Anime & Manga > Inazuma Eleven
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Autore: ShawnBlade    04/09/2018    1 recensioni
Spin off della storia Inazuma Eleven Absolute, si colloca in linea temporale tra i capitoli 8 e 10.
Genere: Commedia, Fantasy, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La storia si colloca tra i capitolo ottavo e decimo di Inazuma Eleven Absolute.



Sottofondo musicale: Alius Academy


“Xene”.
“Ti ascolto, parla”.
“Torch”.
“Sono qui, illustrami i tuoi programmi”.
“E Gazelle”.
“Hm. Che vuoi?”.
Una luce soffusa si diffondeva in quella sala dell’Alius Academy, filtrando da tre finestre triangolari. I fasci splendenti colpivano un giovane al centro della stanza; indossava una uniforme bianca con una stella cucita sulla spalla sinistra ed un sole sul fianco destro, in basso, dal quale si diramavano dei raggi azzurri. I suoi capelli color avorio scintillavano, bagnati dai raggi di cui erano il punto d’incidenza. Nei tre lati bui del locale, i tre capitani delle squadre di punta dell’Alius assistevano nell’ombra.
Il ragazzo alla luce non aprì gli occhi nemmeno per un secondo. Aveva il capo chino e teneva un’espressione sommessa, ma forse era meglio dire plateale. Dopo un lungo attimo di silenzio, iniziò a parlare.
“Noi veniamo da molto lontano, sapete. Vi ringrazio per avermi accolto qui a spiegarvi la mia proposta”.
“Devo dire che mi appare estremamente interessante” intervenne Torch “non succede tutti i giorni che il capitano di una squadra di calcio scopra dove si trovi l’Alius Academy e si autoinviti qui”.
Xene continuò: “ammetto che sei un terrestre interessante, per aver fatto tutto da solo”.
“Ti ringrazio” lo sconosciuto continuò, sempre tenendo gli occhi chiusi e la testa bassa “anche se è più corretto dire che sono un alieno, come voi”.
“Che cosa intendi?”
L’illuminato aprì le palpebre e fissò l’angolo oscuro in cui stava Xavier.
“Io sono Polaris, capitano della squadra degli Stellari. Il nostro desiderio è quello di unirci all’Alius Academy”.
“Senti senti” Gazelle si staccò dal muro ed iniziò lentamente a camminare verso di lui. “Quanta arroganza”.
“Lo faccio solo perché sono sicuro dei miei progetti. La Gemini Storm è stata sconfitta e la Epsilon, anche. Se gli Assoluti continueranno così non avrete scampo neppure voi”.
Gazelle si fermò a poca distanza. La luce la colpiva da dietro, lasciandola in una figura d’ombra.
“E allora perché sei qui? Hai una valida ragione per unirti a noi, dico bene?”
“Assolutamente” rispose lui, fissandola. Un bagliore gli pervase gli occhi, poi puntò il dito contro la ragazza in controluce e disse: “Vi lancio una sfida. Se riuscirò a sconfiggere gli Assoluti entreremo a far parte della vostra accademia”.





Sottofondo musicale: Sigla iniziale

INAZUMA ELEVEN ABSOLUTE - IL FILM - RAGGIUNGI LE STELLE!

Mi chiamo Andy Attorney. Sono un ragazzo che vive nella città di Inazuma e frequento il secondo anno della scuola media Raimon. Il mio più grande sogno è quello di giocare a calcio, ma non ne ho mai avuto le capacità. Ho tentato di entrare in molte squadre, ma purtroppo non sono stato accettato da nessuna di esse. Così mi sono rivolto a Fidia, imprenditrice nel settore dei servizi, perché trovasse una soluzione al mio problema. Lei mi ha fornito il Ciondolo Assoluto, un oggetto che incrementa vertiginosamente le mie abilità calcistiche facendomi cambiare aspetto e mi ha incaricato di testarne il funzionamento. Nel frattempo delle squadre di calcio appartenenti ad una misteriosa organizzazione detta Alius Academy hanno iniziato a distruggere le scuole del paese per ragioni misteriose. Assieme ai miei migliori amici Aurelia Dingle e Paul Peabody ho formato una squadra, gli Assoluti, ed abbiamo deciso di sfidare i distruttori, i quali affermano di essere alieni provenienti dallo spazio! Sono già state sconfitte da noi la Gemini Storm, capitanata da Janus, e la Epsilon, con a capo Dvalin. Purtroppo però appena siamo riusciti a batterli sono apparse le due squadre di punta dell’Alius Academy: la Genesis di Xene e la Chaos diretta da Torch e Gazelle. Adesso vogliamo continuare a combattere perché io realizzi il mio sogno e finalmente raggiunga le stelle!





Sottofondo musicale: Aurelia


Il Sole ormai stava tramontando. Un cielo tinto col blu, coll’azzurro, con le sfumature del giallo, dell’arancione, del rosso e del viola si stagliava sopra la città di Inazuma, frammentato da sporadiche nuvole che alternavano il bianco, il nero ed il seppia.
Era una sera di luglio e dall’interno della proprietà della famiglia Dingle si udivano rumori derivanti dall’utilizzo delle posate. La televisione era accesa e stava trasmettendo le previsioni del tempo. Variabile, si diceva, nonostante a vista d’occhio pareva più probabile l’arrivo del sereno. Una atmosfera idilliaca regnava nell’aria in quella giornata d’estate.
“Plin-plon!”. All’improvviso, qualcuno suonò il campanello. Una ragazza, capelli mori intinti nel fucsia e vestita con un completo degli stessi colori, si era approssimata all’uscio.
La madre, abbandonata la tavola, si apprestò ad aprire.
“Ciao. Di cosa hai bisogno?”
“Buongiorno signora io sono Michelle Mohn Rosa” disse la ragazza, levandosi il cappello in segno di saluto. “Scusate l’ora tarda, ma sono del club di giornalismo e desidero intervistare Aurelia. Per via della sua lotta contro gli alieni”.
“Ah sì certamente! Te la chiamo. Accomodati, intanto” e le fece segno di entrare. “Aureliaaaa! Ti cercano!”.
La madre ritornò in cucina, mentre la figlia arrivava.
“Ciao Aurelia. Io sono Michelle e desidero intervistarti”.
“Ma certo, fai pure! Vieni, sediamoci lì” offrì, indicando il divano.
La cronista fece numerose domande alla Dingle, riempiendo il suo taccuino degli appunti. Le due rimasero a parlare assieme per circa venti minuti, dopodiché l’intervistatrice terminò: “Va bene. Questa era l’ultima domanda. Adesso mi manca solo una foto. Posso?”
“Ma certo, assolutamente!” rispose, assumendo una posa plastica.
“D’accordo. Apri bene gli occhi”. La sconosciuta, inquadrando nell’obiettivo, abbandonò l’espressione gioviale che aveva avuto fino a un attimo prima ed assunse un ghigno in volto. Azionò la macchina fotografica, la quale emise un bagliore sfolgorante, e disse: “Che la luce ti colpisca!”. “Flash!”.
Aurelia rimase accecata per un attimo dal lampo al magnesio, durante il quale sentì un vago strattone. Quando si riprese, pochi secondi dopo, la sconosciuta non c’era più.
“Ma dove è andata?” si chiese. Istintivamente notò che le mancava qualcosa. Come se le avessero tolto una collana.
“Il mio Ciondolo Assoluto! Dov’è?” si preoccupò. “Me l’hanno rubato! No, me l’ha rubato quella ragazzina!

