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Autore: heliodor    26/07/2018    3 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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La decisione
 
"Non puoi farmi questo" gridò Bardhian. "Non puoi, non è giusto."
Vyncent, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo basso, scosse la testa. "Più protesti, più mi convinci che ho preso la decisione giusta."
"Dannazione, no" urlò lui agitando minaccioso il pugno. "Non puoi. Non sei tu che comandi."
"Io sono la tua guida" disse Vyncent calmo. "E ho la facoltà di scegliere."
"Non lasciarmi qui, ti prego. Portami con te."
Vyncent scosse la testa. "È fuori discussione. Punto."
"No" esclamò Bardhian. "Bryce che ne pensa?"
"È d'accordo con me. In ogni caso, anche se non lo fosse, non potrebbe avere alcuna voce in capitolo."
"Voglio parlare con lei."
"È troppo impegnata per stare dietro ai tuoi capricci."
Bardhian strinse i pugni. "Ripensaci, ti prego."
"Non tornerò sui miei passi."
"Agli inferi" disse Bardhian lasciando la sala con passo veloce.
Quasi andò a sbattere contro Djana ed Elvana che stavano sopraggiungendo proprio in quel momento.
"Bryce ti vuole parlare" disse Elvana. "Non l'ha presa bene, vero?"
"Per niente" disse Vyncent cupo.
"Perché non lo lasci venire?" chiese la strega. "È un mezzo idiota, ma è abile. È quasi al mio livello ormai. Quasi." Si affrettò ad aggiungere.
"Manca di esperienza" rispose. E ho fatto una promessa, aggiunse senza dirlo.
"E se andasse in giro a dire quello che vogliamo fare?" chiese Elvana preoccupata.
Vyncent ci aveva riflettuto a lungo e aveva deciso che di Bardhian poteva fidarsi. "So che non lo farà, ma è un rischio che Bryce ha accettato di correre." Perché le ho detto che sarei venuto solo se Bardhian restava, si disse ancora.
Elvana annuì. "Quindi è deciso. Saremo tu, io, Bryce, Bato, Djana. E l'amabile principe Ronnet."
"E un centinaio tra cavalieri e stregoni di scorta" aggiunse Vyncent.
"Io non vedo nessuna scorta" disse lei. "E mi chiedo come faremo a lasciare il castello senza dare nell'occhio con un simile spiegamento di forze."
"Ronnet ha pensato a tutto" disse Vyncent ricordando la discussione avuta con Bryce qualche ora prima. "Ce ne andremo da soli, per vie separate e ci riuniremo una volta usciti dalle mura. Lì ci attenderà Ronnet con la scorta."
"Ha tutta l'aria di una trappola."
"Siamo già suoi prigionieri, di fatto" disse Vyncent.
"Ma portandoci fuori dalle mura potrà eliminarci con comodo."
Vyncent ghignò. "Che ci provi a eliminare Bryce."
Elvana annuì. "È vero. Allora è per stasera?"
"Quando tutti saranno a letto, noi partiremo."
"Bene, andiamo a prepararci" disse Elvana a Djana.
La ragazza esitò.
"C'è qualcosa che vuoi chiedermi?" le disse Vyncent.
Djana arrossì. "Io non credo di essere pronta per questa missione."
"Che storia è questa?" la rimproverò Elvana. "Mi sembra che ne avessimo già parlato abbastanza."
"È che non mi sento pronta" disse la ragazza.
"Lo sei."
"Ma se nemmeno Bardhian che è il migliore di noi..." iniziò a dire Djana.
"Ascolta" disse Vyncent con tono paziente. "Essere abili non vuol dire essere pronti per affrontare una missione pericolosa come questa. Bardhian è forte e probabilmente lo diventerà ancora di più nelle prossime settimane, ma io so che non è pronto. È ancora il principe di Malinor che vuole giocare a fare l'eroe che salva il mondo, non lo stregone disposto a sacrificare la propria vita che dovrebbe essere."
"Pensi che lui non sia in grado di combattere?" chiese Djana.
"Al contrario, ho paura che si getti nella mischia con troppa foga, mettendo a rischio la propria vita per niente" disse Vyncent. "Tu e Bato siete più prudenti e riflettete prima di agire, Bardhian invece è ancora un istintivo. Coraggioso, avventato, quindi pericoloso per se stesso e per gli altri. È solo colpa mia se non sono riuscito ancora a correggere il suo carattere."
Elvana fece una scrollata di spalle. "Non te la prendere, è un'impresa quasi impossibile."
