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Autore: piccola_Calliope    29/08/2018    5 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Marco Maschio e Fiamma Fumi
Vittoria
POV. FIAMMA

-Una bella colazione per la mia principessa-Andrea con un vassoio pieno di dolci di ogni tipo, apre la porta del ex camera di Enrique, inutile dire che ho rifiutato di dormire nell’ex letto di quello…Il letto dove si è portato milioni di donne…Enrique gentilmente ha cambiato camera.
Enrique mi piace molto, è saggio, gentile, simpatico…
E’ davvero un piacere parlare con lui, questi giorni in cui sono stata a letto, lui veniva sempre e portava un bel film da vedere.
-Non ho molta fame, buongiorno comunque-rispondo ad Andrea…
Inutile dire che in una settimana ho perso più di un chilo, mangiare per me è uno sforzo immane…
-Ho preparato la tua torta preferita-Andrea mi mostra la torta alla nutella.
-Non è più la mia torta preferita-mi giro dall’altro lato…Quella torta mi fa pensare a …Quello.
Si non riesco nemmeno più a pronunciare il suo nome…
Mi viene continuamente da piangere, cerco di non farlo davanti ad altri e per nascondermi sto ore chiusa in bagno.
-Non vuole mangiare nemmeno stamattina?-chiede Enrique ad Andrea.
-Non ho fame-rispondo.
-Devi mangiare Fiamma-Enrique mi ammonisce.
-Non sta mangiando?-ecco che arriva anche Lena…
-Vogliamo fare una videochiamata anche con i miei?-domando un puntino acida.
Nessuno capisce che voglio stare sola, non voglio parlare, mangiare o fare altro… Infatti mi sono fatta dare un permesso nell’hotel in cui avrei dovuto cominciare una settimana fa il mio tirocinio.
-Perché stamattina non vieni a lavoro? Il capo è simpaticissimo ti piacerà-afferma Lena dolcemente.
-Non voglio vedere nessuno-mi compro il volto con un cuscino.
-Lo stai facendo vincere-afferma Andrea.
Io mi scopro il viso un istante, per fulminarlo, nessuno e dico nessuno deve nominarlo…Non dobbiamo parlare di lui.
-Non guardarmi male, non ha senso, lui sta andando avanti con la sua vita e tu che fai? Stai buttata in un letto, non è questa la Fiamma che ho conosciuto…Non vuoi mangiare? Bene non ti preparerò più niente, non vuoi vedere nessuno? Bhe rintanati qui dentro, non vuoi andare a lavoro? Splendido manda a puttane il tuo eccellente percorso universitario-Andrea si riprende il suo vassoio e va via.
-Tesoro io devo andare a lavoro, spero di trovarti meglio quando torno-Lena mi bacia la fronte e corre via.
Enrique invece non dice nulla, mi fissa in silenzio.
-Questo dolore passerà, un giorno non so quando, ti sveglierai e non sentirai nulla, né dolore, né gioia, sarà strano, ma ti sentirai bene…Non puoi però, aspettare quel giorno, devi riprendere la tua vita in mano, ti trovi in una città fantastica, esci, divertiti e goditi l’Erasmus, Fiamma queste esperienze non ricapitano e 21 anni li hai una volta sola….-detto questo va via.

POV. ANDREA
-Ti accompagno io?-chiedo a Lena, che come ogni mattina litiga con la sua borsa, inserendo al suo interno miriadi di cose.
In questa settimana abbiamo avuto poche occasioni per stare insieme, abbiamo parlato raramente durante i pasti…
Siamo sempre stati molto impegnati, tra il lavoro e lo stare dietro a Fiamma, che tanto ci fa preoccupare.
-Ma la mattina sei libero, non vorrei disturbarti-dice diventando rossa e spingendomi a sorridere.
-Voglio prendere un po' d’aria-le faccio l’occhiolino.
-Allora accetto-mi sorride, è cosi bella mentre sorride e io sono proprio cotto…Spesso durante la settimana mi sono perso nell’osservarla, mentre stende i panni, lava i piatti o coccola Fiamma…Era da tanto che non mi sentivo cosi…Mi era mancato…
-Allora questo capo è simpaticissimo?-le chiedo, mentre siamo in macchina, non fa altro che parlare positivamente di lui.
