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Autore: Serena_Aleci    06/06/2018    0 recensioni
[Indiana Evans]
Thriller e storia d'amore
*Infondo l' aveva sempre saputo di essere stata sua dal primo instante che i loro occhi
si ero incontrati. Solo sua.*
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Tanya afferrò la borsa e scese dall'auto di Matt lanciando uno sguardo alla scritta Starbucks che la sovrastava accompagnata dall'inconfondibile e famigliare profumo di cioccolata calda e dolciumi vari. Iniziò a camminare una volta affiancata da Matt e Caroline che, uno sulla sinistra e l'altra sulla destra, contribuivano a ripararla dal freddo pungente che il solo giubbotto di pelle nero non sarebbe riuscito ad attenuare. Lanciò uno sguardo all'amica che si sistemava il berretto di lana grigio sui capelli biondi per poi soffermarsi ad osservare Matt che si guardava attorno alla ricerca di Mason e Kate con le labbra non troppo sottili leggermente schiuse dalle quali, a ogni respiro, fuoriusciva un po' di fumo dovuto al freddo. Era passato un bel po' dall'ultima volta che Tanya era stata così agitata ma aveva la sensazione che l'arrivo di Logan non fosse tanto lontano, forse dipendeva dal fatto che la S.F. le aveva chiesto di comunicare la sua posizione solo pochi minuti prima. E ancora non aveva pensato a nulla da dire ai suoi amici che potesse giustificare l'arrivo di un ragazzo che non avevano mai visto e di cui lei non aveva mai parlato. Si morse il labbro inferiore prima di aprire la bocca pronta a dire tutto, ma, ovviamente, il suo tentativo del tutto improvvisato venne interrotto dall'arrivo di una furia dai capelli castani che le si gettò al collo abbracciando in modo troppo stretto sia lei che Caroline. "Hei, hei Kate! Ci siamo viste a scuola poco fa! Kate mi fai male!" Si lamentò Tanya accompagnata dalla risata di Caroline che si mescolava a quella di Kate. Quando la castana si staccò per dare a Matt un bacio sulla guancia, Tanya si chiese dove quella ragazza tenesse tutta quella forza visto quanto era minuta. Dopo che anche Mason ebbe salutato tutti, entrarono nello Starbucks dove l'improvviso calore li costrinse a liberarsi dei cappotti pesanti. "Andate a prendere posto. Noi intanto ordiniamo." Disse Mason riferendosi a lui e Matt. Le ragazze annuirono dirigendosi verso il tavolo mentre un piccolo sorriso stendeva le labbra del bel viso dai lineamenti spigolosi di Tanya alla consapevolezza che non avevano neanche bisogno di dire ciò che volevano perché tanto i ragazzi lo sapevano già. Le tre ragazze presero posto sul divanetto rosso (Caroline al centro, Kate vicino la vetrata e Tanya vicino al corridoio) lasciando le sedie sul lato opposto ai ragazzi. "Ragazze vi devo dire una cosa." Azzardò Tanya interrompendo la conversazione delle due amiche su un vestito super bellissimo che indossava una ragazza. "Dicci." Rispose Caroline corrugando le sopracciglia chiare mentre lo sguardo e il sorriso di Kate la incoraggiavano a parlare. "È probabile che tra poco venga un ragazzo, un mio amico..." Esordì la mora mentre giocava freneticamente con i bracciali metallici che teneva al polso. "Oh, chi è?" Chiese Kate. "Lo conosciamo?" Aggiunse Caroline con l'espressione sorpresa che Tanya aveva paura sarebbe sfociata in una delusa per non essere stata messa al corrente. Tanya odiava quando Caroline assumeva quell'espressione. La faceva sentire ancora più meschina di quanto già non si sentisse. E, inoltre, non le importava dello stato d'animo di nessuno se non di quei quattro ragazzi che l'avevano accettata e fatta sentire, in qualche modo, giusta. Non le importava di nessuno se non di quella ragazza che l'aveva capita senza sapere nulla di lei, che era praticamente la persona più pura, ingenua e buona che avesse mai conosciuto, tanto che il fatto che fosse la sua migliore amica appariva quasi sbagliato, eppure era una delle poche cose giuste che facevano parte della sua vita. "No, non lo conoscete..." Rispose Tanya. "Come mai non ce ne hai mai parlato?" Le chiese Caroline con lo sguardo che aveva decisamente