Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Ma_ma san    24/06/2018    2 recensioni
"..Ecco, ora mi sveglierò e scoprirò che è stato tutto un sogno. Finalmente tutti i miei sforzi, le mie lacrime, i miei dubbi sono spariti in un attimo...."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 27 Hijiri mi aveva appena mandato un messaggio avvertendomi che stavano rientrando. Ancora mezz’ora e lei sarebbe stata qui e avremmo potuto stare insieme. Era una bella serata; la temperatura era mite, nemmeno un po’ di vento o una nuvola ad offuscare questo cielo stellato. Solo la luna a fare da testimone al mio amore per Maya. …………………Parlai con i musicisti e chiesi loro di restare nascosti dietro il gazebo fino a che non mi fossi seduto con lei, poi avrebbero iniziato ad allietare la nostra cena, con un dolce sottofondo. I camerieri, che avevo ingaggiato, aspettavano un mio cenno per servire e avevo spento le luci del gazebo, perché volevo che l’insieme fosse una sorpresa. ………………………Sentii un’auto fermarsi nel vialetto. “Oh mio Dio, ci siamo”. Le andai incontro, accogliendola come meritava. Per l’occasione avevo indossato il mio miglior smoking ed avevo in mano un mazzo delle nostre amatissime rose . Quando scese dall’auto, quasi mi mancò il fiato. Era una visione meravigliosa. Sembrava una dea, la mia Dea Scarlatta. Dopo un attimo di smarrimento, le andai incontro porgendole i fiori. “Sei un incanto questa sera Maya, sei bellissima” e le baciai il dorso della mano. Vidi che arrossì e abbassò lo sguardo. “Grazie Masumi, dei fiori e del complimento. Ora vorresti spiegarmi cosa sta succedendo?”. Non riuscii più a parlare. I suoi occhi penetranti fissavano i miei e, quando riuscii a staccarmene, lo vidi come se fosse la prima volta. Era affascinante, tremendamente sexy ed elegante in quello smoking. Poi presi la mano che mi porse. “Maya, non ti nascondo niente, volevo solamente che passassi una giornata in completo relax e ti occupassi di te e poi volevo invitarti ad una cena speciale, ed è questa la mia sorpresa, ma devi pazientare e fidarti di me”. “Certo che mi fido di te”. Lo dissi d’istinto, ma era veramente quello che pensavo. Sentivo qualcosa nel petto. Il cuore sembrava impazzito, mentre lui mi fissava e il contatto della sua mano calda era qualcosa di indescrivibile. Una sensazione di calore si irradiava dalla sua mano alla mia, fin dentro l’anima. Cosa mi stava succedendo? Non lo capivo………………………………………………………………………………. Hijiri fece un leggero colpo di tosse per attirare la nostra attenzione. Sorrideva compiaciuto. “Sig. Hayami, credo che questa sera non avrà bisogno di me, quindi le vorrei chiedere il permesso di andare fuori a cena con Mizuky”. “Mio caro amico, non hai bisogno del mio permesso. Certo, sei libero stasera. Divertitevi”. “Grazie sig.”. Mizuky si era affacciata dall’auto e quasi stentavo a riconoscerla. “Hijiri, ma chi è questa splendida donna? Dove ai nascosto la mia segretaria?” e sorrisi. “Perdonami Mizuky, sei veramente incantevole. Buona serata allora”. “Grazie, anche a voi”………………………………………………………………………………………………….. Appena si furono allontanati in auto, Maya prese a braccetto Masumi e attraversarono il giardino. Era tutto buio, se non fosse stato per la luna, non si sarebbe potuto mettere un piede davanti all’altro. Ero agitato. Era arrivato finalmente il momento tanto atteso. Sentivo la mia ragazzina stringersi a me, quando poi girammo dietro la casa schiacciai un interruttore e delle piccole luci si accesero, illuminando il gazebo in tutto il suo splendore. Maya si era bloccata e la vedevo fissare a bocca aperta quella costruzione. “Masumi è….