-Si è italiano come me, mi ha subito messo a mio agio-sorride.
-E’ giovane?-chiedo, non nego che questo italiano che la metta a suo agio mi infastidisca…Lena piace a me, anche se non capisco se sono ricambiato.
-Ha 25 anni-risponde.
-Giovane-ribatto.
Cade silenzio tra di noi, osservo Lena che nervosamente si pizzica un ginocchio.
-Ti imbarazzo?-le chiedo all’improvviso.
-Come scusa?-domanda sorpresa.
-Ti pizzichi nervosamente il ginocchio, non ti metto a tuo agio?-chiedo.
-Che sciocchezze dici, noi viviamo insieme-risponde.
-E quindi?-insisto.
-C’è caldo in questa macchina-inizia a sventolarsi con la mano.
Io sorrido…E’ cosi teneramente buffa.
Arriviamo di fronte all’hotel e io posteggio l’auto.
-Sei stato davvero gentilissimo, in realtà tu lo sei sempre, sei un ragazzo d’oro, con un grande cuore, ti preoccupi sempre per gli altri…-straparla fissandosi i piedi.
-Lena-la richiamo.
-Dimmi-mi fissa, i suoi occhioni si proiettano nei miei.
Io le sorrido un secondo prima di catturare le sue labbra in un castissimo bacio a stampo.
-Buona giornata-le sorrido ancora staccandomi.
Lei mi guarda interdetta, è diventata rossissima.
-Dove devo andare?-domanda.
Io scoppio a ridere…
Scendo dalla macchina, le apro lo sportello e la aiuto ad uscire..
-Cosa è successo?-chiede.
-Questo-catturo ancora le sue labbra, sa di miele…
Questa volta non è un casto bacio, lei si lascia subito andare, mi stringe a sé e ciò mi fa sorridere….
-Ci vediamo più tardi a casa-le carezzo una guancia.
-Più tardi si-è ancora interdetta…
Barcollando si dirige verso l’hotel, io non smetto di sorridere.
Decido di andare a trovare Riccardo, spesso sono andato da lui questa settimana, mentre Enrique non si sente ancora pronto a parlargli, la ferita provocato dalla rottura con Marta brucia ancora forte.
-Hai già fatto colazione?-mi domanda Alexia, mentre ci accomodiamo nel salottino.
-Si grazie-vorrei sorriderle, ma proprio non posso, è lei una delle fonti delle lacrime della mia migliore amica.
-Nemmeno un caffè?-domanda Riccardo.
-No grazie-rispondo.
-Io vi lascio ragazzi, vado dall’estetista, ti raccomando tesoro dagli la grande notizia-Alexia cattura le labbra di Riccardo.
-Grande notizia?-domando…Non so cosa aspettarmi.
-Te ne parlerà lui, buona giornata Andrea-Alexia va via.
-Che succede Rick?-domando.
Riccardo si fissa i piedi, sta per dire qualcosa che non piacerà a nessuno dei due…
-Noi ci sposiamo-pronuncia ciò con un sorriso tirato.
-Vi sposate-ripeto.
-Voglio che mio figlio abbia una famiglia unita-mi spiega.
-E’ corretto-dico.
-Vorrei che tu fossi…-lo interrompo.
-Non posso mi spiace, non posso essere il tuo testimone, non posso quando sono stato ad asciugare ogni lacrima di Fiamma, non posso farle questo, non dire altro Rick-gli dico, mi spiace non poter essere il suo testimone, ma Fiamma, non potrebbe mai accettare questa cosa e io non voglio farle altro male.
-Ti ringrazio per non avermi negato la tua amicizia Andrea, davvero-mi sorride.
-Ti stai facendo crescere la barba?-domando ridendo, per smorzare la tensione, i nostri incontri sono sempre cosi tesi…
-Fa’ più da uomo vissuto, da papà-sorride, i sorrisi sinceri Riccardo adesso li fa solo quando parla del figlio…E’ sempre cosi triste.
