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Autore: Kifuru    05/07/2018    1 recensioni
Salve a tutti, ho sempre pensato che la storia di questo manga fosse veramente incredibile, ma allo stesso tempo avrei voluto vedere delle maggiori considerazioni per alcuni personaggi. In particolare ho sempre apprezzato tanto Crilin e anche la sua storia con Diciotto è, a mio parere, geniale. Per questo vorrei dedicare una storia a loro. Un grazie anticipato per chi leggerà.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 21


Il risveglio.


Le voci erano molto vicine, eppure Diciotto non riusciva a capire in quale luogo si trovasse. 

Provava un profondo senso di malessere, mentre sembrava che la sua testa stesse letteralmente per scoppiare.

< < Fate piano. Sembra che si stia svegliando > >.

< < Si riprenderà, Dende? > >.

< < Non preoccuparti, Gohan. Diciotto è molto forte, anche se stranamente il mio potere di guarigione è meno efficace del solito. Sembra che si stia riprendendo molto lentamente. Non oso immaginare tutto quello che ha dovuto passare in questi tre giorni > >.

 Diciotto si sentiva sempre più spaesata. L'oblio profondo, in cui era caduta, in realtà cominciava a rilassarla. Non riusciva nemmeno a riconoscere i tizi impegnati in una conversazione dai toni alquanto nervosi, ma scoprì di non esserne interessata più di tanto. Forse era semplicemente frutto del suo inconscio.

Era preda del fortissimo desiderio di riposare, di estraniarsi da ogni cosa. Tuttavia, le voci iniziarono addirittura a chiamarla, ad esortarla, ma non fecero altro che creare altre terribili fitte alla propria mente, così disperatamente bisognosa di riposo e silenzio.

< < Coraggio Diciotto! Devi svegliarti > >.

< < Lasciatemi in pace! > >.

La sua intenzione era quella di urlare, ma la donna ebbe proprio l'impressione di non essere nemmeno riuscita a proferire parola. Le voci diventavano sempre più chiare nella sua mente e ben presto la luce solare di un cielo sereno divenne sempre più abbagliante.




< < UHHHHHHH > > Diciotto ansimò violentemente, aprendo gli occhi di scatto. Le immagini erano confuse, ma qualcuno tentava di bloccarle le braccia ed era molto forte., forse più di lei.

Immediatamente, la ragazza cercò di reagire, ma non era ancora tornata pienamente in forze. 

Disperata, la cyborg iniziò a colpire alla cieca.

< < Allontanati, Dende. Può essere pericoloso > > urlò una voce, appartenente ad un ragazzino < < Diciotto, calmati, siamo noi. Sei al sicuro > >.

Gohan fu costretto a trasformarsi in Super Saiyan, nel disperato intento di fermare l'amica, che sembrava ancora fuori controllo. Solo dopo molti sforzi, il ragazzo riuscì a calmare la cyborg, la cui espressione, prima totalmente scioccata, divenne più confusa che mai.

< < Ma che diavolo..... > > balbettò la bionda, mentre rilassava il proprio corpo, una volta compreso di trovarsi al sicuro.

< < Tranquilla Diciotto. E' finita > > Gohan teneva ancora una forte presa sui polsi della donna e solo quando fu assolutamente sicuro che si fosse calmata la liberò dalla sua stretta.

Gohan si allontanò di qualche passo, mentre la compagna di Crilin cercava faticosamente di mettersi a sedere. Con gli occhi spalancati e sempre respirando con affanno, finalmente riuscì ad orientarsi. Dalle occhiate nervose dei presenti, capì di aver passato davvero momenti preoccupanti, mettendo a rischio anche la loro stessa sicurezza. Il suo occhio attento notò infatti una ferita profonda sulla fronte del piccolo Saiyan, che stava già perdendo sangue. La bionda non ebbe dubbi su come egli si fosse ferito.



< < Maledizione! > > esclamò la ragazza addolorata < < Mi dispiace, Gohan > >.

< < Non preoccuparti, Diciotto > > rispose prontamente il figlio di Goku, mostrando un rassicurante sorriso.

< < Da quanto tempo sono tornata? > > chiese la cyborg, cercando di ignorare il forte dolore alle tempie.

< < Da circa due ore > > rispose il giovane Dende < < Ti abbiamo trovata incosciente ai piedi del grande pozzo. Ho dovuto usare tutti i miei poteri per guarirti. Le ferite sono sparite quasi subito, ma stranamente il tuo corpo non riusciva a riprendersi come avrebbe dovuto. Per questo motivo ho dovuto concentrarmi ancora di più > >.

