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Autore: Fuyu    05/07/2018    0 recensioni
Zoro ha un incubo, che rimanda al passato e non riesce a parlarne con Sanji. Robin e Chopper cercano di capire.
Una one-shot senza pretese, forse un po OC, ma abbiate pazienza.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chopper, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubo passato



Una scala infinita, un corrimano in legno appena riverniciato. Erano anni che non lo vedeva così nitido e presente nella sua testa. Infondo ai gradini un corpo, minuto e molto più piccolo di quanto rammentasse, sotto di esso una pozza scura e poi i suoi piedi, che non si erano mai mossi, cominciarono a scendere. Pian piano che raggiungeva il pavimento, l'oscurità della stanza si trasformava in luce solare e il paesaggio cambiava.

Si ritrovò l'erba sotto le piante dei piedi nudi e il corpo, che giaceva davanti a lui, si era fatto più grande e più mascolino, non era la stessa persona. La sua katana bianca troneggiava sulla schiena del cadavere.

Il rumore dei passi che pestavano l'erba rimbombavano nella sua testa come una cantilena di colpa, presagendo la sua paura sulla possibile identità dell'uomo steso a terra. Arrivato ai suoi piedi, impugnò l'arma sfilandola dalla ferita, unica vera e propria testimonianza della sua morte. Inginocchiandosi voltò la salma osservando il viso, bianco ad occhi aperti che lo fissava e solo allora una pozza di sangue dilagò sotto di loro.


Si svegliò di soprassalto, come sempre in quelle ultime due settimane, sudato e con il respiro affannoso, impaurito da se stesso, si ritrovò nella stanza buia, tenendosi la testa.

«Marimo» lo chiamò una voce al suo fianco, fievole e mezza addormentata.

Zoro si voltò, solo per osservare gli occhi azzurri, fissarlo interrogativi e preoccupati. Gli stessi occhi che lo guardavano accusatori nel suo sogno, in quel momento avevano stupore nello sguardo.

Sorrise ironico tirando un sospiro di sollievo, scostando le coperte dal suo corpo e sedendosi sul bordo del letto ad osservare il pavimento.

La stanza buia era illuminata solo dalla luce lunare che entrava dalle finestre tonde e troppo piccole per far vedere cosa esattamente stesse facendo Zoro, ma Sanji alzò una mano poggiandolo sulla schiena ricurva del compagno facendola salire oltre il collo fino a raggiungere la guancia sudata dell'altro che inclinò la testa verso di essa sospirando.

«Che è successo?» domandò poi, il biondo alzandosi dal giaciglio, che ormai condividevano da mesi.

«Niente» sussurrò, afferrando la mano e baciandola, per poi voltarsi e baciando il proprietario facendolo ristendere «Dormi» dichiarò risollevandosi

«Dove vai?» chiese quasi preoccupato

«A farmi una passeggiata, devo schiarirmi le idee» decretò uscendo dalla porta lignea ed entrando nel corridoio, lasciando Sanji nel letto.





Dopo alcuni mesi di navigazione era normale provare attrazione verso i compagni, sopratutto per dei giovani ragazzi come loro, i quali erano più o meno alla prima esperienza, ma non era quello che aveva unito le tre coppie che si erano formate sulla nave. Un affetto profondo le teneva insieme, oltre al fatto di essere una ciurma unita da valori incrollabili, quali amicizia e rispetto.

A fronte di tali cambiamenti, Franky aveva dovuto apportare alcune modifiche all'imbarcazione, demolendo le camerate e creando tre stanze private, oltre a quella comune dove dormivano gli altri. Caso volle che venne creato un corridoio (So benissimo che le camerate sono una sopra l'altra, ma mi servava un corridoio, evitate di farlo notare) e che Zoro lo stesse percorrendo in quell'istante per uscire sul ponte.

La coppia di Zoro e Sanji non era la sola a beneficiare di tali camere, Anche lo stesso Franky con Robin e Nami con Rufy si erano trovati d'accordo e in questo modo: Usopp, Chopper e Brook, avevano una camerata solo per loro.


Il silenzio della notte era rilassante e permetteva di pensare a cose che durante il giorno sono perlopiù nascoste dalla luce solare. La quiete del mare con le stelle ombrate dalle nubi sono in grado di far esternare ad una persona pensieri intrinsechi che si rispecchiano nei sogni e negli incubi di ogni individuo.