assunto quella sfumatura di delusione. E Tanya, in quel momento, non riusciva a reggere quello sguardo, non ci riusciva proprio, perciò fece la cosa più naturale che le venne, mentì. "Beh.. lui viene... dalla Francia! E non lo vedo da quando avevo quattordici anni perché si è trasferito lì proprio allora." Dalla Francia? Ma come le era venuto in mente? Eppure il fatto che quella sfumatura di delusione fosse svanita dagli occhi grigi, che rimanevano comunque sospettosi, della bionda metteva in secondo piano quanto facesse pena la bugia. "Oh ok. Come si chiama? È carino?" Chiese Kate seguita dalla risata delle sue amiche. "Ti ricordo che sei fidanzata Kate!" Esclamò Caroline con la risata che non accennava a lasciare le labbra piene. "Lo so! Lo chiedevo per voi ragazze! Insomma, non vorrete rimanere zitelle a vita!" Scherzò la castana alzando le braccia in segno di difesa. "Ma sta zitta!" La prese in giro Tanya per poi abbandonarsi ad una risata che si amalgamava perfettamente a quella delle due ragazze. A quella di Kate che, con gli occhi serrati, si poggiava con una mano al braccio di Caroline; e a quella di Caroline che si reggeva lo stomaco con una mano mentre buttava la testa all'indietro poggiandola sulla spalla di Tanya. Ed erano bellissime mentre ridevano forte senza preoccuparsi di chi le stesse guardando. Erano bellissime ma forse non quanto Mason e Matt mentre le guardavano sorridendo senza avvicinarsi per non rischiare di interrompere quelle risate. Erano bellissimi anche i loro occhi, un paio e verdi e un paio marroni, che luccicavano ogni volta che le vedevano. Gli occhi che in quel momento ridevano con le ragazze senza sapere il motivo per il quale lo stavano facendo, perché non importava. E si preoccuparono persino di fare una foto alle tre ragazze, perché non erano mai state più belle di quando ridevano in quel modo, così spontaneo e così travolgente. Solo quando le risate delle ragazze si attenuarono il biondo e il castano si avvicinarono lasciandosi cadere sulle sedie di fronte alle amiche. "Cosa c'è di così divertente?" Chiese Matt con un accenno di sorriso che ancora non aveva lasciato le labbra rosee. "Niente ma tra poco verrà il ragazzo di Tanya!" Rispose Kate. "Non è il mio ragazzo! Piantala Kate!" Esclamò Tanya mentre le guance pallide le si dipingevano di rosa e mentre gli occhi di Matt, inosservati a eccezione di Caroline, si rabbuiavano. "È solo un suo amico." Specificò Caroline, non tanto perché ci credeva ma più che altro per rassicurare Matt cercando con lo sguardo grigio quello verde del migliore amico, il quale, annuendo così impercettibilmente che un occhio meno attento di quello della bionda non lo avrebbe notato, diede la conferma alla sua migliore amica di stare bene. "Descrivilo, così se lo vediamo almeno sappiamo che è lui." Suggerì Mason. Tanya non era mai stata così in difficoltà. Di solito era lei che metteva in difficoltà gli altri, e le piaceva, ma quando succedeva il contrario non era così piacevole. "Beh...non lo ricordo bene. L'ultima volta che ci siamo visti è stata quattro anni fa. Lui è..beh lui è..è..." "Qui."Completò la frase Kate con la bocca spalancata facendo girare tutti verso la direzione su cui era puntato il suo sguardo. Tanya non sapeva come Kate avesse fatto a capire che era lui ma non riuscì a preoccuparsene perché lui era lì, c'era davvero. Con i capelli scuri spettinati, un maglione nero e i jeans. E le sembrò di vivere la scena a rallentatore. Le voci si ovattarono e riusciva a sentire solo il cuore che le martellava nel petto. E nel momento in cui gli occhi blu-verdi di Logan trovarono quelli blu di Tanya, lei ebbe la certezza che quello era ancora il suo migliore amico perché, in quello stesso momento, si, le mancò il fiatò, ma le sembrò di ricominciare a respirare, come se avesse tenuto il respiro per tutti quei quattro anni e Logan, in quel momento, era il suo ossigeno. Si alzò dal divano ignorando le lacrime che minacciavano di rigarle le guance. Scattò verso il migliore amico nell'istante in cui lo fece lui lasciando cadere a terra il cappotto