Osservando meglio il giovane sovrano, Diciotto potè accorgersi di quanto egli fosse affaticato, facendole provare un naturale sentimento di gratitudine. Stava quasi per ringraziarlo, ma nel muovere una mano, quella che aveva cercato di mantenere ben stretta  a pugno durante la folle salita di ritorno, la cyborg comprese che c'era qualcosa di tremendamente sbagliato. Il panico la travolse seduta stante.

< < Oh, no no no no...............non è possibile > >.

Cercò freneticamente tra le tasche, ma era consapevole dell'inutilità della cosa. Era impossibile trattenere la fiala in quelle condizioni. Tutto era stato perfettamente inutile.

< < Diciotto, cosa.... > > provò Gohan, mentre la cyborg stava nuovamente per perdere il controllo.

< < LA FIALA, DANNAZIONE. HO PERDUTO QUELLA DANNATA POZIONE > > urlò selvaggiamente la bionda.

< < Per favore, Diciotto, calmati > > intervenne Dende, avvicinandosi coraggiosamente a lei. Di fronte alla cieca disperazione della bionda, il giovane Namecciano si affrettò a mostrarle ciò che aveva in mano.

 < < Non hai perduto la pozione. L'avevi ancora in mano quando ti abbiamo trovata. La fiala è assolutamente intatta > >.

Per poco Diciotto non svenne dall'emozione. Durante il terribile ritorno verso l'alto, poco prima di perdere conoscenza la sua paura era proprio che la fiala potesse scivolare dalla sua mano. 

Trovava sconcertante il fatto che ciò non fosse accaduto. Resistette alla voglia di piangere dalla gioia.

< < Sarà sicuramente opera di quel dannato incappucciato > > disse Diciotto a bassa voce, mentre il suo respiro tornava regolare. Parlò più a sè stessa che con i presenti.

< < Di chi stai parlando, Diciotto? > > domandò Gohan, mentre aiutava la donna a rialzarsi.

La bionda si alzò in fretta da terra. Il sollievo, per essere ancora in possesso della pozione, moltiplicò le sue forze < < Non ho tempo di spiegarvi adesso. Devo andare immediatamente da Crilin > >.

Diciotto non diede tempo ad alcuna contestazione.

 Sotto gli sguardi sorpresi di Gohan e Dende, si lanciò letteralmente in picchiata dalla piattaforma del palazzo e quando raggiunse la giusta latitudine, la cyborg diede inizio ad un folle volo verso casa.


Erano passati solo tre giorni dalla sua partenza, eppure le sembrava di essere rimasta lontana da Crilin per un periodo molto più lungo. Quando aveva iniziato il lungo viaggio nelle tenebre, Diciotto non aveva nemmeno preso in considerazione la possibilità di poter essere sconfitta e anche se alla fine era riuscita a portare a termine la sua missione, il suo orgoglio di guerriero non dimenticava facilmente la sonora sconfitta subita a causa dell'assassino rosso.

Tuttavia, il dolore interiore per quella lotta perduta spariva del tutto, quando la sua mente la riportava al motivo che l'aveva spinta verso quella terra di morte e buio. 

Diciotto fece del suo meglio per restare calma, per controllare il panico che rischiava ancora una volta di prendere il sopravvento. Il momento della verità era vicino.

Realisticamente poteva essere possibile l'eventualità di giungere a casa troppo tardi. Era la vita del suo uomo ad essere in pericolo, di questo la bionda ne era consapevole, ma qualora non fosse riuscita a salvarlo, anche la propria esistenza avrebbe perso qualsiasi significato.

Sfruttando la sua massima velocità, Diciotto giunse nella piccola isola in meno di mezz'ora. 

Atterrò con irruenza sulla sabbia, estremamente fresca per la tarda ora pomeridiana. Di corsa fece il suo ingresso all'interno della casetta rosa. Non c'era nessuno in salotto, segno del fatto che chiunque fosse presente in quel momento si trovava certamente nella propria camera da letto.

 Un intenso dolore opprimeva pesantemente il suo cuore. Durante quelle giornate così intense, le era capitato di ripensare spesso alla rigida promessa che aveva fatto a Crilin qualche tempo prima. Gli aveva giurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedirgli di correre gli stessi rischi del passato.

 Fin da quando si erano innamorati, Diciotto si era assunta il dovere di proteggere la persona che amava ad ogni costo e il fatto di possedere una forza combattiva così elevata accresceva fortemente questo suo senso di responsabilità. Era assolutamente certa di farlo non per un mero debito di riconoscenza, ma per qualcosa di molto più grande. Per quella felicità, che la cyborg riusciva a provare solo a fianco del piccolo guerriero.

