Titolo: La Dinasdia Winchester
Fandom: Supernatural
Rating: Giallo
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Adam Milligan, Bobby Singer, Castiel.
Warnings: What if
Conteggio parole: 2013
Disclaimer: I personaggi di Supernatural non mi appartengono, li ho solo presi in prestito ma senza fini di lucro.
Riassunto: What if. Avrei voluto che molti dei componenti della famiglia "Winchester" sopravvivessero. Questa storia nasce da questo what if utopico. Il filo conduttore rimane lo stesso delle 13 stagioni, quindi trovate gli episodi di riferimento e tutto quello che avviene prima viene dato per saputo dal lettore.
Episodio di riferimento: 4x20 il rapimento, 4x21 quando si rompe la diga, 4x 22 lucifero risorge. Le differenze dalla storia originale sono la paternità di Dean in merito a Ben Breden e che Adam Milligan il fratellastro di Dean e Sam è ancora vivo. Bobby lo ha accolto in casa sua e gli fa da aiutante nei momenti liberi dall'università. Dove frequenta medicina.
Adam si agitò sulla sedia
all'ennesimo urlo di dolore di Sam. Lo avevano rinchiuso nella
panicroom per farlo disintossicare dal sangue di demone ed erano ore
ormai che supplicava e strillava come se fosse sotto qualche tipo di
tortura. Bobby aveva versato due bicchieri di liquore quando i loro
occhi si incrociarono. Senza dire niente il padrone di casa prese un
altro bicchiere, versò un dito di liquido scuro e glielo
porse.
"Non
farci l'abitudine!" Borbotto mentre Adam faceva una smorfia di
disgusto al sapore amaro del suo drink.
"Quanto durerà
tutto questo?" Domandò Dean con tono inquisitore.
"Guardo
sul manuale di disintossicazione da demoni. Aspetta non è
ancora
stato scritto!" Bobby avrebbe voluto avere tutte le risposte, ma
quella volta era troppo anche per lui. "Non so dirti quanto
tempo ci vorrà. E neanche se poi Sam ne uscirà
vivo."
"Potrebbe morire?" Chiese Adam.
Bobby fu salvato da
quella domanda dallo squillo del telefono.
Era Rufus. Le
notizie che riportava non erano buone. I sigilli stavano venendo
spezzati uno dopo l'altro. Sempre meno erano quelli necessari a
Lilith per scatenare l'Apocalisse. E degli angeli nessuna
notizia.
Bobby guardò Adam che disse ciò che entrambi
pensavano: "Dean, ascolta. So che non ti piace l'idea. Ma con
l'apocalisse ormai alle porte forse è necessario fare
delle...
scelte che non ci piacciono ma necessarie."
"Che vuoi
dire?" Si stava versando un'altra dose di alcool, ma nulla
poteva annegare quel senso di smarrimento e impotenza che provava. E
ciò lo rendeva pericolosamente aggressivo.
Bobby si alzò
facendo segno ad Adam di lasciare proseguire lui. "Non mi fa
piacere dirlo ma...Sam può uccidere i demoni! Ha la
capacità di
fermare l'armagheddon!"
"Vi siete messi d'accordo? Che
facciamo?" Domandò Dean che stava cominciando a infuriarsi.
"Sacrifichiamo la vita di Sam, la sua anima, per un fine più
grande? I tempi sono difficili, allora lo usiamo come testata
nucleare?"
"Lo so che mi odi per quello che ho detto, io
mi odio per quello che ho detto. Amo quel ragazzo come un figlio."
Bobby guardò Dean con occhi tristi. "Dico solo che forse lui
è
qui adesso invece che sul campo di battaglia proprio perché
lo
amiamo troppo."
Dean uscì aveva bisogno di riflettere.
Di schiarirsi le idee, ma sopratutto aveva bisogno di risposte. E
c'era solo una persona che, forse, sarebbe stata in grado di
fornirgliele.
Castiel apparve davanti a lui in un invisibile
sbattere d'ali.
