Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    15/09/2018    3 recensioni
Dean Winchester è un brillante medico, che lavora nell'ospedale gestito dal padre. Malgrado non avesse pensato da sempre di fare il medico è bravo nel suo lavoro, ha un fratello minore che è tutta la sua vita, gode della stima di suo padre e dell'amore di Castiel Novak. Ma la confessione al padre della sua omosessualità e la sua reazione mettono a rischio le sue certezze, che rischiano di non lasciargli scampo quando rimane vittima di un incidente.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prendersi cura di Dean fu meno facile di quanto Sam avesse mai pensato. Il giovane medico era ancora molto provato, non tanto dall'essere quasi annegato e nemmeno dall'aver vissuto un'esperienza di premorte di cui tra l'altro non aveva ancora fatto cenno o parola con nessuno, come lo era di essere stato piantato in asso, in ospedale, mentre lottava per tornare dalle persone che amava, di tornare da una persona per la quale aveva scelto di continuare la vita che per quanto dolorosa fosse, che a volte gli dava tante soddisfazioni e tanta gioia, ma che allo stesso tempo lo faceva sentire come se fosse chiuso in un sacchetto di plastica fissato con il silicone...
E lui l'aveva lasciato. Dall'oggi al domani, senza una spiegazione. 
E mentre era in stato di incoscienza, non aveva nemmeno avuto il coraggio di affrontarlo a viso aperto per dirgli '' Tra noi è finita''.
Era questo a renderlo apatico e quasi insensibile ad ogni tipo di premura. 
- Ciao Dean!- fece Sam entrando nella stanza del fratello con il sacchetto di un fast food della catena di ristoranti Biggerson - Ellen ha detto che puoi mangiare quello che vuoi, e visto che il cibo dell'ospedale è uno schifo... doppio cheeseburger con bacon ed un uovo fritto, patatine grandi e crostata di fragole.-
Dean guardò distrattamenti il cibo per poi dire - Mangialo tu.... io non ho fame...- 
- Dean.- fece Sam poggiando il sacchetto sul comodino - Guarda che lo so che stai morendo di fame, è dalla mattina dell'incidente che non metti niente di solido nello stomaco.- Dean si stese su un fianco, abbracciando il cuscino - almeno un pezzo di crostata.... l'ha fatta Jessica apposta per te, non vorrai mica offenderla.-
- Allora non ho voglia di mangiare.- 
- Dean, ascolta... - fece Sam sedendosi accanto a lui - lo so che sei arrabbiato, e hai tutte le ragioni per esserlo... ma devi mangiare, o ti ammalerai. Non puoi andare avanti a fisiologica calda e sostanze nutritive per via endovenosa...- 
- No Sammy, io non sono arrabbiato.- fece Dean con gli occhi rossi - Io sono deluso. Anzi, si, sono anche arrabbiato. Ho sempre dato tutto quello che avevo, per tutti, senza dire una parola. E sai cosa, tutto sommato non mi è pesato nemmeno così tanto come forse potete pensare.
Una cosa sola chiedevo alla vita, una... di trovare qualcuno che mi facesse sentire amato, che fosse in grado di aiutarmi a superare i momenti brutti e condividere quelli felici, una persona in gamba disposta a vivere una storia diversa, fregandosene del giudizio della gente...-
- E arriverà.- fece Sam - ascolta, lo so che ti sembrerà una frase fatta ma... la persona giusta ti assicuro esiste, e molto presto v'incontrerete. Vi innamorerete, e sarà bellissimo... non rinunciare all'idea di essere felice per colpa di una storia finita male.- 
Dean sospirò. 
- Ma io non mi chiudo perchè penso che siano tutte cazzate quelle che si dicono sull'anima gemella...- fece Dean - Io non riesco a credere di incontrare qualcuno che possa rendermi felice.... perchè io l'amo ancora. Perchè qualunque cosa possa avermi detto, pure il modo con cui mi ha lasciato... non c'è nulla che riesce  cambiare il fatto che penso a lui continuamente... che non riesco a respirare se non c'è lui... che non so come farei se gli capitasse qualcosa...- le lacrime ricominciarono a scendere - e sapere tutto questo, sapendo che non potrà esserci più nulla... 