Vyncent la guardò con sospetto. "Sbaglio o mi hai fatto quasi un complimento?"
"In verità ti stavo solo compatendo" disse lei con aria sfrontata. "Vieni Djana, dobbiamo prepararci per la partenza."
Rimasto solo, Vyncent si aggirò per i corridoi silenziosi del castello fino a raggiungere la sua stanza.
Davanti alla porta trovò Bryce ad attenderlo.
"Come l'ha presa?" chiese lei con aria preoccupata.
"Non bene" rispose Vyncent. "Vuoi entrare?" disse aprendo la porta.
"Posso restare solo pochi minuti. Ho una riunione con Ronnet per decidere gli ultimi particolari del viaggio."
Vyncent capì che voleva parlarne con lui. Sedette sull'unica poltrona mentre Bryce si accomodò sul letto.
"Dimmi tutto" disse invitandola a parlare.
Bryce sospirò. "Ronnet ha inviato messaggeri verso tutti i regni confinanti con Malinor e Orfar, più un'altra mezza dozzina che potrebbero essere interessati."
"Sono messaggi sicuri?"
"Lui dice di sì."
"Non mi sembra un granché come garanzia."
"Dobbiamo fidarci, per il momento" disse Bryce. "Nella lettera che ha scritto invita tutti a riunire le forze contro Malag e incontrasi al confine tra i due regni fra tre giorni."
"E tu credi che verranno?"
"Credo di sì. Ho firmato anche io quella lettera."
"Ti sei presa un bel rischio" disse Vyncent preoccupato. "Se dovesse finire nelle mani sbagliate saresti nei guai."
"Lo saremmo tutti, anche Ronnet."
"Ma lui non è uno straniero" disse Vyncent.
"Che vuoi dire?"
"Non lo hai notato anche tu, Bryce? Ci trattano come inferiori solo perché veniamo dal grande continente. Ci ritengono dei selvaggi e non hanno alcuna fiducia in noi."
"Credi che non mi seguiranno?"
"Seguiranno la strega suprema. Seguiranno l'unica di fronte alla quale Malag è indietreggiato. E per il momento hanno bisogno di credere che esista qualcuno abbastanza forte da proteggerli dalla più grande minaccia da un secolo a questa parte."
"Ma?" disse Bryce invitandolo a proseguire.
"Ma non è abbastanza per renderti il capo di una coalizione."
"Mio padre lo è" disse lei.
"Tuo padre è il re" rispose Vyncent. "Ed è uno stregone forte e conosciuto. E nonostante questo, l'alleanza che ha creato rischia in ogni momento di spezzarsi davanti a una difficoltà improvvisa. Se si sentissero abbandonati potrebbero perdere la speranza e dividersi."
"Mio padre non li abbandonerà mai" disse Bryce con tono deciso.
Vyncent la fissò negli occhi.
Il viso di lei si illuminò. "Parlavi di me?"
"Tu sei la loro speranza. La guida che li ha condotti fino a qui. Se adesso volti loro le spalle non so che cosa potrebbe accadere."
"Non li sto abbandonando" disse Bryce con tono offeso. "Faccio tutto questo per loro."
"Penseranno che sei passata dalla parte di Malinor."
"Siamo tutti dalla stessa parte, fino a prova contraria."
"E si chiederanno se anche tu non li consideri dei selvaggi incapaci di combattere."
Bryce scattò in piedi. "Non sono venuta qui per farmi offendere da te" disse avviandosi verso la porta.
Vyncent non tentò di fermarla. "Pensaci quando domani saremo in viaggio verso il confine."
Bryce uscì senza voltarsi e sbatté la porta.
Vyncent sbuffò e si passò le mani tra i capelli. Si sentiva stanco e più vecchio dei suoi ventidue anni.
Voleva risposare, ma sapeva che era ancora presto per quello. Stava facendo uno sforzo enorme per nascondere la sua paura a tutti.
Qualcuno bussò alla porta. Per un attimo pensò che Bryce fosse tornata per dirgli che ci aveva ripensato e che sarebbero invece partiti per andare a nord e ricongiungersi con l'armata di re Andew.
Invece, quando aprì la porta, rimase molto sorpreso.
Sulla soglia vide una vecchia conoscenza a un viso che non aveva mai visto prima di allora.
Lady Gladia gli rivolse una smorfia seccata. "Ci lasci entrare o dobbiamo parlare nel corridoio?"
Vyncent si fece da parte e le lasciò entrare.
