GIORNO DI (A)NORMALE AMMINISTRAZIONE
Lo avrebbe ucciso. Ah,se lo avrebbe ucciso. E lo avrebbe fatto davanti a tutto il distretto di polizia di Ohau. Sempre se non era già morto,perchè vista la sua incredibile capacità di mettersi nei guai,non si poteva mai sapere.
Era questo che pensava Danny,mentre sfrecciava per le strade dell'isola con la sua Camaro nera. Il giubbotto antiproiettile che aveva addosso,era squarciato in diversi punti a causa di proiettili vari. Doveva essere una missione tranquilla. Non troppo difficile,visto che avevano ormai catturato il colpevole di quei multipli omicidi. Ma chi poteva aspettarsi che fossero una banda a conduzione familiare? Dopo aver interrogato colui che era al comando,tutto era saltato per aria. Letteralmente!
1 ora prima:
Un
esplosione aveva aperto una breccia alla centrale,e una dozzina di
persone armate avevano fatto irruzione. Inutile dire che Steve si era
buttato a capofitto nella mischia,intimando a Danny di proteggere
quel tizio seduto sulla sedia.
“Ma
di che cavolo parli?”
“Danny,se
qualcuno ha fatto esplodere un ordigno alla centrale,sicuramente è
qui per lui.”
Indicò il nemico seduto comodamente che se la rideva
allegramente. Danny scosse la testa esasperato.
“E
secondo te è il caso di andare da solo. Oh,si fa pure. Io mi
limiterò a stare qui e raccogliere i tuoi pezzettini con un
rastrello...”
Steve aggrottò la fronte.
“Danny,qualcuno
deve restare qui a tenere d'occhio Zambien.”
“E'
protetto da mura in cemento armato rinforzato! E il sistema di
sicurezza si riavvia ogni volta che la porta si chiude. C'è sempre
un codice diverso per entrare,ricordi? Lo ha messo Jerry.”
Poi ci fu un'altra esplosione ed entrambi si ritrovarono
sbattuti contro il muro della cella.
Quando si ripresero dallo stordimento,Steve disse a
Danny di cercare Chin e gli altri. Poi scomparve oltre il fumo che si
era alzato. Il prigioniero non era più sulla sua sedia,e ovviamente
non era stato così gentile da restare nella sua cella.
Danny si era rialzato a fatica. Sulla
fronte un taglio che perdeva sangue e gli sporcava il lato destro
della faccia. Era corso fuori,per andare dietro a Steve,ma era di
nuovo caduto a terra quando uno di quei terroristi gli aveva sparato
con una doppietta. Il giubbotto aveva attutito il colpo altrimenti
letale,ma non lo avrebbe salvato una seconda volta. Quando il nemico
si avvicinò a lui,posando la canna della sua arma sulla sua
fronte,aveva pensato che fosse finita. Ma non aveva calcolato che nel
seminterrato non ci fosse solo lui. Un colpo di pistola fendette
l'aria,e il nemico crollò a terra con un buco nella spalla. Dal fumo
sbucò la figura immensa e spaventata di Jerry. Era forse la seconda
volta che sparava a qualcuno. Ripresosi
dallo shock iniziale,si avvicinò al Detective e lo aiutò a
rialzarsi.
“Jerry...”
“Sta
bene,Detective?”
Danny lo guardò storto.
“Tralasciando
il fatto che sono stato sballottato da una bomba,e un tizio mi ha
sparato,direi che sto una favola...Hai visto Steve?”
“No.
Ho sentito l'esplosione e lo sparo e sono corso qui.”
Altri spari li avevano interrotti. Danny gli lanciò le
manette.
“Mettigliele
e spostatevi in un luogo sicuro.”
“Ricevuto.”
Era salito al piano superiore con in mano la sua amata
pistola. Molti poliziotti erano a terra;altri si stavano occupando di
soccorrere i feriti. Duke era vicino alla porta d'ingresso della
centrale e stava dando disposizioni ad alcuni poliziotti. Si era
avvicinato cercando informazioni,ma la faccia che il collega aveva
fatto,parlava da se.
