Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Florence    04/07/2009    21 recensioni
"Io, Carlisle Cullen, non avevo mai capito cosa significasse davvero cogliere un frutto proibito. Non fino a quando l'avevo incontrata di nuovo, dieci anni dopo e la dolcezza di quella mela mi aveva rapito. Quello che mi accadrà, sarà solo colpa mia, colpa dell'uomo che è sopravvissuto dentro al vampiro e di lei che, inaspettatamente, ha scaldato il mio cuore spezzato. Edward... perdonami..." E se a Volterra i Volturi si fossero comportati diversamente? Cosa è accaduto in dieci anni a Isabella Swan? E quale ruolo ha Carlisle in tutto questo? (What if... che prende l'avvio dalla fine di "New Moon" di S. Meyer)
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Proibito' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Proibito-74


PROIBITO

Questo capitolo può sembrare avulso dal contesto.

Questo capitolo è avulso dal contesto.

Questo capitolo l'ho voluto scrivere con un intento ben preciso, perché oggi è un giorno speciale...

Questo capitolo l'ho scritto solo per me... e ho volutamente scelto quel POV, anche se potrà apparire strano, a conti fatti...


Leggetelo fino alla fine e anche un po' oltre...

E adesso... Buona Lettura! ^__^

74 - Desiderio - Carl

 

Ce la posso fare.

Devo solo prendere un bel respiro e dopo…

-Carlisle, ce la puoi fare! Respira! Così… bravo!-, Marcus mi guarda attraverso lo specchio, sistemandosi il papillon rosso. 

Mi è sempre stato simpatico, Marcus, fin da tre secoli fa. Sono felice che sia venuto.

-Non hai saputo resistere, eh?-, gli domando indicando il fiocchetto, sforzandomi di apparire rilassato.

-Già… sei pronto? E’ quasi ora…-, si avventa sulla mia cravatta e ci mette le mani. Tira, rilascia, liscia… la mia ansia monta come la marea.

-Ci sono fuori i ragazzi.. li posso far entrare?-, dice en-passant, come se mi chiedesse se voglio un bicchier d’acqua.

-Cos..? ma certo! Dove sono?-, il cuore riprende a galoppare… alla fine sono venuti… ce l’hanno fatta!

Marcus si affaccia alla porta e fa cenno loro di entrare: timorosi, uno alla volta, i ragazzi entrano nella stanza luminosa e profumata di talco e colonia.

Per primo Emmett, che si guarda intorno curiosando sorridente: mi adocchia e in un attimo mi strizza in un abbraccio tale da spezzarmi una costola.

-Piano! Così lo sbricioli!-, fa eco alla sua risata la voce musicale di Rose: è vestita di azzurro e sembra un angelo sceso dal cielo; -Congratulazioni…-, mi dice prendendo le mie mani tra le sue. Il suo sorriso è dolce e sincero. Il mio cuore perde un battito.

Dalla porta fa capolino Alice, trascinando dietro a sé Jasper: sono contento che si siano ritrovati e che le cose si siano sistemate tra loro due. La mia piccola Alice si avvicina a me, mi guarda dal basso con i suoi occhioni, senza mascherare la colpevolezza di cui si è vestita ed infine mi abbraccia, con dolcezza.

-Ti voglio bene, papà…-, sussurra piano piano al mio orecchio ed io vorrei che quella sensazione di immensa dolcezza non mi abbandonasse più e mi cullasse per tutta la giornata.

Jasper mi tende la mano, elegante ed educato: -Congratulazioni-, e sul suo viso non più sofferente si dipinge un sorriso sincero.

 

Sono felice… sono venuti davvero alla fine ed io… avrei così tante cose da dire loro che… non saprei da dove cominciare… Sono così fiero di loro e del coraggio che hanno avuto, dell’amore che ancora li lega profondamente e non ha mai fatto vacillare le loro esistenze.

Li guardo senza trovare le parole adatte per esprimere loro tutta la gioia che mi illumina il cuore.

Sono fiero di Alice e di Jasper, che hanno sfidato un uragano pur di tornare insieme e di Emmett che è riuscito a trasformare la sua Rose in un’altra donna.

