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Autore: Chiaroscura69    15/05/2018    2 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi svegliai di soprassalto circa verso le nove e mi resi subito conto di trovarmi in una situazione strana.
Sentivo di essere un'anima intrappolata in un corpo, non riuscivo a muovere nessun arto. Dovevo aver dormito ferma in quella posizione per chissà quante ore.
Eppure mi sentivo come se non avessi dormito affatto. Con tutta la forza che mi era rimasta mi voltai lentamente e scoprii di essere incastrata in una posa strana con Alessandro.
Improvvisamente un flash back mi colpì la mente, come un ramo sbalzato improvvisamente sul viso.
Le sue labbra sul mio collo, le sue labbra sul mio seno, le sue labbra ovunque.
Mi tirai su di scatto ma cercando di non fare movimenti troppo bruschi e riuscii a sgattaiolare fuori dal letto senza svegliarlo. Era bello guardarlo dormire, sembrava un bambino.
Mi presi qualche istante per guardarlo con tenerezza poi mi decisi a vestirmi in fretta e scappare in bagno.
Appena accelerai il passo per andare al bagno una fitta di mal di testa mi colpì dolorosamente.
'Questa è l'ultima volta che bevo', mi dissi mentalmente, come ogni volta.
Arrivata davanti allo specchio mi spaventai come se avessi visto un fantasma. Avevo trucco dappertutto, i capelli spettinati e gli occhi offuscati dal sonno mancato. Mi sfiorai il collo e sentii un leggero dolore, al chè cercai di riportare alla memoria ciò che lo aveva procurato e un altro flash back mi colpì la mente.
Alessandro mi stava mordicchiando la pelle e tirandola leggermente con i denti. Un mugolio era uscito di soppiato dalle mie labbra e aveva accarezzato il suo orecchio.
''Dì il mio nome''mi aveva sussurrato Alessandro sul collo.
''Alessandro''
''Ancora''
''Alessandro''
Non so quante volto lo avevo ripetuto quella notte.
Presi del sapone e iniziai a strofinarmi vigorosamente il viso per eliminare tutte le tracce del trucco quando mi accorsi di avere le labbra gonfie e rosse.
Le sfiorai con le dita e ricordai ancora.
Alessandro aveva soffocato l'ennesimo mugolio che era uscito dalle mie labbra con un bacio violento e passionale al termine del quale gli avevo morso piano il labbro inferiore.
Arrossii al ricordo di tutto ciò che era venuto dopo. E così era successo, ci avevo di nuovo fatto l'amore.
Non so dire come arrivammo al B&B, la mia mente registrò solo la sua vicinanza e il suono della sua voce. Mi sentii come se stessi fluttuando in una sfera della coscienza dove le sensazioni erano l'unica realtà tangibile. Alessandro mi aveva fatta sedere sul letto e mi aveva tolto in fretta i vestiti baciando ed accarezzando la mia pelle con gesti decisi e delicati allo stesso tempo. Poi si era tolto i vestiti ed era caduto abbracciato con me nel letto, mostrando la mia stessa impazienza.
Avevo già fatto l'amore con lui in passato, ma la realtà superava qualsiasi ricordo e il groviglio di emozioni minacciò di sommergermi scacciando qualsiasi pensiero razionale. Non avevo mai provato una tale passione e quando me ne resi conto me ne spaventai un po'.
'Devo essere impazzita', mi dissi. Non mi riconobbi e per un attimo fui sopraffatta da un senso di timore misto ad imbarazzo.
Ma gli effetti dell'alcol e la premura di Alessandro spazzarono via subito quell'attimo di sconforto.
''Ho atteso tanto questo momento''sussurrò Alessandro guardando intensamente il mio corpo nudo e poi i miei occhi resi torbidi dal piacere.
''Io...sono spaventata dalle mie stesse reazioni''risposi facendo fatica a respirare.
Lui sorrise dolcemente.
''Perchè non spaventi anche me, Melanzana?''mi provocò sfiorando la linea dei miei fianchi con un dito. La sua voce aveva la consistenza del velluto.
Con un gemito soffocato mi baciò sulla bocca.
''Nel caso non te ne fossi accorta anche io sto morendo dal desiderio''continuò poi leccandosi le labbra con la lingua.
Me n'ero accorta. Le sue parole spazzarono via qualsiasi pensiero razionale e risposi ai suoi baci con lo stesso trasporto mentre le mie mani esploravano il suo corpo e mi abbandonai alla forza della passione che mi stava consumando.
Sentii il corpo muoversi guidato dall'istinto e tendersi verso di lui desiderandolo sempre di più. Ci muovemmo all'unisono aggrappati l'uno all'altro con le gambe intrecciate fino a quando la passione non raggounse l'acme e si sciolse in fremito convulso. Esausti e appagati eravamo poi ricaduti nel materasso.
Fui presa inìstantaneamnete dalla paura di perderlo e non volli lasciarlo andare, così lo strinsi al mio petto, come facevo tanto tempo prima. Il mio cuore traboccava di gioia, di gratitudine e d'amore e in quel momento, spinta dall'alcol e dall'emozione, glielo confessai.
''Alessandro...Io ti amo ancora...''sussurrai.
''Tori, ce ne hai messo per dirlo eh...Ti amo anche io''mormorò alzando il viso verso di me per incontrare i miei occhi che si ostinavano ad evitare i suoi.
Questa fu l'ultima cosa che ricordai di quella notte. Poi il mio cuore iniziò a battere forte al ricordo del sentimento che ci eravamo scambiati.
Così era tutto finito? Sarei stata felice ora? Non potevo crederci.
Una parte di me si ostinava a credere che fosse un prodotto distorto della mia mente quell'ultimo ricordo. Decisi che glielo avrei chiesto non appena fossi tornata in camera, giusto per esserne certa. Nel frattempo decisi di farmi direttamente una doccia in modo da potermi rilassare e allo stesso tempo pensare.
Sorrisi sotto il getto dell'acqua calda e mi lasciai avvolgere dalla nuvola profumata del mio bagnoschiuma all'albicocca.