Tuttavia, nonostante tutte le sue buone intenzioni, la ragazza non era riuscita nel suo intento e ben poco poteva fare per tenere a freno il tormento e la colpa che provava nel cuore.  Era fermamente decisa a cambiare le cose, ma lo avrebbe fatto solo con Crilin al suo fianco. 

 Rammentò nuovamente gli ultimi avvertimenti del custode incappucciato. In futuro avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di impedire al suo uomo di distruggere ancora una volta il suo corpo.
 
Era pronta persino a tramortirlo.

Mentre saliva le scale, i suoi circuiti segnalavano una potente e conosciuta fonte di forza in avvicinamento. Evidentemente, fin da quando lei aveva lasciato il palazzo, Gohan si era precipitato dietro di lei. 

La porta della stanza era aperta e quasi senza fiato Diciotto si sporse l'ingresso della camera. Oltre al vecchio maestro Muten, era presente anche uno dei più stretti amici del suo uomo, con il quale la cyborg aveva sempre mantenuto una certa freddezza. Diciotto non aveva mai provato molta simpatia per il guerriero terrestre chiamato Yamcha.

< < Finalmente sei arrivata, Diciotto > > esordì Muten, non mascherando minimamente il proprio sollievo. L'anziano maestro era seduto sulla poltrona vicino il letto occupato dal suo giovane allievo.

< < Androide Diciotto > > esclamò sorpreso Yamcha. Evidentemente non si aspettava di vederla tornare.

Diciotto non fece caso a niente. I suoi occhi si posarono subito sul suo amato, che continuava ad essere preda di un sonno profondo e innaturale.

 Apparentemente sembrava non essere cambiato nulla. La donna studiò attentamente il viso del suo uomo e non fece fatica a constatare quanto Crilin fosse molto più provato e dolorante, rispetto a pochi giorni prima.

< < Ma ora ti guarirò, Crilin > > pensò, osservando intensamente il suo amato incosciente nel loro letto.

< < Diciotto > > disse il maestro, alzandosi lentamente dalla poltrona < < Ti abbiamo atteso a lungo con impazienza. Sei riuscita nel tuo intento? > >.

Nonostante gli immancabili occhiali da sole, Diciotto potè chiaramente constatare quanto fosse intenso e carico di speranza e preoccupazione lo sguardo dell'anziano guerriero.

< < Tutti fuori > > ringhiò la cyborg, dopo qualche minuto di nervoso silenzio < < Uscite da questa stanza subito. Tutti e due. Immediatamente > >.

Le reazioni dei due uomini furono estremamente diverse. Il maestro rimase impassibile, con le braccia dietro la schiena. Il giovane Yamcha, invece, non fece nulla per nascondere la propria indignazione, dimenticando persino di trovarsi di fronte ad una donna estremamente pericolosa ed enormemente superiore alle sue forze.

< < Ma come osi > > esclamò il terrestre, fissando gli occhi glaciali della bionda, la quale richiamò subito sulla mano destra le prime scariche di un'energia violacea e mortale.

< < Noi abbiamo il diritto di stare qui > > continuò il guerriero imperterrito < < Non mi importa cosa dice Crilin, io ancora non riesco a capire per quale motivo ci dovremmo fidare di te > >.

Diciotto non proferì parola, limitandosi a fissare, con la più assoluta freddezza, uno dei compagni più cari del suo uomo, ma che lei aveva sempre considerato un emerito sciocco. A quanto pare era necessario usare la forza per buttarlo fuori e lei era ben contenta di farlo.

 Pericolosamente si avvicinò a lui, stringendo i pugni con forza. Sarebbe stato facile, ma estremamente soddisfacente. Anche se non lo dava a vedere, Diciotto non sopportava che venisse messo in dubbio il suo amore e la sua lealtà per Crilin. Era una cosa che non riusciva proprio a tollerare.

La guerriera stava quasi per saltare addosso all'ignaro malcapitato. L'intervento di Muten fu determinante. Probabilmente Yamcha non era in pericolo di vita, ma la rabbia della donna poteva rivelarsi estremamente pericolosa in quel momento così delicato e per questo l'anziano maestro si affrettò ad intervenire.

< < Adesso basta, Yamcha > > intervenne energicamente < < Ti ho già detto diverse volte che Diciotto merita tutta la nostra fiducia. Lei, più di tutti, ha il diritto di assistere Crilin, per di più sono certo che sia l'unica in grado di salvarlo. Perciò, noi adesso ubbidiremo e usciremo da quasta stanza, mi sono spiegato? > >.