Mi sembra di avere un coltello piantato in mezzo al cuore.... e quando cerco di estrarlo...- vedendo le lacrime che scorrevano senza freni sul viso del fratello, il piccolo di casa Winchester lo prese tra le braccia.
- Così... bravissimo... sfogati...- fece Sam tenendolo stretto - ti sei tenuto tutto dentro per troppi anni... adesso lasciati andare... poi potrai pensare al futuro... a mente fredda.-
...
...
...
- Non so come aiutarlo...- fece Sam quello stesso pomeriggio a casa di Bobby. Aveva chiesto a Jessica e Jo di tenere compagnia al fratello almeno per un po' - si rifiuta di mangiare, non parla quasi e quando parla lo fa solo per tirare fuori la storia di Castiel.- 
- Tuo fratello... ha subito uno shock non da poco, lo sai... ha bisogno di tempo per metabolizzare.- 
- No, lui ha bisogno di una persona che in questo momento sia al suo fianco, che lo sostenga...- fece Sam stringendo rabbiosamente la tazza di caffè che teneva in mano - non riesco a credere che dopo quello che Dean ha fatto per Castiel lui lo abbia.... non ha avuto nemmeno le palle di aspettare che si riprendesse per dirglielo in faccia... ma che razza di persona è?- 
- Ti ha dato qualche spiegazione in merito?- chiese Bobby.
- Sì... che si sente in colpa per la lite che Dean ha avuto con quell'essere odioso che dichiara di essere nostro padre...- fece Sam mandando giù un sorso di caffè per affogare un moto di rabbia - e che non ce la fa a guardare Dean negli occhi facendo finta di credere che va tutto bene.... ho provato a farlo ragionare, ma non ha voluto ascoltarmi.- 
Bobby sospirò, pensando se per caso quei due poveri ragazzi che aveva quasi '' adottato'' come figli suoi non avessero addosso una specie di maledizione che impedisse loro di essere felici.
Prima la morte di Mary, poi il loro padre che era diventato un estraneo, Dean  impossibilitato a fare qualunque cosa potesse dargli vera felicità, Sam impossibilitato ad avere sia ciò che voleva che il sostegno paterno a vicenda... ed ora questo. 
Non era stanco di sentire di come i suoi figliocci fossero perseguitati dalla cattiva sorte perchè iniziava a stufarsi di doverli sempre consolare ogni volta... era stanco di doverli sempre consolare senza poter fare qualcosa di concreto per loro, per aiutarli a stare meglio, a dar loro la sicurezza che era l'ultima prova che la vita chiedeva loro di affrontare prima della felicità completa.
- Dev'essere terribile svegliarsi e scoprire di non avere diritto ad una vita normale....- fece Sam - proprio ora che era riuscito ad innamorarsi.... aveva una luce nello sguardo che non gli vedevo da quando eravamo piccoli...-
- Se posso darti un consiglio...- fece Bobby - ascolta, so quanto tu sia legato a tuo fratello, e comprendo e condivido il tuo desiderio di vederlo di nuovo stare bene... ma non farne una missione di vita o di morte.- 
Sam lo guardò stupito.
- Mi stai dicendo che dovrei fregarmene del fatto che sta male?- 
- No.- fece Bobby - dico solo che a volte quello che noi vorremo per le persone che amiamo non è quello di cui hanno bisogno in questo momento.
Tutti noi vorremmo che Dean si riprendesse quanto prima da questa delusione e da tutto quello che gli è successo.... ma al momento tuo fratello ha bisogno di pace e di tranquillità. 
Sai Sam... fin da quando eravate ragazzini, io non credo di aver mai visto un bambino con la stessa forza d'animo di tuo fratello... ogni volta che gli capitava qualcosa di brutto, che fosse una cosa seria o meno, o gli veniva chiesto di rinunciare a qualcosa a cui teneva molto... tuo fratello non faceva una piega, la buttava sul ridere, come se la cosa non lo riguardasse.- 
- E' sempre stato così.- fece Sam - Da piccolo avrei dato qualunque cosa per somigliargli almeno un po'.- 
- Già. Da una parte è un bene che sia così... ma dall'altra sai cosa pensavo? Che è una bomba ad orologeria che non si sa quando esploderà.- fece Bobby - Tuo fratello ha reagito per tutta la vita. Si è rialzato tutta la vita. Ora, quello di cui ha bisogno è di stare un po' tranquillo a recriminare.
