Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Luxanne A Blackheart    16/07/2018    2 recensioni
"Amali con tutta te stessa e lasciati consumare, io l'ho fatto."
La Francia.
Patria dei più grandi filosofi e scrittori.
Parigi.
La città più bella del mondo, la più grande, la più popolata.
Amaryllis, scrittrice per diletto dalla personalità eccentrica e principessa di Danimarca per volere di Dio, figlia Di Zafiraa. Aveva lascitato la sua terra natia per recarsi in Francia per conoscere il suo futuro marito, Jean Paul de Conde.
Jean Paul, principe sesto in linea di successione al trono francese, musicista per vocazione dagli occhi azzurri e cuore di ghiaccio.
Albert de Camus, amico di infanzia del principe, nasconde un segreto scomodo.
Tre anime affini si incontreranno nella bella e sporca Parigi in quest'ultimo capitolo della saga di "Neve e Fuoco".
Nelle vene di Amaryllis scorre sangue di fuoco, passione e neve.
Il vaso di pandora verrà finalmente scoperchiato e tutti i segreti di generazioni passate con esso. L'eco di Costantinopoli risiede nei loro cuori così come nelle loro azioni.
Siete pronti a vestirvi come le belle dame e i gentiluomini francesi per immergervi in questa tragica e meravigliosa ultima avventura e farvi consumare da Amaryllis, Jean Paul e Albert?
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO
 
 
Danimarca, Palazzo reale, 1594.
 
 
—Amaryllis! Principessa! Tornate indietro, non correte così! Non si addice ad una signorina del vostro calibro! — La sedicenne correva per i corridoi sfarzosi del palazzo reale danese per scappare ad una ulteriore noiosissima lezione di bon-ton su quale forchetta si usa per mangiare questo e quale inchino si debba fare davanti a questo marchese o quel conte. 
 
La sua lunghissima chioma rosso fuoco oscillava da una parte all’altra, mentre cercava di evitare i vari servitori che al suo passaggio si inchinavano e si attaccavano alle pareti, cercando di rendersi invisibili. La principessa Amaryllis rideva, rubando dai loro vassoi qualche chicco d’uva; saltava sui tavoli, si arrampicava sulle pareti come una scimmia e rideva in modo sguaiato.
 
—Vi prego! Fermatevi o vostro padre si infurierà con me! —
 
Amaryllis si voltò, rallentando leggermente. Due occhi azzurri scintillanti come zaffiri, guance macchiate di rosso per la corsa e sorriso furbo ad addolcirle i lineamenti. Era un uragano di felicità e potenza. —Suvvia balia, non fate la guastafeste! Sono così felice! È estate, gli uccelli cantano e fa’ caldo! Bisogna festeggiare per questa bella giornata! —
 
—Amaryllis, si può sapere che cosa sta accadendo qui? La balia potrebbe avere un collasso da un momento all’altro. — La principessa di Danimarca sussultò, trovandosi la madre, la regina Zafiraa alle sue spalle. Era una donna di una bellezza e ingegno raro e con il passare del tempo queste sue qualità non sfiorivano, anzi la valorizzavano. Aveva due occhi grandi ed espressivi, ormai circondati da rughe, belle labbra rosee e capelli lunghissimi che amava acconciare ogni giorno diversamente, ma di un colore mai visto: bianchi. Sulla testa brillava un bel diadema a testimoniare il suo sangue reale. Indossava un vestito nero che le stava perfettamente.
 
Della ragazza sciatta e un po’ volgare non era rimasto quasi nulla. Aveva dimenticato quella vita e si era immedesimata completamente nella parte di una giusta e benvoluta regina, di un popolo che l’aveva amata, nonostante le sue origini.
 
—Sua Altezza, la principessa è cocciuta e non vuole prendere parte alle lezioni quest’oggi. Non so più come comportarmi con ella, datemi una mano! —
 
—Non preoccupatevi, balia cara. Amaryllis vi ha fatto penare abbastanza, ci penso io. —
 
Zafiraa rifilò alla figlia uno dei soliti sguardi severi, ma non riuscì a trattenere un sorriso. Erano proprio simili e nessuno avrebbe potuto mettere in dubbio che fosse sua figlia, nonostante i capelli rossi.
 
Era stata dura da spiegare il motivo di quel colore a suo marito Jens, che non conosceva per filo e per segno tutta la storia. Poul, il suo primo figlio, per via dei capelli scuri e gli occhi chiari e la pelle pallida, poteva anche somigliare a suo marito, benché non fosse suo figlio biologico… Ma Amaryllis era come ricevere un pugno nello stomaco. I suoi capelli, così maledettamente simili alla donna che l’aveva messa al mondo e che aveva portato solo sofferenza nelle loro vite: Roxelana, Hürrem o come si faceva chiamare se la sarebbero sempre portata dietro; lei e le sue maledette azioni. Il suo sangue scorreva nelle sue vene e in quelle di sua figlia, che più cresceva e più le somigliava.
 
