EPILOGO
- DOVE FINISCE L'ABISSO
Chappu aprì gli occhi e si ritrovò in
aria, volando su un prato fiorito che sembrava dipinto con l'acquerello. Superò
una cascata, vide una foresta, e continuò la planata
circondato dai lunioli. Lenne
teneva ancora la sua mano, e lui si perse negli occhi di lei,
che gli sorridevano felici e spensierati, come li aveva visti solo sulla
spiaggia di Besaid. Quando entrambi distolsero lo sguardo, si ritrovarono seduti sulla sabbia,
là dove si erano visti l'ultima volta, a Zanarkand.
Intorno a loro, però, non c'erano rovine, ma solo altissime torri, strade
larghe e affollate di persone. Da lontano giungeva l'urlo dello stadio, lo
scrosciare dell'acqua, i colpi dei giocatori di blitzball.
La notte volgeva all'alba, e loro guardarono verso il mare. Poi si accorsero di
non essere soli: accanto a loro c'erano i loro
genitori, e tutti i loro amici, che sorridevano. I due ragazzi si distesero sul
soffice materasso di granelli e si baciarono, abbracciandosi e accarezzandosi
dolcemente.
Yuna e Tidus
si guardarono negli occhi.
"Ti avevo promesso che
avresti visto l'albe della mia città, quella notte a Macalania" disse lui "Te lo ricordi?"
Lei assentì, e poi incrociò
le labbra con le sue. Sopra di loro le luci della città si spensero, le stelle
sparirono e l'orizzonte s'infiammò, come se bruciasse.