Non sarà la cosa più intelligente da fare quando senti che il mondo ti crolla addosso. Ma al momento, potrebbe essere l'unica cosa di cui ha davvero bisogno.- 
- Quindi... che dovrei fare?-
- Stargli vicino. Ma non mettergli nemmeno troppa pressione addosso.- 
Sam annuì.
Sì, avrebbe fatto così. A mettergli pressione ci aveva già pensato il loro padre per tutta la vita. Non avrebbe commesso lo stesso errore.
...
...
...
Dean continuava a piangere, quando era certo di essere solo e che nessuno lo poteva vedere o sentire. 
Era grato a tutti coloro che gli prestavano cure ed attenzioni per la loro vicinanza ed il loro affetto, ma certe volte sentiva di dover restare da solo con i suoi pensieri... e quando ciò gli veniva accordato si sentiva soffocare più che mai.
Quando c'era qualcuno che gli parlava, aveva un diversivo su cui concentrarsi. 
Quando era solo... i ricordi lo tormentavano. 
Per qualche strana ragione, quando si soffriva per amore o per la perdita di qualcuno molto caro tutto, a partire dalla lacca per capelli al lucido per le scarpe, riaffioravano sempre alla mente i ricordi più belli che però nella sofferenza diventavano dolorosi come tagli infetti. 
Come quello che stava vivendo in quel momento.... dopo una settimana che si erano messi assieme erano usciti a cena. Un posticino tranquillo, un tavolo vicino alla finestra di un bel ristorante e per fortuna nessuno aveva pensato che fosse una cena romantica, anzi si poteva dire che era stata quasi... una banale serata tra due amici che non erano capaci di mettere insieme un pasto decente quando la moglie o la fidanzata aveva la riunione del club del libro il giovedì sera. 
Così erano andati a Central Park, nell'angolo più nascosto, quando non c'era nessuno, molto dopo l'orario di chiusura.
E lì avevano fatto l'amore.
'' Dì un po'.... che ci fai con uno rotto e spezzato come me?''- aveva chiesto Dean.
Castiel lo aveva baciato e detto -'' Adoro rimettere a posto i puzzle.... dopo vedessi che gioia vedere che quello che è uscito fuori è una tua creazione....'' 
- Tu non mi hai rimesso a posto...- fece Dean piangendo - mi hai dato il colpo di grazia.... avevi promesso di non farmi mai del male... perchè mi hai mentito? Ti odio.... ma non riesco a smettere di essere maledettamente e disperatamente innamorato di te....
Non ce la faccio senza di te amore mio... non ce la faccio a respirare....- si asciugò le lacrime in fretta e furia nel vedere la porta della camera che si apriva.
- Come sta il mio figliastro preferito?- fece Bobby entrando nella stanza.
- Ciao...- fece Dean tenendo le braccia per essere accolto in un abbraccio paterno. 
- Che bello vedere che stai bene...- fece Bobby - ci hai fatto prendere un bello spavento sai?- 
- Lo so... scusate.- fece Dean - Però... c'è una cosa che devo dirti...- 
- Sarebbe?- fece Bobby curioso. 
- Karen. Mi ha detto di dirti che ti ama ancora, che non ha mai smesso.- 
Bobby lo guardò come se gli fosse spuntata un'altra testa ed iniziò a chiedersi se non fosse davvero il caso di chiamare il neurologo e fargli sapere che '' Colui che era morto e ritortnato'' iniziava a parlare di aver visto il fantasma della donna che colui che era stato una sorta di padre adottivo avrebbe dovuto sposare. 
- No, non sono pazzo, ed il mio cervello è in ordine...- fece Dean - Solo che... mentre ero più di là che di qua... ho visto un po' di persone: Zia Karen, Will Harvelle, una mia paziente deceduta... ed anche la mamma.-
- Hai... vissuto un'esperienza di pre-morte?- fece Bobby.