Dopo anni passati a sognare la morte di Quina, aveva trovato la tranquillità sulla merry, riuscendo a capire che la sua colpa era solo mentale e stupida nella perdita della sua più cara amica e rivale, ma da quando il sentimento verso Sanji si era intensificato fino a portarli ad una relazione fisica, non proprio casta, quegli incubi si erano trasformati nelle sue più profonde paure, rivelando i suoi sentimenti con prepotente possessività per il cuoco.

«Oh, Zoro» esclamò una vocina, non proprio perfetta per quella quiete notturna

«Chopper» sospirò lo spadaccino, quasi arrabbiato.

«Come mai qui fuori, tutto solo. Sanji dov'è?» domandò preoccupato «Avete litigato?» propose come se fosse normale vederli litigare.

In un periodo iniziale Sanji e Zoro avevano avuto i loro alti e bassi. Con un carattere forte che difficilmente si sottomette, era difficile per i due legare e avere un sentimento che andasse anche lontanamente oltre il rispetto. Nonostante tutte le controversie che avevano sugli orari di veglia e pisolini dello spadaccino, il carattere iracondo del cuoco e il loro andare allo sbaraglio senza preoccuparsi che qualcuno potesse dispiacersene, specie per Zoro, erano riusciti in qualche modo a trovare un equilibrio e a rimanere una coppia per sette lunghi mesi, durante i quali non si erano certo sprecati in dimostrazione di amore.

«Non c'è bisogno che mi stia sempre appiccicato» sbuffò lui seccato

«Ultimamente state sempre insieme, è difficile vedervi da soli» spiegò Chopper tentando di calmarlo

Zoro scrutò la renna come se avesse detto un'eresia colossale cercando di capire cosa, esattamente, volesse sapere da lui.

Era assai normale, su una nave in mezzo all'oceano, sopratutto delle dimensioni della Sunny, non riuscire a incontrare il proprio partner o altri della ciurma, quindi era palesemente ovvio vederli sempre insieme.

«Non abbiamo litigato» decretò infine, sperando di farlo allontanare «Non, non riesco a riposare»

«Cosa?» domandò il medico, ritrovandosi davanti alla situazione più assurda che potesse capitargli, in campo medico.

Il sapere che Zoro non dormiva poteva mettere in allarme tutti i medici mondiali, portando alla paura di un possibile contagio di un qualsiasi virus letale.

«Non riesce a dormire, cosa devo fare?» si chiese spaesato

Vedendolo evidentemente impaurito, Zoro si inginocchiò puntando un dito sulla fronte pelosa del medico fermandolo dalle sue elucubrazioni pericolose al solo spadaccino, il quale si sarebbe potuto trasformare in un povera cavia di nuove formule per sonnifero.

«Ho solo difficoltà a rimanere addormentato» spiegò meglio lui sedendosi, definitivamente sull'erba soffice del ponte.

«E come mai?» chiese la renna preoccupata, più per Sanji che altro.

Il rossore sulle guance di Zoro si palesò in maniera prepotente e incontrollabile, riuscendo a strappare un sorriso alla renna che venne prontamente rimessa al suo posto dallo sguardo torvo di Zoro.

«Per una coppia giovane come voi non è assolutamente sbagliato non riuscire a dormire, ma non capisco perchè tu sia qui?» domandò quasi imbarazzato.

«Guarda che ti sbagli, noi non....» esclamò esagitato pieno di vergogna, alzandosi e camminando prepotentemente verso la camera dove aveva lasciato Sanji, abbandonando Chopper basito.


Rientrando nella camera osservò il letto, trovandolo vuoto. All'improvviso il cadavere di Sanji gli tornò in mente. Le sue paure affievolirono e si ritrovò a buttare all'aria come un ossesso tutto quello che trovava, al solo scopo di trovare il cuoco. Non riuscendo a scovarlo, riuscì dalla stanza aprendo la porta con tale veemenza da poter rompere i cardini, ritrovandosi Robin davanti.

«Zoro» esclamò lei, vedendolo affaticato.

«Dov'è?» chiese urlando scuotendola per le spalle

«Chi?» domandò lei non capendo

«Il cuoco, dove diavolo è?»

«In cucina» rispose tranquillamente, vedendolo fermarsi di botto e poi cadere a terra nel corridoio.