per poter accogliere la ragazza contro al suo petto. E quando le braccia della migliore amica si avvolsero attorno al suo collo anche Logan tornò a respirare. Avvolse i fianchi della ragazza abbracciandola forte e ispirando forte lasciando che quell'odore così famigliare, quell'odore di casa, gli invadesse le narici. E, solo quando ebbe realizzato che lei c'era davvero, la sollevo leggermente da terra facendola girare e sorridendo al mezzo pianto e mezza risata dell'amica. "Andiamo Tanny, non ti riconosco più." Scherzò rimettendola a terra. "Sei riuscito a rovinare questo momento idiota. E non chiamarmi Tanny." Rise Tanya asciugandosi le lacrime. "Ora si che ti riconosco!" Scherzò Logan. "Non posso credere che tu sia davvero qui." Confessò la ragazza. "Sono qui. E resto. Siamo sempre stati dei guerrieri ma adesso possiamo esserlo insieme, di nuovo, e ti giuro che non mi scapperai più Tanny." *** Caroline non lo conosceva, non sapeva il suo nome, quanti anni avesse o se fosse simpatico...Eppure non le piaceva già. Non le piaceva neanche il fatto che non le piacesse, perché lui non le aveva fatto niente, almeno non volontariamente. Non le piaceva semplicemente perché la sua vita era perfetta: aveva i suoi amici, le sue certezze, le sue abitudini. Ma quel ragazzo stava per cambiare tutto, lo sentiva, e lo vedeva nello sguardo sofferente di Matt, che non riusciva neanche a guardare la scena per il cuore che gli faceva male. A Caroline non piaceva che Matt, il suo migliore amico, praticamente suo fratello, soffrisse. Non le piaceva tanto che non riusciva a pensare a nient'altro. L'unica altra cosa che riusciva a vedere era che almeno Tanya era felice. E per questo non poteva dire di odiare quel ragazzo. Perché faceva stare bene la sua amica, l'aveva capito subito. Eppure il fatto che a causa sua Matt stesse soffrendo era abbastanza per dire che non le piaceva. "Matt, vuoi che usciamo?" Sussurrò la bionda per farsi sentire solo dal migliore amico. "Si, ti prego." Rispose Matt alzando gli occhi che in quel momento erano di un verde più scuro del solito. Caroline annuì e si alzò dicendo a Kate che arrivavano subito. Si mise il berretto di lana e tirò le maniche della lunga felpa grigia perché potessero coprirle le nocche per poi cominciare a camminare all'indietro in modo da poter vedere Matt che stava per passare davanti a Mason. Una volta che lui fu abbastanza vicino la ragazza si girò di scatto scontrandosi contro un petto in modo abbastanza forte da farla sbilanciare all'indietro. E proprio nel momento in cui i capelli sfiorarono terra, due mani forti si strinsero attorno ai suoi polsi, tirandola bruscamente in avanti. Si ritrovò di fronte quello stesso petto con cui si era scontrata. Alzò il viso puntando gli occhi grigi in due fari blu-verdi decisamente troppo intensi, tanto da disorientarla ancora di più. Non seppe quanto tempo passò ma si rese conto della presa ancora salda attorno ai suoi polsi. "I polsi." Sussurrò. Il ragazzo mollò la presa bruscamente allontanandosi di un passo. Quanto bastava per far mettere a fuoco a Caroline dei lineamenti decisi, quasi duri, autorevoli, che però conservavano ancora le spoglie di un morbido viso da bambino. Nessuno dei due aveva ancora distolto lo sguardo ma quando Caroline si ricordò di Matt superò quel ragazzo velocemente afferrando Matt per un polso e trascinandolo fuori dallo Starbucks. *** I due ragazzi camminarono un po',senza parlare, perché la presenza l'uno dell'altro bastava a riempire quel silenzio. "Stai bene?" Sussurrò Caroline dolcemente fermandosi davanti a un negozio di souvenir. "È solo che...lei piangeva, Caroline. Da quando la conosco non l'ho mai vista piangere o anche solo emozionarsi." Si passò una mano tra i capelli tirandoli leggermente. "Insomma, che cos'ho io che non va?" Sussurrò cercando risposta sul viso della migliore amica. "Niente! Assolutamente niente! Sai che Tanya è diversa, lei ha vissuto qualcosa prima di noi, e che ce ne voglia parlare o meno non cambierà il fatto che quel ragazzo la conosce meglio di noi. Conosce le sue debolezze, quelle