Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Vavi_14    30/08/2018    4 recensioni
Piccole scene rubate dalla vita di sette giovani trainee che aspirano a diventare idol.
◊È un torneo di sopravvivenza dove solo i vincitori vanno avanti◊
______________
Dal cap VIII. #pizza
[…]Oltre gli schiamazzi degli attori, si sente solo il respiro pesante di Taehyung e quello di Yoongi, assieme agli sbuffi intermittenti di Jungkook, che ogni tanto lascia ciondolare la testa per poi risvegliarsi all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata divertita e intenerita da parte di Jimin.
«Ragazzi, io ho fame».
In quel momento, le teste di tutti – tranne quella di Yoongi – si voltano contemporaneamente verso il criminale che ha osato pronunciare una frase tanto sconsiderata. Sono le undici e mezza di notte, hanno già consumato i loro panini qualche ora prima, perché mai uscirsene con un’affermazione che ha dell’utopico?
A parlare è stato Taehyung e Jimin ancora non si capacita di come abbia fatto a svegliarsi, mettere in moto i neuroni, captare gli stimoli del proprio stomaco e convertirli in parole nel giro di un secondo.
[…]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XXXI.Trucco










Il nuovo concept ha entusiasmato un po’ tutti, perché sembra rispecchiare appieno la musica che stanno producendo con il loro primo singolo: è aggressivo al punto giusto, proprio come il testo della canzone richiede. Tuttavia, mente si preparano per iniziare il photoshoot, nell’atmosfera si percepisce, assieme all’adrenalina, anche un pizzico di timore: non sono di certo il primo gruppo di idol che debuttano con una canzone hip hop e l’opinione della critica potrebbe essere alquanto severa. Tutti sanno che il mercato del kpop è grande e non regala niente a nessuno: quel posto se lo sono sudato davvero, ma è solo l’inizio di quella che potrebbe divenire una lunga e proficua carriera o un autentico fallimento. Il fatto che abbiano affrontato il training e l’abbiano superato a testa alta, purtroppo, non garantisce loro un posto d’onore: sarà sul campo che dovranno confrontarsi, lottare, forse impegnarsi il doppio di quanto non abbiano già fatto, conquistando i fan con il frutto di quanto hanno imparato negli ultimi anni. Non che si sentano pronti: tutto sembra improvvisamente più difficile adesso, ora che il sogno si avvicina assieme a quel palco che decreterà il loro futuro. Hanno già un discreto numero di fan i quali, ne sono certi, li accoglieranno calorosamente, ma questo non basta a garantire il successo: è soltanto un trampolino di lancio – parecchio alto per giunta – perciò starà a loro determinare le conseguenze della caduta. Ci sarà effettivamente una risalita, oppure finirà tutto in un battito di ciglia e a nulla saranno valsi i sacrifici del training?
«Ti sta bene questo stile, hyung».
Hoseok ha le mani poggiate sullo schienale della sedia morbida dove è adagiato il compagno maggiore e fissa l’immagine dell’altro allo specchio, studiando attentamente i morbidi ricci neri fissati con l’aiuto di una lacca potente. In fondo Yoongi non ha subito un cambiamento radicale, i capelli un po’ spettinati gli donano un’aria particolarmente attraente, specialmente nel contrasto col tono pallido della pelle, ancora un po’ lucida e sgombra da qualsiasi traccia di trucco.
«Mh» risponde l’altro, impegnato a guardare il display del proprio cellulare. Ultimamente, pensa Hoseok, Yoongi è un po’ strano, pensieroso:  è capace di passare da momenti di totale euforia ad attimi in cui si eclissa ed è quasi impossibile parlare con lui. Quella stessa mattina si era alzato di buon’ora, Hoseok aveva addirittura scorto l’ombra di un sorriso mentre si preparava, ma ora sembrava di nuovo giù di corda, come se qualcosa, di tanto in tanto, tornasse a tormentarlo nei momenti meno opportuni.
«Hyung, il nostro primo photoshoot!» esclama allora il più piccolo, scuotendogli le spalle. «Non sei agitato?»
«Mh» risponde ancora Yoongi, strofinandosi un occhio. «Non molto».
«Sicuro di stare bene?» azzarda allora Hoseok, mollando la presa. Yoongi lo guarda attraverso il pannello specchiato davanti a loro.
«Forse ho dormito male» si giustifica allora, sedendosi meglio. Mette via il cellulare e stiracchia un poco le braccia. La presenza di Hoseok sembra avergli restituito un po’ di buonumore. «Cos’è quella roba che hai in testa?»
Hoseok ride nervosamente. «Molto spiritoso. Sono i miei capelli hyung, gli hanno solo dato un tocco… sbarazzino».