-Sarai un papà fighissimo-gli faccio l’occhiolino.
-E tu uno zio fighissimo-mi sorride ancora una volta.
-Mio nipote si divertirà un mondo quando lo porterò a giocare a palla-sorrido a quel pensiero…
Riccardo si intristisce…Riconosco quell’espressione, sta pensando a Fiamma, Lena ha ragione, tutti abbiamo sempre pensato a Fiamma e al suo dolore, ma anche Riccardo soffre, è pentito, ma non può fare del male a suo figlio…Sposerà una donna che non ama solo per il bene di quel bambino e questo dimostra quanto in realtà sia maturato.
Suo figlio sarà l’unica ancora di salvezza…
-La scuola di design, tutto bene?-chiedo, cambiando discorso.

POV. FIAMMA
Andrea apre la porta della mia camera e mi trova intenta a sistemare il mio rossetto rosso.
-Dove diavolo vai?-chiede.
-Oggi pomeriggio sono uscita, ho comprato questo top e queste meravigliose scarpe, la commessa, mi ha parlato bene di un localino e ho intenzioni di andarci-gli sorrido.
-Enrique è a lavoro, io a breve andrò anche, Lena ha dovuto fare uno straordinario perché una vostra collega si è rotta una gamba, ci vai sola?-chiede.
-Papino non preoccuparti, non accadrà nulla-gli sorrido ancora una volta.
-Fiamma non voglio che tu ci vada-afferma Andrea severamente.
-Sto riprendendo in mano la mia vita, pensa domani ho anche deciso di presentarmi a lavoro-sistemo la borsa.
-Fiamma riprendersi la vita in mano, non significa nell’andare per locali, cosi….-lo interrompo.
-Cosi?-chiedo innervosendomi, non capisco dove voglia andare a parare, non indosso nulla d’indecente, ho un aderente pantalone nero di pelle, un top nero e delle scarpe con il tacco rosso…Non sono nuda, non sono indecente.
-Provocante, Fiamma-risponde.
-Sono stata una settimana chiusa in un letto, voglio divertirmi ne ho tutto il diritto-dico.
-Fiamma ti scongiuro non fare cazzate-Andrea si avvicina e mi carezza il viso.
-Farò la brava-gli faccio l’occhiolino.
-Quando rientri passa dalla mia camera-mi dice.
-Si papi-gli bacio la guancia, lasciando la stampa del mio rossetto.
-Il rossetto Fiamma-Andrea rotea gli occhi.
-Ti voglio bene-gli sorrido teneramente.
-Anche io piccola teppista-mi da un pizzicotto sul naso.
Entrata nel locale, sento della buona musica cosi, inizio a ballare subito, ho bisogno di scaricare un po' tutta la tensione di questi giorni.
Poco dopo noto che un ragazzo al bancone mi fissa, è un bel ragazzo, moro, sorrisetto malizioso, fossette…
Mi fa segno di avvicinarmi…
A me viene in mente il viso di Andrea che mi supplica di non fare cavolate, ma poi penso a Quello con la tutina di suo figlio in mano…
Mi avvicino.
-Mi offri da bere?-domando sfacciata.
-Sono Marco-mi porge la mano sorridendo.
-Sei italiano?-domando sorpresa.
-Anche tu e ci ho preso-sorride, è molto molto bello…
-Ho la faccia da italiana?-chiedo.
-Una bella italiana-sorride ancora.
-Solitamente quando qualcuno ci prova con me, mi offre da bere-affermo.
-Cosa ti offro?-chiede.
-Un analcolico alla frutta-rispondo.
-Paura di dimenticare o paura di commettere cazzate?-chiede ridendo, io credo di non aver visto un uomo cosi bello…Ha la classica bellezza mediterranea, i capelli neri mossi, quel pelo scuro che fa capolino dalla camicia bianca…
-Dimenticare cosa?-chiedo.
-Dipende come vuoi concludere questa serata-mi fa l’occhiolino.
-Sei in vacanza o vivi qui?-chiedo.
-Ci vivo da quando ho 7 anni e tu?-chiede
-Vacanza-mento.
