Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: heliodor    03/06/2018    4 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La donna di Taloras
 
Nei brevi momenti di pausa, Vyncent passava a trovare Oren.
Il ragazzo era ancora a letto, ma era sveglio per la maggior parte del tempo e le ferite stavano guarendo.
Almeno quelle nel fisico.
I guaritori avevano fatto un ottimo lavoro.
"Porterà per sempre le cicatrici" aveva detto Garray, uno dei più anziani ed esperti. "Ma non soffrirà di nessuna menomazione."
Vyncent si sentì sollevato. Quando gli assicurarono che Oren era abbastanza in forze, si decise a passare da lui per parlargli.
"Ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare" disse avvicinandosi alla poltrona dove era seduto.
Lo aveva trovato che guardava fuori da un'ampia finestra. Da quella torre del castello si poteva vedere il porto di Valonde e le navi ancora alla fonda.
"Vostra grazia" aveva risposto Oren con un leggero inchino della testa. "Perdonatemi se non mi alzo."
"Resta seduto" disse Vyncent. "Una volta ci davamo quasi del tu. Lo hai dimenticato?"
Oren scosse la testa. "No, ma..."
"Non è cambiato niente" disse Vyncent.
Oren annuì e distolse gli occhi. C'era qualcosa di triste nel suo sguardo. Era rassegnazione? Dispiacere? Vergogna?
Qualunque cosa fosse, era certo di avere quella stessa espressione. "Lo so a cosa stai pensando" disse dopo qualche secondo di silenzio. "Credi di aver fallito il tuo compito. Di non essere adeguato."
"Dovevo essere al tempio e invece ero da un'altra parte" disse Oren.
"So che cosa è successo. Joyce ti ha ordinato di cercare Bryce e tu hai ubbidito. A quanto mi ha detto lei, sei persino riuscito a salvarle la vita, in un certo senso."
"Sua grazia non aveva certamente bisogno del mio aiuto per salvarsi" disse Oren con mestizia. "È lei che ha salvato me."
"In ogni caso non devi fartene una colpa per quello che è successo. Non potevi fare di più."
Io non posso dire lo stesso, pensò Vyncent. Non dovevo perdere d'occhio Joyce. Era mio dovere.
Oren fissò il porto oltre la finestra. Un paio di navi stavano attraccando. Erano tra le prime ad arrivare dopo l'attacco. Presto il porto sarebbe stato riaperto e quelle navi sarebbero ripartite, diffondendo la notizia dell'attacco.
"Sua grazia come sta?" chiese Oren all'improvviso.
Vyncent si lasciò sfuggire un mezzo sorriso. "È già in piedi e desiderosa di cacciarsi in un nuovo guaio."
"Vuole andare a cercare la principessa?"
La conosci quasi quanto me, pensò Vyncent. "So che è abbastanza folle da poterlo fare" ammise.
"Se intendete partire, io voglio venire con voi."
Voi?, pensò Vyncent.
Quel pensiero lo mise a disagio. Fino a quel momento aveva solo pensato al modo di impedire a Bryce di partire, non certo di unirsi a lei nella ricerca di Joyce.
Eppure sarebbe stato suo dovere farlo.
"Non sei ancora del tutto guarito" disse Vyncent.
"Ma sto già meglio. Tra un paio di giorni potrò mettermi al vostro servizio."
Perché sei così ansioso di morire?, pensò Vyncent. "Non è detto che andremo subito."
"E quando allora? Io credevo che sareste partiti adesso."
"Ci serve del tempo. Il continente vecchio è lontano e non tutti sono amici di Valonde. Malinor è il solo, vero alleato dell'Alleanza. Gli altri regni devono essere convinti a unirsi a noi o..."
"O si uniranno a Malag?"
Vyncent temeva quella domanda. "Non succederà. Re Andew farà in modo che non accada."
Oren annuì.
"Ora devo farti qualche domanda" disse Vyncent cambiando discorso. "Che cosa ricordi di quello che è accaduto al tempio?"