***





Sottofondo musicale: Andy


Era la medesima serata di luglio, nella medesima cittadina, solo in un altro quartiere. In un’altra casa, la cena pareva già finita ed Andy era in salotto a giocare ai videogames.
“Così… passa a destra… dribbling… vai… vai… tiro… Tornado di Fuoco… sììì! Goool!”.
“Driiiinn!”.
“Vado io!”.
Il giovane membro della famiglia Attorney aprì. Dinanzi a lui si trovava un ragazzo della sua stessa età.
“Ciao Andy! Era tanto che desideravo incontrarti. Sono Paul Laris, del club di giornalismo. Ti va un’intervista?”
“Altroché! Entra”. Il tale si accomodò di fianco a lui e discorsero per alcuni minuti.
“Perfetto. Adesso ho bisogno di una foto”.
“Va bene. Fa’ pure”.
“Aspetta, ti inquadro… così… ed ora… che la folgore ti abbagli!”. “Flash!”.
Attorney rimase inebetito per qualche istante, sentendosi strattonare. Subito perse il suo aspetto da Assoluto, ritornando l’Andy di sempre. Nel frattempo, l’interlocutore si era dileguato, lasciando solo un biglietto sul pavimento.
“Ma come… cosa…”
“Aaah! Che mi è successo?” si toccò il torace, notando la mancanza di un oggetto appuntito che di consueto albergava sopra lo sterno.
“Che cosaaaaa? Mi ha accecato per rubarmi il ciondolo? Noooooooo!”.

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Paul Laris, da alieno Polaris

***






Sottofondo musicale: Paul Peabody


Era l’imbrunire, in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina di periferia. Paul stava leggendo un romanzo sprofondato nell’enorme poltrona-puff nell’angolo di camera sua. I genitori non c’erano, partecipavano ad una festa fuori città.
“Che pacchia, ragazzi. Prima avevo paura di restare a casa da solo, ma ora… eheh, ora non ho più paura di nulla!”.
“Dlinng-dlonng!”.
“Toh, suonano alla porta. Vediamo chi è”. Imprudentemente, aprì.
“Buongiorno mister Peabody… toh, che bel campanello!” disse un ragazzo, capelli a ciuffi, bassino.
“E tu chi sei?”
“Carine, le campane scolpite nell’argento. Ah, io sono Alan Cruz, del… ehi, ma come sei simpatico! Ti va di accompagnarmi al bowling una sera di queste?”
“Volentieri, ma… come mai sei qui?”
“Ah, già… volevo dire, dovrei intervistarti… ma sìì, ma sìì, lasciamo perdere. Vuoi venire al bar con me?” “Briiiip!” “Oh scusami, suona il telefono”. Si appartò, farfugliò delle cose a qualcuno che pareva riprenderlo con verve, poi chiuse.
“Scusami, mi sollecitano. Uff, che noiosi, sempre lavoro, lavoro… io voglio divertirmi… ah, ma sto divagando. Insomma, vorrebbero una foto per il giornalino… ehi, ma che quadri magnifici! Dipinti ad olio?”
“Sì, dalla zia”.
“Aaah, non devo distrarmi. Mi permetti una foto? Una soltanto? Poi lasciamo da parte questo assurdo compito che mi impedisce di svagarmi. Preferisco giocare a calcio io che…”
“Va bene, va bene!”. Si mise in posa, assumendo una battagliera posa facendo il simbolo della vittoria.
“Ah sì, dunque… oh, questo macinino. Invidio i fratelli Lumière, quelli sì che sapevano come intrattenere la gente! Ah, la cinematografia è un’arte, passando poi per Georges Méliès, Martin Scorsese… aaah, questo trabiccolo! Vuoi venire con me al cinema domani?” chiese, armeggiando con l’aggeggio.
“Che cosa danno in programma?”
“Oltre l’orizzonte, un drammatico, come anche La dimensione Delta, di calcio e fantascienza. In replica Dagli Imperiali alla Repubblica. Aaah, queste anticaglie!”.
“Belliiii! Vengo, mi piace!”.
“Oh! Ecco che funziona! La luce sfolgori!” FLAAASH! Un brillamento accecò Peabody.
“M-ma… ma che… ma… dov’è???” si interrogò, guardando le scale. Poi volse lo sguardo oltre la ringhiera del balcone, scorgendolo mentre in tutta fretta percorreva i piani verso terra e sobbalzando all’indietro per l’altezza.
“AAAAAAAAAHHH! Ma da quando ho di nuovo paura di essere al terzo pianoooooooo?” urlò, accasciandosi al suolo con il cuore a mille.
“Anf, anf, anf. Dov’è il Ciondolo Assoluto? Non c’è più! Aaah, sono ritornato pauroso! Ehi, ma cos’è questo?” a terra giaceva un biglietto con scritto: “Siete invitati a giocare una partita contro di noi alla torre sulla collina. Vi aspettiamo. Gli Stellari”.

***





Sottofondo musicale: Acciaio


Andy arrivò trafelato alla Steel Tower, dove già lo attendevano alcuni dei suoi compagni.
“Oh! Anche voi qui?”
“Già capitano! È successa una cosa terribile, ci hanno rubato i ciondoli!”.
“Cattive notizie: anche a me purtroppo” rispose.
“Vi seguo a ruota” asserì Aurelia, arrivando. “Paul, esci di lì, nessuno ti mangia”.
“M-ma… io ho paura!” disse Peabody, emergendo da un cespuglio.
“Hai perso il tuo coraggio da leone?”
“Aaaah! Purtroppo era il ciondolo a cambiarmi il carattere! E adesso che facciamo?”
“Non so… il mio biglietto diceva di recarsi qui, ma…”
“La torre d’acciaio è spenta. Chissà come mai”.
“La luce di Inazuma è tramontata, pare. Tanto quanto la nostra”.
“Eppure…” mentre discorrevano, i fari della costruzione si accesero ad uno ad uno. Il buio della notte fu squarciato in poco tempo. Illuminatasi la decorazione a forma di lampo, essa mostrò una strana formazione cristallina al di sopra.
“M-ma che cos’è quel coso?” disse Sam, puntando con l’indice una anomala struttura a forma di stella fluttuante sopra la torre di Inazuma.
“Non lo so, però è inquietante” gli fece eco Steve.
“Secondo me è un invito. Allora, avviciniamoci” comandò il capitano. Tutta la squadra, giocatore dopo giocatore, si inerpicò su per la torre fino a raggiungerne la piattaforma da cui si dominava la città.
“Che magnifico paesaggio che si ammira da qui, ragazzi”. Le luci delle finestre ancora accese erano come stelle nel cielo notturno.
“Sembra che l’orizzonte rispecchi il cielo sulla terra”. Il gruppo rimase per un attimo a bearsi di quello spettacolo maestoso. Ad un certo punto, qualcuno lasciò cadere qualcosa dalla strana stella di vetro fluttuante.
“Ouch! Che doloreee!” si lamentò Paul, colpito sulla testa.
“Ma è una scala di corda! Vogliono farci salire!”. Andy, che fremeva dalla voglia di recuperare il maltolto, si lanciò all’assalto.
“Capitano! Aspetta!”.
“Non aspetto, David, voglio giustizia!!!”
“Aiuto, io ho paura dell’altezza!” sgranò gli occhi Peabody, guardando giù.
“Se il portiere abbandona la porta ti sostituirò io” rispose il battagliero King. Più o meno tutti, tranne il pauroso Paul, percorsero i pochi metri di scala ed entrarono nella stella volante.
“E adesso? Che faccio qui, da solo? Salire, non ne ho il coraggio. Tornare a casa, mi piange il cuore. Ah, ma so io cosa fare!”.