“Hanno
preso il Comandate McGarrett.”
Poi aveva indicato a terra,nel punto preciso in cui una
grossa macchia di sangue sporcava il pavimento.
Non poteva farsi prendere dal panico,ma purtroppo lui e
quell'emozione erano ormai coinquilini. Con una mano tra i capelli
uscì dalla centrale e si guardò intorno. Come lo avrebbe ritrovato?
Poi un dettaglio gli catturò lo sguardo. La moto di Chin non era più
parcheggiata all'esterno,così come la macchina di Lou.
Era montato sulla sua Camaro nera con il cellulare in
mano e l'ansia pura nelle vene.
Adesso:
“Parlami
Lou.”
“Sono dietro alla
macchina di Zambien. Stanno andando verso Perl City,sulla Kamehameha
Highway.”
“Daccordo,non
li perdere.”
“Col cavolo!”
Riattaccò e svoltò bruscamente. Le ruote stridevano
mentre la potente macchina sfrecciava sulle strade Hawaiiane.
“Giuro
Steve che quando tutto sarà finito ti uccido io!”
Arrivato nei pressi di Perl City,dovette per forza
fermare la macchina. Il veicolo di Lou era fermo davanti a
lui,coperto di buchi. Il suo collega accucciato al lato che gli
indicava il tetto del palazzo difronte.
“Kono
è appostata. Chin sta arrivando. Stai bene?”
Danny si avvicinò lentamente accucciandosi vicino a
lui. Grover aveva notato i fori di proiettile e la ferita sulla
fronte,ma Danny evitò il discorso.
“Steve?
L'hai visto?”
“Quel
figlio di puttana ha la pellaccia dura almeno quanto la sua testa.
Quando lo hanno tirato fuori ha dato di matto ed è riuscito a ferire
una delle guardie del corpo di Zambien.”
Danny si mise una mano sul fianco. Poteva sentire le sue
costole scricchiolare.
“Quell'idiota...Dobbiamo
organizzarci. Contatta Duke e fa arrivare la Swat. Dobbiamo stabilire
un perimetro di sicurezza. Copriamo tutte le uscite.”
“E
tu che pensi di fare?”
Danny si alzò guardandosi intorno.
“Io
vado a recuperare Steve prima che si faccia ammazzare.”
Detto questo si era lanciato nel palazzo. Guardandosi
sempre intorno con circospezione avanzò nella hall. Due nemici
sbucarono dagli ascensori laterali cominciando a sparargli,ma con la
prontezza di riflessi,il Detective li mise al tappeto con facilità.
Avvertì un altro sparo.
Prese le scale cominciando a correre. La trasmittente si
accese e Danny sentì la voce preoccupata di Kono.
“Danny,sono al
terzo piano! Devi sbrigarti.”
“Steve?”
“Gli hanno
sparato.”
“Si
questo lo so...”
“No,non capisci.
Gli hanno sparato ancora!”
“Dannazione
Steve!”
pensò Danny.
“Danny,mi senti?”
“Chin!”
“Sono entrato dal
lato sud. Ho raggiunto il secondo piano.”
“Ottimo,io
sto entrando ora al terzo.”
Danny aprì la porta,uscendo con la pistola dritta
davanti a se. Le luci traballavano e gli ascensori continuavano a
fare il classico ping ininterrotto di quando le porte non riescono a
chiudersi. Svoltò e capì il motivo.
Due corpi accatastati bloccavano la chiusura delle
porte. Li superò e si avviò lungo il corridoio. Due uomini armati
gli davano le spalle,pattugliando le scale da cui teoricamente
sarebbe dovuto arrivare Chin.
“Five-O,non
muov...”
Non finì di parlare che i due si voltarono sparandogli
addosso. Si riparò dietro un mobile da arredamento aspettando il
momento giusto. Quando i due si fermarono a ricaricare,Danny uscì
fuori e ne colpì uno al petto con due colpi. L'altro nemico però
rispose al fuoco,ferendo Danny ad una spalla,prima di cadere a terra
inerte,colpito da Chin. Si scambiarono un rapido cenno e ripresero a
camminare.
