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Autore: Rabbit_183    28/08/2018    0 recensioni
"Sono gli ostacoli che il destino ci mette davanti a determinare le persone che diventeremo".
Lo sa bene Elizabeth Hair che passava le sue giornate tra shopping sfrenato e caffè da Starbucks con le sue migliori amiche, consapevole che avrebbe risolto tutti i suoi problemi o sfizi momentanei con con una parola di suo padre o la sua fidata carta di credito.
Incurante dei richiami dei genitori si era buttata a capo fitto nella passionale relazione con Ridian Moore, ricco ereditiere tanto affascinante quanto immaturo ed egocentrico.
Ed è proprio qui che il destino mette il suo zampino, sottoponendo ad Elizabeth a una prova, forse, più grande di lei: la maternità.
Così costretta a lasciare Miami per non dover sopportare gli sguardi accusatori dei genitori e quelli schifati di Ridian si rifugia a Parigi dove, con l'aiuto della zia, spera di ricostruirsi un nuova vita.
Ma si sa il passato torna sempre a ricordarci i nostri errori, infatti il matrimonio della sua migliore amica la costringe a tornare a Miami ed ad affrontare tutti i mostri che anni prima l'avevano costretta a scappare, primo fra tutti il seducente Ridian Moore.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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P. O. V. Elizabeth
" Mamy tra quanto arriviamo? È tantissimo che siamo qui." All'ennesima richiesta di mio figlio Selene scoppiò a ridere,era già la dodicesima volta in neanche due ore che mi chiedeva la stessa cosa e contando le dieci ore di volo mancanti si prospettava davvero un lungo viaggio.
"Manca ancora tanto frugoletto, quindi che ne dici se ci mettiamo a guardare quel film che tanto volevi vedere con i supereroi?" Risposi sperando di deviare la sua attenzione e ci riuscii a giudicare dalla sua espressione estasiata. 

Passammo così le successive tre ore e mezza di volo con Natan che non distoglieva ne anche per un istante gli occhi dal computer almeno finché il sonno non ebbe la meglio su di lui facendolo crollare con la testa appoggiata al mio braccio. 
"Gli sono finite le batterie finalmente" sospirò la mia amica,
"Già era talmente contento per questo viaggio che non ha dormito per due giorni." Risposi mentre accarezzavo delicatamente i capelli biondi di mio figlio.
"Perché non riposi un pochino anche tu? Manca ancora tanto all'atterraggio."
"Si vede cosi tanto che non ho chiuso occhio in questi giorni eh?" 
"Diciamo che avevi una cera migliore dopo il parto di Nat" risi alle sue parole anche se sapevo bene che avevano un fondo di verità. Se Natan aveva passato le ultime due notti fantasticando sulla sua nuova vita a Miami mentre io le avevo passate in preda agli incubi.
"Sono solo preoccupata per il nostro rientro tutto qua."
"Si lo immaginavo, hai avvisato i tuoi?"
"Scherzi vero? Non voglio quelle persone vicino a mio figlio." Risposi secca.
"Lize, i tuoi hanno sbagliato ma hanno provato anche a farsi perdonare forse potresti almeno provare a parlare con loro o almeno con tuo frat-"
"Non ricominciare con questi discorsi Selene, loro non meritano di far parte delle nostre vite nessuno dei due, non dopo tutto quello che mi hanno detto e neanche mio fratello lo merita dato che mi ha voltato le spalle alla prima occasione. E comunque dov'erano quando avevo bisogno di loro? Si sono fatti sentire ben due anni dopo la nascita di Nat." La fermai infervorata, sapevo dove voleva andare a parare e non glielo avrei permesso, la mia famiglia non si meritava una seconda possibilità caso chiuso.
"Non dico di perdonarli su due piedi ma almeno di fargli conoscere Natan in fondo loro sono i suoi nonni." 
Fissai la mia amica senza risponderle facendole capire che per me quello era un discorso chiuso, lei mi sorrise comprensiva e si voltò verso il giovane assistente di volo che le stava passando accanto e dopo averli fatto un occhiolino si mise a leggere una rivista di gossip sicura di aver fatto ormai colpo. 
Se potessimo dividere la società in predatori e prede, Selene McKenzie avrebbe sicuramente fatto parte della prima categoria, Sel è sempre stata una ragazza spigliata e vivace che contava già un gran numero di pretendenti fin dalla più tenera età, numero destinato a crescere negli anni a seguire. La sua popolarità non era data solo da suo invidiabile carattere ma anche dal suo corpo perfetto reso tale dai tanti anni di allenamenti nelle cheerleader, il tutto unito a due grandi occhi marroni, una chioma del medesimo colore e delle labbra rosse e carnose sempre piegate in un sorriso gioioso che la facevano assomigliare al prototipo della ragazza della porta accanto.
Lei, è triste ammetterlo, ma è una delle mie ragioni di vita, senza la sua presenza sicuramente non sarei diventata ciò che sono oggi. 
Senza renderne conto persi il filo logico dei miei pensieri che piano piano si esaurirono facendomi finalmente riposare.