***

Entrati nella singolare costruzione, gli Assoluti si trovarono di fronte uno strano campo da calcio. Era costituito da una lana blu scuro mentre le righe erano gialle e luminose. Non c’erano spalti, in quella che pareva una struttura deserta.
“Ehi, ragazzi, guardate da qui! Inazuma è ancora più bella, dall’alto!”. Le pareti di cristallo permettevano di scrutare l’orizzonte, ancora lambito dagli ultimi raggi del tramonto. Cielo e terra si fondevano in un gioco di oscura luminosità, di manto dell’ombra punteggiato da sporadiche luci celesti e terrestri. Su tutti, dominava la luna.
All’improvviso dei potenti fari si accesero ed illuminarono il cerchio di centrocampo. In esso, silenziosamente, si era radunata una squadra di calcio.
“Benvenuti Assoluti. Lasciate che mi presenti, io sono Polaris, il capitano dei qui presenti Stellari”.
“TU! SEI TU CHE MI HAI RUBATO IL CIONDOLO!” gridò Andy. “RIDAMMELO!” continuò, con veemenza.
“Ah ma allora è proprio importante per te” disse, sfilandoselo dal collo della maglia. “Dimostramelo”.
Lo sconosciuto fece un passo avanti, venendo maggiormente in risalto. Ora indossava una divisa bianca con una stella dorata cucita sulla spalla sinistra ed un sole arancione sul fianco destro da cui si irradiavano dei raggi blu.
“Noi siamo gli Stellari, le luci che sfolgorano nella notte. Siamo una squadra dell’Alius Academy”.
“Ah ecco, c’era da aspettarselo. Mi pareva che mancasse qualcosa”.
“Ho commissionato io la costruzione di questa struttura. Benvenuti allo Stadio Croce del Sud”.
“Umpf. Perché si chiama così?”
“Perché dopo questa partita io metterò una croce sopra la vostra squadra. IO VI ELIMINERO’ DEFINITIVAMENTE! La luce degli Assoluti verrà spenta dalla nostra inarrivabile difesa!” urlò, impazzito.
“Il vostro potere, o Assoluti, è fittizio. E questo ciondolo ne è la prova!”. Il capitano lo resse fermamente con la mano destra e con fare plateale continuò: “Desidero sfidarvi. La mia squadra contro la vostra. Desidero dimostrarvi che noi siamo più forti di voi”.
“Beh su questo non c’è dubbio” replicò l’avversario.
“Se vincerete vi restituiremo i ciondoli rubati”.

***





Sottofondo musicale: Fidia


“Che disastro!”. Fidia, osservando lo schermo della piccola televisione, si mise le mani nei capelli. “Che disastro! Non si poteva cominciare peggio di così! Ah, che pasticci che si approssimano! Sta andando tutto storto! Ho sbagliato. Lo ammetto, ho sbagliato a rivolgermi a loro. Lo sapevo, non dovevo chiamarli in causa. Sono stata troppo impulsiva! E dire che ho anche concesso loro di utilizzare il Ciondolo Assoluto! E adesso che cosa succederà?”

***





Sottofondo musicale: Inizio partita


Andy rimase pensieroso per qualche secondo. Poi disse: “Accettiamo”.
“Comeeee? Che cosaaaaa?”
“Sei impazzito? Ma ti rendi conto?”
“Non abbiamo speranzeeee…”
“Nooo siamo mortiiiii!”.
Attorney però, prima di rispondere affermativamente, aveva ben ponderato la scelta. Conscio del fatto che in caso di disfatta Polaris non aveva posto nessuna condizione, gli pareva una soluzione prudente accettare prima che cambiasse idea.
“Tranquilli ragazzi. Abbiamo solo di che sperare”.
“Sperare cosa? Ci polverizzeranno”.
“Va beh, tentar non nuoce. Siamo o non siamo gli Assoluti, la squadra più forte di tutte?” sentenziò, sorridendo benignamente.
“Beneeeee! Di nuovo qui, la mia squadra preferitaaaa! Questa volta gli avversari sono gli accademici Stellari, nientemeno che dalla costellazione di Alius! Quali sorprese ci riserverà l’incontro di oggi?”.
“Fitzroy?!?! Sono proprio curioso di sapere come fa a materializzarsi al posto giusto e nel momento giusto per commentare le nostre partite” si chiese Aurelia.
“Già. Deve avere una sorta di sesto senso” replicò Max.
“Ehi Heritage” gli rivolse la parola il capitano “comunque oggi non giocheremo come Assoluti”.
“Ah no? E allora come?”
“Questa sera siamo privi dei nostri poteri. Noi siamo la squadra più perdente di tutte, quindi puoi chiamarci gli Unables”.

***





Sottofondo musicale: Alius Academy


“Allora Gazelle che ne pensi di loro?”
“Si allargano troppo, per i miei gusti”.
“Ma no, sono solo un po’ focosi!”.
“Avevamo detto che se vincevano potevano entrare nell’Alius Academy. Invece si atteggiano già da veterani. Si spacciano fin d’ora per alieni anche se nessuno li ha autorizzati. Sono dei potenziali rivali. Te ne rendi conto?”
“Hmmm… ma noo, secondo me non c’è da preoccuparsi. Xene, tu che ne dici? Riusciranno a stracciare gli Unables?”
“Non è un grande problema. Chiunque vincerà questa partita metterà fuori gioco alcuni dei miei concorrenti”.
“Intendi dire che non hai fiducia in Polaris e nella sua banda?”
“Sono solo dei novellini che pretendono di scalare le classifiche. Come se fossero dei veterani solo perché ci hanno scoperti”.
“Io spero solo che facciano il nostro gioco. Dopotutto fino a prova contraria è Attorney il nostro nemico no?”
Gazelle si inalberò: “Ma non capisci cosa sta accadendo? Si stanno prendendo il loro potere! E se lo usassero contro di noi?”
“Tranquilli” mediò Xavier “useremo ogni avvenimento a nostro vantaggio…”