Il giovane terrestre rimase chiaramente interdetto, mentre sul suo volto si dipinse un certo rossore di imbarazzo e frustrazione. La bella cyborg lo stava ancora guardando con  glaciale indifferenza e non era certo facile  accorgersi del furore, che si era scatenato dentro di lei a causa delle accuse infondate del guerriero terrestre.

Senza aggiungere altro, Yamcha si affrettò a uscire dalla stanza, dopo aver lanciato un'occhiata preoccupata all'amico incosciente.

 Il maestro Muten si affrettò a seguirlo, fermandosi sulla soglia per un momento. Gli splendidi occhi cerulei della donna, anche se freddi e imperscrutabili come sempre, erano fissi sul piccolo uomo, il quale stava iniziando ancora una volta a lamentarsi, tormentato da chissà quali lancinanti dolori in tutto il corpo.

< < Perdona il comportamento di Yamcha, Diciotto. E' solo molto preoccupato per Crilin. I due sono sempre stati molto legati > > disse Muten con calma.

< < Non mi importa nulla delle farneticazioni di quell'idiota  > > ringhiò la donna, senza voltarsi < < Per l'ultima volta, vecchio. Esci da questa stanza e che nessuno entri fino a quando non lo dirò io > >.

< < Come vuoi tu > > rispose l'uomo debolmente < < Buona fortuna, Diciotto..... ti prego salvalo. Conto su di te > >.

Il maestro uscì, chiudendosi la porta alle spalle.

 Finalmente Diciotto era sola con il suo uomo, all'interno della loro camera, che lei aveva cominciato a considerare sacra. Il luogo, dove non esisteva altro che lei e la persona, che incredibilmente era riuscita a conquistare il suo cuore di ghiaccio.

 Si sedette sul bordo del letto, afferrando dolcemente una mano di Crilin. 

Mentre lasciava dei piccoli baci sul palmo di essa, Diciotto vide nuovamente la calma ritornare sul volto provato del piccolo terrestre. Uno splendido sorriso si dipinse immediatamente sul volto della donna.

< < Sei davvero un idiota, Crilin > > sussurrò con dolcezza < < Non so cosa succederà quando avrai bevuto questa pozione. Mentirei se dicessi di non aver una paura dannata. Non sopporto doverti far correre un rischio del genere, ma  sai anche bene come sono fatta, Crilin. Mi conosci molto bene, io non mi tiro indietro e non mi arrendo > >.

Accarezzando dolcemente la guancia del guerriero, Diciotto si avvicinò al suo viso. Lo baciò sulle labbra piano, con calma, quasi volesse ritardare il momento fatidico.

< < Devo fartela bere, Crilin > > continuò la ragazza, non nascondendo per nulla il proprio cieco terrore < < Ma affronterò insieme a te tutte le conseguenze, te lo giuro. Resterò al tuo fianco > >.

Le prime lacrime iniziarono a uscire lentamente, mentre Diciotto si accingeva a mettere una mano sulla nuca del suo uomo. Gli alzò la testa, tenendola poggiata sul suo braccio. Nonostante tutta la sua delicatezza, la bionda non riuscì a non causare dolore sul corpo stremato del compagno, il quale riprese a lamentarsi ancora più forte di prima.

Addolorata, Diciotto si affrettò ad aprire la strana fiala e  sempre tenendo la testa di Crilin sollevata,  l'avvicinò alle sue labbra. I disperati movimenti  del terrestre diventavano sempre più violenti, rendendo alla donna estremamente difficile il tentativo di fargli ingoiare a forza la pozione. Crilin cercava di discostarsi, preda di un dolore lancinante.

< < Shhh, amore > >sussurrò lei, disperata < < Ti prometto che finirà presto. Ti prego, Crilin, devi bere questa maledetta pozione > >.

Ben presto, la guerriera comprese l'inutilità della dolcezza dei suoi modi in quel momento.

 Muovendo le braccia freneticamente, Crilin colpì in pieno il volto della ragazza, che solo per miracolo non perse il possesso sulla fiala già aperta, il cui contenuto poteva benissimo svuotarsi da un momento all'altro sul pavimento o sul letto. Ancora una volta, il dispositivo sul collo del piccolo guerriero aveva impedito l'irreparabile, limitando fortemente la potenza del colpo.

Arrivati a quel punto, Diciotto capì di non avere altra scelta. Con un colpo di reni, salì sopra il corpo del compagno, bloccandogli le braccia con le gambe.

 Per vincere le disperate resistenze del suo uomo ormai urlante, fu costretta a lasciar cadere la sua testa all'indietro sul cuscino. Così facendo, ebbe la possibilità di aprire a forza la bocca del terrestre con la mano libera.