Yoongi sta per commentare che gli suggeriscono molto l’immagine di uno che ha appena preso la scossa ma si trattiene, perché in quel momento passa di lì un Taehyung piuttosto esagitato, con i capelli pregni di tinta viola, mollette sparse qua e là per tenere a posto le ciocche e una povera hairstylist piuttosto giovane che cerca di corrergli dietro per ricordargli gentilmente di non andare in giro a imbrattare tutto il pavimento della sala.
«Tae, non dovresti -» tenta Hoseok, ma il compagno non vuole sentir ragioni e sembra che il fatto di esser l’unico a poter sperimentare una lieve decolorazione lo renda più entusiasta di quanto dovrebbe.
«Guarda, hyung!» lo interrompe, sporgendosi verso lo specchio e al contempo in direzione di Yoongi, che prontamente si scansa facendo scivolare le rotelle della sua sedia, onde evitare di sporcare gli abiti nuovi – e probabilmente i più costosi che abbia mai indossato, per il photoshoot. «Stanno cambiando colore!»
«Schiariremo solo di qualche tonalità» specifica la ragazza timidamente, riacciuffando Taehyung per un braccio e scortandolo gentilmente al suo posto.
«Ti staranno benissimo!» lo esorta Jimin, dal divanetto lì accanto, mentre ancora fa fatica a non mostrarsi imbarazzato sotto le cure spasmodiche della  ragazza che gli sta sistemando la chioma, ciocca per ciocca, affinché nemmeno un singolo capello sfugga al suo controllo. Non è abituato a tutte quelle attenzioni e già si sente in colpa pensando che sicuramente, un minuto dopo, gli verrà da starnutire e rovinerà in un sol colpo sia il lavoro della sua hairstylist che quello della sua make up artist. Cerca di rimanere immobile per facilitare il compito ma l’agitazione per il servizio fotografico non aiuta, e così sente il proprio respiro farsi più agitato ed è costretto a sistemarsi sui cuscini neri in modo da trovare una posizione che lo faccia stare comodo. La ragazza ne asseconda i movimenti senza lamentarsi e Jimin gliene è profondamente grato, dopo la ringrazierà come si deve e si scuserà per il disagio che, involontariamente, gli sta arrecando.
Anche Seokjin sembra aver concluso con i preparativi per il photoshoot, per cui si premura di andare in giro a controllare che gli altri stiano bene e non abbiano combinato qualche guaio, quando si imbatte in un Jungkook con la testa china in avanti e un fazzoletto in mano: non si odono singhiozzi, eppure, quando alza il capo e il suo riflesso si palesa nello specchio davanti, Seokjin scorge due occhi rossi e stracolmi di lacrime rovinare un viso un po’ tondo e probabilmente già levigato dal fondotinta.
«È tutto apposto» si sbriga a tranquillizzarlo il più piccolo, tirando su col naso e asciugandosi un occhio. In quel momento fa capolino Namjoon, i capelli acconciati in una cresta sbarazzina, ricci e un po’ ispidi come piacciono a lui, gli occhiali da sole calati sul naso e un’espressione un po’ perplessa ad inarcargli le sopracciglia.
«Jungkookie, capisco che sei emozionato, ma-»
«Ah, smettila, hyung! Non avete capito niente!»
Il leader si scambia un’occhiata complice con Seokjin ed entrambi decidono di prendersi ancora qualche minuto per canzonarlo un po’.
«Guarda che non ti devi vergognare, lo sai che a noi puoi dire tutto» rincara Namjoon, mettendogli una mano su una spalla.
«Anche Yoongi era nervoso, avrei giurato che stesse per scoppiare a piangere pure lui, prima» gli bisbiglia Seokjin in un orecchio, ma Jungkook scuote leggermente le spalle per disfarsi della presenza indesiderata dei due hyung.
«Uffa, lasciatemi parlare!»
«Già, hyung, perché non lasci che si sfoghi un po’, eh?» ribatte Namjoon piccato, come se stesse incolpando l’altro per la troppa invadenza.
«Ma se sei tu ad aver cominciato» è la risposta di Seokjin che incrocia le braccia e in contemporanea fa segno al più piccolo che Jungkook si sta innervosendo è forse è il caso di non insistere oltre. Sta per mettere fine al teatrino, quando Taehyung rispunta nuovamente sulla scena, sempre con una dose massiccia di decolorante sulla testa e una stylist ormai sull’orlo di una crisi di nervi che cerca di farlo tornare seduto.
«Oddio Jungkookie! – esclama, con fin troppa enfasi – che ti è successo?! Stai-»
«Sono allergico alla matita per gli occhi, OKEY?!» sbotta finalmente il più piccolo, provocando risate sommesse da parte dei più grandi del gruppo lì presenti.