***





Sottofondo musicale: Rainbow


“Ahem… calcio d’inizio per gli Stellari che affrontano gli… uh… Unables in questo scontro che si prevede cosmico”.
“Fiit”.
“Preparatevi, Assoluti o come vi chiamate, perché oggi vi polverizzeremo!” disse una delle ragazze in attacco, tale Syrma.
“Esatto, la vostra luce finirà inghiottita nel buio siderale” rispose una sua compare, Mimosa.
Le donzelle si passarono fulmineamente la palla l’una con l’altra, trapassando lo schema avversario. Superati i centrocampisti però si trovarono di fronte una solida difesa.
“Uuuh in quanti solo per noi! Avete paura che segnamo?”
“Decisamente ci temono, Syrma”.
Sei persone si stagliavano, pronte a bloccare ogni azione avversaria. Andy sentenziò: “Forza ragazzi! Senza ciondolo non possiamo affrontarli in scontri diretti. Utilizziamo una supertattica!”. I giocatori circondarono le due amiche.
“Ingannoforza!”. Gli Unables fecero apparire delle linee energetiche a forma di V rosse, arancioni e gialle le quali si disposero con il vertice rivolto al pallone. Esso si bloccò nel mezzo del campo, mentre Mimosa impotente non riusciva a smuoverlo. Attorney, invece, guizzò e lo prese al volo.
“Anf… anf… che fatica, ma comunque sto guadagnando terreno”. Intanto, Polaris si posizionava di fronte a lui.
“Tsk. Non hai speranze. Preparati!”. Con uno scatto fulmineo sottrasse la sfera di gioco.
“Ragazzi, ripetiamo l’azione!” incitò Max. Nel frattempo però, sulle fasce uno degli Stellari stava guadagnando terreno a filo della riga.
“Rigel, tua!” passò.
“Fermo!” si interpose Sam. Per un errore di movimento, Rigel fece uscire la palla.
“Fiit! Rimessa laterale!”.
Approfittando dell’interruzione, Polaris ci mise del suo: “Allora Andy. Come ci si sente ad essere ritornato un difensore?”.
“Umpf, non sono fatti tuoi!” replicò lui.
“Sarà. Però forse è meglio spiegare al mondo intero che ci sta seguendo via televisione cosa è successo. Perché forse non tutti ricordano che prima che ottenessi il Ciondolo Supremo eri un difensore, come me. È stato dopo che sei passato ad attaccante”.
“Esatto, quella pietra serviva a raggiungere i miei sogni. E nei miei sogni c’era anche quello di segnare una montagna di gol”.
“Povero Attorney. Inebriato dal successo, eh?”
“Oh, senti, tu. Il calcio non è uno sport egualitarista. Chi segna è forte, bravo, l’idolo delle folle. Chi coadiuva invece è misconosciuto. Io volevo arrivare in vetta al mondo del calcio e pertanto dovevo giocare come centravanti”.
“Mentre come difensore saresti stato eclissato dai punti dei tuoi compagni. Beh, allora io ti dimostrerò che non è così”.
“Rrrimessa lateraleeee di Saunders! Ecco che passa al capitano degli… ah… ehm… Unables”.
Andy ricevette il passaggio lungo e si diresse verso la porta. Davanti a sé si stagliava, in prima battuta, Polaris. Sapeva benissimo che in uno scontro diretto avrebbe dovuto soccombere, tuttavia con un sorrisino beffardo non rallentò il passo.
“Anche i difensori possono essere celebri ed io te lo dimostrerò. Con i poteri di cui dispongo posso affermare che io sono il primo di tutti loro!”. Laris avvolse Attorney in un cielo stellato, dopodiché fece precipitare su di lui dei mattoni di pietra.
“Rudere Buianotte!”. L’avversario rimase sepolto e perse la palla.
“Allora, visto? Anche un difensore può essere capitano. Io dimostrerò al mondo che anche le retrovie sono fondamentali in una partita di calcio!” disse, passando a Vindemiatrix.
“Colle Oscuro!” rispose lei, generando una collina in notturna che la elevò da Max e David.
“A voi!” calciò a Beid e Keid.
“I famosi gemelli attaccanti degli Stellari si preparano a tirareee! Riuscirà il portiere a resistere al loro colpo micidiale?”
“Andiamo Ken!”.
“Pronto Ben!”.
I due si elevarono in altezza, mentre sotto di loro spuntava una montagna avvolta nella mezzanotte. Raggiunta la cima, colpirono in sincrono il pallone urlando: “Vetta Tenebrosa!”. Un fascio di oscurità si propagò nella direzione di King.
“Aaah Albagliore Sfavillante!”. Egli generò un’abbacinante alba che con la forza della luce cercò di calmierare il tiro, senza successo.
“Avete visto? La vostra luce si è spenta nella nostra oscurità. La flebile luce delle stelle supera lo splendore sfolgorante del Sole” continuò platealmente rivolto ad un Andy col fiatone e grondante di sudore.
“Non… non continuerete… vi farò rimangiare ciò che avete detto!” asserì, in un lampo di energia. Si vedeva, però, che si approssimava lo stremo delle forze. “Anf, anf, anf”.
“Tsk… ma guardati. Non sei in grado di continuare. Minimamente”.
“Io… invece… amf, anf… vincerò… QUESTA PARTITA!”.

***





Sottofondo musicale: Fidia


“Peggio che male. Hanno perfino accettato e guarda come si sono ridotti. Ripeto, peggio di così non poteva andare. Non oso sperare come debba finire”.
In quel momento la soglia venne varcata: “Puff… pant… Fidia! Fidiaaaa!”. Una voce argentina risuonò per il negozio.
“Non c’è... proviamo a vedere nello studio!”. Il ragazzo entrò.
“Paul Peabody? Che ci fai qui? Come mai non sei con i tuoi compagni?”
“Ho bisogno di lei Fidia! Gli Assoluti sono stati spossessati dei Ciondoli e adesso sono entrati in una strana stella di vetro volante sopra la Steel Tower! Ci aiuti!”.
“Come vedi” disse, indicando la televisione “sto seguendo l’incontro”.
“Li fermi, la prego! Faccia sì che ci restituiscano il maltolto!”.
“Mi dispiace Paul, ma non intendo fornirvi supporto questa volta”.
“Come Fidia? Lei, la nostra benefattrice!”. La semplicità di Peabody gli apparì dipinta in volto. I grandi occhioni si velarono di lacrime, di fronte alla repulsione al sostegno. La donna rimase per alcuni attimi a fissare il giovane negli occhi, poi chiuse le palpebre.
“Vediamo che si può fare”.