stesse debolezze che lei fa finta di non avere, ma che sta solo cercando di congelare nella freddezza dei suoi occhi. Matt non sei tu il problema. Tanya è una ragazza fantastica e semplicemente non riesce ancora a vederti come qualcosa di più di un amico. Ma, a volte, nella vita, invece di aspettare che gli altri si accorgano di noi, bisogna farsi a avanti e mostrarsi per ciò che si è. E se lei neanche allora si sarà accorta di quanto tu sia fantastico allora, sarà anche la mia migliore amica, ma è una stupida." La ragazza rise e lo fece ancora di più quando quella scintilla tornò ad illuminare gli occhi di Matt. "Matt, abbi fiducia in te stesso, e vedrai che ce l'avrà anche lei." Matt allargò le braccia per accogliere la bionda contro di se. Si strinsero, Matt e Caroline, perché era così che facevano loro: si aiutavano e si capivano, ogni tanto litigavano, ma non riuscivano a restare arrabbiati per più di un'ora, perché poi sentivano il bisogno di tornare a stringersi. E Caroline, mentre stringeva le spalle allenate di Matt, si chiese cosa avrebbe fatto senza di lui. E anche Matt si chiese cosa avrebbe fatto senza quella ragazza. La strinse forte, come se potesse scivolargli via da un momento all'altro. "Ragazzi! Ma che vi è preso?!" Urlò Tanya raggiungendoli. "Volevamo solo prendere una boccata d'aria." Rispose Caroline scambiandosi uno sguardo complice con il migliore amico, che annuì confermando quella versione. In quel momento arrivò anche Logan. Caroline si guardò attorno stringendosi nella felpa a disagio. Perché era così che gli occhi del ragazzo puntati su di lei la facevano sentire, a disagio. La guardava come se la stesse ispezionando, come se la stesse analizzando per capire se valeva qualcosa. Ecco come si sentiva: sotto esame. Eppure era stanca di scappare dagli sguardi, perciò lo guardò negli occhi, così improvvisamente che notò la sorpresa sul suo viso, anche se durò circa un millisecondo e non bastò per far muovere di un millimetro il suo sguardo. Per la prima volta si rese conto della bellezza del ragazzo che la colpì così forte da toglierle il fiato, ma non poteva farsi vedere debole. "Piacere, Caroline." Disse la bionda allungando la mano verso il ragazzo, deglutendo rumorosamente. "Logan." La strinse lui. La sua voce era calda, e lei stava morendo di freddo. Caroline si sorprese di quanto fosse calda anche la sua mano, o forse era lei che stava andando in ipotermia, eppure le vennero i brividi. Nonostante il contattò durò poco, lei riuscì a sentire la pelle ruvida della mano, tipica di lavora, forse sentì perfino qualche graffio. Le erano sempre piaciute le mani di chi lavora, che testimoniavano la fatica e la dedizione, che raccontavano delle storie. E, ne era certa, quel Logan ne aveva di storie da raccontare. Logan strinse la mano anche a Matt il quale lo fece con un'ostilità che di certo non era passata inosservata. "Che ne dite di tornare dentro? Caroline si è anche scordata il giubbotto là e, se non ci sbrighiamo, morirà da un momento all'altro." Scherzò Tanya. "Ah ah ah." Rise sarcastica la bionda. Si incamminarono. Logan la affiancò mettendola ulteriormente a disagio. "Ovunque tu vada, portati sempre qualcosa con cui coprirti, specialmente quando fa freddo." Sussurrò il ragazzo, senza guardarla, per poi sfilarsi il giubbotto e porgendoglielo freddamente. Caroline era confusa, era come se quel ragazzo avesse cercato di insegnarle qualcosa, ma a quale scopo? L'orgoglio le diceva di non prendere quel giubbotto, ma il resto di se che stava congelando le sussurrava: "Prendilo! Prendilo!" Alla fine lo prese. Disse: "Grazie." Così piano che si chiese se il ragazzo lo avesse sentito. Si infilò il piumino pesante che era decisamente troppo grande. Le arrivava appena sopra il ginocchio e le maniche superavano abbondantemente le sue mani, ma, in fondo, le erano sempre piaciuti gli abiti larghi. Ispirò il profumo di quel giubbotto scuro e si chiese come fosse possibile che odorasse di mare, eppure le piaceva. Caroline non si accorgeva che Logan la stava guardando domandandosi come fosse possibile