"Finalmente sono due ore e mezzo che
mi spezzo le corde vocali per chiamarti!"
"Che cosa
vuoi?" Chiese freddamente l'angelo.
"Comincia a dirmi
che cosa è successo nell'Illinois! Volevi dirmi qualcosa!"
Castiel sembrava tornato al giorno numero uno in cui era freddo e
distante come solo un essere alieno può essere. Tutta
l'empatia e
il legame che si era creato combattendo assieme sembrava scomparso.
"Non era niente di importante." Chiuse il discorso
Castiel.
"In paradiso ti hanno preso a calci e non era niente
di importante?" Pensava davvero che fosse così idiota da
bersela? Lo guardò a un palmo dal viso sfidandolo a
raccontargli
balle.
"Non posso." Ma lo sguardo che Castiel gli
rivolse mostrava tutto: tutta la verità che i suoi superiori
non
volevano che Dean vedesse. "Mi dispiace" Ammise Castiel.
Gli dovette voltare le spalle per poter continuare: "Veniamo
alla vera ragione per cui mi hai chiamato. E' per Sam, non è
vero?
"Può farlo? Uccidere Lilith, fermare l'apocalisse?"
Non avrebbe mai messo suo fratello in quella situazione in ogni caso,
ma se la risposta era no poteva dare un solido motivo ad Adam e Bobby
per non valutare quella strada. Ma la risposta era un'altra: "E'
possibile, sì. Ma come sai dovrebbe fare determinati passi."
"Una bella dieta di sangue demoniaco." La sola idea
rendeva Dean nauseato.
"Assumere il sangue necessario per
sconfiggere Lilith cambierebbe tuo fratello per sempre. Con ogni
probabilità diventerebbe la prossima creatura che dovreste
uccidere.
Ma non c'è ragione per cui questo debba accadere Dean.
Secondo noi
sei tu, non tuo fratello. La sola questione per noi è se sei
disposto ad accettarlo. Fatti avanti e accetta il tuo ruolo. Sei tu
quello che fermerà Lilith." Durante quelle parole l'angelo
si
era avvicinato sempre più arrivando a poca distanza dal
cacciatore
che poteva specchiarsi nei chiari occhi del suo tramite, Jimmy Novac.
Un padre che si era sacrificato per impedire che la figlia fosse
coinvolta in quella follia. Si assomigliavano parecchio. "Se io
lo faccio, Sam può starne fuori?"
"Se ti da
conforto vederlo in questo modo..." Fu la risposta aliena
dell'altro.
"Sei uno stronzo in questo periodo." Questa
volta fu dean a voltargli le spalle e ad allontanarsi fisicamente. Ma
non c'era una vera scelta da prendere. "Va bene. Ci sto!"
"Ti metterai completamente al servizio di Dio e dei suoi
angeli?" Le parole erano solenni.
"Sì,
esattamente."
"Dillo!" Gli ordinò Castiel.
Avessero mandato un altro angelo a fargli la stessa richiesta gli
avrebbe fatto il culo. Ma Cas lo guardava come se provasse il suo
stesso dolore.
"Io mi metterò completamente al servizio di
Dio e di voi ragazzi." E quando Dean Winchester faceva una
promessa non era a vuoto.
"Giuri di seguire la sua
volontà? La sua parola con obbedienza come hai fatto con tuo
padre?"
Chiese ancora l'angelo. Dean non provava più l'adorazione
cieca che
aveva avuto per John, non dopo Adam. Quegli ordini non gli saprebbero
piaciuti. Ne era sicuro. Ma rispose lo stesso:
"Sì lo
giuro."
Bobby e Dean stavano discutendo del patto che
aveva stretto con gli angeli quando Adam si mise a chiedere aiuto dal
seminterrato. Qualcosa non andava con Sam, aveva le convulsioni e una
forza sovrannaturale lo faceva muovere a mezz'aria e andare a
sbattere contro le pareti del silos. Servirono tutti e tre per
bloccarlo a terra. Adam si sfilò la cintura e la
infilò fra i denti
di Sam per evitare che potesse mordersi accidentalmente la lingua.