-Come ti chiami bell’italiana?-domanda.
-Vittoria-mento ancora, meglio non dare troppe informazioni.
-Vittoria-ripete il mio falso nome, sorridendo.
-Grazie per l’analcolico-gli faccio l’occhiolino.
-Ci sto provando è giusto che te lo offra-sorride.
-Sei sempre cosi sfacciato?-chiedo.
-Vedi tu, io penso d’essere diretto, non voglio sposarti, non voglio avere nessuna relazione seria, vorrei passare la notte con te, mi piaci e io piaccio a te, continui a fissarmi le labbra, non negare…Sta a te scegliere-dice.
-Non sono quel tipo-dico osservando il mio bicchiere.
-Balliamo Vittoria-mi prende per mano.
Mi trascina in pista e siamo esageratamente vicini, io sento molto ma molto caldo, è inutile negare l’attrazione fisica…Marco è bello, Marco è affascinante, carismatico, sicuro di sé, l’uomo che non deve chiedere mai e questi tipi qui fanno effetto a chiunque.
Dove il mio corpo entra in contatto con il suo sento un fuoco, la sua mano sul mio fianco è un carbone ardente, i suoi occhi neri mi perforano…Non credevo di poter incontrare mai in vita mia un tipo cosi.
-Hai degli occhi neri bellissimi-mi faccio scappare.
-Grazie-sorride.-Tu hai delle labbra invitanti-strofina il suo naso sul mio.
Dovrei andare via, tornare a casa, mettermi a dormire accanto a Lena…
Ma ripenso a Quello, a tutto il male che mi ha recato, alle lacrime versate…
-Vuoi cedere, lo sento-Marco mi sorride.
Due secondi dopo catturo le sue labbra.
Forse non sono mai stata baciata così, Marco è cosi intraprendente, uno cosi fa perdere la testa…
Le sue mani sono ovunque, la sua bocca è vorace…
Mezz’ora dopo stiamo entrando nel suo appartamento ancora avvinghiati.
-C’è sempre una prima volta-ride mentre cattura ancora le mie labbra.
-Devo avvertire la mia amica-sussurro.
-Veloce-si libera della camicia.
-Avrei voluto farlo io-lo ammonisco.
-Puoi farmi altro-mi fa l’occhiolino sfacciato, io rido.-Sei molto bella Vittoria-mi carezza la guancia.
Mando un messaggio a Lena e catturo ancora le sue labbra….
Con foga in piedi nel salotto ci liberiamo degli indumenti, dopo di che lui mi prende in braccio e mi porta in camera.
Con un tonfo mi getta sul letto e poi è su di me.
-Hai un corpo fantastico-mi bacia ovunque.
-Aspetta-lo fermo…
Riccardo mi viene in mente…Si Riccardo e non quello, perché io con Riccardo ho fatto l’amore la prima volta, è sempre stato lui a baciare il mio corpo, è sempre stato lui a venerarmi, a farmi sentire desiderata…
-Io…-mi interrompe.
-Lo so guarda, lo so che qualcuno ti sta facendo soffrire, sono allergico alle relazioni, ma te lo leggo in faccia, quello che accadrà con me lo dimenticherai, da domani non ci vedremo mai più, sarà bello, staremo bene e per un po' non penserai a nulla…C’è affinità, il sesso sarà fantastico…-mi dice.
-Non la rassicuri una ragazza romantica come me, parlando di sesso-dico, coprendomi con il lenzuolo.
-Hai ragione posso fare altro-le sue labbra sono di nuovo sulle mie.
Inutile dire che venti minuti dopo ci stiamo dedicando alla danza più antica del mondo…
Inutile dire che il sesso è fantastico, passione pura.
Il mattino seguente, una forte luce proveniente dalla finestra mi costringe ad aprire gli occhi, mi fa male il collo, ho dormito su qualcosa di duro…
Realizzo che non è il cuscino rosa del mio letto, ma il braccio di Marco….
Io sono nuda nel letto del ragazzo che ho conosciuto ieri sera.