Trascorse forse una mezz'ora di tempo da quando ero sgattaiolata in bagno ma quando tornai in stanza mi accolse la consapevolezza più amara.
Lui non c'era più.
Nella mia ingenuità sperai che fosse andato a fare la colazione senza di me nella sala comune dunque ancora in accapatoio mi fiondai là, per trovarci solo il proprietario.
Mi avvicinai con circospezione a lui.
''Mi scusi, ha visto un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi scuri, medio alto?'' gli domandai confusamente.
''Oh intendi Alessandro? E' andato via poco fa. Ma non preoccuparti ha già pagato lui la stanza''rispose l'uomo ridendo maliziosamente.
''Non c'è molto da ridere, sa''sbottai tornandomene in stanza con l'intenzione di fare le valige e andare via.
Sembrava una scena da squallida commedia americana ma mancava ancora un elemento fondamentale a completare il quadro.
Ma eccolo lì, il bigliettino, a guardarmi sfacciatamete dal comodino del letto.
Lo presi con le mani tremanti. Non ero certa di voler leggere ciò che c'era scritto sopra. Alla fine lo feci.
''Cara Tori, scusa se me ne vado così all'improvviso. Conoscendoti so che te la prenderai ma devo farlo. Ho bisogno di riflettere. Mi rifarò vivo io appena avrò risolto un paio di questioni con me stesso. Tuo, Alessandro''.

La prima reazione fu quella di fare a pezzi quello stupido biglietto. Poi iniziai a fare la valigia cercando di non pensare a nulla ma non ci riuscivo. Finivo per sbottare in lacrime nervose e dolorosissime, come se insieme a loro scendesse dai miei occhi anche qualche brandello di cuore.
''Su cosa devi riflettere, Alessandro?! Su cosa?! Su un 'ti amo' detto per sbaglio?! Rimangiatelo ma non lasciarmi andare un'altra volta....'' mi trovai ad urlarlo senza rendermene conto, così per evitare di far degenerare la situazione me ne andai in fretta, mettendo tutte le cose alla rinfusa nella valigia.


Presi il telefono e mi accorsi di avere dieci chiamate perse da Matteo, così improvvisamente mi ricordai che non gli avevo ancora dato una risposta per il weekend insieme nella casa dei suoi. Il mio istinto vendicativo e infantile ebbe la meglio, così lo chiamai subito. Alessandro se n'era andato perciò non aveva diritto ad una seconda chance e d'altro canto, gliene avevo date fin troppe. Quest'ultima pugnalata non gliel'avrei mai perdonata.
Alla fine avevo deciso, sarei andata da Matteo.




Ragazze\I ho bisogno dei vostri pareri! Nonostante mi sia fermata per mesi nella scrittura di questa storia noto con piacere che la leggete ancora in tantissimi! Fatemi sapere se vi sta piacendo, cosa ne pensate, come vi immaginate che finisca, etc... Anche perché, ve lo confesso, tra pochi capitoli finirà! Grazie a tutti/e per l'attenzione ❤️  
   
 
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