Sono fiero anche di Eddie… lo so che cosa ha sofferto, in tutta questa storia, so quanto dolore ha provato vedendola allontanarsi per sempre da lui… e anche quanto sia stato coraggioso a proteggere per tutti questi anni Alice. Vorrei tanto riabbracciare anche lui, dirgli che non ho mai smesso di avere fiducia nella sua forza e nel suo cuore e che la mia gioia sarà sempre offuscata dal rimorso per avergli tolto un pezzo di vita… Mi sentirò sempre in colpa per averlo tradito…

-Non mi hai mai tradito-, dice una voce fin troppo familiare alle mie spalle: sento le ginocchia vacillare e la testa girare, per un attimo, quando lo scorgo, elegante e arruffato, come sempre, appoggiato allo stipite della porta, che mi guarda.

-Non hai mai tradito né me, né la mia fiducia. Ti avevo fatto giurare che avresti vegliato su di lei, perché fosse finalmente felice e tu… hai superato ogni mia aspettativa: l’hai resa la donna più felice della terra… Posso solo esserti grato di tutto ciò, Carlisle-

Non credo alle mie orecchie, lo fisso attonito, credendo che sia uno scherzo, poi lo vedo incedere verso di me, avvicinarsi, fissare il suo sguardo nel mio.

Un sorriso fiorisce sulle sue labbra ed io…

-Edward…-, la debolezza che ora mi è sorella per poco non mi fa versare una lacrima sulla sua spalla. Lo sento ricambiare il mio abbraccio e guardo ancora il suo sorriso sincero.

-Ti ho portato un regalo-, dice e mi appunta una rosa lilla all’occhiello della giacca.

-Ora sei perfetto!-, trilla Alice e scambia un occhiolino complice a Edward.

-E’ tardi!-, richiama Marcus, tutto preso dal suo ruolo, che gli calza a pennello.

I miei ragazzi mi guardano con dolcezza.

-Grazie… grazie a tutti voi…-, sento che sto per commuovermi.

-Non mi fate piangere lo sposo!-, li sgrida bonariamente Marcus e mi spinge fuori dalla porta.

-Si va in scena?-, domanda facendomi l’occhiolino.

Prendo un respiro profondo e sento il cuore accelerare e battere furiosamente nel mio petto. Per lei.

-Si va in scena!-, rispondo, e mi avvio verso la cappella.

 

 

Per distrarmi dal battito irregolare del mio cuore innamorato, conto mentalmente le volte che ho salito e sceso le scale di Avenue Carnot per portare via i pacchi per il trasloco.

 

Una per i suoi libri.

Due per i miei libri.

Tre per i vestiti spiegazzati. I suoi. I miei sono già in auto piegati e stirati. E poi spiegazzati di nuovo, stipati nelle valigie.

Quattro per i cuscini e le lenzuola. Anche quelle con le papere, che a me piacciono molto e a lei causano imbarazzo.

Cinque per le borse con  le cose di lavoro, bende, garze e cerotti, che con lei in casa...

Sei per altri vestiti e cappotti. E le sue scarpe da ginnastica. E i suoi stivali. E quel famigerato tacco dodici nero...

Sette per riportare su delle coperte che non erano sue e allo stesso tempo recuperare il mio smoking e un paio di cravatte.

Otto per la nuova macchinetta del caffè elettrica, che quella vecchia si era rotta.

Nove per la lettiera del gatto e le sue scatolette.

Dieci per il gatto, che miagola terrorizzato e non vuole entrare nel trasportino.

Undici per riacciuffarlo su per le scale. E per riacciuffare lei, che stava inciampando.

Dodici per aiutarla con i beauty case e gli zaini da trekking.

Tredici per lo stereo e tutti i nostri cd, compreso quello di Eddie.

Quattrordici per chiudere la casa e iniziare una nuova vita insieme.

♥♥♥

 

Un brusio di voci eccitate mi risveglia dai miei dolci pensieri e mi avverte che il momento sta per arrivare. Di nuovo il mio cuore torna a martellare furioso nel petto, deglutisco, sposto il peso da una gamba all’altra, ho paura a guardare da dove lei apparirà.