Nonostante la motivazione di quel lacrimare incessante sia molto meno grave di ciò che Taehyung aveva elaborato nella sua testa, Jungkook si sente tremendamente in imbarazzo, perché probabilmente è l’unico ad aver avuto quella reazione al make up e non sa proprio come riuscire a venirne fuori, visto che, com’era stato stabilito, anche lui doveva avere un contorno di matita nera sotto le palpebre per dare profondità allo sguardo. Quando si avvicina anche Jimin le cose non migliorano affatto, visto che il compagno ha le palpebre perfettamente truccate e scure, così come anche le sue dovrebbero essere; invece ciò che si ritrova a guardare nello specchio è un viso a chiazze sfigurato dalle lacrime e due iridi che sembrano lanciafiamme sull’orlo dell’esplosione. A vederlo così fa anche tenerezza e prima che Jimin possa lasciargli una delle sue solite carezze rassicuranti, l’addetta alla cura dell’immagine del maknae si fa abilmente largo tra i ragazzi, prendendo il mento di Jungkook e incitandolo a guardare in alto. Fa scendere lentamente due gocce di collirio negli occhi infiammati del più piccolo, che sbatte forte le palpebre per poi strofinarsele subito dopo.
«Mi dispiace tanto, vedrai che nel giro di qualche minuto starai meglio» lo rassicura tristemente, un po’ tesa per la presenza degli altri ragazzi, incuriositi dalla situazione.
«Ma come farò adesso con il trucco?» domanda lui mortificato, asciugandosi ancora gli occhi e tirando un silente sospiro di sollievo per la sensazione di fresco che gli sta lentamente alleviando il bruciore.
Lei gli sorride, rassicurante. «Abbiamo molti brand diversi da poter provare, non preoccuparti. Dovrai solo avere un po’ di pazienza per far sì che la reazione allergica sfiammi».
In verità tutte le marche di trucco utilizzate dai make up artist erano anallergiche, perciò nessuno aveva avuto la premura di testare i prodotti prima di iniziare il servizio fotografico: quello era stato sicuramente un grave errore di organizzazione e, se la situazione non fosse migliorata nell’arco di qualche minuto, probabilmente avrebbe fatto ritardare tutti i preparativi.
«E se non mi passa, come facciamo? Bisogna rimandare il photoshoot? Non voglio che -»
«Jungkook-sshi, stai tranquillo» interviene Namjoon, ora che la ragazza si è allontanata per andare a parlare con un manager. «I tuoi occhi stanno già tornando normali».
«Odio le allergie» butta fuori il maknae quasi con rabbia, perché non era affatto la prima volta che gli capitava una cosa simile – dopo anni che combatteva con la rinite, sapeva bene cosa significava avere una reazione non desiderata ad una determinata sostanza.
«A me prude già tutta la faccia e ancora non ho su nemmeno un briciolo di trucco» commenta Yoongi in modo indifferente, grattandosi la fronte con due dita.
Nel frattempo arriva puntuale il tanto atteso starnuto di Jimin, che alza il capo per non far gocciolare il naso e vaga per la stanza con le mani avanti, a mo di zombie, cercando qualcuno che gli dia un fazzoletto, fin quando il maknae gli ricorda che ne sta tenendo due pacchetti in mano da più di mezz’ora e gliene offre uno, in modo che possa soffiarci dentro.
«Ragazzi, siamo un disastro» commenta Hoseok ridacchiando, mentre Taehyung è finalmente tornato al lavabo per lasciarsi sciacquare i capelli. Nel frattempo la make up artist del più piccolo è di ritorno e il sorriso che ha sulle labbra fa presagire qualcosa di non troppo catastrofico.
«Non appena Taehyung-sshi avrà finito di asciugarsi i capelli potrete fare un pasto veloce, così il collirio avrà il tempo di agire e poi potremo provare con un prodotto meno aggressivo». Continua a sorridere allo sguardo preoccupato del maknae. «Vedrai che andrà tutto bene».
«Perfetto allora» commenta Jin, massaggiandosi lo stomaco. «Non volevo dirlo, ma sto morendo di fame».
«Anch’io» commenta Jimin a bassa voce, dietro di loro.
Insomma, alla fine avevano anche guadagnato un pasto extra e Jungkook non si era dovuto sentire troppo in colpa: ma le cose non potevano andare così facilmente per il verso giusto.
«Ragazzi…» è la voce di Namjoon che li raggiunge tutti, proprio mentre si stanno allontanando dalla sedia di Jungkook per andare a trovare un posto vuoto in cui accomodarsi.
«Credo di aver appena rotto gli occhiali da sole».
















 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Vavi_14