***





Sottofondo musicale: Unables


“Non vuoi cedere eh? Peggio per te, io ti ho avvertito” gridò Polaris, dalle retrovie. “Saremo noi ad accaparrarci la vittoria!”.
“Nuovo iniziooo per gli Assoluti non più assoluti. La Dingle passa prudentemente a Carson”.
Andy disse: “Noi siamo gli attaccanti! È nostro compito segnare! Forza Aurelia, dobbiamo condurre un’azione in sincrono!”.
“Eh no caro mio. Io non ho intenzione di faticare a fondo perduto. Finché io avevo la Super Forza e tu il Come Te Nessuno Mai mi stava bene Corri e salta dietro un pallone finché in rete non andrà, ma adesso non intendo impegnarmi!”.
“Ma Aurelia…”
“Niente ma. Ho accettato di partecipare al tuo sogno solo perché era raggiungibile. Fidia te l’ha esaudito. Io ti ho aiutato. Hai toccato il cielo con un dito. Ma adesso basta! Non ho intenzione di ridurmi nello stato in cui sei ora. Guardati” puntò il suo indice contro il compagno “sei già pieno di macchie e graffi. Si vede lontano un miglio che li hai vissuti, questi minuti” replicò lei, fresca come una rosa.
“Io… io… io non vogliooooo!” il capitano esplose in un lamento “Io non voglio smettereeeeeeeee!”. Si avventò contro il boss avversario, tentando di sottrargli la palla che nel frattempo aveva guadagnato. Egli, con uno scatto felino, lo evitò.
“No… no… non ancora!!!”. Si rialzò, fiondandosi nuovamente contro il difensore, mancando l’obiettivo e schiantandosi al suolo una seconda volta.
“Anf, anf, anf… noooooo!” e venne soppiantato ulteriormente.
“Arrenditi, fermati! Non sei in grado di competere con me!”.
“No… no… io… ah.. anf… uff… io…”
“Tsk. Sei finito, Attorney. Senza ciondolo vali MENO DI ZERO!”. Paul calciò a Beid e Keid.
“Ecco la nostra tecnica! Ecco la… Vetta Tenebrosa!”. Ergendosi sulla cima dell’oscura montagna, scagliarono il tiro contro King.
“Aaah… Albagliore Sfavillante!”. Il sorgere dell’astro venne inghiottito dall’oscurità, segnando il due a zero.
“Nooo nooo noooo aaaaaaah i miei Unableeees soppiantati cosììììììnnoooooooooooooooooo auuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhhh!” ululò il commentatore.
“Spero che non le venga un infarto, perché ABBIAMO INTENZIONE DI CONTINUARE COSÌ!”. Alla ripartenza un magnifico uno-due di Mimosa e Syrma trapassò le schiere rivali.
“Tsk, siete così imbranati! Non potete competere con noi!”.
“Non avete più né la forza di Mark né quella di Fidia! Siete finiti!” urlarono, mentre sorpassavano Wraith.
“E non abbiamo nemmeno bisogno di tecniche speciali per battervi! Prendi questo!”. Stewie Irma Young tirò in direzione di Joe.
“Albagliore Sfavillanteeeee… gnnnnn… nooooooo!”.
“Nooooooo lo dico ioooooooo! Aaaaah, tre a zeroooooo! Noooo, noooo, noooooooooo! È un passivo da recoooord! Assoluti, dove sieteeeeeeh?”.
“Non basta essere forti in attacco, caro mio” fu l’inizio di un altro discorso fra capitani “ma si deve fortificare anche la difesa”.
“Anf… anf… lascia che mi passi il fiatone e…”
“Gli attaccanti sono tutti dei presuntuosi. Cosa farebbero se non ci fossero difensori e portiere? Sarebbero delle nullità. Invece, solo perché fanno gol, sono osannati dal pubblico. Guardati, ora che non sei più in grado di segnare i tuoi amici si rifiutano di inseguire il tuo stesso sogno e presto tutti si dimenticheranno di te. Il gol è una sostanza effimera, svanisce dinanzi ad una rete contraria”.
“il… mio sogno… era quello di essere attaccante” Andy si inginocchiò, spompato. “Io… volevo… provare l’ebbrezza di segnare… essere baciato dalla sorte… ahf… io volevo guadagnarmi la fetta di gloria che mi è sempre stata interdetta… io da difensore volevo essere attaccante perché quello è il ruolo più ambito!”.
“Non da me. Come vedi, abbiamo segnato sì tre gol, ma voi non avete tirato nemmeno una volta. La nostra difesa è impenetrabile! Abbiamo uno schema che ci permette di controllare ogni singolo lembo del prato, noi vi siamo superiori per forza e tattica!”.
“Gli attaccanti… sono… il fulcro della squadra. Gli attaccanti sono coloro che segnano” Attorney si alzò “gli attaccanti sono importanti, sono fondamentali… GLI ATTACCANTI SONO LO SCOPO DELLA PARTITA!”.
“Davvero? Buon per te. Ma attento a non lasciarti illudere dalle tue fantasie”.
“Sai cosa ti rispondo? Voglio vederci e vederci ben chiaro, voglio nel buio la luce di un faro. Voglio vederne di brutte e di belle, voglio arrivare a vedere le stelle!”.

***





Sottofondo musicale: Fidia


“Che strano. Non vuole arrendersi. Chissà perché il capitano fa così” si chiese Peabody, ingollando del popcorn.
“Eppure è palese come non sia in grado di proseguire. E siamo solo a metà del primo tempo. Però egli insiste con pervicacia nello sforzo” obiettò Fidia.
“È impazzito, non c’è dubbio. È completamente fuori”.
“Ma nonostante ciò resiste ancora. È straordinario”.
“Solo perché hanno perso un sacco di tempo in chiacchiere. Polaris ha fatto un sacco di monologhi” ribatté, mangiucchiando.
“Però sta andando meglio del previsto. Sono sotto solo di tre gol. Ciò mi sconcerta”.
“Unicamente per via dei turpiloqui degli avversari. Staremo a vedere come continuano. Crunch crunch”. Peabody diede fondo al contenitore del mais.
“Uhm” sospirò Fidia, facendosi pensierosa ed abbozzando un sorriso sornione “credo che per il momento sia meglio restare ad osservare…”

***





Sottofondo musicale: Assoluti


“Bu-uuuuh! Sniff! Sigh! Bé, l’inizio del secondo tempo sarà segnato dallo svantaggio per la mia squadra preferitaaaaaahhhbuaaaaahhhh!”.
“Anf… allora, voglio avvertirvi che in questo secondo tempo ci siamo un poco riorganizzati”.
“E sarebbe? Una squadra di scarsi non può di certo prevalere su di noi”.
“Eppure… forse esiste un modo per scardinare la vostra impenetrabile difesa”.
“Ah lo voglio proprio vedere!”. Nel frattempo, gli Unables si erano fatti un poco di strada mediante passaggi brevi. La palla ritornò ad Attorney, in fronte di Polaris.
“Ci affrontiamo di nuovo. Sai bene come finirà”.
“Finirà diversamente invece” replicò Andy, deviando improvvisamente verso le fasce. “Rosso di Sera!”. Avvolse il pallone in un tramonto sereno, infilando il tiro in una fortunata area libera.
“Bel tempo si spera!”.
“No! Mi ha sorpassato! Ma debole com’è, non potrà di certo sfondare la porta. Acrux, respingi!”.
“Sicuro!”. Alan Cruz deflesse il tiro con i pugni.
“È di notte che si vedono le stelle. Ma solo se la volta celeste è serena. Noi siamo le stelle del calcio!”. Polaris si fiondò per recuperare il tiro vagante.
“Eh no, stavolta non la prenderai!”. Tim, sgattaiolando, respinse il pallone verso Aurelia, allontanandolo dal capitano avversario.
“Noi siamo le luci che sfolgorano nella notte! Noi squarciamo l’oscurità dell’anonimato! Non possiamo soccombere!”.
“Ma nonostante questo avete fatto un errore. Sottovalutare me! Anche io sono attaccante!”.
La Dingle creò dei fasci di luce e di buio, di splendore e cecità, di mezzogiorno e mezzanotte, dopodiché tirò con il “Mezzonotturno!”. Gli Stellari, arroccati in difesa, le avevano consentito di non finire in fuorigioco.
“Noo… noo… noooooo!”. Il colpo segnò.
“Sììììì! Finalmente lo svantaggio si accorcia! Sìììììì! Evvaiiiii! Fo-o-rza As-so-lu-tiiiiii!”.
“Sìììì ce l’abbiamo fattaaa!”
“Evvaiiiii! Ci siamo riuscitiiii!”.
“Sìììììììììì!!!”.