"Quando sono entrato, ho visto Wena prendere la principessa e trascinarla nei sotterranei."
"E hai pensato bene di inseguirli."
Oren annuì. "Credevo che non ci fosse molto tempo. Temevo che volesse ucciderla, dopo quello che è successo a Vanoria."
"Joyce non mi ha raccontato molto di quella storia. Wena ce l'aveva con lei?"
"Fin dal primo momento l'ha trattata come un ostaggio."
Vyncent aveva saputo che anche Roge era coinvolto in quella storia. Aveva rapito Joyce e Oren per usare la principessa come esca per attirare Malag.
Nimlothien aveva attaccato a sorpresa l'isola facendo fallire il piano, ma Joyce era fuggita, anche se in modo non del tutto chiaro.
Joyce stessa non aveva voluto parlarne e ogni volta aveva fatto in modo di cambiare discorso. Quell'avventura doveva averla spaventata a morte e anche solo ricordarla doveva metterla a disagio. Per quel motivo non aveva mai insistito più di tanto per conoscere i dettagli.
"Ce l'aveva con lei?" chiese Vyncent.
"Credo di sì, anche se ne ignoro il motivo" disse Oren.
"Wena era una strega molto forte e tu l'hai affrontata armato di scudo e balestra" disse Vyncent.
"Mi ha quasi ucciso."
"Ma non c'è riuscita. Alla fine è stata lei a morire."
"Non per mano mia" disse Oren.
Era stato Rancey a ucciderla. Almeno era quello che Bryce aveva detto. Quando lei era arrivata nella sala, Oren era sotto le macerie e Wena a terra, trafitta da due dardi.
Wena voleva rapire Joyce per portarla da Malag, ma a un certo punto il suo risentimento aveva preso il sopravvento, spingendola a cercare di ucciderla?
Rancey doveva essere intervenuto per salvarle la vita. Ciò voleva dire che Malag la voleva viva per qualche motivo che lui ignorava.
Era la seconda volta che cercava di rapirla. La prima era costata la vita a Mythey.
La seconda aveva quasi ucciso suo nipote, Oren.
In entrambi i casi il loro intervento era stato se non risolutivo, fondamentale per sventare i piani di Malag.
Hanno fatto più loro per Joyce di quanto abbia fatto io, pensò Vyncent con una punta di tristezza.
"Non ha importanza" disse alla fine. "Hai fatto quello che potevi."
"Non è stato abbastanza" disse Oren mesto.
"Non pensarci più. Pensa solo a rimetterti."
Più tardi, Vyncent cercò Bryce per parlarle e sapere di che cosa aveva discusso con il re. La cercò per ore, senza riuscire a trovarla. Alla fine, decise di tornare al circolo da dove mancava dal giorno dell'attacco.
Ad aspettarlo c'era Bardhian.
"Che cosa facciamo adesso?" chiese il suo giovane allievo.
"Aspettiamo" disse con tono stanco.
"Più il tempo passa, più forte diventa Malag. Lo dobbiamo attaccare subito."
"Chi? Tu e io da soli?"
"Bryce..."
"Bryce non è un esercito."
"Ma lei è la strega suprema" disse Bardhian col tono di chi sta ribadendo una verità palese a tutti.
"E solo un titolo senza alcun valore."
"Ma lei è la più forte."
"E tu sei il più stupido" disse Vyncent tagliando corto.
"Su questo avrei i miei dubbi" disse Elvana apparendo quasi dal nulla. "Il suo maestro lo supera di parecchie spanne."
"Ti prego, non peggiorare le cose" disse Vyncent con tono esasperato.
"Tranquillo, sono qui per darti man forte" disse Elvana. "Per una volta, sono d'accordo con te. Sarebbe da pazzi affrontare Malag da soli."
"Vedo che Bryce non ti ha contagiato con la sua follia" disse Vyncent.
"Tuttavia" proseguì la strega. "Se dovesse chiedermi di seguirla sul continente vecchio, io lo farei senza esitazione."