Zafiraa era circondata dai fantasmi, poiché Poul le ricordava terribilmente Mustafà e Amaryllis le ricordava Hürrem. Dimenticare l’uomo che aveva amato più della sua stessa vita e che le era stata portato via prematuramente quando aspettava Poul, non era facile se il tuo stesso figlio te lo ricorda ogni giorno; così come non era possibile dimenticare una madre che l’aveva rinnegata, odiata e cercato di renderla infelice, quando tua figlia la ricorda in ogni atteggiamento, nel carattere e nell’aspetto.
 
—Ci sono delle cose di cui ti devo parlare, figlia mia. — Zafiraa prese per mano la figlia, guidandola lungo gli ampi corridoi. Uscirono nei giardini e sedettero una di fronte all’altra. —Tuo padre ha deciso e anche io penso sia una buona idea… —
 
—Che cosa, madre? —
 
—Tra due anni, al compimento della maggiore età e al termine dei tuoi studi, ti recherai in Francia per incontrare il tuo futuro marito, Jean Paul, sesto in linea di successione. — Zafiraa accarezzò i capelli lunghi e setosi della figlia, cercando di soppesare bene ogni singola parola.
 
Non era giusto, la regina lo sapeva; alla sua età ella stessa si sarebbe ribellata ad una simile decisione. Ma nel sangue di Zafiraa non scorreva quello reale, era la figlia di due pirati che non avevano una patria, se non il mare.
 
Amaryllis era nata fortunata e sfortunata al tempo stesso; fortunata poiché viveva in un lussuoso castello, era amata dal popolo, aveva un padre che stravedeva per lei e un fratello che si sarebbe fatto impiccare per vederla sempre ridere, ma era anche sfortunata perché nata donna, era una principessa che aveva doveri verso la sua nazione e verso il suo popolo e con il suo matrimonio avrebbe potuto costruire una forte alleanza con un paese florido e potente come la Francia. La guerra di Livonia era finita ormai da un pezzo, ma la paura di un nuovo conflitto era sempre in agguato.
 
—Come? Non state dicendo seriamente! — Gli occhioni di Amaryllis si riempirono di lacrime, il suo luminoso sorriso scomparve dal viso e i pugni si serrarono, intrappolando il vestito sottile in una presa mortale.
 
—Lo so, sono cosciente del fatto che non sia una notizia facile da accettare, soprattutto alla tua età. Sogni il vero amore, credi di essere invincibile e che il mondo debba essere tuo. E io ti auguro tutto il bene del mondo, luce dei miei occhi, ma hai un paese da mandare avanti, dei doveri che una semplice contadina non potrebbe capire. Sei nata con la corona in testa, nel tuo sangue scorre quello di tuo padre, un reale, un re e tu sei una principessa. — La regina Zafiraa la guardò con il cuore che le si spezzava. Alla sua età avrebbe preso la sua fidata spada e avrebbe cominciato a tirare fendenti a destra e manca, presa dalla rabbia, contro Mustafà.
 
Come passa il tempo e come cambiano le persone!
 
—Ma è ingiusto! Perché io dovrei sposare un uomo che non conosco?! Tu e papà siete innamorati, vi siete sposati per amore e avete fatto dei figli, me e Poul, per un sentimento che vi legava, oltre che dare una discendenza al paese. — Amaryllis piangeva, i capelli rossi bruciavano come la sua rabbia.
 
—Oh, povero amore mio. Non potresti essere più lontana dalla verità. Io e tuo padre non ci siamo sposati per amore, quello è venuto dopo, con il tempo. Dopo la nascita di tuo fratello Poul. — Amaryllis sollevò la testa di scatto, osservandola. Le lacrime continuavano a scendere sul suo viso innocente. — Ti racconterò una storia, figlia mia, una parte della mia vita che non ho mai raccontato a nessuno, oltre che a tuo padre. Ti racconterò ciò che ero alla tua età, come vivevo. Ti racconterò del mio primo e vero amore, un principe di nome Mustafà, dai capelli e gli occhi scuri come la notte, ma con un cuore capace di assorbirmi completamente. Ti racconterò di uomini e donne che hanno rinunciato a tutto per la loro posizione. Ti racconterò di tuo nonno e tua nonna, Ibrahim e Roxelana, differenti come neve e fuoco, di come sia iniziato tutto e ti racconterò di tuo zio Ibrahim e tua zia Fatma, gli unici che hanno avuto il coraggio di farcela e che Dio li aiuti… Ti racconterò questa storia che ti serva da lezione per il futuro e che tu non faccia gli stessi errori di tutti noi, sangue maledetto, perché tu sarai quella a riscattarci. —
 
 
Era ormai calata la sera e Amaryllis si era calmata, anche grazie alle parole del padre e di suo fratello. Zafiraa si sentiva male, era come se avesse sbagliato ad acconsentire a quel matrimonio combinato, ma non aveva altre scelte, non sapeva come altro poter agire.
Tutta l’eredità sarebbe finita nelle mani di Poul, poiché figlio maggiore ed erede maschio; a lei non sarebbe rimasto nulla, se non vedere il fratello realizzato.
 