"Dovremmo legarlo, per la sua sicurezza!" Disse guardando
il fratello maggiore che sembrava smarrito. "Dean, mi senti?"
Bobby strillò il nome del maggiore il che lo fece
riprendere.
Insieme sollevarono Sam e lo incatenarono al letto. L'attacco
finì,
gli spasmi si spensero e infine perse conoscenza.
"Con
chi stai parlando?" Adam aveva aperto la porta dopo aver sentito
Sam pronunciare il nome di Dean. Dentro di se temeva che quella
disintossicazione forzata stesse facendo più male che bene a
Sam. Ma
Dean non voleva sentire ragioni. Sembrava preferisse veder morire suo
fratello che vederlo trasformato in un mostro.
"Adam,
dov'è Dean?" domandò Sam ispezionando la stanza
con lo
sguardo.
"Di sopra. Lui e Bobby stanno discutendo. Io ti ho
portato degli elettroliti." Disse alzando un gatorede arancione.
"E se te la senti qualcosa da mangiare" Continuò
accennando a delle barrette proteiche.
"Ho avuto un'altra
allucinazione?" Domandò Sam conoscendo già la
risposta.
"Adam...devi aiutarmi...Questa cosa...Non sta funzionando."
Quando Adam fissò il suo sguardo nel suo calcò
pesantemente la
parola successiva. "Morirò"
Adam si frugò nelle tasche
e tirò fuori la chiave delle manette.
"Dean mi ucciderà
per questo... ma sono convinto che tu sia l'unica speranza di
uccidere Lilith." e presa la sua decisione iniziò ad aprire
le
manette.
Sam si massaggiò i polsi sorpreso si alzò in
piedi ed
abbracciò il fratellino, sentendolo reale. "Grazie"
"Ti
darò tutto il vantaggio che potrò procurarti."
Disse Adam
lasciandolo andare. E mentre la porta anticiclone si chiudeva alle
spalle di Sam sperò di aver preso la decisione giusta.
Sam
era riuscito finalmente a far scattare la serratura di una delle auto
di Bobby quando un rumore lo fece voltare trovandosi faccia a faccia
con il vecchio. E la canna del suo fucile.
"ah-ah Sam,
L'unica cosa che puoi fare è tornare dentro. Con me. "
"No"
Sam era a pezzi, si reggeva a malapena ma non sarebbe tornato
dentro. Sarebbe morto lì piuttosto.
"Non voglio farti del
male." Disse il più anziano.
"Non mi sparerai Bobby"
Disse con sicurezza Sam avvicinandosi.
"Non mettermi alla
prova" Lo mise in guardia Bobby.
"Non lo farai, non lo
puoi fare. " Disse appoggiandosi alla canna del fucile con lo
stomaco.
"Stiamo cercando di aiutarti Sam!" Perchè
erano così idioti?
"Allora spara." Ma esitò e Sam gli
strappò il fucile mandandolo poi al tappeto colpendolo in
fronte. Si
sentì tremendamente in colpa. Ma non aveva avuto altra
scelta. Bobby
gli avrebbe impedito di fuggire.
"Come ha fatto ad
uscire?" Domandò Dean quando Bobby riprese conoscenza e lo
avvertì.
"Forse è stato aiutato..." Entrambi si
voltarono in direzione di Adam che sostenne il loro sguardo.
"Sei
stato tu? Ma che diavolo ti è passato per la testa?" Gli
urlò
contro Dean afferrandolo per il collo della maglia. "Adesso
anche tu sei in combutta con i demoni?"
"Vaffanculo!"