***





Sottofondo musicale: Alius Academy


“Inaspettato, inverosimile. È qualcosa di imprevedibile” affermò Whitingale.
“Inconcepibile, impensabile, imponderabile, incontenibile. Innammissibile. Impossibile! Inimmaginabile!! Incredibile!!!” continuò Beacons.
“Nonché inaspettato, imprevisto e imprevedibile, inenarrabile. Indulgiamo negli aggettivi che iniziano con I”.
“Xene tu non hai fatto una piega. Assomigli a Gazelle”.
“Quale onore” si intromise l’interessata “non l’avrei mai detto”.
“È solo perché il risultato di questa partita è incerto. Le loro improbe fatiche hanno avuto effetti”.
“Parli degli Assoluti o degli Stellari?”
“Di entrambi, mia cara. Entrambi sono a pari merito”.
“Perché dici questo? Ognuno può vincere?”.
“Esatto. Ed è questa la stranezza. Gli Assoluti sono i più forti, ma hanno perso i poteri. Gli Stellari sono partiti in vantaggio, però adesso hanno avuto una flessione. Questa partita doveva essere decisa fin dall’inizio in favore di Polaris. Perché accade questo?”
“Ah non lo so! Perché lo chiedi a me?”
“Umpf, era una domanda retorica. Aurelia è riuscita nei suoi intenti perché non si è affaticata nel primo tempo ed a causa del fatto che il portiere degli Stellari, sicuro della loro solida difesa, non ha prestato la necessaria attenzione. Sento come le parti avranno in serbo per noi altre sorprese…”

***





Sottofondo musicale: Assoluti


“Non esiste. Non esiste assolutamente. Non esiste davveroooo!” urlò Laris, sconvolto.
“Tu! Tu, tu, come hai potuto? No, non esiste. Non esiste PROPRIO!”.
“Vuoi sapere qual è il nostro punto di forza? Beh, abbiamo unito luce ed ombra”.
“Luce e ombra?”
“Luce ed ombra, ordine e caos, positivo e negativo. Abbiamo fuso splendore e oscurità, generando il Mezzonotturno”.
“E allora? È stata tutta fortuna”.
“Non penso proprio. Difatti abbiamo segnato, e state pur certi che continueremo!”.
“Non ne avete la forza. Non ce la farete. NON AVETE I POTERI!”.
“Non è questo il discorso. Gli attaccanti sono la luce. I difensori l’ombra. Gli attaccanti non sono solamente coloro che segnano e si rendono celebri in prima persona. Gli attaccanti portano su di loro la responsabilità dell’intera squadra! Gli attaccanti sono costretti ad elevare il livello di tutti e se non sono supportati da una solida difesa, non valgono nulla, ma sono e rimangono comunque fondamentali! È ciò che ho capito in questi ultimi minuti”.
“Inutile. Inutile dirlo. Gli attaccanti devono essere fermati e chi ci riesce impedisce agli avversari di segnare!”.
“Riprende il gioco. Vindemiatrix avanza”.
“Andiamo! In quattro!”. David, Sam, Max e Steve si avventarono contro di lei, falciandola e sottraendole il pallone. Passarono al capitano.
“Umpf, non durerete a lungo! Siete tutti stanchi e tu negli scontri diretti non potrai che soccombere!”.
“Ed è per questo che insieme noi siamo abbacinanti! Noi siamo gli Assoluti, noi siamo i più forti!”.
“Dovete cedere alla nostra suprema bravura. Considerate il vostro stato, siete incapaci di continuare. Manca ancora un bel po’ alla fine e voi avete energia solo per una o due azioni”.
“Allora ce la metteremo tutta! Guarda un po’ qui!”. Attorney tornò indietro.
“Ma che fa?”. Ma intanto si era posizionato al centro della sua metà campo. Tutti gli altri gli facevano da corona.
“Ecco la nostra strategia!”. Raccolse in sé l’energia della luce dei suoi compagni, dopodiché scagliò verso la porta avversaria l’insieme dell’energia accumulata.
“Supertattica di tiro! Stella Endecapuntuta!”.
“Acrux, attento! Bloccalo!”.
“Tiro da lontano… gnnnnn… adesso… io… noooooooo!”. Il portiere saltò per aria.
“Sìììììì” esultarono gli Assoluti.
“Sìììììììì” esultò Fitzroy.
“No! No! Nooooo!” urlò Polaris.
“Ah” disse Acrux.
“Grrr… se stanno segnando… no, non è possibile… non è possibile!” rimuginò Laris “se rimontano significa che hanno ragione! No, perché?”
“Forse varrebbe la pena sperimentare le loro tecniche. Unire luce e ombra” gli rinfacciò il portiere.
“Noi siamo luce ed ombra. Noi siamo le luci che squarciano l’ombra!”.
“Non è il caso di affannarsi così. Riproveremo un’altra volta, cari avversari. Ritentiamo la Stella Endecapuntuta!”. I Ciondoli Assoluti portati dagli Stellari emisero flebili, strani bagliori. Gli Unables riacquistarono un briciolo della forza perduta e scagliarono ancora un potente tiro.
“Io tento, Paul! Ci provo!”.
“Sicuro? Io non…”
“Concentrati, Alan.. concentrati…”. Cruz vedeva chiaramente arrivare un enorme globo lucente.
“Ci sono! Ombrabrillante!”. La sua ombra si animò, composta da cristalli luminosi chiari e oscuri. Aumentò di volume, sino ad acquisire la forma di una creatura umanoide che lo aiutò a fermare il tiro.
“Parata!”.

***





Sottofondo musicale: Fidia


“Eeeeh???”
“Sorpresa inaspettata. Chi l’avrebbe mai detto?”. Fidia, nella sua consueta compostezza, era basita.
“Appassionante! Che rivolgimenti di fronte!!!”. Di fianco a Peabody il contenitore dei popcorn ormai giaceva vuoto.
“Però adesso viene il bello. La continuazione sarà decisiva”. Entrambi rimanevano incollati allo schermo, pronti ad osservare la fine del match.

***





Sottofondo musicale: Finale in bellezza


“D’accordo, lo ammetto. Forse avete ragione voi. Attacco e difesa sono controbilanciati in quanto ad importanza. Chiarore e tenebra devono supportarsi a vicenda” disse Polaris, a braccia conserte.
“No, sono io che ringrazio voi. D’ora in avanti non disprezzerò più i ruoli della difesa come facevo prima. Le vostre forza e intelligenza mi hanno dimostrato che il ruolo di difensore non è da aborrire”.
“Ne sono lieto. Altrimenti dovrai scontrarti ancora con me, eheh!”.
“D’accordo, lo ammetto, sei bravo. Ed affrontarti è esaltante!”. Andy, sorridendo, non stava più nella pelle.
“Ma come fate ad avere ancora energia? Secondo le mie previsioni, oramai dovreste essere allo stremo delle forze”.
“Ehi, è vero. Che stregoneria è mai questa? Come mai non ho più il fiatone?”
“Mah, sarà. Ad ogni modo… adesso che ci siamo chiariti le idee, ci manca ancora un po’ prima della fine. Che ne dite di continuare?”
“Fossa Fuliggine!”. Polaris fece sprofondare Samford dentro ad una cavità composta da nuvole cineree. Correndo, sollevò un polverone nero e bianco che lo sommerse, facendogli perdere il controllo di palla.
“Monte Mistral!”. I due attaccanti degli Assoluti si elevarono sulla cima di un monte color verde, giallo, arancio e azzurro dietro al quale sorgeva il Sole. Il cielo si rifletteva sulla terra, diffondendo bagliori rosa e perlacei. Tirarono, avvolgendo il pallone in un fascio con i citati colori pastello. Acrux parò.
“Cava Cinerea!”. Timmy venne inghiottito in una valle composta da minerale oscuro, mentre veniva spossessato della palla da Anser.
“Rocca Meteora!”. Attorney e la Dingle fecero sorgere dal terreno un rudere di mattoni d’argento, nella cui torre centrale spiccava un monolite lucente. Dei blocchi caddero dalla struttura, disarcionando Mizar e uno scintillìo del meteorite la spazzò via.
“Fii-fii-fiiiiiiit!”. “È la fineeeee! Il tre a due segna il termine di questo mirabolante incontro che vede purtroppo la vittoria degli Stellariiiiioooooooooohhhnnooooooo!”. Heritage scoppiò in pianto.

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Monte Mistral!