Lui è anche nudo…Lo osservo, notevole il ragazzo…
-Fiamma che diavolo pensi?-mi ammonisco.
Ho fatto sesso con uno sconosciuto…
Mi rivesto velocemente, senza fare rumore ed esco dal suo appartamento.
-Ho fatto sesso con uno sconosciuto-affermo appena sono sola in strada.
Una vecchietta che deve capire l’italiano, mi guarda indignata.
Prendo un taxi che mi porta a casa.
Quando apro la porta trovo in cucina tutti e tre i miei coinquilini.
-Che cazzo significa dormo fuori?-chiede Andrea urlando.
-Posso spiegare-inizio, ma un altro suo urlo mi interrompe.
-Dove cazzo hai dormito?-è decisamente nervoso.
-Ti ho chiamato tutta la notte-Lena è preoccupatissima.
-Io…-Andrea mi interrompe nuovamente.
-Fiamma morirò d’infarto a causa tua probabilmente-Andrea si passa nervosamente una mano tra i capelli.
Enrique scoppia a ridere.
-Che cazzo ci ridi coglione?-Andrea inveisce su di lui.
-Biondo sembri una con il ciclo-sbuffa Enrique.-Hai fatto sesso?-mi domanda con un sorrisetto malizioso.
-Hai fatto sesso?-adesso è Lena ad urlare.
-Hai due succhiotti-Andrea li indica sconcertato.
-Devo farmi la doccia, oggi è il mio primo giorno di lavoro-cerco di scappare, Andrea mi intrappola.
-Puzzi di dopobarba, hai fatto sesso-afferma.
-Grande Fiamma-Enrique mi fa un applauso.
-Con chi hai fatto sesso?-domanda Lena.
-Mi farete fare tardi a lavoro-cerco di scappare un’altra volta…
Andrea scoppia a ridere.
-Mi spaventa-guardo Enrique.
-Ci sapeva fare il tizio?-domanda Enrique facendomi l’occhiolino.
-Avete fatto sesso protetto?-domanda Lena.
-Lena che vive nel mondo delle favole-Enrique la prende in giro.
-Tu lascia perdere Lena-Andrea lo fulmina.
-Mi sono persa qualcosa?-chiedo.
-Mi ha baciata-urla Lena.
-L’hai baciata?-chiede Enrique sorpreso.
-L’hai baciata?-sorrido soddisfatta.
-Stavamo parlando di te-il biondo adesso fulmina me.
-E’ stato il più bel bacio della mia vita-Lena sorride teneramente.
-Anche per me-Andrea sale su una nuvoletta…Sono cotti.
-Sto per vomitare-Enrique rotea gli occhi.
-Dai che a te, lo do io un bacino-gli corro incontro.
-No puzzi di un altro maschio-sbuffa.
-Sei geloso?-chiedo ridendo.
-Piccola-Andrea mi richiama.
-Andre non rimproverarmi-lo supplico.
-Non approvo assolutamente, ma ti trovo bene e questo mi rende felice-mi carezza il viso.-Adesso corri devi andare a lavoro-dice.
-Mi devi raccontare tutto-Lena mi pizzica la coscia.
-Stasera ti dico tutto-le sorrido.
-Il tipo ci sa fare?-chiede di nuovo Enrique.
-E’ stato fantastico-sorrido soddisfatta.
-Grande piccola-Enrique mi dà il cinque.
-Vi rivedrete?-domanda Andrea.
-Siamo stati chiari, nulla di serio, non ci rivedremo mai più-rispondo.
Un’ora dopo Lena mi sta conducendo nell’ufficio del nostro capo.
-Lo adorerai è simpaticissimo-afferma tutta contenta.
-Vedremo-rispondo.
-Inoltre è molto bello-sorride.
-Hei stai attenta con il mio biondo-le pizzico il gomito.
-Fiamma sono cotta-ha gli occhi a cuoricino.
-Lo conosco anche lui, lo è di te-le sorrido teneramente.
-Benvenuta nell’ufficio di Marco Maschio-due secondi dopo Lena apre la porta.
E io resto interdetta…
-Fiamma Fumi?-domanda Marco Maschio.
-In realtà non fumo-rispondo.