Ormai letteralmente bloccato, Crilin cercava di muoversi col bacino, urlando disperatamente sotto l'imponente forza della donna, che pur con la morte nel cuore non lo lasciava muovere di un millimetro. Ciò alimentava terribilmente le sofferenze fisiche nel piccolo corpo dell'uomo incosciente.

< < Perdonami, Crilin > > pianse la cyborg, la quale finalmente riuscì ad aprire la bocca del suo amato, forzandogli le guance con le dita < < Devi cercare di resistere. Io sono qui al tuo fianco > >.

Non volendo sprecare l'occasione, Diciotto si affrettò a versare tutto il contenuto della fiala dentro la bocca del piccolo uomo. Gli tappò le labbra con una mano, per costringerlo a inghiottire e per impedirgli di sputare fuori lo strano liquido.

< < MMMHHHHH > > Crilin cercò di urlare sul palmo della mano della donna che amava.

Pur non mollando mai la presa sulla sua bocca, Diciotto appoggiò la fronte su quella del compagno, cercando di fargli sentire il più possibile la sua vicinanza. 

< < Sono qui con te, amore mio > > disse, mentre lo baciava in ogni zona del suo viso.

La mano della ragazza rimase stretta sulle labbra del terrestre e solo quando ebbe l'assoluta certezza che Crilin avesse del tutto inghiottito, si affrettò a liberarlo. Aveva provato una paura cieca, quando era stata costretta a tappare la sua bocca. Con la forza che possedeva, avrebbe potuto soffocarlo senza volerlo.

Crilin continuava a lottare freneticamente per liberarsi e come se non bastasse  finalmente ebbe anche la possibilità di urlare liberamente il proprio dolore, che sembrava non dargli tregua.

 Anche se era costretta ad essere forte e dura con lui, Diciotto tentò in tutti i modi di lenire la sua sofferenza, anche solo con la sua vicinanza.

 Mentre le gambe tenevano fermo il piccolo uomo, la mano libera della donna percorreva dolcemente i lineamenti del suo viso, chiaramente stremato da stanchezza e dolore.

Per diversi minuti, Diciotto osservò disperata il corpo del suo uomo contrarsi continuamente.

 Evidentemente, all'interno di esso, si stava svolgendo una lotta terribile, di cui nessuno avrebbe potuto prevederne l'esito.

< < Cerca di resistere, Crilin. Devi farcela > > sussurrò la ragazza, mentre gli baciava le guance.
 
< < Sei consapevole che non posso più vivere senza di te.........  Maledetto zuccone > >.

Diciotto stava piangendo e non aveva la minima intenzione di trattenersi. Dentro di lei sentiva di avere tutte le ragioni del mondo per piangere.

< < Svegliati, maledizione > > ringhiò la cyborg, mentre afferrava il volto di Crilin tra le mani.

All'improvviso, il terrestre smise di colpo di urlare, abbandonandosi del tutto nella stretta della propria compagna, dura e dolce al tempo stesso.

 Diciotto si accorse immediatamente del cambiamento e per questo si affrettò a sollevare il suo amato, per stringerlo con entrambe le braccia.

 Crilin aveva ormai smesso di urlare e anche le terribili contrazioni di prima terminarono improvvisamente.

< < Crilin > > disse piano Diciotto.

 Un braccio cingeva le spalle del guerriero, mentre con la mano libera, la bionda teneva saldamente la sua nuca, poggiandola delicatamente sulla propria spalla.

La guerriera lo teneva stretto, sperando ardentemente di limitare le sue pene grazie a quell'intenso abbraccio.

 Per diversi interminabili minuti, Diciotto ebbe l'orribile sensazione di abbracciare un pupazzo senza anima. Il terrestre non reagì in nessun modo alle attenzioni della compagna, al punto da sembrare realmente più morto che vivo.

< < Crilin > > pianse la bella cyborg, al culmine della disperazione < < Svegliati..... ti prego > >.

Non sapendo più cos'altro fare, Diciotto si limitò a continuare a stringere il suo uomo, poggiando il mento sulla testa di lui, alternando baci e carezze sul suo volto e sui i capelli neri lunghi e disordinati.

Proprio quando stava per perdere ogni speranza, accadde finalmente qualcosa.

 Nello stretto abbraccio della ragazza, il piccolo corpo del terrestre fu scosso da leggeri tremiti. 

Diciotto se ne accorse immediatamente. 

Immediatamente, con la massima dolcezza possibile, prese il viso di Crilin fra le mani, per provare ad individuare  anche il più minimo segnale di ripresa.

Ciò che vide la lasciò senza fiato. L'espressione di Crilin era cambiata, mentre i lineamenti del suo volto si contrassero terribilmente.