“Mi dispiace, amici miei” avanzò Polaris “ma in fondo ci siamo divertiti tutti. Il mio sogno è realizzato”.
“Ah ah... ah ah… AHAHAH!”. Andy ebbe una reazione ilare.
“Eheheh…”.
“Che hai da ridere adesso?”. Il capitano degli Stellari guardava con sempre più interesse il suo rivale. Lo intrigava. Lo spiazzava. E ora che avrebbe fatto?
“Toglimi una curiosità. Se avessimo vinto ci avresti davvero restituito i ciondoli? Rispondi sinceramente, adesso puoi dirmelo, tanto è tutto finito”.
“Assolutamente. Io sono una persona leale”.
“Hmmmmpffff… ahahah! Bé, me ne compiaccio. Ohohoh, se le cose stanno così, allora siamo a posto” rispose l’interlocutore, sorridendo solare.
“L’hai presa bene, vedo. Ma ti stai accorgendo di ciò che succede vero?” chiese, pensando che l’altro stesse impazzendo.
“Potrei farti la stessa domanda” fu la risposta.
“Scusami ma non capisco”.
“Allora cercherò di essere più chiaro. Vedi, mentre venivo qui ero alla ricerca di un modo per recuperare il maltolto. Però pensandoci su mi sono reso conto che senza la sua forza non potevo farcela”.
“E con questo? Non è una sorpresa”.
“Ed è stato allora che ho avuto un’idea folgorante”.
“E sarebbe?”
“Ho capito che non avevamo la minima possibilità di battervi. La nostra forza non era assolutamente al vostro livello. Dunque ho pensato ad una soluzione alternativa”.
“Se è puntare sulle supertattiche ha fallito, direi”.
“Oh noo, noooo, è più raffinata. Rispondimi sinceramente, credi davvero che avrei accettato uno scontro con una squadra nettamente e tecnicamente superiore? Mi fai così ingenuo?”
“Francamente… io...”
“Mi spiego. Ti ricordi l’Ingannoforza, la tattica di difesa che abbiamo utilizzato nel primo tempo?”
“Sì, e con questo?”
“Secondo te” continuò, con piglio “se ha funzionato, perché l’abbiamo utilizzata una volta sola?”
“Non so, forse vi siete arresi dinanzi alla nostra potenza?”
“No cari” fece un sorrisetto malizioso “semplicemente perché aveva già raggiunto il suo scopo”.
“Continuo a non capire che cosa tu stia blaterando”. Polaris era allo stesso tempo confuso ma anche interessato alla personalità di chi gli stava parlando.
“Oh, bé… È SEMPLICE!”. Andy si girò verso uno spazio vuoto, dopodiché afferrò il paesaggio con il palmo della mano. Tirò, con veemenza, e lo sfondo si strappò. Il cielo stellato si corrugò come un ventaglio e si ripiegò a modo di un foglio di carta, rivelando la notte.
“Che stregoneria è? Non è un’altra delle tue, vero?” obiettò il capitano avversario, visibilmente preoccupato.
“Il firmamento era finto? Ma chi ha posizionato quella falsa quinta?” chiese Mimosa.
“Non noi purtroppo” disse Syrma.
“T-tu! Tu!” Laris squadrò Attorney “COSA STAI MACCHINANDO?” il suo indice, puntato, tremava.
“E non hai ancora visto niente!”. Tirò in direzione del tabellone segnapunti, il quale si accartocciò rivelando sotto il gigantesco foglio di carta il vero tabellone con il vero punteggio.
“Tre a due per gli Assoluti? M-ma… è il contrario di…”
“Del punteggio della partita? Non avete capito bene. Questo è il vero punteggio!”.
“Impossibile! I tre gol li abbiamo segnati noi e non voi! Cosa significa?”
“Che questo è ciò che avete creduto. E che hanno creduto tutti. Ricordi Ingannoforza? Essa è una tattica illusoria. Crea un ambiente fittizio in cui si gioca la partita. Inganna i sensi di tutti: ognuno ha pensato che la porta degli Unables fosse quella alla mia destra e quella degli Stellari quella alla mia sinistra, ma in realtà era tutto il contrario. Ingannoforza crea un mondo dei sogni che ottenebra chi ne è colpito. I miei compagni, voi, gli spettatori… tutti hanno creduto alla vostra vittoria. In realtà però avete sempre tirato nella porta sbagliata senza accorgervene! Cercavate di abbattere King, ma avete sempre calciato contro Acrux!”.
“C-che cosa… noi… io…” Laris ebbe un fremito e si accasciò, cadendo in ginocchio. “Io… io…”

***





Sottofondo musicale: Alius Academy


“COME SAREBBE A DIRE??? CI HANNO PRESI IN GIRO FIN DALL’INIZIO!”.
“Astuto, l’amico. O perlomeno più di noi, a quanto scorgo”.
“GAZELLE MA TI RENDI CONTO? ABBIAMO PERSO! CHE MI DICI ADESSO?”
“...”
“Io ripeto che Attorney è furbo” si inserì Xene “e che Polaris ha fallito”.
“...”
“GAZELLE DI’ QUALCOSA! INTERVIENI!”.
“...”. Bryce si staccò dal muro cui era appoggiata e se ne andò.
“GRRR, CHE FURBASTRI! MA PRESTO SE LA VEDRANNO CON NOI!”.
“Ed io non posso fare altro che abbandonare gli Stellari al loro destino. Tsé, non erano degni di diventare nostri pari”.

***





Sottofondo musicale: Finale in bellezza


Polaris si alzò, riprendendo colore. Pareva che il momentaccio fosse passato.
“Ahah… Andy, va bene, lo ammetto, sei stato più intelligente di noi. Più previdente, anche”.
“Eh sì, contento?” sorrise. “Peccato solo di non poter riutilizzare Ingannoforza contro altri avversari. Oramai questa strategia è stata rivelata e quindi non posso più sfruttarne l'effetto sorpresa”.
“E va bene” sorrise anche l’altro “i patti sono i patti. Abbiamo perso e quindi vi dobbiamo restituire i ciondoli. Scusateci se ve li abbiamo rubati”. Si sfilò quello che indossava e lo porse all’avversario.
“Molto gentili, grazie, adesso direi che posso continuare ad inseguire il mio sogno! A cui, dopotutto, avete in parte collaborato anche voi”.
“Beh comunque sia… mi è piaciuto affrontarvi, ahah!”.
“Allora presto giocheremo un’altra partita? Ho già voglia di sfidarvi!”.
“Ah va bene! Ci sto”.
“Chissà com’è questo stadio di giorno” gli chiese Aurelia. “Sarebbe un bagno di luce”.
“A proposito, è vero, come avete fatto a costruire questa struttura da soli?” chiese Samford.
“Ah ma non l’abbiamo predisposta noi!” intervenne Alan Cruz “È stata” FLAAASH! In quel momento una luce abbagliante materializzò Fidia e Peabody con lei.
“AAAAHHHCOMESIAMOINALTOOOOO! TU!” urlò, indicando il portiere avversario “RIDAMMI IL MIO CIONDOLO!”.
“Giusto” rispose “ah, hai voglio di venire al cinema con me poi? Tra keepers ci si intende”.
“Eh? Ehm… sì, anche se…”
“Oooh andiamo non fare il timidone. E dai, per stavolta offro io, devo farmi ripagare degli spaventi che ti ho fatto prendere” rilanciò, porgendogli l’oggetto sottratto.
“Anche se ovviamente non l’ho fatto di testa mia ma mi ha incaricat…” Acrux svanì nel nulla.
“M-ma che succede? Che sta accadendo?” gli Stellari si smaterializzarono misteriosamente uno dopo l’altro, per ultimo il capitano, che approfittò degli attimi per stringere la mano all’amico e rivale Attorney.
“Andy!! Sono stata in apprensione per tutta la partita!!” gli si rivolse Fidia.
“Oh salve, come vede è andato tutto per il meglio!”.
“Già, proprio tutto…” rispose lei “...ma ad ogni modo tutto è finito. Possiamo smantellare questa stravagante struttura stellare”.
“Ed i ciondoli sono definitivamente in mano nostra. Cosa posso desiderare di più?”. Poi, guardando il cielo, disse: “Ho proprio raggiunto le stelle”.