-Fiamma che dici?E’ il tuo cognome-Lena mi pizzica il braccio.
Marco Maschio scoppia a ridere.
-Avremmo potuto fare colazione insieme Vittoria-mi sorride.
-Vittoria?-chiede Lena interdetta.-E poi perché colazione insieme?-domanda ancora.-Lui è mr sesso fantastico-urla.
-Lena-la fulmino.
-Lena puoi lasciarci soli?-Marco il mio capo, lo sconosciuto con cui ho fatto sesso, sorride a Lena…
-Esco subito-Lena corre via.
-Sei una bugiarda-esordisce Marco Maschio…E’ che maschio…che razza di pensieri.
-Posso utilizzare come scusante che Vittoria è il nome di mia nonna?-chiedo in imbarazzo.
-Ti chiami Fiamma, nome azzeccatissimo, visto la notta trascorsa-sorride malizioso.
-Dovremo lavorare insieme, anzi io lavorerò per te, mi sembra inutile ricordare sempre la cosa-dico.
-Sei stata la prima-afferma serissimo.
-Eri vergine?-urlo sorpresa, tutto sembrava tranne che inesperto.
Lui scoppia a ridere.
-Sei stata la prima a dormire con me, regola che rispetto sempre, le caccio via prima o vado via prima, c’è il rischio che mi innamoro di te-afferma sorridendo.
-No ti prego-dico.
Lui prende ad avvicinarsi a me…
-Sennò che succede?-chiede.
-Sono appena uscita da una storia catastrofica, non voglio altri problemi men che meno che con il mio capo e poi andrò via, non puoi innamorarti di una che andrà via…Le relazioni a distanza sono terribili, distruggono-straparlo per far finta che la sua vicinanza non mi faccia effetto.
Lui sorride e cattura le mie labbra…Io gemo…Non va bene, quest’uomo è pericolosissimo per me.
-Avremmo potuto prendere il caffè insieme-gioca con un ciocca dei miei capelli.
-Avresti infranto un’altra tua regola, non puoi Marco-mi allontano da quel corpo tentatore.
-Ho come l’impressione che ne infrangerò parecchie con te mia piccola Fiamma- si avvicina e mi carezza le labbra.
-Tua? Perché tua? Ma non eri allergico alle relazioni?-chiedo esasperata.
-Mi sono fatto una promessa, se avessi mai dormito con una donna l’avrei sposata-mi sorride.
-Mi sento morire-mi accascio su una poltrona.
-Mio papà vuole almeno tre nipotini-mi dice sorseggiando il suo caffè.
-Stai scherzando?-domando.
-A me piacerebbe avere anche un cane, tu?-chiede.
-Preferisco i gatti-rispondo, lui sorride.-Cioè…Marco le cose che stai dicendo sono irreali-dico.
-Andiamo a cena stasera?-mi domanda sorridendo…Ma quanto è bello?
-Assolutamente no-rispondo convinta.
-Le rose rosse ti piacciono?-domanda.
-Marco lasciami perdere-supplico.
-Non posso…Ho dormito con te-non smette mai di sorridere.
-Sei pazzo lo sai?-chiedo.
-Sono diretto Fiamma ricordi? Inutile girarci intorno io ti sposerò-mi fa l’occhiolino.
-Forse è meglio se inizio a lavorare-mi alzo.
-Ti passo a prendere alle 21:00-sorride.
-Non verrò-dico.
-Nessuno mi dice no-afferma.
-Hai trovato una che te ne dirà milioni-sorrido soddisfatta.
-Sei proprio la mia donna baby-mi manda un bacio.
Io sbuffo ed esco dal suo ufficio.
Due secondi dopo sorrido…
-E’ un pazzo-sussurro tra me e me.
Angolo autrice
Buonasera dolcezze <3 Nuovo capitolo.
Con un nuovo ingresso e che ingresso Marco Maschio...Ragazze so che non è Riccardo...Ma Marco è validissimo  e ve lo mostrerò, spero che vi piaccia come piace a me....
Ah Fiamma ha fatto una ''cazzata ''...Che mi dite?
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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