"Sarebbe pura follia."
Elvana ghignò. "Non sembri ansioso di salvare la tua promessa sposa."
Vyncent lottò per mantenere la calma. "So solo io quello che sto passando, ma che cosa posso fare? Non so dove sia Joyce né Malag e il continente vecchio è grande. Potrei vagare per anni e non trovarla mai. Che senso avrebbe?"
"Ha senso aspettare che Malag venga da noi con un esercito più forte?" disse Bryce avvicinandosi.
Vyncent fu sollevato nel vederla. Per un attimo aveva temuto che la sua assenza significasse che era partita in segreto, senza avvertire nessuno.
"Ha più senso che partire per una missione suicida" disse Vyncent. "Inoltre credo che Joyce sia ancora viva."
"Che cosa te lo fa credere?" chiese Bardhian.
"Il fatto che Rancey l'abbia salvata" disse Bryce. "Malag la vuole viva."
Era arrivata alle sue stesse conclusioni.
"Questo però non significa che sia al sicuro" disse Bryce. "Malag deve pagare per ciò che ha fatto."
"E lo farà, quando saremo pronti per affrontarlo" disse Vyncent.
"Parli come mio padre" disse Bryce con disprezzo.
Quella frase lo ferì ma non lo diede a vedere.
"Venite, devo parlarvi" disse Bryce guidandoli verso una sala vuota.
Qui c'erano in attesa Djana e Bato.
La ragazza sedeva in disparte con l'espressione affranta.
Il ragazzo invece era in piedi al centro del pavimento e sembrava in attesa.
"Allora è qui che ti eri cacciato" disse Elvana al suo allievo. "Ti ho cercato per tutto il giorno."
"Scusami" disse Bato. "Non volevo mancare ai miei doveri, ma sono stato di guardia ai moli finché non mi hanno dato il cambio."
"Non è adorabile?" fece Elvana ghignando.
Bato arrossì.
"Maestro Vyncent" disse Djana alzandosi. "Maestra Bryce."
Erano giorni che non vedeva la protetta di Bryce ma non lo sorprese scoprire che stava bene. Djana era più abile di quanto sembrasse a prima vista.
"Mi hanno detto che ti sei fatta onore" disse Bryce a Djana. "Hai combattuto nel tempio insieme a mio padre e hai quasi abbattuto da sola una delle evocazioni."
Nemmeno quello l'aveva sorpreso, ma aveva confermato le sue convinzioni.
"Non ero da sola" disse Djana arrossendo.
"Allora, che cosa volevi dirci?" domandò Elvana con tono impaziente.
"Quello che sto per dire non deve uscire da questa sala" disse Bryce. Si stava rivolgendo a tutti, eppure stava guardando solo lui.
Vyncent cercò di reggere quello sguardo.
Tutti annuirono in silenzio.
"Bene" proseguì Bryce. "Il re ha ricevuto un messaggio. Tra due giorni la flotta di Taloras sarà a Valonde."
"Ce ne hanno messo del tempo" disse Bardhian. "Sono settimane che li attendiamo."
"Non erano pronti per la guerra" disse Bryce. "Ma ora vogliono dare il loro contributo. Ciò vuol dire che la flotta di Valonde non si muoverà prima dell'incontro con i Taloras. Potrebbero volerci giorni prima di partire. Settimane, molto probabilmente."
Vyncent pensò con un certo fastidio che avrebbe conosciuto l'erede al trono di Taloras, Tharry. Era stato sul punto di sposare Joyce, solo qualche Luna prima. La cosa lo faceva sentire a disagio, anche se Joyce gli aveva spiegato che ora Tharry avrebbe sposato una ragazza di nome Noela.
"Addio speranza di cogliere di sorpresa Malag" disse Elvana. "Quando sbarcheremo nel continente vecchio troveremo un vero esercito a darci il benvenuto."
"Malinor combatterà al fianco dell'alleanza" disse Bardhian fiero. "Mio padre ha dato la sua parola."