Jean Paul era un principe, era ricco e viveva in uno dei paesi migliori del mondo. Amaryllis si sarebbe divertita, avrebbe vissuto una vita felice.
 
E l’amore? Nel suo sangue scorreva quello di Roxelana e di Zafiraa la pirata, non era destinata ad averlo. Le donne della sua famiglia non era destinate all’amore.
 
Sospirò, osservando il cielo stellato.
 
—Oh, amore mio, dove sei? — Parlò in turco.
 
Una lacrima le scivolò sul viso e lei si affrettò ad asciugarla. Erano passati così tanti anni dalla morte di Mustafà che era ormai impossibile contarli su due mani, ma del senso di vuoto e delle lacrime durante l’anniversario della sua scomparsa non se ne sarebbe mai liberata. E così come le mancava l’amore della sua vita, le mancavano tutti gli altri: Ibrahim, Drake, Fiammetta, Mehmed e suo fratello. Morti causate dalle manie di protagonismo di sua madre e del sultano.
 
Il senso di rabbia era sempre là, non sarebbe mai scomparso. Mai.
 
—Mustafà, veglia su mia figlia, come stai facendo su nostro figlio. Hanno bisogno di un’anima buona, soprattutto Amaryllis che somiglia ogni giorno che passa a sua nonna. —
 
 
SPAZIO AUTRICE!
BENVENUTI IN QUESTA NUOVA AVVENTURA, SIGNORE E SIGNORI!
HO DECISO DI PUBBLICARE IL PROLOGO PRIMA DEL PREVISTO, CONSIDERATO CHE LO AVEVO GIA’ SCRITTO DA UN PEZZO. HO VOLUTO DARE UN ULTIMO SPAZIO A ZAFIRAA, RICORDARE PER UN’ULTIMA VOLTA (FORSE) TUTTI I CADUTI IN GUERRA AI QUALI CI SIAMO AFFEZIONATI NEL CORSO DEL SECOLO.
AMARYLLIS È MOLTO SIMILE A ROXELANA/HURREM DA CIO’ CHE POSSIAMO NOTARE. E ZAFIRAA NON È PIU’ QUELLA PIRATA RIBELLE, CHE PRENDE A PUGNI QUALSIASI COSA RESPIRI, ELLA È MATURATA, COM’E’ GIUSTO CHE SIA, AVENDO UNA FAMIGLIA E UNA NAZIONE DA MANDARE AVANTI. SI PREOCCUPA PER IL DESTINO DELLA FIGLIA E PER LA SUA FELICITA’, MA AL TEMPO STESSO NON RIESCE A SOTTERRARE TUTTI GLI SCHELETRI DEL PASSATO.
AMARYLLIS È ANCORA UNA BAMBINA, PROTETTA TRA LE MURA DEL SUO CASTELLO E DELL’AMORE PROTETTIVO DELLA SUA FAMIGLIA, DEI SERVITORI E DELLA BALIA. MA ATTENZIONE! NON SARA’ SEMPRE COSI.
NEL PROSSIMA CAPITOLO AVREMO UN SALTO TEMPORALE DI DUE ANNI, OVVERO QUANDO LA PRINCIPESSA AVRA’ 18 ANNI E SI RECHERA’ IN FRANCIA PER CONOSCERE JEAN PAUL, SUO FUTURO MARITO (SI SPERA) E TUTTI GLI ALTRI PERSONAGGI NUOVI.
SE VOLETE SEGUIRMI, ANZI VI CONSIGLIO DI FARLO, MI TROVARE SU INSTAGRAM: Luxanne_A_Blackheart
BENE, GRAZIE PER AVER LETTO E ALLA PROSSIMA!!
 
P.S. Come ben sapete ho intenzione di revisionare tutta la saga ‘Neve e Fuoco’; la prima cosa da cui partirò saranno proprio le date, poiché non mi ci ritrovo per nulla e ho combinato dei casini per far quadrare i conti più o meno! Quindi non fateci caso, sono date provvisorie che nella revisione cambieranno sicuramente!  
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Luxanne A Blackheart