Un sospiro fece incuriosire Robin, il cui sguardo si posò sulla camera di Zoro e Sanji, trovandola non proprio in ordine. Capendo più o meno la situazione si inginocchiò davanti allo spadaccino

«Non lo hai visto in camera e ti sei preoccupato» decretò sorridendo.

«Che è successo?» domandò Chopper arrivato in quel momento e trovando Robin e Zoro per terra.

«Non posso andare avanti così» sussurrò lo spadaccino poggiando il busto alla porta aperta della camera.

L'archeologa, lo vide spostare lo sguardo verso le sue mani, cambiando espressione quasi inorridito da se stesso. Gli prese le mani cercando di capire cosa fosse accaduto.

«Perchè sei così impaurito da te stesso?» domandò poi, diretta

Chopper si stupì di tale domanda da parte di Robin, sopratutto se rivolta allo spadaccino. Ma vedendo Zoro rilassarsi, forse la donna aveva colpito nel segno.

«Con Sanji ne hai parlato?» chiese ancora, incalzando lo spadaccino a rispondere

«Lui non centra nulla, la colpa è solo mia e della mia debolezza» rispose ormai arreso ai suoi sentimenti e quello che vedeva da settimane nei sogni.

«Questo non è vero!» decretò Chopper alzando la voce «Siete una coppia, dovete affrontare i problemi insieme, anche se non riguardano la vostra relazione» spiegò risoluto

«Chopper ha ragione, se non vuoi parlare con noi fallo con lui, insieme troverete una soluzione»

«Una soluzione a cosa?» domandò Sanji, arrivando in quel momento insieme a Franky.

«Robin ti stavo aspettando in cucina, ma non arrivavi» osservò preoccupato il cyborg, facendola alzare.

«Perdonami, ti spiegherò tutto in camera, come spero che Zoro faccia con Sanji»

Il cuoco osservò Robin e Franky sparire oltre la porta della loro camera, davanti a quella di Nami e Rufy, per poi rivolgere l'attenzione allo spadaccino che si era alzato e stava entrando nella loro.

«Chopper...» si rivolse al medico ricevendo solo un sorriso di assenso per poi veder scomparire anche lui, nella camerata.

Rimasto solo nel corridoio entrò in camera, e chiuse la porta, trovando Zoro seduto sul letto nel buio totale. Non aveva bene chiaro in testa, il motivo dello strano comportamento dello spadaccino, ma si avvicinò a lui, rimanendo in piedi davanti all'uomo, che aveva la testa china.

La fievole ombra di Sanji sovrastava il corpo, assai più muscoloso dello spadaccino, che in quel momento avrebbe voluto scomparire.

«Allora?» incalzò il cuoco facendo finalmente alzare lo sguardo all'altro «Tutto questo ha a che fare con il risveglio movimento che hai avuto un'ora fa?» domandò alterato

«In qualche modo» rispose atono Zoro, sentendo Sanji sedersi accanto a lui.

Il movimento del letto era secco sotto il suo corpo, ma la differenza di peso si poteva notare dalla lieve cunetta che il sedere di Sanji creava a differenza della sua.

Il silenzio nella stanza, accompagnava la cocciutaggine di entrambi facendosi rumoroso e insopportabile per i due, finchè un sospiro di Zoro non interruppe il ciclo vizioso in cui erano finiti.

«Ti ho mai parlato di Quina?» domandò scrutando il cielo oscurato attraverso la finestra.

«Qualcosina» rispose Sanji «Ti piaceva, no?» propose poi accendendosi una sigaretta.

«Si beh era.....» si bloccò all'istante sentendolo ridere di sottofondo «Ma che diavolo....!» urlò facendolo cadere sul letto, arrabbiato, levandogli la sigaretta accesa dalle dita per spegnerla sul comodino «Sto tentando di essere serio» esclamò infine abbracciandolo

«Tu sei serio solo nei duelli» decretò Sanji strofinando la guancia su quella di Zoro facendolo alzare «Se vuoi dirmi qualcosa, non prenderla alla larga, non è da te» dichiarò baciandolo.

Il viso di Sanji sprofondò nel cuscino mentre Zoro rispondeva prontamente al compagno, ritrovandosi sopra di lui. Le lingue che si scontravano parevano più lottare che altro, ma la passione che le animava era autentica e carica di un qualcosa che non si poteva esprimere a parole. Il loro respiro si fondeva e rianimava degli istinti propri di un animale selvaggio, di cui nessuno dei due poteva avere memoria, ma riconoscevano come autentici.