Vedo Alice, che con il pollice mi fa segno di OK ed Emmett che strizza l’occhio verso di me.

E poi la vedo arrivare, preceduta dalle due donne che ha voluto vicine in questo momento: la madre Reneé, che trema dall’emozione, ed Esme, che sorride dolcissima e guarda la sua bambina coronare il suo sogno.

Il suo sguardo sognante incrocia il mio e, per un istante, il mio cuore si blocca, spezzato dal disgusto di se stesso.

-Ti voglio bene-, mormora lei, ed io ne leggo il labiale. Poi mi sorride realmente felice per me e per lei. Si volta, scambia un’occhiata con Reneé e fa una carezza leggera e carica d’affetto sul volto velato di Isabella, che solo allora mi appare in tutto il suo splendore.

 

Lei ha sempre amato il lilla.

E’ per questo che dentro di me sapevo che il suo colore sarebbe stato quello.

Sembra un giglio che apre la sua bellezza al mattino umido di rugiada, un’alba misteriosa e magnifica, sembra un diamante viola che brilla in mezzo al cielo.

Ha i capelli sciolti, sulle spalle e cammina lenta, accompagnata da suo padre, che mi strizza l’occhio e le pesta l’abito.

Quando si ferma davanti a me, alza per la prima volta il suo sguardo e vedendomi, le sue guance si tingono di porpora, come le labbra morbide e tremanti.

Charlie le alza il velo e la bacia sulla guancia.

 

Adesso Isabella è solo mia.

 

Lo voglio, lo voglio, centomila volte lo voglio!

Voglio vivere quel che resta della mia esistenza con te, splendida anima che mi hai strappato al buio di una vita di cartapesta e hai fatto tornare a battere il mio cuore. Con te, che sei stata la mia vita per dieci lunghi anni e mi hai legato a te come due rocce plasmate dall’acqua e dal vento.

Voglio darti tutto il mio amore ed essere per te un amico innamorato ed un tenero amante. Voglio svegliarmi ogni mattina e vedere il tuo viso sul cuscino accanto a me e tra cent’anni voglio continuare a scorgere nei tuoi occhi e tra le tue rughe la stessa gioia che hai adesso dipinta sul volto bellissimo.

Voglio combattere con te fino alla fine contro i fantasmi del passato e i contrattempi del presente, voglio vederti ingrassare ed invecchiare, sentire ogni giorno il sapore dei tuoi baci e giocare con te ogni notte, come due adolescenti spensierati.

 

Voglio te, soltanto te. Per sempre te.

 

-E adesso lo sposo può baciare la sposa…-, mi abbasso sulle tue labbra dolci e succose e socchiudo gli occhi, avvicinandomi finché non sento il contatto che…

 

***

 

 

-Carl? E’ successo un’altra volta!!! Oh mio Dio! Svegliati! Che hai? Carl!!!-, due mani fragili e delicate scossero frenetiche il mio petto, sentii il sogno svanire dalla mia testa come risucchiato in un mondo parallelo, senza tempo, in cui avrebbe fluttuato per l’eternità.

Mi era dato dormire e sognare, ma non ricordare quel che la mia mente creava.

Aprii lentamente gli occhi e un raggio di luce ferì le mie iridi, facendole contrarre automaticamente. Mi sentivo strano. Rintontito e strano.

-Carl!-, di nuovo le sue mani sul mio viso, il suo abbraccio spaventato sul mio petto nudo.

-Stai diventando calda…-, sussurrai baciandole la testa.

-No, sei tu che stai tornando freddo-, rispose, con più logica di me.

Poi mi guardò, preoccupata, rasserenata e rassegnata allo stesso tempo, come una madre che vede rincasare dopo una fuga il figlio discolo.

-Non farmelo più…-, disse puntando l’indice contro di me.

-Sei tu che… Isabella, tu mi metti al tappeto! Ma non stavi tanto male?-, le scompigliai i capelli, alludendo alla scusa che aveva trovato la sera prima per non fare l’amore con me: diceva che si sentiva debole e stanca, da qualche tempo, e invece… Un brivido sulla sua pelle mi fece capire che stava iniziando ad avere freddo per causa mia. Oppure che una nuova ondata di desiderio la stava contagiando, ed io con lei..