Più che una vera sofferenza, Diciotto si ritrovò ad osservare una lotta interiore, che Crilin stava cercando di vincere per riaprire finalmente gli occhi.

 Di colpo, la bionda comprese che il suo uomo aveva appena vinto la battaglia contro la pozione mortale, ma adesso egli stava cercando di fare l'impossibile per sfuggire finalmente dall'oscuro oblio, nel quale era imprigionato.

Tuttavia, nonostante i suoi evidenti sforzi, il piccolo guerriero non riusciva proprio a svegliarsi, come se qualcosa lo bloccasse per ragioni sconosciute. Diciotto osservò per qualche istante i suoi disperati tentativi, mentre una nuova determinazione, alimentata dalla speranza ritrovata, si fece largo dentro il suo animo. Non avrebbe mai lasciato solo il suo amato. Era pronta ad aiutarlo anche per quella prova apparentemente semplice, ma invece estremamente delicata.

< < Tranquillo, amore mio > > disse energicamente la cyborg, sempre tenendo il volto di lui tra le mani < < Sei al sicuro. Ci sono io con te. Adesso devi solo svegliarti! > >.

< < Di.....cio.... > > balbettò improvvisamente Crilin. Inconsciamente, il terrestre afferrò con una mano la maglietta semi strappata della compagna.

In quel momento, paura e gioia si mescolarono con forza dentro il suo animo. Emozioni così forti erano tali da farle provare un fortissimo dolore fisico.

 Finalmente l'uomo che amava cominciava a dare i primi segnali di ripresa, sebbene con fatica ed evidente debolezza.

< < Coraggio, Crilin. Devi svegliarti! > > esclamò la cyborg, non interrompendo mai le dolci carezze sul volto di lui.

Era evidente, agli occhi della bionda, quanto fosse estremamente dura la battaglia che Crilin stava affrontando dentro se stesso. L'espressione del giovane guerriero era contratta, a causa di uno sforzo immane, che egli stava compiendo per riaprire finalmente gli occhi.

Probabilmente senza neanche rendersene conto, Crilin si appoggiò con forza sulla spalla della compagna, la quale continuava a tenerlo stretto. 

Diciotto posò una mano sulla nuca del suo amato, mentre con l'altro braccio gli cingeva la vita strettamente, avvicinandolo sempre di più a lei.

 Ancora una volta Crilin ricambiò l'abbraccio, questa volta con maggiore enfasi di prima.

< < Diciotto.......... > > ripetè il terrestre, quasi con disperazione < < Diciotto > >.

< < Sono qui con te, zuccone > > disse la bionda, riprendendo il volto di lui tra le mani con infinita dolcezza, in modo da poterlo guardare.

< < Apri gli occhi, Crilin > >.

Lentamente, sotto lo sguardo speranzoso ed estremamente provato della ragazza, Crilin aprì gli occhi, trovandosi finalmente di fronte gli splendidi occhi color ghiaccio la donna della sua vita.

 Diciotto sorrise come non faceva tempo, totalmente indifferente alle lacrime, che le scendevano lungo le guance.

< < Sei un maledetto idiota, Crilin > > disse la bionda, con voce tremante. Teneva sempre saldamente il suo volto tra le mani, desiderosa a non lasciarlo andare per nessuna ragione.

< < Diciotto > > sussurrò debolmente il guerriero.

< < Mi dispiace tanto, io..... > > ma Crilin non potè proseguire. La sua fidanzata lo zittì baciandolo con forza. Il piccolo terrestre era così stretto a lei, da iniziare a sentire forti dolori, ma in quel momento nella mente del guerriero c'era spazio solo per lei. Ricambiò il bacio con tutto l'ardore di cui era capace, abbracciando i fianchi della bionda.

Era un bacio diverso dal solito, soprattutto per la disperata intensità della cyborg. Il dolce sapore della sua donna si mescolava con il salato delle tante lacrime versate da lei. Crilin non era abituato a vederla piangere e forse normalmente lei non avrebbe voluto sembrare così vulnerabile, soprattutto davanti a lui.

 Tuttavia, il giovane uomo lo considerava ugualmente uno spettacolo straordinario. Rimase letteralmente incantato dalla sua bellezza. Si sentiva estasiato, felice che quelle lacrime erano dedicate a lui, ma soprattutto di aver avuto la possibilità di incontrare al momento una persona così speciale.

 In passato, Crilin aveva sempre sminuito se stesso, molto spesso senza nemmeno delle valide ragioni e mai si sarebbe aspettato un futuro così radioso.