"Quando l'esercito di Malag sarà alle sue porte vedremo quanto vale la sua parola" disse Elvana. "Non prima."
Bardhian la fissò con disprezzo, ma tacque.
Che stia acquistando un po' di senno?, pensò Vyncent.
"In ogni caso" disse Bryce. "Io non resterò ad aspettare. Ho deciso di partire per il continente vecchio. Troverò Malag e lo affronterò."
Era quello che Vyncent temeva di sentire. "Non sei lucida" disse. "Prenditi qualche altro giorno per pensarci."
"È da prima dell'attacco che ci penso" disse Bryce. "Non tornerò indietro sulla mia decisione."
Elvana assunse un'espressione grave. "Se tu vai, io verrò con te."
"Anche io" disse Bato.
Djana aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse subito.
"Se non te la senti, non sei obbligata" disse Bryce.
La ragazza annuì. "Io verrò. Col tuo permesso."
Bryce guardò Vyncent.
Anche Bardhian rivolse il suo sguardo verso di lui.
"Come pensi di raggiungere il continente vecchio con il porto bloccato?" chiese Vyncent per guadagnare tempo. Doveva pensare a un modo per convincerla a desistere.
"La flotta di Taloras è grande" spiegò Bryce. "Centinaia di vascelli. Ci sarà confusione e noi ne approfitteremo per andarcene."
"Con quale nave? Intendi rubarne una e costringere l'equipaggio a portarti a destinazione?"
Bryce scosse la testa. "Non sono così pazza. Ci serve discrezione. Ho preso contatto con un capitano. Ci porterà dove vogliamo."
"Ti fidi di lui?"
"Di qualcuno devo pur fidarmi" rispose Bryce. "Verrai?"
"No" disse Vyncent.
Bardhian sgranò gli occhi.
"Se tu vuoi andare, vai pure" disse al suo protetto.
Bardhian guardò prima Bryce e poi Vyncent.
"Ormai sei abbastanza grande da prendere da solo le tue decisioni" disse Vyncent. "Fai quello che devi."
"Non lo porto con me senza il tuo permesso" disse Bryce.
"Anche se è un incapace" disse Elvana. "Bardhian può darci una mano. È l'unico a conoscere il continente vecchio e grazie a lui potremo trovare qualche alleato a Malinor."
"Mio padre vi aiuterà di sicuro" disse Bardhian.
Bryce continuò a guardare Vyncent.
"D'accordo, Bardhian può venire" disse alla fine.
"Sì" disse il giovane stregone. "Non ve ne pentirete, ve lo prometto."
"Sarà meglio per te" disse Elvana minacciosa. "O ti farò a pezzi io stessa."
Vyncent sospirò. "È una follia."
"Sapevo che l'avresti detto" disse Bryce. "Ci denuncerai? Dirai a mio padre quello che vogliamo fare?"
"Credo che tuo padre lo sappia già" disse Vyncent. "Non è uno stupido."
Bryce annuì. "Il tuo aiuto ci farebbe comodo."
"A differenza vostra, io voglio mettere fine a questa guerra, non inseguire delle false speranze."
Lo sguardo di Bryce divenne duro. "Quando troverò Joyce, gli riferirò le parole che hai detto."
"Se me lo chiederà, gliele ripeterò" disse Vyncent sostenendo il suo sguardo.
Bryce annuì e lasciò la sala con passo veloce. Uno alla volta, gli altri la seguirono lasciandolo solo.
Vyncent tornò nel suo alloggio e si lasciò cadere sul letto. Solo allora si concesse un sonno agitato.
Come aveva annunciato nella loro riunione informale, la flotta di Taloras arrivò due giorni dopo.
Sempre come aveva previsto Bryce, il porto fu invaso da una insolita frenesia e confusione come non se ne vedevano da tempo.
Lance e vascelli più piccoli andavano a venivano dalle navi più grandi che non avevano trovato posto lungo i moli già occupati.