- Sì. Dove ho visto degli spettri che in qualche modo mi conoscevano... che mi incoraggiavano a restare ancorato alla vita...- fece Dean - e sono tornato. Non mi bastavano pochi attimi con Sammy, con te, con papà, con i miei amici... e con Cas. 
Ma ora... 
Sono tornato per cosa? Per un uomo che forse non mi ha mai amato e che si è dato per vinto? Per un padre che mi odia?-
Bobby gli prese il viso tra le mani per costringerlo a guardarlo - Ascolta. Tu sei vivo. Capito? E dalla vita tutto può ricominciare. Lo so che stai soffrendo, e non te lo meriti... Dio solo sa se non te lo meriti... ma per quanto ti sia difficile da credere, nella vita non c'è solo rabbia, dolore e sofferenza.
Tu la tua dose l'hai già avuta. Ora... pensa a qualcosa che ti renderebbe felice realizzare. C'è qualcosa che vorresti fare?- 
Dean sospirò.
Ad onor del vero non c'era molto che avrebbe potuto renderlo felice in quel momento... Castiel era la sua felicità. Ma se n'era andato. 
Ed anche se la professione medica non era mai stata la sua ambizione preferita doveva ammettere che gli piaceva stare in ospedale, scambiare due parole con pochi ma fidati amici, e la soddisfazione e la gioia che provava quando riusciva a salvare la vita a qualcuno era qualcosa che lo faceva sentire quasi al centro del mondo. 
Ed ora che ci pensava, non gli sarebbe dispiaciuto tornare a nuotare, anche se per qualche ora alla settimana.
- Mi piacerebbe tornare al lavoro. E forse anche in piscina.- 
- Beh allora...- fece Bobby rimettendogli davanti il sacchetto di Biggerson - Per riprendere a lavorare dovrai essere in forze... non credo che ci sia molta richiesta di medici che svengono davanti ai pazienti.- 
Dean sorrise ed iniziò ad addentare il panino. Contava di dare solo un morso, ma dopo il primo assaggio si rese conto di aver davvero fame e divorò tutto quasi subito.
Lasciò per ultima la crostata che Jessica gli aveva preparato e mandato tramite il fratello. 
...
...
...
- Signor Winchester...- fece Castiel sorpreso di vedersi apparire in negozio il padre di Dean e Sam - posso... posso aiutarla? Ha problemi con il telefono.... con il computer....- 
- No.- fece John con voce ferma e dura, tipica del '' Sergente di Ferro'' dalla tempra dura ed inflessibile che gli aveva fatto guadagnare timore e rispetto in ospedale e da tutti quelli che lo conoscevano - Ho problemi con i miei figli.- 
Castiel abbassò lo sguardo.
Se lo aspettava. 
Ed in fondo aveva ragione John a venire da lui a lamentarsi per il rapporto degenerato tra lui e i suoi figli.... Sam adesso lo detestava con tutto il cuore per quello che era capitato a Dean, e con tutta probabilità non gli avrebbe più rivolto la parola, eliminando per sempre ogni possibilità di un riavvicinamento.
Dean invece era quasi morto per un litigio che aveva involontariamente causato.
Sì, doveva dirlo... ne aveva fatti di casini.
- Posso immaginare perchè sia qui...- fece Castiel con gli occhi bassi - Mi ascolti, non volevo turbare la serenità della sua famiglia... mi dispiace per quello che è successo a Dean... mi rendo conto che sia stata tutta colpa mia, e non sa quanto me ne vergogno... ma adesso... ci siamo lasciati, non ci rivedremo mai più e non proverò a contattarlo in futuro a meno che non sia strettamente necessario...- 
- Ecco appunto.- fece John - Proprio di questo volevo parlarle. Dunque signor Novak... dalla tabella dei turni vedo che lei tra cinque minuti va in pausa ed io ho circa due ore prima di un intervento. 
Che ne direbbe di farmi compagnia per pranzo, così parliamo in tutta tranquillità?- 
- Beh, a dire il vero...- 
- Non la sto invitando.- fece John. 
A quel punto Castiel non potè astenersi dal rifiutare.
I Winchester, giovani o vecchi che fossero, avevano la stessa identica testardaggine.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94