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Autore: Shira    07/07/2009    1 recensioni
1757. Il giovane Conte francese Crilin De Blanchard è perdutamente innamorato di C18 Collins, giovane ragazza inglese, e lei ricambia i suoi sentimenti. Con lo scoppio della Guerra tra Francia e Inghilterra il giovane francese non riesce ad attraversare la Manica ed è quindi impossibilitato a rivederla e a poterla sposare. Le uniche imbarcazioni, oltre a quelle militari, che riescono ad attraversare la Manica sono quelle dei contrabbandieri e quelle delle spie, e così...
Nel frattempo Vegeta Prince viene incaricato dall'Ufficio Segreto inglese di investigare su una rete di spie, che dall'Inghilterra dirama informazioni segrete alla Francia. L'investigatore arriva nel piccolo villaggio di Hastings, situato poco lontano dalla Manica, e lì incontra Bulma Collins, una delle sorelle di C18.
A tutto questo aggiungete Goku Carter, giovane contrabbandiere inglese, e Chichi Morris, moglie del medico del villaggio.
Il risultato? Per scoprirlo non vi resta che leggere.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Goku, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Cuori ardenti

Notte di passione

 

La porta si aprì senza far rumore, evidentemente i cardini erano ben oliati.

Con un sorriso Prince fece uscire la sua chioma fluente dall’uscio e sbirciò nell’oscurità, per individuare la camera.

Vi era una finestra nel corridoio, dalla quale entravano pallidi raggi di luna, che permettevano all’ispettore di distinguere i lineamenti delle due figure.

Fece una lieve smorfia divertita, era riuscito a distinguere chiaramente da quale fanciulla fosse andato Ianko, e doveva dire che se l’aspettava.

E si aspettava anche che la signora non facesse molta resistenza.

In fondo si era lasciata aiutare, sebbene odiasse i francesi, quindi doveva trovarci qualcosa in quel tipo.

Non riusciva a capire cosa, ma evidentemente ci trovava qualcosa.

Bè, in ogni caso non erano affari suoi.

 

Richiuse piano piano la porta, sperando di non essere sentito.

All’improvviso ci ripensò, in fondo se si divertiva il francesino, perché non doveva divertirsi anche lui?

In effetti lui era in servizio e non si sarebbe dovuto abbandonare a distrazioni.

Però in fondo in quel momento non poteva investigare, tanto valeva divertirsi un pochino.

Meglio aspettare, però, che se ne andasse il dongiovanni francese.

Rimase in attesa, ansioso di prendersi anche lui un po’di divertimento, in effetti era sempre troppo preso dal lavoro, era troppo tempo che non andava con una donna.

Mostrò i denti in uno dei suoi classici sorrisi da lupo.

L’ultima era stata la bionda Esther, una ragazza giovane e spigliata che lavorava nella locanda vicino a casa sua.

Si era divertito molto in quelle notti, ma la bellezza di quella ragazza non era niente in confronto a quella delle donne che abitavano quella casa.

Sorrise di nuovo.

Due delle abitanti erano veramente splendide, lo erano sempre state, peccato che una fosse già impegnata e pronta al matrimonio.

Ma c’era sempre l’altra, che, a quanto pareva, lo trovava affascinante.

 

Lanciò un’altra occhiata alla camera in fondo, impaziente di veder sparire il francesino per poter attraversare il corridoio in pace e poter raggiungere la donna con cui passare quella notte.

 

Ianko Dubois se ne stava ritto davanti alla porta, una mano appoggiata al muro, l’altra accarezzava la vita della donna.

Lei stava ferma, sorridendogli.

Non amava i francesi, ma doveva dire che quello era davvero affascinante.

Fece un passo indietro, sotto lo sguardi divertito di lui.

Non sapeva cosa fare.

Da una parte era tentata, voleva lasciarsi andare, non aveva mai avuto un uomo in vita sua.

Ma dall’altra…

Le sorelle erano entrambe pure, aveva loro insegnato che si doveva giungere vergini al matrimonio.

Ora non poteva essere proprio lei a tradire quella legge non scritta.

Il sorriso affascinante del francese la colse nuovamente impreparata.

Senza attendere oltre lui spostò la mano dal muro ed iniziò ad accarezzarle il viso.

Dopo pochi secondi le loro labbra si incontrarono, e la padrona di casa sentì che le sue difese erano crollate come ghiaccio al sole.

Senza nemmeno una parola il francese entrò, chiudendo la porta alle sue spalle, e la fece stendere sul grande letto.

Iniziò subito a spogliarla con maestria, tipica di chi ha già avuto esperienze simili.

Lei lo lasciò fare, completamente paralizzata.

Era la sua prima volta e non sapeva proprio cosa fare, quindi decise di lasciare che fosse lui a guidarla.

 

Vegeta Prince sorrise. Il francese era entrato, quindi ora lui aveva via libera.

Attraversò il corridoio con prudenza, cercando di non farsi sentire.

Senza bussare abbassò lentamente la maniglia della porta davanti alla sua, e sentì che non vi era nessun ostacolo, nessuna chiave.

Entrò con passo spedito.

