotutto, era comprensibile: avevano fatto zapping fino a una mezzoretta prima, senza trovare nulla di interessante, per poi optare per un filmetto da quattro soldi – ancora non aveva capito se dovesse essere una commedia romantica, un film comico o un horror, considerata la qualità della recitazione degli attori – su un canale secondario di cui neanche conoscevano l’esistenza. Avrebbero potuto fare tutt’altro, quella sera, ma la fiacchezza di quella serata e l’udito fin troppo sensibile del piccolo Kugelmugel li avevano fatti desistere dai loro propositi.
Ungheria si sollevò, sedendosi a gambe incrociate e andando ad appoggiare il capo sulla spalla del compagno ormai in coma profondo – stava quasi... russando? – e socchiudendo le palpebre, nel faticoso tentativo di vincere il sonno; aveva almeno il diritto di sapere come sarebbe andata a finire quella tortura.

Stava giusto cercando di seguire con serietà una scena che forse, nelle intenzioni originali, doveva risultare addirittura tragica – e il suo dover trattenere le risate dimostrava che non c’era affatto riuscita – quando una consapevolezza improvvisa le balenò nella mente e le fece dimenticare del tutto quel film ridicolo: «Ehi, ma stasera c’è l’Eurovision!»
Tutt’a un tratto pimpante come se avesse dormito per otto ore filate, abbandonò la spalla di Austria – che non reagì minimamente, cotto com’era – e si allungò verso il tavolinetto di vetro davanti al divano per riuscire a raggiungere il telecomando. Gli diede una gomitata, mentre cambiava canale, non troppo forte. «Roderich, l’Eurovision!»
«Hm-mh, sì, sto ascoltando.»
«Guarda che c’è pure l’Austria... va beh, arrangiati.»
Tornò ad accoccolarsi contro lo schienale con un sorriso, ogni traccia di sonno ormai completamente cancellata; la serata, alla fine, stava finendo meglio del previsto. Perlomeno, aveva la possibilità di vedere qualcosa di tutt’altro che noioso.

Non che la tranquillità dovesse avere vita lunga: il suo desiderio di commentare ogni singola esibizione con qualcuno doveva essere soddisfatta – ma quel morto di sonno del suo adorato compagno non sembrava avere la minima intenzione di partecipare ad un’accesa conversazione su quanto l’esibizione dell’Ucraina fosse indiscutibilmente e meravigliosamente trash, sulla bellezza delle canzoni dell’Albania e della Danimarca e sulla Svezia che sembrava aver deciso di portare Justin Bieber come partecipante. Erszébet sbuffò e abbassò gli occhi sullo schermo del cellulare, tornando a seguire la discussione degli altri – bisognava ammetterlo, non c’era nulla di più divertente del litigare su chi avesse la canzone migliore.

“Scusate, quando tocca a noi?” scrisse, impaziente.

“Se vince Cipro ammazzo qualcuno.”

“Ehi, che ti abbiamo fatto?”

“Dai, tesoro, guardiamoci in faccia, non è una canzone che merita di vincere...”

“Ma perché noi dobbiamo essere ultimi?”

“Ma perché la Svezia si è qualificata, quella è la vera domanda.”

“CAGATEMI!”

“Bonjour finesse! Adesso ci siete voi, subito dopo Giustino Biberino 2.0”

“Tu sai già che hai il mio voto Hun, vero?”

Ungheria sorrise al cellulare, prima che un lampo di genio le balenasse nel cervello. Si girò verso il compagno un’ultima volta: «Tesoro, dormi?»
Respiro lento, nessuna risposta; Erszébet, infame come non mai, ridacchiò sottovoce mentre riprendeva in mano il telecomando.
Quell’immensa sofferenza dell’esibizione svedese terminò e la donna cominciò ad alzare, piano piano, il volume che fino a quel momento era rimasto piuttosto basso; aspettò di vedere, sul palco, i propri rappresentanti, prima di alzarlo al massimo.

Se quella fosse stata una gara di salto in alto, probabilmente Austria avrebbe battuto il record mondiale. Schizzò in aria come un gatto, con la tachicardia a mille, prima di tapparsi in fretta e furia le orecchie non appena scoperto cosa l’avesse svegliato. «Che accidenti è?!»

Játsszunk nyílt lapokkal végre
A hajómnak mennie kell
És itt fog hagyni téged


Ungheria scoppiò a ridere, rotolando tra i cuscini del divano; un mezzo spaventato Kugelmugel entrò in salotto, domandandosi cosa stesse succedendo.
«Ti sei svegliato, tesoro?»
«Stai cercando di uccidermi?»
La compagna cercò con fatica di riprendere fiato e di sollevarsi, prima di crollare nuovamente sulle ginocchia del compagno, ridendo e cantando allo stesso tempo.
«VISZLÁT, NYÁR, MOST MÁR ELKÉSTÉL
MERT AZT HAZUDTAD, ENYÉM LESZEL
DE NEM JÖTTÉL!»



Alla fin fine, poco le importò di non aver raggiunto le prime posizioni: si considerava decisamente il vincitore morale. Il povero Roderich, seppur traumatizzato a vita, si consolò con il terzo posto di una competizione che non aveva neppure seguito – ma poco importava, poteva vantarsene comunque.







Angolino del delirio
E comunque mi sto ancora domandando come abbiano fatto Cipro e Svezia ad ottenere tutti quei punti. La gente si droga — e noi raderemo al suolo San Marino per poi ricoprirla di sale. Stronzi.
Anyway, sì, forse dovrei smetterla di interpretare i prompt un po' come mi pare... ma così è più divertente. Volevo approfittare dell'hype che mi ha assalito per l'Eurovision e per l'Ungheria — se non avete ancora ascoltato quella figata stratosferica della loro canzone, fatelo — e ancora non ho digerito il fatto che non abbiano vinto. E quindi torturo Roderich, perché ovviamente è la cosa migliore da fare in questi casi.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Generale Capo di Urano