*****

L'aereo atterrò a Miami alle tre di pomeriggio, e dopo neanche un ora avevamo già recuperato i nostri bagagli e ci stavamo avviando verso l'uscita dell'aeroporto: "Mamma guarda c'è zia Ginevre li" urlò con entusiasmo Natan, scappando da noi per buttarsi tra le braccia di Ginevre.
"Ciao peste, ma sei cresciuto tantissimo." Lo salutò sconsigliandoli i capelli.
"Ginger! Ma cosa ci fai qui, non dovresti essere a organizzare il tuo matrimonio?" La salutò Selene buttandosi tra le sue braccia.
"Scherzi vero? Le mie migliori amiche tornano a Miami dopo quattro anni, non posso non andarle a prendere in aeroporto" replicò lei staccandosi dall'abbraccio,
"Ciao rossa, è bellissimo rivederti" la abbracciai anch'io,
"Ciao Lize, anche per me lo è, ma bando alle chiacchiere che ne dite di andare vero casa?? Avete già deciso dove alloggerete?"
"Per questo primi giorni alloggeremo all'hotel Princes, la casa che abbiamo preso non è ancora completamente arredata." Risposi 
"Potevate stare da me, non mi avreste creato nessun disturbo." 
"Mamy, io voglio vedere il mare andiamo?" Intervenne Natan aggrappandosi ai miei pantaloni: "Certo tesoro, andiamo a posare le valige in Hotel e poi andiamo al mare va bene?"
"Allora andiamo, così vengo con voi al mare." Ci incoraggiò Gin.

Un ora dopo eravamo sedute su alla spiaggia a chiacchierare mentre Natan tranquillo costruiva castelli di sabbia sulla riva,
"Allora Ginger come vanno i preparativi?" 
"Alla grande, mancano soltanto i fiori poi sarà tutto perfetto."
"A proposito di perfezione, domani io e Sel andremo a vedere come procedono i lavori al nuovo atelier, che ne dici di venire e provare il vestito?"  A quelle parole gli occhi di Ginevre brillarono,
"Avete già finito il mio vestito?"
"Certo tesoro cosa credevi! Siamo brave nel nostro lavoro." Replicò piccata Selene.
"Quando volete inaugurare la nuova boutique?" 
"Avevamo pensato di organizzare una festa con sfilata tra due settimane così da avere il tempo di pubblicizzare bene l'evento." 
"Non avete bisogno di pubblicità la vostra linea va tantissimo e si è già sparsa la voce della vostra prossima apertura qui a Miami, molte ragazze non vedono l'ora." Sorrisi a quelle parole, ero orgogliosa del lavoro che io e Selene avevamo svolto il questi anni, mia zia Rose comprò quel vecchio negozio di taglia e cuci a Parigi quando le dissi che volevo lasciare Miami e conoscendo la mia passione per la moda mi aveva regalato quella boutique fatiscente vicino alla torre Eiffel. Io e Selene in neanche un anno lo avevamo trasformato in un rinomato atelier alla moda. Così il "rêves" era diventato in poco tempo molto conosciuto soprattutto tra le giovanissime e grazie a questa fama avevamo aperto più negozi anche in altre città come Milano e  Barcellona e adesso anche a Miami.
"Domani sera ci sarà la cena per ufficializzare le promesse tra me e Dylan, voi due dovete esserci."
A quella richiesta mi ghiacciai, non mi aspettavo di dover fare la mia prima apparizione in società così presto, non ero psicologicamente pronta.
"Io no...-"
"Ci saremo, tienici il posto accanto a te, non possiamo mancare a un cena così importante no?" Rispose al mio posto Selene lasciandomi un sorrisetto di sfida. La uccideró prima o poi.
"Si, certo che ci saremo, lascerò Natan a mia zia, è da tanto che mi chiede di poterlo rivedere." 
"Perfetto sono così felice, mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi, noi tre contro tutti."  A quel commento sorrisi.
Ginger non aveva mai mentito sulla tristezza che provava da quando io Sel eravamo partite, in fondo noi tre siamo sempre state insieme fin dalla nostra infanzia.

"Va bene ragazze, mi piacerebbe ripercorrere il viale dei ricordi insieme ma io adesso devo proprio andare." Disse Selene alzandosi da terra,
"Vuoi un passaggio? E poi sei sicura di voler andare da sola?"
"Si mamma chioccia sono sicura, non vi scomodare per me ci vediamo sta sera a cena. Ah a proposito prendo il solito?"
"Si ovvio, ma che domande, ricordati dinprendere anche la salsa di soia con gli involtini primavera."
"Certo capo a sta sera." E così dicendo ci voltò le spalle e scomparve tra la folla della spiaggia, 
"Credi che riuscirà mai a lasciar andare il suo fantasma?" Mi chiese con tristezza Ginevre 
"Purtroppo non credo, l'amore che provava per lui si e trasformato tutto in dolore, spero solo che un giorno questo dolore si affievolisca lasciandola finalmente tornare a vivere." Risposi tristemente.

"Mamy, Mamy, ti ho vista triste così ti ho portato questa conchiglia ti piace?" Mi chiese Natan in un inglese tremolante, 
"Certo tesoro, grazie." Risposi schioccano un bacio sulla guancia.
"Che schifo, non sono una bambina." Replicò mio figlio pulendosi la guancia con disgusto, alla sua espressione a dir poco schifata sia io che Gin scoppiammo a ridere.
"Andiamo campione si torna a casa." Disse lei prendendolo in collo mentre io iniziavo a ripiegare gli asciugamani. 
"Ma la zia Sel dov'è?" Chiese Nat dopo aver finito il suo repertorio di preghiere per non lasciare la spiaggia.
"La zia Sel ci sta aspettando a casa con tantissimi involtini primavera e se non ci sbrighiamo se li finirà tutti lei."
A quelle parole Natan si fermò di colpo mi guardò con uno sguardo tradito poi si  mise a correre perché a detta sua dovevamo arrivare in camera prima della fine dei suoi amati involtini.

Se c'era una cosa con cui poter ricattare mio figlio quella era sicuramente il cibo e questo l'avevo imparato a mie spese purtroppo.

Angolo autrice:
Ecco il primo capitolo spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate!!! 
XoXo 
Piccola_musa

 
   
 
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