è….non ho parole. E’ un incanto, sembra il portale del mondo delle fate”. Mi avvicinai e vidi una cascata di rose scarlatte, un fiore più bello dell’altro impreziosiva il gazebo. Tutto risaltava ancora di più da piccole luci bianche sistemate tra un fiore e l’altro, donando più magia ad un posto già così speciale. Poi vidi un a tavola apparecchiata per due. “Maya, prego avvicinati”. Le scostai la sedia e la feci accomodare. In quel momento la musica iniziò a riecheggiare nell’aria tiepida della sera…………………………………………………………………………………………………………………………… Maya sorrideva, sembrava divertirsi e questo mi tranquillizzò. “Posso versarti un po’ d’acqua o di succo?”. “Grazie, mi basta un po’ d’acqua. Masumi è proprio una bella sorpresa questa”. Le sorrisi. “Immagino che avrai fame. Sinceramente io sono molto affamato” e risi. “Hai ragione, in effetti ho un certo languorino, che mi mangerei una mucca intera” e guardai Masumi negli occhi. Dapprima non disse niente, poi lo vidi sgranare gli occhi, sembrava scioccato. “Guarda che stavo solo scherzando. Perché mi guardi così?”. “Beh, stavo pensando, che non credo di aver fatto preparare così tanto cibo; non vorrei che mi accusassi di farti morire di fame” e scoppiai a ridere a crepapelle……………………………………………………….. Misi il broncio e gli feci la linguaccia. “Guarda che, anche se siamo in due, non mangio come un elefante”. Incrociai le braccia e voltai lo sguardo dall’altra parte. Poi la sua voce, bassa e profonda, mi fece capitolare. Non riuscivo ad arrabbiarmi seriamente con lui. “Maya, ti chiedo scusa, non era mia intenzione offenderti e, se l’ho fatto, anche involontariamente, ti chiedo perdono”. “Quanto tempo ho per pensarci?” e gli feci l’occhiolino. Tirai un sospiro di sollievo; pensavo di aver rovinato tutto, ma per fortuna Maya aveva scherzato con me. ……………………………………………….. Prima di combinare un altro guaio presi la campanella sulla tavola e la agitai tre volte. Sentimmo dei passi avvicinarsi e dei rumori metallici sempre più forti. I camerieri iniziarono a servirci la cena, partendo con due antipasti di mare. La cena era a base di pesce: crostacei, molluschi, salmone, tutto era cucinato alla perfezione e vedevo che incontrava i gusti del mio amore. “Spero che sia di tuo gradimento Maya”. “E’ tutto molto buono, non devio preoccuparti”. Avevo sollevato il bicchiere per bere un sorso d’acqua, quando un’immagine mi aveva folgorato. Le rose scarlatte dietro Maya, la in corniciavano come in un quadro rinascimentale. Per un attimo rividi quell’immagine di Akoya nella Valle dei susini e rimasi in estasi a contemplare i suoi occhi che fissavano i miei. L’avevo fatta arrossire, di nuovo. “Perdonami Maya se ti fisso in questo modo, ma stasera sei stupenda”. “Anche tu sei molto elegante”. “Vorresti ballare con me? Solo un po’, prima di continuare con questa bellissima cena. Che ne dici?”. “Beh, ecco io mi vergogno”. “Non devi, non c’è nessuno che ti guarda”. “Ma ci sei tu, però”. “Prometto che non riderò, se è questo che ti preoccupa” e le strizzai l’occhio. “Che sciocco che sei. Va bene, accetto il tuo invito, contento?”