***





Sottofondo musicale: Titoli di coda


ANGOLO AUTORE e titoli di coda
Io: salve a tutti gentile pubblicooo e beeeenvenuti alla proiezione del mio primo fiiilm!
Pubblico: zzzzz…
Io: ma che, state dormendo? Al cinema?
Pubblico: zzzzzzzzzz…
Uomo del pubblico: zzz… uh? Qualcuno ha detto qualcosa?
Io: CHE NON DOVETE DORMIREEEEEE!
Uomo del pubblico: yawn… eppure queste poltrone sono così comode… conciliano il sonno.
Io: fiuuh, meno male che non era il mio film ad essere soporifero.
Uomo del pubblico: zzzzzz…
Io: ma che, si è riaddormentato? Beh, poco male, oramai è finito. Comunque, vi svelo alcuni dettagli nascosti. E cioè che gli Stellari prendono tutti i soprannomi dalle stelle: Polaris è il nome scientifico della Stella Polare, Acrux della Croce del Sud, poi Rigel, Deneb, Syrma… tutti i soprannomi “alieni” si rifanno a degli appellativi evocativi ad esempio Mimosa si chiama Michelle Mohn Rosa. Tutte le ragazze hanno il doppio nome. Eccoli qui.

Stellari
“Le luci che sfolgorano nella notte”

Titolari
1 - Por - Acrux (Alan Cruz)
2 - Dif - Mizar (Mindy Iris Blizzard)
3 - Dif - Polaris (Paul Laris) - Capitano
4 - Dif - Anser (Andy Firestorm)
5 - Cen - Rigel (Robert Spiegel)
6 - Cen - Regor (Roger Chaffee)
7 - Cen - Vindemiatrix (Vera Cindy Trick)
8 - Att - Syrma (Stewie Irma Young)
9 - Att - Beid (Ben Leader)
10 - Att - Keid (Ken Leader)
11 - Att - Mimosa (Michelle Mohn Rosa)

Riserve
12 - Att - Sheliak (Chérie London Karter)
13 - Cen - Marsik (Mark Sick)
14 - Dif - Aekes (Al Kermes)
15 - Att - Deneb (Dean Leneige)
16 - Por - Subra (Suomi Saxa Rubra)

Pubblico: zzzzz…
Io: inoltre vi svelo i doppiatori che avrei scelto per la storia, se fosse stata un anime.

Arsenio - Alessandro Capra (originale/Frank Foreman)
Milli - Eleonora Reti (Elsa Scarlett)
Fidia - Lorella De Luca (Xerneas)
Raffi - Jacopo Calatroni (Terry Archibald/Aitor)
Andy - Federico Viola (Fey Rune)
Aurelia - Joy Saltarelli (Wendy Marvell)
Paul - Loretta Di Pisa (JP)
Polaris - Emiliano Coltorti (Gerard Fernandes)
Acrux - Alessandro Capra (Frank Foreman)
Syrma - Eleonora Reti (Elsa Scarlett)
Mimosa - Valentina Pallavicino (Clem)


Pubblico: zzzzz…
Io: per disegnare gli Stellari mi sono ispirato alla Luce Sfavillante. La loro uniforme tra l’altro ha gli stessi colori. E Laris è abbozzato su Bailong.
Pubblico: zzzzz…
Io: la poesia in rima recitata da Andy è stata scritta da Mela Cecchi.
Pubblico: zzzzz…
Io: e che ne pensate della pensata di Andy di usare l’Ingannoforza contro i ladri?
Pubblico: zzzzz…
Io: umpf, una risposta unanime…
Pubblico: zzzzz…
Io: oh beh se questo è il vostro interesse direi che posso anche passare alle conclusioni. Baci e abbracci, statemi bene e… guardatevi la scena post titoli di coda! A presto!

***





Sottofondo musicale: Fidia


La brezza del mattino accarezzava l’ingresso del negozio della Società di servizi Fidia. Un amichevole sole lambiva l’area, colorandola con i profumi di un mattino d’estate.
“Adesso voglio proprio sentire cosa mi dice”. Un giovane, età da scuola media, forzò la maniglia ed entrò.
“Ah eccoti. Ieri non è andata troppo bene, a quanto ho visto”.
“Perché lei è intervenuta, Fidia. Io…”
“Tu stavi perdendo il controllo della situazione. Anzi, non l’hai mai avuto”.
“Solo perché ne ho approfittato un poco? Dopotutto era un’occasione ghiotta”.
“Non ci sono scuse. Non avrete il vostro compenso”.
“Mi sta bene. Dopotutto abbiamo nuovi amici, questo è più importante”.
“Stavate per rivelare il mio nome”.
“Umpf, Alan Cruz non è mai stato bravo a mantenere i segreti. È troppo distratto. Ha persino invitato al cinema Peabody”.
“Non può farlo. Ricordi? Per un mese non potete socializzare con l’avversario”.
“E va bene, il contratto è chiaro. Ma dopo sì però!”.
“Umpf, già, già. Dunque ho solo trenta giorni di tempo per nascondere tutto”.
“E sarebbe colpa mia se lei ha deciso di reclutarci come nuovi membri della Alius Academy? Se lei ha costruito lo Stadio Croce del Sud? Se lei ci ha promesso un premio se avessimo rubato i Ciondoli Assoluti? Il suo piano era chiaro, ma non ha fatto i conti con i miei di desideri. Il mio obiettivo era quello di dimostrare al mondo che i difensori in una squadra non sono calciatori di serie B. Io ho deciso di assecondarla solo perché lei avrebbe potuto aiutarmi a raggiungere il mio scopo, nient'altro: il furto, la partita… tutto era un pretesto, l’occasione buona per dimostrare pubblicamente le mie teorie e se avessimo vinto sarebbe avremmo anche scritto la storia del calcio, ma pazienza. Io non ho mai pensato di obbedirle fino in fondo".
"Ah sì? Era questo il tuo piano? Ma allora mi hai presa in giro per tutto il tempo!".
"Fin dall'inizio sapevo che con lei qualcosa sarebbe andato storto ed ho compiuto la mia scelta. Perlomeno gli Assoluti sono stati amichevoli con noi. Nonché più furbi”.
“Giocarsi i Ciondoli Assoluti in una partita e sottrarli senza dire che vi mandavo io. Questo era ciò che volevo! Non un furto improvvisato e poi un match per restituirli! Andy Attorney sta diventando pericoloso, ho paura che smetta di obbedirmi ora che è il giocatore supremo, quindi il tuo compito era quello di fermarlo senza destare sospetti! Io... io credevo che voi sareste riusciti nella missione che vi avevo affidato… invece dovrò fare da sola, meglio. Mi avete molto deluso. E tu per primo, Polaris”.
   
 
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