Si staccarono solo per mancanza d'ossigeno, ma rimasero stretti l'uno con l'altra. Diciotto costrinse il suo amato a distendersi, mentre anche lei si coricò sopra di lui, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo. Sorrise leggermente, quando sentì una mano ancora tremante poggiarsi sui capelli biondi.

< < Ho la testa che mi scoppia > > disse il giovane, a bassa voce.

< < Non mi meraviglia, dato il cervello bacato che ti ritrovi > > rispose lei, stringendosi di più a lui. Si era completamente distesa su di lui.

< < Perdonami, amore > > sussurrò Crilin, baciandole la fronte < < Non potevo evitarlo. Io senza di te non posso vivere > >.

< < Sei un idiota > > ringhiò all'improvviso lei, afferrandogli con forza il mento.

< < Pensi davvero che mio fratello abbia così tanta autorità su di me? Pensi che avrebbe potuto allontanarmi da te così facilmente? > >.

< < Sai benissimo che mi fido di te ciecamente >
 > replicò il guerriero con ardore, ricambiando l'intenso sguardo della compagna.

 < < Io ho combattuto per difendere il nostro legame.
 Dovevo dimostrargli quanto tengo a te. Forse adesso C17 capirà che io sono per sempre legato a te > >.

Diciotto lo baciò dolcemente, prima di proseguire < < Io ti ho scelto, Crilin. Mi sono innamorata di te, quando pensavo di non poter amare nessuno. Neanche io posso immaginare una vita senza di te e per questo non posso rischiare di perderti > >.

< < Tu non mi perderai > > disse Crilin con dolcezza, poggiando la fronte su quella della sua compagna < < Te lo giuro > >.

< < Nelle ultime ore ho riflettuto molto su come potrò proteggerti in futuro. Meglio di come ho fatto fino ad adesso > >.

< < E quale conclusione avresti raggiunto? > > chiese il terrestre, con una nervosa risatina.

< < Dato che non posso impedirti di essere te stesso, uno sciocco e adorabile eroe romantico, non mi rimane altra scelta che starti addosso come non mai e ti giuro, mio caro Crilin, che tu non utilizzerai mai più quella dannata tecnica suicida, anche a costo di usare la forza. Ci siamo capiti, tesoro? > >.

Il dolce e velenoso tono della bionda fece venire i brividi al piccolo uomo, il quale annuì leggermente, guadagnandosi un sorriso scaltro ma sincero della sua donna.

Senza preavviso, Diciotto si alzò lentamente dal letto, dirigendosi, sotto lo sguardo incuriosito dell'uomo, verso la porta della loro camera. 

< < Che stai facendo? > > chiese Crilin, osservandola chiudere la porta a chiave.

< < Voglio soltanto  tenere i dannati ficcanaso, tuoi amici, lontano da questa stanza per le prossime ore o hai qualcosa in contrario? > >.

< < Io no di certo, amore > > rispose allegramente il piccolo guerriero, mettendosi comodo sullo schienale del letto < < Ti chiedo solo di non esagerare, sono ancora privo di forze. Non sei certo il tipo di persona che riesce a controllarsi in certi momenti di intimità. Ho una certa esperienza a riguardo > >.

< < Chiudi la bocca > > ringhiò la bionda, baciandolo con forza, mentre afferrò la nerastra e disordinata chioma di lui in una presa ferrea e aggressiva. 

Per volontà della ragazza, il bacio durò per diversi minuti, mettendo a dura prova la resistenza del giovane guerriero ancora fortemente provato per il lungo periodo di incoscienza.

Anche se Crilin amava più di ogni altra cosa i momenti di passione con la sua donna, provò un'intensa ondata di sollievo quando Diciotto lo lasciò andare, pur rimanendo abbracciata a lui.

< < Come hai fatto? > > chiese Crilin, mettendosi comodo sulla spalla di lei < < Cosa hai dovuto affrontare per riportarmi indietro? > >.

< < Te lo dirò, ma non adesso > > disse Diciotto, osservando il suo uomo con infinita tenerezza < < Ti ho atteso troppo. Ora il mio unico desiderio è di tenerti stretto ed è quello che farò > >.






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L'imponenza dell'astronave ARMATH era straordinaria.

Per diversi mesi, l'immensa nave spaziale si era limitata a circolare intorno al rigoglioso e azzurro pianeta Terra, protetta dai tanti dispositivi di invisibilità. Non essendo certa riguardo le capacità tecnologiche dei terrestri, la Regina Scarlatta aveva espressamente ordinato che la nave dovesse sempre rimanere invisibile e a distanza di sicurezza da qualsiasi possibile strumento di localizzazione. 