Lady Gladia si fermò davanti a lui, mentre la ragazza che l'accompagnava si guardò attorno con aria supponente. Indossava un mantello rosso fuoco con ricami in oro e simboli che non aveva mai visto.
"Siamo solo di passaggio e abbiamo poco tempo" disse Gladia.
Vyncent indicò la ragazza. "Lei chi è?"
"Eryen di Nazedir" rispose la donna. "Prima che tu me lo chieda la risposta è sì."
"Quindi lei è..."
Gladia annuì. "La mia allieva" fece lei guardandosi attorno. "Ed è tutto quello che ti dirò mentre siamo tra queste vecchie mura."
"Piacere di conoscerti" disse Vyncent rivolto alla ragazza.
Eryen lo salutò con una scrollata di spalle. "È qui che vivi o sei prigioniero? È così squallido."
Gladi sospirò.
"L'essere indisponenti è un tratto distintivo" disse Vyncent. "O è solo un caso?"
"Parliamo del viaggio che tu e Bryce state per intraprendere" disse Gladia.
Vyncent deglutì a vuoto. "Come lo sai?"
"Abbiamo delle spie anche noi" disse la donna. "E anche re Alion, se è per questo."
"Vuoi dire che lui sa tutto?"
"Lo credi un completo idiota? Non lo è. Certo che sa tutto."
"Allora perché non cerca di impedirlo?"
Gladia sorrise. "Perché dovrebbe?"
"Vogliamo privarlo della gloria a cui tiene tanto."
"Lui crede che gli farete un grosso favore."
"E come?"
"È convinto che l'esercito messo su da Ronnet, unito a quello di Orfar, non farà altro che rallentare l'armata di Malag. Tuttavia, sa che potreste avere forze sufficienti da causare all'arcistregone un bel po' di danni. Per lui sarà più semplice affrontarlo in seguito e dargli il colpo di grazia."
"Così sminuiremo la sua vittoria."
"A lui interessa il risultato. Vuole essere ricordato come il re che ha distrutto Malag."
"E tu pensi che ci possa riuscire?"
Lady Gladia guardò Eryen. "Credi che sarei qui se lo pensassi?"
Vyncent sentì un brivido corrergli lungo la schiena. "Quindi tu pensi che falliremo, sia noi che re Alion?"
"Io dico solo che ci vorrà ben altro per abbattere Malag una volta e per sempre" disse lady Gladia. "Un secolo fa lo affrontammo con forze uguali a quelle che abbiamo adesso e solo per caso riuscimmo a fermarlo."
"Grazie a Bellir."
"Se ti piace credere alle favole, sì."
"Quindi tu la pensi come Ronnet?" Bryce gli aveva raccontato la discussione avuta col principe qualche giorno prima.
"Io credo a quello che so" disse lei. "E non sarei qui se quelli prima di me avessero creduto di poter battere Malag con l'aiuto di armi create da elfi e nani."
"E allora che speranze abbiamo?"
"Una c'è" disse Lady Gladia. "Porta Bardhian con te."
"Non è pronto."
"Se non lo è adesso, non lo sarà mai" rispose lei. "In ogni caso, la decisione spetta a te. So che è una grossa responsabilità ma..."
Vyncent deglutì a vuoto. "Sei venuta fin qui per dirmi questo?"
Lady Gladia si diresse alla porta. "È stata solo una piccola deviazione. In realtà siamo dirette a Gadero."
"Che cosa c'è di così importante in quel luogo?"
"La fine di questa guerra. O almeno una tregua onorevole" disse la donna. "Ma nel frattempo, io pregherò per voi."
Vyncent l'accompagnò alla porta.
 
Quando andò da Bryce, la trovò nella sala dove si riunivano. Si sentiva ancora scosso dall'incontro con Lady Gladia e non sapeva se parlarne o meno con Bryce.
Non si sentiva ancora pronto per dirle questo.
Nella sala era presente anche Bardhian.
"La decisione spetta a lui" stava dicendo Bryce. Quando lo vide arrivare il suo viso assunse un'espressione strana.
Bardhian lo fissò con muso duro. "Ti sfido" disse ad alta voce.
Vyncent si guardò attorno. "Che storia è questa?"
"Non mi hai sentito?" ripeté Bardhian. "Ho detto che ti sfido."
"E io mi rifiuto."
Lui arrossì. "Non puoi tirarti indietro" protestò.
Vyncent sospirò. "C'è una cosa che devo dirvi" disse con tono cupo.
"Prima rispondi a me" disse Bardhian. "Accetti o no la sfida?"