Arrivati davanti ad una sala enorme,avvertirono la voce
di Zambien. La parlata inequivocabile con un accento russo
marcato,echeggiava tra le mura. Danny si avvicinò di più alle
porte,ma si bloccò quando sentì il grido di Steve.
Si sporse appena dallo stipite per vedere meglio. Steve
era a terra. Due fori di proiettile,uno sulla spalla,l'altro sulla
coscia. Zambien dritto davanti a lui con un piede a schiacciare la
gamba ferita.
“Comandante
McGarrett. Davvero pensava di potersi mettere contro la mia
famiglia?”
“N-non
la farai franca. Sappiamo tutto dei tuoi traffici...qui ad Oahu. E ti
abbiamo ricollegato agli omicidi del porto...Anche se mi
uccidi,finirai in prigione a vita!”
Zambien alzò la pistola puntandola alla fronte di
Steve.
“Non
credo proprio.”
A quel punto Danny mandò all'aria tutta la sua
esperienza di detective e si lanciò nella stanza seguito da Chin.
Sparò il primo colpo ferendo una delle guardie di Zambien,per poi
ripararsi dietro una colonna. Chin,con la sua doppietta,sparò
diversi colpi,abbattendo altri due nemici.
“Zambien,deponi
le armi!E' finita!”
Gridò Danny.
“Non
mi sembra affatto,Detective Williams.”
Alzò Steve e lo tenne davanti a se come protezione.
Danny e Chin uscirono dai loro nascondigli puntando le armi contro il
nemico. Erano in una situazione di stallo. Non potevano sparare senza
ferire anche Steve.
“D-Danny...sparagli!”
Intimò Steve stanco e debilitato per la grossa perdita
di sangue.
“Si,mi
spari pure Detective. E io pianterò un proiettile nella fronte del
tuo Comandante.”
Chin richiamò lo sguardo di Danny,facendogli notare la
vetrata. Dovevano solo farlo avanzare di qualche metro e Kono lo
avrebbe messo al tappeto.
Danny deglutì a fatica. Gocce di sudore scesero dalla
fronte,inducendo la ferita a pizzicare con il liquido salino. Abbassò
l'arma gettandola al suolo.
“Ottima
scelta Detective.”
“C-che
stai facendo?”
Steve sbiancò seguendo le mani di Danny
intente a slacciare anche il giubbotto antiproiettile.
Chin seguì le sue mosse e abbassò anche lui
la sua arma.
“Daccordo,non
sono armato,vedi? Ora lascia andare Steve.”
Zambien rise sorpreso della stupidità di quell'uomo.
“E
tu pensi davvero che io sia così magnanimo? Non mi conosci
abbastanza.”
Spostò la sua pistola dalla fronte di Steve a quella di
Danny,che alzò le mani in segno di resa.
“Senti,è
finita,okay? Anche se ci uccidi,il palazzo è circondato. L'unico
modo che hai per uscirne è arrenderti.”
Steve non capiva che diavolo avesse in mente. Comunque
stava sbagliando,perchè una via d'uscita l'aveva. Alle loro spalle
infatti c'erano delle scale che portavano alla terrazza. E un
elicottero stava arrivando a prenderlo. Doveva avvisarli in qualche
modo,ma se avesse parlato,Danny e Chin sarebbero morti. Per di più
cominciava a vedere appannato e si sentiva svenire.
Qualsiasi cosa Danny voleva fare,avrebbe fatto meglio a
sbrigarsi.
“Arrendermi?
Non ho mai avuto intenzione di arrendermi. Adesso io e Steve,qui...”
Disse strattonandolo malamente e facendolo sibilare dal
dolore.
“...ce
ne andremo,e forse un giorno,ve lo riconsegnerò.”
“Come
hai fatto con le altre vittime? In un bel container?”