Doran non aveva adottato spesso quella tattica durante quell'interminabile campagna. Nella maggior parte dei casi aveva optato per un attacco diretto e solo quando ne era stata realmente costretta, aveva usato la vera forza violenta del suo popolo. Tuttavia, forse il motivo di quella prudenza stava nella straordinaria bellezza di quel pianeta, un luogo dove il bene era forte e resistente quanto il male.

Suo padre le aveva insegnato a non avere mai dubbi nella strada della pace, ma in quella circostanza, Doran non era per niente sicura del modo migliore di agire. Per questo aveva ordinato, partecipando attivamente alle operazioni, una lunga esplorazione a distanza, con tutte le attenzioni e cautele possibili. Una lunga ispezione, che stava finalmente per terminare dopo tanti mesi.

La sala circolare di controllo si trovava nel pieno momento di attività. Dal suo maestoso trono centrale, la Regina dirigeva costantemente ogni operazione. Al suo fianco il Generale Galdriel le dava, come sempre, tutta la sua collaborazione. 

Tutti i membri dell'equipaggio erano al corrente del fatto che il Generale fosse il più grande guerriero Armath. Ben pochi combattenti erano sopravvissuti in uno scontro reale contro di lui.

 Probabilmente egli era superiore persino alla Regina Doran.

< < Mia signora > >.

I pensieri tormentati della giovane regina furono bruscamente interrotti dalla voce sonora e imperiosa del Generale Galdriel.

< < L'ispezione è quasi terminata. Fra qualche settimana saremo pronti ad iniziare l'invasione > >.


< < Molto bene, Generale Galdriel > > rispose Doran, mentre osservava intensamente dagli schermi della sala controllo alcune delle tante attività quotidiane dei terrestri < < Che vengano date tutte le necessarie direttive al Capitano Bardh. In quanto Capitano della prima squadra d'assalto, sarà lui a sbarcare per primo, una volta che avremo completato con successo l'atterraggio > >.

< < Abbiamo individuato una zona ideale, mia Regina > > intervenne uno dei tecnici, i quali continuavano a svolgere le loro mansioni con incredibile dedizione < < Si tratta di una zona deserta, coperta dai ghiacci,  poco adatta alla vita di un essere umano. Con i nostri dispositivi di invisibilità, possiamo atterrare in quel punto del pianeta senza essere visti > >.

< < Bene, ma rimanete attenti e pronti per qualsiasi necessità > > esclamò la Regina, con tono imperioso e formale, sempre attenta a mostrarsi forte e sicura < < Adesso ditemi riguardo le tante forze combattive che abbiamo individuato nei giorni scorsi. Abbiamo qualche informazione in più? > >.

< < Su questo fronte posso rispondervi io, mia Signora > > rispose il Generale, con estrema prontezza. 

< < Alcuni dei guerrieri individuati possiedono una forza davvero preoccupante e non sappiamo se sono in grado di aumentarla ulteriormente. Tuttavia, abbiamo constatato che i migliori guerrieri del pianeta non sono esseri umani > >.

< < Pensi che la Terra sia già stata occupata? > >.

< < Non credo, mia Regina. Sembra che la vita dei terrestri sia normale e che siano soltanto loro gli artefici dell'ordine precario sul pianeta. Questi combattenti vivono come normali esseri umani. Purtroppo non siamo stati in grado d'identificarne la razza > >.

La Regina Scarlatta rimase in silenzio per diversi minuti, preda di tante e tormentate preoccupazioni.

< < Il terrestre dell'altro giorno > > disse all'improvviso la giovane donna, rompendo il silenzio carico di tensione, che si era creato < < Siete riusciti a scoprire qualcosa su di lui? > >.

Il volto del Generale si incupì leggermente, anche se per un brevissimo istante < < Mia signora, è senza dubbio un terrestre fuori dal comune, se paragonato al resto della popolazione. Di certo la sua forza non è molto elevata, ma è un uomo retto. Nessuno ha potuto captare un qualsiasi segnale di odio o malvagità in lui > >.

Un sorriso di speranza si dipinse sul giovane e bellissimo viso della Regina, al punto da far quasi sobbalzare dalla sorpresa l'anziano guerriero, ora seriamente preoccupato per il futuro.

< < Ultimate in fretta le operazioni di sbarco > > urlò letteralmente la Regina Scarlatta < < Inizieremo l'invasione fra poche settimane > >.




< < Il mio obiettivo sarà l'umano chiamato Crilin > >.


Anche se la tentazione era stata forte, Doran non esternò quest'ultimo suo pensiero a nessuno dei suoi sudditi presenti.



FINE DEL CAPITOLO.


 

  
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