. “Certamente, sono l’uomo più felice del mondo” e mi alzai in piedi. Mi avvicinai a lei e le scostai la sedia. Le presi la mano, poi la strinsi in vita. La musica iniziò a trasportarmi in un mondo perfetto, lontano da tutto e da tutti. Eravamo solo io e lei a fluttuare in mezzo alle stelle. Mi sentivo di nuovo felice. Avevo Maya tra le mie braccia, non mi respingeva; mi guardava, poi ad un tratto mise la sua testa sul mio petto e il mio cuore accelerò. Chiusi gli occhi, volevo godermi quel momento il più a lungo possibile, poi la musica rallentò e finì. “Grazie Maya per avermi concesso questo ballo”. Si staccò da me, ma rimase a fissarmi con quegli occhi nocciola, così profondi che mi ci sarei perso. Una mano stringeva ancora la mia e l’altra la vidi avvicinarsi e accarezzarmi la guancia. Non riuscivo più a muovere un muscolo; avevo il timore di spezzare quell’incantesimo. Poi mi si avvicinò di nuovo e mise le sue mani sul mio petto. Ero così innamorato di lei, che non mi accorsi di aver avvicinato il mio viso al suo. La vidi chiudere gli occhi, mi avvicinai lentamente e appoggiai le mie labbra alle sue. Quanto tempo che aspettavo questo momento. Lei restava immobile, non sembrava volersi allontanare da me e questo mi diede il coraggio di osare di più e l’abbracciai stretta, continuando a baciarla con la dolcezza e la passione che volevo dimostrarle. Mi staccai da lei a malincuore, e sospirai. I suoi occhi erano lucidi, poi arrossì e, per fortuna i musicisti ci interruppero suonando un altro pezzo, perché non avrei saputo come comportarmi……………………………………………………………………………………………………………… “Maya, sarai stanca adesso. Torniamo a sederci, così potremmo continuare con queste meravigliose prelibatezze”. “Va bene, hai ragione. In effetti ho ancora fame”. Masumi mi ha baciato, e io gliel’ho lasciato fare. Cosa mi succede? Ho il cuore che sta correndo e, se penso al suo profumo, al calore di quell’abbraccio, il mio cuore correrà all’impazzata, fino ad esplodermi nel petto. Cosa provo per te, Masumi?. Non riesco a capirlo o forse ho solo paura di scoprirlo. Lui ha fatto tutto questo per me. Lui mi ama, lo capisco, ma io lo amo? E’ davvero premuroso e comprensivo con me. Gli devo dare una possibilità. Gli sorrisi………………………… Maya, vorrei poter entrare nella tua testolina e capire cosa pensi, cosa provi. Forse ho esagerato, forse non dovevo baciarla, ma aspettare ancora. Lei però non mi ha rifiutato, ma non posso illudermi di averla riconquistata. Non posso affrettare le cose e rovinare l’unica possibilità che ho di starle accanto. Mi sta guardando e mi ha sorriso. Oh mia dolce Maya, ti amo da morire. Ti amo. Ti amo. Ti amo!............................................La serata era piacevole e la cena proseguì senza intoppi. Ringraziai gli addetti del catering, che andarono via. Portai personalmente il dolce a Maya. “Ti ho preso i parfait alle fragole, amore mio”. Non so perché, ma mi sfuggirono quelle parole. E adesso che potevo fare? “Scusami Maya, non so cosa mi sia preso. Il mio comportamento è imperdonabile”. Mi prese le mani tra le sue e fece segno di no con la testa. “Non devi scusarti per avere esternato i tuoi sentimenti. Capisco che c’è stato un passato tra di noi, che ci ha portato fino a qui e tu non puoi far finta che quei sentimenti non esistano. Non posso avercela con te per questo, ma ce l’ho con me perché vorrei darti di più, ma non riesco”. Il suo viso divenne triste ed ebbi paura che, a causa mia, le avrei rovinato la serata. “Non dirlo mai, ti prego. Io aspetterò per l’eternità, se servirà per riaverti con me. Non ho paura del tempo, ma ho paura solo di perderti”. Mi alzai e andai verso di lui e l’abbracciai. “Tu non