Affondò il musetto sul mio petto e si strusciò, come la nostra gattina, riemergendo rossa come un peperone.

-Se dopo stai bene e non mi fai brutti scherzi… sono ben felice di metterti al tappeto, Carl!-, affermò maliziosa. La afferrai e la tirai giù sul letto, accucciata su di me.

 

-Eri così bello, mentre dormivi…-, sussurrò sul mio collo, carezzandomi il braccio stretto attorno a lei, -Avevi un’espressione beata… hai sognato qualcosa?-

-Uhm… no, credo di no…-, risposi dopo aver riflettuto un po’: in effetti qualcosa l’avevo sognato, ne ero sicuro… ma cosa…?

-Io dico di sì… sembrava che si fosse avverato il tuo più bel desiderio!-, socchiuse gli occhi e si rimise a dormire. Era domenica e nessuno le avrebbe impedito di crogiolarsi con il suo vampiro personale.

 

Il mio più bel desiderio…

 

Riflettei ancora, ma non riuscii a ricordare se avevo sognato o meno.

 

Poi un flash illuminò per un istante la mia mente, mostrandomi un’immagine nitida e rapidissima.

 

La sua mano esile e affusolata.

Le mie mani grandi e fredde.

Un anello con un diamante viola, appartenuto a mia madre.

 

Una piccola scatoletta di velluto blu.

 

Voltai lo sguardo verso il cassetto del mio comodino, sicura cassaforte al mio futuro, strinsi Isabella un po’ di più a me, gustando il suo respiro lento e regolare, e sorrisi.

 

Il mio più bel desiderio…

 

 


***

 ... to be continued...

 

***

Disclaimer: i personaggi e gli argomenti trattati appartengono totalmente a S. Meyer. La storia è di mia fantasia e non intende paragonarsi a quella concepita e pubblicata da S. Meyer.

***

Twilight, New Moon, Bella Swan, i Cullen, i Volturi, Stefan e Vlad, il Clan di Denali, il Wolf Pack dei Quileute sono copyright di Stephenie Meyer. © Tutti i diritti riservati.

La storia narrata di 'Proibito', le circostanze e quanto non appartiene a Stephenie Meyer è di invenzione dell'autrice della storia che è consapevole e concorde a che la fanfic venga pubblicata su questo sito. Prima di scaricare i files che la compongono, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli altrove, né la modifica integrale o di parti di essi, specialmente senza permesso! Ogni violazione sarà segnalata al sito che ospita il plagio e verrà fatta rimuovere.
© 'Proibito' Tutti i diritti riservati.
 

 

******************************************************************************************************************************************

Eccoci qua, a dare le dovute spiegazioni a chi ha letto fino a questo punto Proibito.

Ultimamente ho postato di più,
forse perché sentivo un ciclo della mia vita concludersi per iniziarne un altro
e avevo paura che 'la nuova me' avrebbe potuto non continuare questa avventura.

Ma non c'è una vecchia me e una nuova me:
ho deciso che c'è solo Annalisa, che scrive per passione e sogna per professione.

Solo che Annalisa (udite udite, questo è il mio fantomatico nome!)
ha un impegno importante, al quale non può mancare...
e la frenesia del momento, mista alla voglia di creare, hanno prodotto un surplus di capitoli per voi e per me.
Oltre alla scrittura, infatti, c'è la *vita vera*...
c'è il mio *impegno importante*...


Questo impegno improrogabile sta avvenendo adesso, mentre voi (spero) leggete.
Esattamente sabato 4 luglio 2009 alle ore 16.




In questo momento,
la vostra scrittrice pazza,
è in una chiesetta piena di fiori
a sposarsi con il suo dolce orsone personale...





Per questo ha voluto scrivere un pezzo speciale per l'evento,
in modo da far sognare un po' anche voi...

Quindi...

DAL PROSSIMO CAPITOLO NON CHIAMATEMI PIU' SIGNORINA, MA
SIGNORAAAA!!!!!



:-P

Son felice!!!!


*____*



 

   
 
Leggi le 21 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Florence