Le mani di Zoro, abituate a tenere in mano spade d'acciaio sembravano particolarmente abituate al corpo snello del mago, il quale si lasciava percorrere dalle scosse elettriche che l'altro gli dava.

Dopo mesi di navigazione, passati a litigare, quasi per scherzo, a vicenda, l'essersi ritrovati a provare piacere in una camera tutta loro li aveva al principio spaventati, non tanto per l'assurdità del loro essere una coppia, ma tanto per il fatto che era nato tutto naturalmente, come quello stesso atto che li stava portando al piacere in quel momento.

Il dolore iniziale di Sanji si era trasformato in puro godimento con il tempo e Zoro conosceva alla perfezione il corpo del cuoco, tanto da farlo venire anche solo con le dita, non che Sanji fosse da meno. Il cuoco era ben consapevole del potere che aveva sull'altro semplicemente con uno sguardo.

La possessività che entrambi esercitavano verso il compagno pareva sempre oltremisura, ma parlando di loro due non sarebbe mai passata, era come un gioco di ruoli dove il primo che si arrendeva, paradossalmente, aveva vinto.




Nudi, con solo il lenzuolo a coprirli si stavano godendo quel momento di quiete prima dell'arrivo dell'alba, ormai imminente. I capelli dorati di Sanji erano scomposti sul petto di Zoro, che si abbassava e alzava ritmicamente.

«Io, ti ho ucciso» esclamò, all'improvviso Zoro, facendo alzare Sanji dal suo petto.

Gli occhi, spalancati, lo fissavano inerti aspettando altri indizi sul perchè si sentisse insicuro.

«Nei miei incubi, una mia katana è infilzata nella tua schiena» decretò alzando una mano verso il viso di Sanji. I fili gialli coprivano parte del viso, ma si poteva intuire lo stupore dell'uomo. «Per questo ultimamente mi alzo presto, per questo Robin mi ha detto quelle cose, per quest...»

La bocca di Sanji interruppe il fiume di parole di Zoro, il quale lo accolse volentieri su di se, trattenendo il volto del cuoco per poi staccarsi.

Sanji sorrise mellifluo davanti allo spadaccino, che rimase di sasso da quell'espressione falsamente amorevole. Infine, di tutta risposta, Zoro lo riportò a se baciandolo, ribaltando le posizioni, finendo il bacio e troneggiando su Sanji, rimanendo sospeso con gli avambracci ai lati della testa del cuoco.

Il biondo alzò il viso per soffiare sulle labbra di Zoro poi toccò con un dito i tre orecchini dello spadaccino

«Non ti è mai stata bene la parte dell'uomo preoccupato. Non iniziare adesso» sussurrò Sanji

«Preoccupato?» domandò stupito lo spadaccino.

«Si, credo che tu abbia fatto quell'incubo unicamente perchè non vuoi perdermi, come hai fatto con Quina» spiegò il cuoco

Lo stupore negli occhi di Zoro, allarmò Sanji che si alzò di poco con i gomiti arrivando a pochi centimetri dal viso dell'altro. Poi all'improvviso Zoro si mise a ridere travolgendo Sanji, facendolo rovinosamente ricadere sul materasso.

«Zoro!» gli urlò dietro Sanji cercando di Alzarsi «Che ti prende sei impazzito?» domandò tirandogli alcune ciocche di capelli verdi «Mari...» richiamò poi non sentendo più niente, venendo interrotto proprio dallo spadaccino.

«Sanji» esclamò

«Si?» domandò incuriosito Sanji osservando il corpo di Zoro alzarsi e il suo viso, avvicinandosi, lo indusse ad uno dei baci più passionali che avessero mai avuto.

«Ti amo» decretò infine, vendendo piacevolmente ricompensato con il rossore delle orecchie di Sanji




Dopo cinque anni, torno a postare una nuova fanfic su questo sito e posso finalmente annunciare che ho finito si scrivere la mia prima storia originale, ma non so se postarla o meno, vedremo.

Per il momento vi lascio alla one-shot e avvisare a chi è interessato che sto continuando la fanfic, “La pietra azzurra” nella categoria di Tsubasa Chronicle e domani posterò il nuovo capitolo.

   
 
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