Come Bryce aveva detto, il re emanò l'ordine di lasciar partire i vascelli stranieri. Uno alla volta le navi iniziarono a lasciare il porto.
Vyncent decise di evitare la zona dei moli e tornò a palazzo per mettersi al servizio del re. Senza un apprendista a cui badare aveva molto più tempo libero.
Giunto a palazzo venne avvicinato da un valletto che gli consegnò un messaggio vergato su un foglietto.
"Tra un'ora nei sotterranei, la prima sala d'arme sulla destra."
Non era la scrittura di Bryce o di Elvana, né di qualche persona che conosceva.
"Chi te lo ha consegnato?" chiese al valletto.
"Un uomo di Taloras" si limitò a rispondere. "Ma non mi ha detto il suo nome. Ho fatto male?"
"No, ma dimenticatene." Vyncent scese nei sotterranei e raggiunge la sala d'arme più vicina. Era un ambiente spoglio, senza insegne sui muri incrostati di umidità.
Al centro della sala l'attendeva una figura umana.
Nella penombra faticò a metterla a fuoco, ma si trattava di una donna.
"Chi sei?" domandò avvicinandosi.
La donna si sistemò il cappuccio color viola con i simboli del circolo di Taloras ricamati in oro e argento. "Mi chiamo Gladia."
Vyncent aveva già sentito quel nome. "Sei la Lady Gladia di cui tutti parlano? La sorella del re di Taloras?"
La donna sorrise. "Vedo che mi conosci."
Joyce gliene aveva parlato, ma Lady Gladia era famosa. Era l'unica strega della generazione della regina Marget a poter rivaleggiare con lei.
"Ho sentito parlare di te" disse Vyncent guardingo.
"Spero in bene."
"Dicono che il re ti ha bandito dal regno." Anche quella era una storia famosa. Sembrava che re Andew, qualche anno prima, l'avesse esiliata per sempre diffidandola dal rimettere piede a Valonde. Nessuno ne sapeva il motivo.
"È una vecchia e triste storia" disse lady Gladia. "Che un giorno vorrei raccontarti."
"Per quale motivo?"
"Potrebbe riguardarti" rispose la donna.
Quello sorprese Vyncent. "Come posso avere a che fare con cose accadute anni fa, quando ero ancora un bambino?"
"Ci sono molte cose che non sai" disse lady Gladia. "Cose che ti riguardano molto da vicino, Vyncent di Londolin."
"Sei venuta fin qui per dirmi questo? Rischi che re Andew ti scopra restando qui."
"Lui sa che sono qui a palazzo. È stato lui a invitarmi."
"Ti ha perdonata?"
"Il tempo cura molte ferite" disse la donna con tono triste. "Ma non è di me che dobbiamo parlare, ma di cose più importanti."
"Per esempio?"
"So che la giovane Bryce vuole andare sul continente vecchio per affrontare Malag. Molto coraggioso e molto stupido da parte sua, se devo dire la verità."
"Non ne so niente" disse Vyncent.
"Rajan ti ha insegnato molte cose" disse lady Gladia. "Ma non a mentire."
"Tu conoscevi maestro Rajan?"
La donna annuì. "È stato lui a parlarmi di te."
"Lui ti ha parlato di me?"
"È molto tempo che ti teniamo d'occhio, Vyncent. Se sei qui a Valonde non è per caso. E non è un caso la missione che ti è stata affidata."
"Missione?"
"Proteggere l'erede."
"Non so di cosa tu stia parlando" disse Vyncent.
"È giunto il momento che tu apprenda alcune cose" disse lady Gladia. "Non posso dirti tutto, ma cercherò di far bastare il poco tempo che abbiamo a disposizione."
"Di tempo ne hai quanto ne vuoi" disse Vyncent.
"Io sì, ma tu hai una nave che ti aspetta al molo. E quella nave sta per partire."
Di quale nave sta parlando? Si chiese.
"Adesso ascoltami con attenzione..."

Prossimo Capitolo Giovedì 7 Giugno
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: heliodor