Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    03/09/2018    4 recensioni
Dean Winchester è un brillante medico, che lavora nell'ospedale gestito dal padre. Malgrado non avesse pensato da sempre di fare il medico è bravo nel suo lavoro, ha un fratello minore che è tutta la sua vita, gode della stima di suo padre e dell'amore di Castiel Novak. Ma la confessione al padre della sua omosessualità e la sua reazione mettono a rischio le sue certezze, che rischiano di non lasciargli scampo quando rimane vittima di un incidente.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean annaspava. 
I polmoni gli facevano male. 
- L'aria... non riesco.... non riesco a respirare.... aiuto...- 
Tessa gli si avvicinò per calmarlo - Va tutto bene Dean... calmati....- 
- No...non mi prendere in giro....- fece Dean con tutto il fiato che gli rimaneva - sto... sto morendo.... vero...?- lo sguardo di Tessa fu più eloquente di mille parole - No... ti prego.... ho bisogno di....- 
- Mi dispiace tanto.- fece Tessa sinceramente addolorata - ma ti avevo detto che non c'era molto tempo...- 
- Per favore.- supplicò il biondo - ti prego... non mi basta qualche secondo con Castiel... o con Sammy... vi prego fatelo smettere... mi sta facendo male...- 
- E' solo all'inizio ad essere sgradevole...- cercò di confortarlo Emma - poi passa.- 
- Dean.- fece Will - ce la puoi fare a tornare indietro, ok? Non è troppo tardi. Ma la tua volontà da sola non basta. Hai bisogno di aiuto... aiuto che però noi non possiamo darti..-
- Quindi... ora che succede...?- fece Dean cercando di ignorare il dolore ai polmoni.
Tessa gli fece segno di voltarsi. 
Dietro di lui c'era una donna, di circa trent'anni, occhi verdi e fluenti capelli biondi, in camicia da notte.
Dean rimase senza fiato nel vederla.
- Mamma....?- 
...
...
...
In traumatologia, era sceso il silenzio. Solo il pianto disperato di Sam provava che vi fossero forme di vita. 
- Avevi promesso che non te ne saresti andato....- piangeva il piccolo di casa Winchester - o che... che prima di andare via mi avresti salutato come si deve... invece....- fece Sam ricominciando a piangere. Aveva perso la sua famiglia ed il suo migliore amico nello stesso momento. 
John si avvicinò al figlio e gli posò paternamente una mano sulla spalla... ed il dolore del più piccolo si trasformò in una rabbia tanto silenziosa quanto devastante.
Lo trapassò da parte a parte con uno sguardo che uccideva - E' colpa tua. L'hai ucciso tu. Una vita intera a cercare di essere come lo volevi tu....- sibilò Sam - e sei stato anche capace di dirgli quelle cose orribili....
Se tu l'avessi protetto, adesso sarebbe vivo!- 
John abbassò gli occhi, senza dire una parola. 
Aveva ragione. Sam aveva ragione. Non era stata l'acqua fredda ad uccidere il suo primogenito... era stato lui... con quella manciata di parole affilate come rasoi... e l'aveva fatto con la consapevolezza che gli avrebbe fatto del male... non sapeva  il perchè, a cosa mirasse dicendo quelle parole... ma non questo. Non aveva mai voluto questo.
...
...
...
- Tesoro....- fece Mary abbracciando il figlio - oddio... ma che cosa fai qui... non dovresti essere qui...-
- Nemmeno tu se è per questo.- fece Dean con le lacrime agli occhi. Incredibile di quanto bene la ricordasse... era esattamente come l'aveva vista l'ultima volta... al diavolo chi diceva che era troppo piccolo per ricordarla... se c'era una cosa che nessuno dimenticava mai era il volto della mamma - mi manchi tanto... ci manchi tanto...- 
- Lo so amore mio... lo so...- fece Mary carezzandogli il volto - anche voi mi mancate...  i momenti in cui vi ho stretto a me sono stati i più preziosi della mia vita... avrei voluto esserci per voi... mi dispiace... avevo promesso che vi sarebbe mai accaduto nulla...- 
- Non... non è colpa tua... non è stata colpa di nessuno....- 
- Tesoro...- fece Mary - torna a vivere. Fallo per me. Ti prego.... tu sei... tu puoi essere molte cose, tu sei tutto... ma non sei e non sarai mai una delusione.- fece Mary dandogli un bacio sulla fronte - sono orgogliosa di te.- 
Quelle parole gli riscaldarono il cuore. 
Tutto il dolore ed il senso di inadeguatezza che aveva provato quando era in acqua fu cancellato da quelle parole. 