mi perderai mai, lo sento in fondo al cuore. Questa volta posso invitarti io a ballare?” e gli sorrisi. “Certamente, io sono per la parità dei diritti” e la presi tra le mie braccia, facendola volteggiare. La musica in sottofondo era dolce e melodiosa e, in un certo senso, assomigliava alla mia Maya. Ballammo a lungo, poi ci fermammo a riposare. Lei si era stancata abbastanza, anche se non diceva niente per non darmi un dispiacere. Non volevo che tutto finisse, ma non potevo pretendere che si affaticasse ulteriormente, nelle sue con dizioni. Congedai i musicisti e spensi le luci del gazebo. “Maya ora è meglio rientrare in casa. Che ne dici di prendere un a tazza di te con dei biscotti?”. “Mi andrebbe, grazie”. Entrammo in casa e misi l’acqua a scaldare. “Masumi posso chiederti un favore? Mi vergogno a chiederlo a te, ma viso che non c’è Mizuky”. “Chiedi pure”. “Vorrei togliermi il vestito per andare a mettermi qualcosa di più comodo, ecco…potresti slacciarmi dietro, per favore?”. Deglutii e iniziai ad agitarmi. Maya si girò e le slacciai il vestito, un po’ impacciato. Poi la vidi salire al piano di sopra. “Se hai problemi, chiama pure”. Tornò in cucin a con un abito lungo quasi fino alle caviglie e senza maniche. “Scusa Maya, potresti controllare il tè, mentre vado a cambiarmi anch’io? Faccio in fretta”. “Certamente, non preoccuparti”. Entrai nella mia stanza e chiusi la porta alle spalle. Sospirai e iniziai a slacciare la camicia. Indossai una tuta nera e scesi le scale. Sentivo la mia ragazzina versare il tè nelle tazze e mi accomodai di fronte a lei……………………… “Masumi, grazie. Forse non riesco ad esprimermi molto bene, ma ti ringrazio di avermi fatto passare una giornata speciale come questa. E’ stato tutto perfetto. Tu sei stato perfetto, perché hai avuto un pensiero dolcissimo nei miei riguardi”. “Ti ringrazio delle tue parole e sono felice che quello che ho fatto sia stato di tuo gradimento………………………………………………………………... Ci eravamo spostati nel salotto, seduti sul divano uno accanto all’altra. La guardavo negli occhi, quegli stessi occhi che erano riusciti a stregarmi anni fa. Poi senza volerlo il mio sguardo scese sul suo ventre e sospirai. Lei se ne accorse. “Cos’hai Masumi?”. “Scusami Maya, mi stavo chiedendo come stava il bambino, se era agitato e se ti lasciava dormire tranquilla. Perdonami, non ho il diritto di assillarti”. “Non dire così, puoi chiedermi tutto quello che vuoi…..WOW che forza che ha il nostro bambino”. Mi agitai. “Che succede?”. “Mi ha appena dato un calcio…ehi un altro. Presto, dammi la mano”. La mia Dea prese la mia mano e l’appoggiò sul ventre e sentii chiaramente che mio figlio mi aveva appena dato un colpetto. Avevo le lacrime agli occhi, non avevo mai provato una sensazione tanto speciale ed in credibile come quella. “Appoggia la testa, sdraiati e ascoltalo”. Feci come mi aveva detto e ascoltai il suono più dolce e melodioso dell’universo. Pensai che, forse, quel suono, fosse la cosa che più si avvicinava alla voce degli angeli. Mi sentivo in paradiso. Mentre ero disteso Maya iniziò ad accarezzarmi la testa. Il suo tocco era così delicato e tutto mi faceva stare bene. Non mi accorsi, ad un certo punto, di aver chiuso gli occhi ed essermi addormentato. “Masumi?”. Stava dormendo e mi faceva tenerezza. Non avevo il coraggio di svegliarlo e continuai ad accarezzarlo fino a quando, anche io, mi ritrovai tra le braccia di Morfeo.
  
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