Rispose Adam cercando di liberarsi dalla stretta. " Sam è
anche
mio fratello. E lo stavi uccidendo!" Lo accusò. "Forse
Ruby dice la verità e Sam è la nostra unica
speranza di far fuori
Lilith. Ma tu sei disposto a sacrificare 6 miliardi di persone
piuttosto di ammettere che qualcuno a parte te possa salvare il
mondo!" Prima che il pugno di Dean potesse colpirlo in faccia
Bobby lo afferrò da dietro e lo allontanò a
forza.
"Calmati,
Calmati Dean!"
"Sono calmo! " Disse Dean smettendo
di dimenarsi. "Anzi sai cosa ti dico, spero che Ruby sia insieme
a Sam in questo momento." Le sue parole lasciarono sorpresi i
due. " Perché ucciderla è la prossima voce della
mia lista."
"Credevo aspettassi la chiamata degli angeli..." Fu il
commento di Bobby.
"Invece adesso salgo in macchina e la
vado ad uccidere. Occupati del moccioso!"
Adam stava
estraendo l'utimo frammento di vetro dalla schiena del fratello. Sam
lo aveva conciato male e sul collo c'erano i lividi violacei delle
sue mani.
"Dean, Mi hai sentito? Ho detto che ho
finito." Dean sembrava uno zombie. La luce dei suoi occhi
sembrava essersi spenta. Adam fissò la garza con dei cerotti
e
lasciò cadere la maglietta.
"Grazie."
"Senti,
so che sei furioso e non lo giustifico per quello che ha fatto a te o
a Bobby. Ma Sam è..."
"Cosa? E' sangue del mio
sangue?" Il tradimento di Adam era ancora troppo fresco, le sue
parole ancora troppo vivide nella memoria di Dean per perdonare.
"Lui
è nostro fratello. E sta annegando!"
"Io ho tentato di
aiutarlo...ma un coglione lo ha lasciato fuggire. E non sono riuscito
a ripotarlo indietro."
" E tu tenta ancora!" Lo
implorò il fratello minore.
"E' troppo tardi. Guardiamo i
fatti: Sam non ha mai voluto far parte della famiglia. Crescendo
odiava la sua vita. E' fuggito a Stanford alla prima occasione. Ora
la storia si ripete un'altra volta. E io sono stanco. Stanco di
andargli dietro. Per me può fare quello che
vuole." Dean
aveva gli occhi lucidi mentre pronunciava quelle parole. "Sam se
ne è andato. Se ne è andato. Non sono neanche
più sicuro che sia
mio fratello. Se mai lo è stato."
A quelle parole Bobby che
aveva ascoltato in silenzio sulla soglia fece cadere per terra una
pila di libri dal mobile vicino in uno scatto d'ira.
"STUPIDO! STUPIDO FIGLIO DI PUTTANA! SAI BUFFONE, MI DISPIACE CHE TU TI SENTA COSI' FERITO PRINCIPESSA! ERI CONVINTO CHE LA FAMIGLIA DOVESSE FARTI SENTIRE BENE? PREPARARE UNA TORTA DI MELE PER TE? LA FAMIGLIA DEVE FARTI SENTIRE UNO SCHIFO, PER QUESTO E' UNA FAMIGLIA!"
"Gli ho detto: se esci da
quella porta non ritornare. E lui è uscito ugualmente! E'
stata una
sua scelta!" Spiegò Dean.
"Sembri una ragazzina
piagnucolona!" Lo insultò Bobby sotto lo sguardo sbigottito
di
Adam. "No sembri tuo padre...Lascia che ti dica una cosa: tuo
padre era un codardo!"
"Lui era un sacco di cose Bobby,
ma un codardo? " Era un commento assurdo.
"Ha spinto
via Sam invece che tendergli la mano. Questo non mi pare tanto
coraggioso. Tu- ...sei un uomo migliore di quanto tuo padre sia mai
stato. Quindi fa un favore a tutti e due. Non essere come lui."
Dean
non ribatté, non disse più nulla. E l'attimo
seguente era
scomparso.
"Dove diavolo è andato?" Chiese Adam.
"Angeli..." Fu il commento di Bobby "Che
palle!"