Disse Chin avanzando verso di lui e costringendolo ad
indietreggiare.
“Ah
ah ah! Non avvicinarti.”
Puntò nuovamente la pistola alla fronte di Steve,che
guardò Chin quasi supplicandolo di fare qualcosa. Poi abbassò lo
sguardo al pavimento e chiuse gli occhi prima di svenire. Con il suo
peso sbilanciò Zambien,che preso di sorpresa lo lasciò andare
imprecando a denti stretti. Indietreggiando si portò davanti alla
vetrata e Kono ne approfittò per sparargli. Lo colpì alla spalla
destra,ma non riuscì a metterlo al tappeto. Lui si spostò di lato
puntando la pistola su Steve. Ma Danny e Chin si piegarono
rapidamente afferrando le armi e insieme spararono al nemico. Questo
cadde privo di vita al suolo a pochi centimetri da Steve.
“Steve!”
Mentre Danny soccorreva il compagno,Chin disarmò quello
che ormai era il cadavere di Zambien.
“Tenente
Chin O Kelly,abbiamo bisogno dei paramedici. Terzo piano,subito!”
“Steve
dannazione svegliati!”
Danny non riusciva a vedere altro che sangue,e non si
accorse di Chin che stava avviandosi alla porta.
“I
paramedici stanno arrivando,sono nella hall. Vado a fargli strada.”
Steve stava lentamente riaprendo gli occhi e la prima
cosa che vide furono gli occhi rossi del suo partner. Gli fece un
sorrisetto beffardo che infastidì Danny.
“Che
cavolo hai da ridere?”
“D-dici
sempre...che sono io quello sconsiderato. Ma...oggi,hai fatto quello
che avrei fatto io...”
Danny alzò le sopracciglia inarcando la bocca scettico.
“Dici?
Perchè io penso che tu avresti preso il fucile di Chin e lo avresti
usato come mazza per lanciare una granata. E io sarei morto. Questo
perché sei un cavernicolo...”
Steve rise,ma subito il suo volto tornò sofferente.
Danny si sfilò la cintura dei pantaloni e la avvolse alla coscia del
partner,un po' più su della ferita. Steve si lamentò quando il
compagno la strinse,suscitando ancora più preoccupazione nell'amico.
Danny gli mise una mano sulla spalla buona,mentre con
l'altra tamponava la ferita che aveva sulla destra.
Pochi secondi bastarono a Steve per svenire nuovamente.
3 ore ed un intervento dopo:
“Ti
sei fatto sparare due volte. Avevi nostalgia dell'ospedale?”
Steve strinse i denti cercando di muoversi il meno
possibile.
“Mi
mancano due punti sulla tessera socio,poi avrò un'operazione
gratis.”
Danny sorrise scuotendo la testa.
“Tanto
per la cronaca,mi devi un giubbotto nuovo. E metterò le spese di
riparazione della mia macchina sul tuo conto.”
“Aspetta,ora
è colpa mia?”
“Beh,se
mi avessi aspettato non ti avrebbero sparato. Ci sono strisce di
sangue sulla fiancata,immagino che dopo averti sparato tu ti sia
nascosto fuori. Ergo,mi devi le riparazioni.”
“Come
se lo avessi fatto apposta. Mi sono preso un proiettile e tu pensi
alla tua macchina?”
Steve era sdraiato nel letto d'ospedale. Aveva subito un
doppio intervento,perchè entrambe le pallottole erano rimaste nella
coscia e nella spalla. Danny si era fatto medicare velocemente,e come
pensava,aveva una costola rotta. Ma ormai ci aveva fatto il callo. A
stare con Steve era impossibile uscirne sani. Sedeva su una poltrona
comoda nella stessa stanza di Steve,bisticciando con lui come al suo
solito e facendo ridere divertite tutte le persone lì dentro.
Quando poi,salutato il ferito,tutti se ne andarono,Danny
e Steve rimasero soli.
“Mi
dispiace per la macchina...”