"Il tuo atteggiamento inizia a stancarmi" disse esasperato. "E prima di continuare, dovresti ascoltarmi."
"No" rispose lui. "Accetta la sfida o portami con te. Se vinci non verrò, ma se vinco io parteciperò alla missione."
"Mi sembra leale" disse Elvana.
"Non metterti in mezzo tu" disse Vyncent con tono serio. "Bardhian, voglio parlarti."
"Accetti o no la sfida?"
"No" esclamò Vyncent esasperato. "Ho deciso di portarti con noi."
Bardhian aprì la bocca come per dire qualcosa e poi la richiuse. "Tu vuoi che venga?"
Vyncent annuì. "Prendi la tua roba, solo l'essenziale per qualche giorno di viaggio."
Lui rimase imbambolato.
"Muoviti" lo incitò Vyncent.
Bardhian corse fuori dalla sala.
"Come mai hai cambiato idea?" chiese Bryce incuriosita. "Mi sembrava che avessi detto che Bardhian non era pronto."
E non lo è, pensò Vyncent. Ma se vogliamo avere una possibilità di sopravvivere dovremo portarlo con noi.
"Ci ho pensato sopra" disse Vyncent.
"Non è che ci ripenserai di nuovo dopo che saremo partiti?" chiese Elvana con tono provocatorio.
Vyncent decise di ignorarla, almeno per quella volta. "Voi siete pronti per partire?" domandò invece.
Bryce indicò i sacchi che giacevano in un angolo. "Le nostre cose sono tutte lì. Ronnet ci fornirà i cavalli. La partenza è per stanotte, quindi cercate di riposare un po' perché viaggeremo col buio."
"Io non mi fido affatto di quel damerino" disse Elvana.
"Una volta non ti fidavi nemmeno di me" disse Vyncent cercando di provocarla.
"E ancora non mi fido, londolin" disse la strega. "Ma Bryce sembra essersi affezionata a te come a un cucciolo smarrito e ho deciso di tollerarti."
"Grazie" disse Vyncent sorridendo. "Per te sono come un cucciolo. È la cosa più dolce che tu mi abbia mai detto."
"Vai agli inferi" disse Elvana allontanandosi.
Bryce scosse la testa. "Smettila di punzecchiarla. Lo sai che si fida di te."
Solo perché sei tu che garantisci per me, si disse Vyncent. "Sei davvero certa che possiamo fidarci di Ronnet? Elvana lo ha ripetuto così tante volte che ormai mi ha quasi convinto."
"Non mi fido di lui, ma del suo piano per fermare Malag. L'arcistregone non si aspetta un attacco da parte di Orfar. Quando arriveremo a dare man forte all'esercito della federazione, si troverà a dover fronteggiare forze che non aveva previsto."
"Speri di sorprenderlo?"
"Finora è stato lui a condurre la campagna e noi a cercare di rintuzzare i suoi attacchi e a limitarne i danni" disse Bryce incrociando le braccia sul petto. "Ma tra venti giorni saremo noi a prendere l'iniziativa per la prima volta da quando è iniziata la guerra. Chi lo può dire che cosa succederà?"
Già, chi può dirlo? Si chiese Vyncent. "Spero che tu abbia ragione, perché se i vostri calcoli sono sbagliati..."
"Se vuoi tirarti indietro sei ancora in tempo."
"A questo punto, sono curioso di sapere come andrà a finire" disse Vyncent cercando di non far trasparire la sua preoccupazione. "Ma non riesco a togliermi dalla testa una cosa."
Bryce lo guardò con aria interrogativa.
"Stai facendo tutto questo perché speri ancora di salvarla, vero?"
"Sto cercando di non farmi influenzare."
"Stai cercando? Vuoi dire che non ci sei riuscita?"
Bryce sospirò. "Come fai a restare così calmo al solo pensiero che..."
"Sono calmo perché so che non posso fare niente."
"E se invece potessimo? A volte ho l'impressione che non te ne importi niente."
"Invece sì" disse Vyncent. "Ma sono preoccupato anche per te e per Bardhian, per Bato e per Djana. E anche per Elvana, ma tu non dirle niente o potrebbe farsi strane idee."
"Invece dovresti pensare solo a Joyce e al modo di salvarla."
Vyncent decise di rinunciare. Bryce non voleva saperne su quel punto e per il momento non era il caso di insistere.
"Farò di tutto per aiutarti a salvarla" disse con tono deciso. E per salvare te, aggiunse.

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