- Vai.- fece Mary - Vivi. Sìì felice.- 
Dean annuì. Tremava all'idea di tornare ed affrontare Sam, Castiel, suo padre e tutti coloro a cui teneva, sapendo che prima o poi sarebbe saltato fuori che aveva tentato di suicidarsi...  ma la fame di rivederli, di vivere assieme a loro per altri anni, era più forte di qualunque paura. 
- Grazie di tutto.- fece Dean rivolto a Tessa e ai fantasmi che si erano prodigati per convincerlo a tornare indietro. 
Wil lo abbracciò - Prenditi cura di Ellen e Jo.- 
- Lo farò.- 
Poi toccò a Karen - Dì a Bobby che lo amo e che non ho mai smesso... e che mi dispiace.- 
- Va bene.- poi andò ad abbracciare Emma. 
- Se vedi i miei genitori... di loro di non essere tristi.- fece la ragazzina - Io adesso sto bene. Qui non c'è nessuno che mi picchia.- 
Per tutta risposta, Dean le baciò la testa. 
Per ultima, abbracciò di nuovo sua madre.
- Ti voglio bene.- fece Dean godendosi fino all'ultimo quell'abbraccio materno. 
- Anch'io.... abbraccia Sammy per me.- 
Un minuto dopo si ritrovò in mezzo all'acqua. Era ancora sul luogo del disastro. 
- Aiuto! Per favore! Qualcuno mi aiuti!- urlava. 
Ma nessuno dava segno di averlo sentito... anzi, sul molo non c'era nessuno... piuttosto strano visto che c'era stato un disastro... avrebbe dovuto essere pieno di morti, feriti, soccorritori... 
- Per favore, qualcuno mi aiuti!- urlò di nuovo. Poi dopo un paio di istanti capì. Non era ancora nell'acqua. Non era riemerso, era ancora nella sua testa.
Era ancora clinicamente morto. 
- Ok Dean... vediamo se te la portavi veramente a casa la medaglia d'oro negli 800 di stile libero...- fece Dean iniziando a nuotare. Nuotò fino ad arrivare a riva e finchè non riuscì ad aggrapparsi ad una cima.
...
...
...
- Sam...- fece Ellen avvicinandosi al piccolo di casa Winchester prendendolo teneramente per le spalle, cercando lei stessa di sopportare quel dolore che le stava squartando il petto - vieni via... non c'è nient'altro che si possa fare...- 
Sam si separò dal fratello a malincuore. Distrutto dal dolore. Non smetteva di piangere e singhiozzare. 
'' Non è giusto...''- pensava tra le lacrime. Avrebbe dovuto dirlo a Castiel... non sapeva nemmeno come fare... 
Il suo sguardo si posò per un attimo sul monitor...
- Ho visto qualcosa che si muove...- fece Sam tirando su con il naso - ho visto una fibrillazione!- 
- Cosa?- fece Jo. 
- Lo so, sembra folle ma...- fece Sam - provate un'altra volta...- 
- Sam...- fece John - tuo fratello ha sofferto abbastanza...- 
'' Già, per colpa tua!''- avrebbe voluto ringhiargli contro - Ellen... ti prego... so quello che dico... credo che il suo cuore stia per ripartire...- 
Ellen sospirò - D'accordo... metto il pacemaker al massimo.- 
- Se ci fosse stata la minima attività...- fece John con gli occhi lucidi -  L'avrebbe rilevata.- 
Ma poi... 
- Bradicardia sinusale.- fece Jo prendendo lo stetofoendoscopio  per auscultare il petto dell'amico. Un sorriso di gioiosa incredulità le illuminò il viso - Il cuore ha ripreso.- 
Ellen tolse a Dean il tubo che lo aveva aiutato a respirare.
- Respira da solo... i valori stanno tornando regolari.- 
- Oddio...- fece Sam tornando al capezzale del fratello - Dean... hai sentito? Sei vivo.... ce l'hai fatta....- 
Ellen staccò tutti i macchinari. 
- Portiamolo in terapia intensiva.... dobbiamo tenerlo sotto controllo, almeno finchè non si sveglia...- fece Ellen.
- Si, me ne occupo io...- fece Benny iniziando a spingere il lettino. Appena fuori da traumatologia, si incontrarono con Castiel che correva quasi verso di loro. Si fermò proprio vicino a Dean.
- Dean...- fece il moro prendendogli il viso tra le mani  dandogli un bacio sulle labbra quasi marmoree- come stai... ti prego, parlami...-
- Non può sentirti.- fece Benny - il cuore è ripartito e respira autonomamente, ma gli hanno somministrano farmaci stimolanti per quasi cinque ore di fila.-
- Ma starà bene... vero?- 
- Questo lo sapremo solo quando avremo la funzionalità cerebrale.- fece Benny spingendo il lettino.
Castiel corse ad abbracciare Sam, sorridendo tra le lacrime.
'' Allora ci sei...''- pensò Castiel.
...
...
...