L’interno della camera era molto buio, ma gli occhi dell’investigatore erano abituati, aveva intrapreso moltissimi inseguimenti nella notte, ormai aveva la vista di un gatto.

Scorse subito la ragazza dai capelli blu.

Era nel letto, avvolta nelle lenzuola, ma scalciando si era liberata delle coperte.

L’inglese sorrise, guardandola.

Era così anche da piccola, a letto non riusciva a restare ferma, era sempre irrequieta. Lo sapeva perché a volte gli era capitato, da piccolo, di fermarsi a dormire con le sue amichette. Conosceva perfettamente il modo in cui dormivano.

Per questo era perfettamente sicuro che la sorella minore non stesse dormendo, qualche camera più in là, si addormentava sempre molto tardi, questo perché era sempre spaventata da qualsiasi rumore, anche se non lo ammetteva mai, ed, anzi, ogni anno che cresceva faceva sempre di più la spavalda.

Proprio perché era sicuro che la Piccolina non stesse dormendo cercava di fare il meno rumore possibile, anche se sicuramente il Conte era andato a trovarla.

Un ghignò gli attraversò il volto.

Quella notte, a quanto pareva, si sarebbero divertiti tutti.

 

Qualche camera più in là, il Conte era sdraiato sul letto della sua donna, intendo ad osservarla.

Era andato lì pochi minuti dopo che tutti si erano coricati.

Ora che l’aveva ritrovata non riusciva a starle lontano, doveva averla vicino a sé, tra le sue braccia.

Non riusciva a tranquillizzarsi, fino al giorno del matrimonio avrebbe sempre avuto paura che qualcuno potesse portargliela via.

C18 girava irrequieta per la camera, senza freno.

Voleva passare quella notte con il suo amore, lo voleva più di ogni altra cosa al mondo.

Aveva bisogno di sentire che era lì, vicino a lei, che nessuno gli avrebbe più separati.

Ma sua sorella era nella camera affianco, e se avesse sentito?

Bulma era ancora convinta che lei fosse pura, e che sarebbe rimasta tale fino al matrimonio, e si sarebbe arrabbiata se avesse scoperto che non era più vergine, forse l’avrebbe addirittura buttata fuori di casa.

Continuava a girare come un’anime in pena, con la testa che le pulsava ed il cuore che batteva all’impazzata.

Crilin si sedette sul bordo del letto, non appena la ragazza passò vicino a lui la fermò, circondandola da dietro con le sue robuste braccia.

La face cadere su di lui ed iniziò a soffiarle dolcemente aria calda in un orecchio, facendola ridere per il solletico.

Prese a baciarla, prima dolcemente, poi con sempre più passione, per trasmetterle il suo amore.

A quel punto tutte le preoccupazioni della più giovane erano scomparse.

Quella notte l’avrebbe passata col suo amore, e se Bulma avesse sentito…bè, avrebbe dovuto accettare la situazione.

Era stufa di doverle rendere conto della sua vita, a lei non importava arrivare pura al matrimonio.

Aveva trovato l’uomo giusto ed era convinta che fosse giusto concedersi a lui anche prima del matrimonio.

Lui l’amava e lei amava lui.

Contava solo questo.

Si sdraiò e lasciò che il Conte iniziasse a spogliarla, per poi scivolare in magiche ore d’amore.

 

Intanto Prince si era avvicinato al letto della ragazza e aveva iniziato a scrollarle leggermente la spalla, per svegliarla.

Due occhi color del mare si aprirono su di lui.

“…Vegeta…” mugugnò la ragazza nel sonno, gli occhi mezzi chiusi, la voce impastata.

Lui non attese oltre e si chinò su di lei, catturandole le labbra in un bacio passionale.

A quel punto lei era completamente sveglia.

Circondò il collo dell’uomo con le braccia e lo tirò verso di sé.

Vegeta non si fece pregare ed iniziò a spogliarla.

Quella notte si sarebbe un po’ divertito con la sua cara amica d’infanzia.

Con le forti mani iniziò ad accarezzarla su tutto il corpo.

La pelle della ragazza era morbida e bianca, la sua dura e abbronzata.

Lei iniziò a baciarlo sul collo.

Era tanto tempo che lo desiderava.

Le era sempre piaciuto, fin da quando era piccola e non aveva mai smesso di pensare a lui, al suo corpo vigoroso.

Aveva passato gli anni migliori della sua vita a far l’amore con gli altri uomini, immaginando sempre di farlo con lui.

Ah, se solo Bulma l’avesse saputo…

Sicuramente l’avrebbe cacciata di casa, ma a lei non importava, in quel momento.

Le importava solo possedere l’uomo che desiderava, sentire le sue mani esperte sul suo corpo.

Ma voleva possederlo a modo suo.

Con le candide mani lo spostò leggermente, guidandolo finchè lui non si ritrovò sdraiato sul letto.

L’inglese la guardò divertito.

A quanto pareva la sua cara amica voleva avere il controllo della situazione.

Oh, per lui non era un problema lasciarglielo.

Voleva vedere di cosa fosse capace.

La prese con le robuste braccia muscolose e la sistemò sopra di lui, per poi scivolare in furenti minuti di divertimento.

Era stata una magnifica idea stabilirsi in quella casa.

 

 

 

 

 

  
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