che quel giubbotto stesse meglio alla ragazza che a lui. Aveva conosciuto tante ragazze, Logan, ma Caroline era probabilmente quella più bella che avesse mai visto. Gli occhi in quel momento erano di un grigio tempestoso, quasi riflettessero il tempo che minacciava di far piovere. Non aveva mai visto degli occhi simili. I lineamenti del suo viso erano fini, ancora un po' infantili. Non era sexy o provocante, era semplicemente bella. Eppure aveva l'impressione che fosse debole e forse anche un po' viziata. Ma, in fin dei conti, a lui che importava? Doveva soltanto portarla alle S.F. quando sarebbe stato il momento e nient'altro. Entrarono nello Starbucks accolti da uno squillante "Eccovi!" da parte di Kate. Presero posto aggiungendo una sedia per Logan. Tutto ciò che avevano ordinato era appena stato servito. Cinque cioccolate fumanti accompagnate in alcuni casi da muffin o biscotti vari decoravano il tavolo in legno. "Logan tu non vuoi niente?" Gli chiese Tanya. Il ragazzo scosse la testa. "Non ho fame." Disse. Caroline si chiese come si facesse a rifiutare una cioccolata calda, lei non lo avrebbe mai fatto, indipendentemente dalla fame che aveva. Ma probabilmente era lei che aveva un rapporto di amore incondizionato con il cioccolato. Si sfilò il giubbotto subito dopo essersi ricordata di averlo ancora addosso. Lo porse a Logan con un sorriso di ringraziamento a labbra chiuse guadagnandosi uno sguardo malizioso da parte di Kate, che ignorò alzando gli occhi al cielo. Caroline avvolse la ceramica calda con entrambe le mani le quali si riscaldarono all'istante. Si portò la tazza alle labbra assaporando piano la cioccolata e leccandosi il labbro superiore subito dopo. Aveva sempre adorato gli Starbucks, con quell'aria perennemente natalizia, il calore, l'odore di cioccolata e liquore e l'atmosfera di casa. Quel posto era pieno di ricordi, pieno delle loro risate e anche solo dei loro silenzi. Pieno di lei e di Matt che ci andavano fin da bambini, pieno di Tanya che amava i dolci nonostante il carattere un po' amaro, pieno dei baci rubati tra Kate e Meson e di tutta la loro storia. Era pieno di lei e dei suoi amici, quello Starbucks. Le squillò il cellulare. "Arrivò subito." Disse quindi alzandosi e passando davanti Tanya per uscire. Mentre si dirigeva verso la porta sentì: "Caroline." Si girò osservando Logan che le porgeva il giubbotto, stavolta il suo. Si avvicinò e lo afferrò. "Già, grazie." Sorrise imbarazzata. Si allontanò nuovamente lanciando una breve occhiata indietro solo per vedere Logan scuotere la testa con un mezzo sorriso sulle labbra piene. Caroline sorrise congratulandosi mentalmente per essere riuscita a far sorridere mister serietà. Uscì rabbrividendo e premette il tasto verde sul display per rispondere a sua madre. "Mamma." "Caroline! T-tuo padre." "Cosa? Cosa è successo a papà?" "Lui...non lo trovo. Non è tornato a casa!" "Mamma sta tranquilla. Dove sei?" "Nel suo ufficio, a lavoro...m-ma non c'è." "Mamma ora lo cerco. Sta tranquilla. Lo troveremo." "Va bene." Aveva rassicurato sua madre ma chi avrebbe rassicurato lei? Entrò nel locale correndo. "Matt!" Urlò. Tutti si girarono verso di lei ma non riuscì a preoccuparsene. Gli amici la raggiunsero velocemente avendo probabilmente notato lo sguardo allarmato. "Che succede?" Le chiese il migliore amico. "Mio p-pa..." Perchè non riusciva a formulare una frase? Scosse la testa chiudendo gli occhi come per mettere in ordine le parole. Non ci riusciva, non ricordava più nulla, non si era mai trovata in questo tipo di situazioni. Gli amici la stavano chiamando, probabilmente, ma lei sentiva solo la testa che le faceva male. "Caroline." Stavolta lo sentì. Sentì quella voce calda. "Caroline." Sentì il tono deciso, autoritario. "Guardami Caroline." Lo guardò. Si accorse delle mani di Logan sulle sue spalle, quasi volessero costringerla a guardarlo. "Respira." Respirò. "Devi sempre mantenere la calma." Si calmò. "Cosa è successo?" "Mio padre. Non si trova." "Ora lo ritroviamo. Tranquilla. Ok?" "Ok."
   
 
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