Ormai era calata la notte.
Le salme erano state identificate, i pazienti salvati erano stati ricoverati, la maggior parte dei parenti era andata a casa per organizzare i funerali, altri si stavano preparando a passare la notte in ospedale...
Dean era stato ricoverato in terapia intensiva.
Bobby aveva riaccompagnato Castiel a casa, non prima di averlo minacciato di picchiarlo a sangue se non gli avesse dato retta quando gli '' consigliava di tornare a casa a riposare un po' ''.
Sam era rimasto in ospedale per vegliare sul fratello. 
Quando entrò nella stanza che gli avevano messo a disposizione, Dean era pacificamente addormentato, aveva una flebo nell'incavo del gomito sinistro, ma almeno poteva fare a meno di macchine e tubi per respirare, ed era collegato ad un monitor che teneva sotto controllo i suoi valori ma cosa più importante... aveva un colore quasi roseo, e non più quel bluastro mortifero che si era impossessato di lui quel giorno terribile. 
Benny gli stava cambiando la flebo quando il minore entrò.
- Come sta?- 
- I parametri sono in regola.- fece Benny con voce stanca ed affaticata da quelle giornata che pareva non finire - pare che il peggio sia passato.-
- E' meraviglioso...- fece Sam con un sorriso in volto che pareva non volersene andare - presto potrà tornare alla sua vita...-
- Sam.- fece Benny - ascolta... è presto per dire che tuo fratello è fuori pericolo.- 
- Cosa...?- fece Sam - ma... il cuore è ripartito... respira da solo...-
- Sì.... ma le sue onde cerebrali sono lente ed irregolari.- fece Benny - Sam... tuo fratello è ancora in coma. Ci sono buone possibilità che si risvegli... ma solo con il suo risveglio potremo sapere se ha riportato danni cerebrali.- 
- Più di quelli che ha per conto suo...?- fece Sam sforzandosi di ridere - No, guarda, è impossibile...-
- Sam, sono serio.- fece Benny - Potrebbe avere dei vuoti di memoria, seri problemi di coordinazione, incapacità di riconoscere le persone... potrebbe anche aver perso l'uso degli arti inferiori.- 
- Cioè... mi stai dicendo che...- 
- Che solo al suo risveglio sapremo se potrà riprendere una vita normale o meno.- fece Benny - Scusa... adesso devo andare.- 
Sam entrò nella stanza del fratello, e si sedette vicino a lui per poi stringergli una mano - Dean... lo so che mi senti. Ascolta... lo so. Sei sfinito, hai combattuto come un leone tutto il giorno e ora vorresti solo rilassarti un po'.... 
Ma devi fare un altro sforzo. L'ultimo. Adesso ti devi svegliare... e devi stare bene... fallo per me, ok, ti prego.- 
Ma era come chiedere la luna. Quel giorno era già stato un miracolo che Dean fosse rimasto lì con loro, chiedere che addirittura tornasse senza pagare un piccolo prezzo era troppo, persino per Chi aveva scelto di esaudire quelle preghiere.
- Mi prenderò io cura di te... non preoccuparti di niente...- fece Sam - Sarò... tutto quello di cui avrai bisogno. Il custode della tua memoria, ti aiuterò a lavarti e vestirti, ti imboccherò anche se sarà necessario... ti sei preso cura di me per tutti questi anni... mi hai dedicato la vita... ora non posso fare altro che offrirtela...- poi alzò gli occhi e vide il padre in piedi sul ciglio della porta.
Si alzò furioso e lo fissò a muso duro.
- Come sta?- 
- E' questo che volevi?- fece Sam - Un bambolotto rotto? Guarda come l'hai ridotto.... gli hai imposto una vita che non gli apparteneva, che non l'avrebbe mai reso felice... è probabile che adesso non potrà più vivere nemmeno la vita che volevi tu.... l'hai fatto a pezzettini.- 
- Sam...- 
-Sta lontano da noi d'ora in poi.- fece Sam - appena sarà in grado di uscire da qui, ti giuro, la prima cosa che faccio è firmare per assumermi la sua responsabilità e trovare un medico che lo segua... non so ancora come troverò i soldi, ma lo farò... d'ora in poi stai lontano da lui. 
Da noi. Lasciaci in pace.- poi vedendo che il padre si limitava a guardarli con lo sguardo di un cane bastonato, quello di una vittima ingiustamente accusata urlò - VATTENE!-
John obbedì.
A testa bassa, ma obbedì. 
Sam si rivolse al fratello ancora privo di sensi, carezzandogli la fronte madida di sudore - Non ti farà più del male... te lo prometto...- poi, dopo poche ore, si addormentò sul torace del fratello tenendolo stretto per la mano, come se avesse paura che l'angelo della morte ci ripensasse e tornasse indietro per portarlo via.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94