La buttò lì Steve,sapendo perfettamente che l'amico
non ce l'aveva con lui.
“Fa
niente. L'importante è che stai bene.”
Disse Danny guadagnandosi un'occhiata sorpresa
dall'amico. Così continuò.
“L'ultima
volta che ti hanno sparato ho dovuto trascinarti fuori da un aereo
distrutto. Che per altro ho fatto atterrare io...”
Steve abbassò lo sguardo.
“...mai
avuto tanta paura. E lì eravamo sotto copertura,quindi il giubbotto
antiproiettile non potevamo metterlo. Però Steve...questa volta
avevamo ricevuto minacce. Sapevamo che stavano venendo a riprendere
Zambien. Se mi avessi dato ascolto...”
Danny si morse il labbro puntando gli occhi in quelli di
Steve,che sembrava sul punto di volersi scusare. Ma poi si alzò
dalla poltrona,tenendosi il fianco e gemendo appena quando avvertì
le costole fare quel rumore agghiacciante,e si avvicinò a Steve.
Posò la mano sul materasso. Guardò solo per un breve momento la
fede dorata che sembrava essersi illuminata vicino a Steve.
“Danny...”
“So
che il giorno che mi darai ascolto probabilmente scoppierà
l'apocalisse,o magari prenderai fuoco spontaneamente...”
Steve sorrise e sfiorò la mano di Danny. Accarezzò
lentamente con un pollice l'anello che Danny portava,e alla fine
riuscì ad incrociare le loro dita.
“Lo
so che ti preoccupi sempre per me. Ma sto bene. Lo dici sempre anche
tu che io sono fatto per questo genere di cose.”
Danny sbuffò.
“Se
lo dico non è perchè voglio che tu dia dimostrazioni. Insomma,so
che ti piace pavoneggiarti da grande capo Seal,ma io qui ci sto
malissimo.”
Steve si ammutolì prendendo a guardare il lenzuolo che
lo ricopriva fino ai fianchi. Danny aveva ragione,ma lui non lo
faceva apposta.
“Io
lo faccio perchè così non devi farlo tu...”
Disse a fior di labbra.
“Che?”
Chiese Danny confuso.
“Se
sono io a rischiare la pelle,sono più tranquillo. Perchè se i
proiettili raggiungono me,allora tu starai bene.”
Danny spalancò gli occhi senza parole. Era forse la
prima volta che Steve gli diceva una cosa così sconsiderata,ma anche
dolce. A modo suo certo.
“Sei
un'idiota. Pensi sul serio che questa sia una cosa sensata? Non è
che perchè tu sei un militare allora puoi farti sparare addosso,e io
che sono un poliziotto allora no. Il bello di essere partner è che
ci dobbiamo coprire le spalle a vicenda. Non immolarci per l'altro.”
Steve non ne voleva sapere di guardarlo. Pensava che
Danny non avesse capito quello che gli stava dicendo,ma poi il biondo
fece qualcosa di inaspettatamente dolce. Si avvicinò a
lui,reprimendo il dolore al costato,gli prese il volto con la mano
libera voltandolo verso di lui.
“Pensi
che io non sarei in grado di prendermi una pallottola per te? Dio
Steve se sei tonto. Lo sai che sono un tipo molto ansioso,e da quando
lavoriamo insieme non ho fatto che peggiorare. Da due anni a questa
parte poi anche di più. Non posso perderti Steve,e neanche Grace.”
Detto questo avvicinò le labbra a Steve e lo baciò. Un
contatto semplice e dolce,a cui aveva pensato dal momento in cui era
esplosa la bomba alla centrale. Steve strinse di più la mano di
Danny,quasi come a voler essere sicuro che stesse succedendo davvero.
Quando Danny abbandonò le sue labbra,appoggiò la fronte sulla sua.
“Ti
amo,brutto idiota. Non c'è nulla che non farei per te. Ma la
macchina me la ripaghi comunque.”
Sorrise
specchiandosi negli occhi di Steve,che chiuse gli occhi sorridendo di
rimando.