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Autore: Bloody Wolf    15/09/2018    4 recensioni
Non sono brava con le intro quindi vi chiedo solo di leggere, grazie
C'è la morte di uno dei personaggi principali
Dal testo:
"In ginocchio senza quel casco che lo proteggeva mentre guardava il cadavere di Capitan America, non era riuscito a salvarlo, nessuno di loro ci era riuscito e Stark si sentiva responsabile, se solo fossero stati più uniti avrebbe potuto salvarlo, provare a fare scudo con quell’armatura che non falliva mai.
Un semplice corpo disteso a mille altri era stato in grado di scuoterlo e destabilizzarlo con quel volto pallido e insanguinato unito a quell’armatura scura a cui mancavano stelle e strisce."
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Loki, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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ATTENZIONE:    Ci sarà la morte di uno dei maggiori personaggi della Marvel! IO vi ho avvertito.
                           C'è anche del velato rapporto sentimentale tra Tony e Loki ma maggiormente è per il significato della morte e della vita.
                           Buona lettura!!



La guerra era sempre scura, portava sempre cose brutte con se per un essere umano…

Incubi, morti, stragi, rancori, panico ed infine rimpianti. Rimpianti per quelli che non c’erano più, tutto girava sempre attorno alla vita e alla morte di qualcuno che pensavi di conoscere, qualcuno che non aveva il diritto di morire, qualcuno che era riuscito a fare cose che nessun altro era riuscito a fare con te. La morte era una cosa crudele e mai e poi mai avrebbe mai immaginato di avere a che fare, un giorno, con divinità e alieni eppure ora era in quel campo di battaglia.

In ginocchio senza quel casco che lo proteggeva mentre guardava il cadavere di Capitan America, non era riuscito a salvarlo, nessuno di loro ci era riuscito e Stark si sentiva responsabile, se solo fossero stati più uniti avrebbe potuto salvarlo, provare a fare scudo con quell’armatura che non falliva mai.

Un semplice corpo disteso a mille altri era stato in grado di scuoterlo e destabilizzarlo con quel volto pallido e insanguinato unito a quell’armatura scura a cui mancavano stelle e strisce.

 

Erano passati giorni da quell’incidente ma non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Bucky che correva incontro al suo migliore amico, che correva incontro all’uomo che aveva creduto in lui e che lo aveva salvato dall’Hydra…

Se si impegnava poteva ancora sentire il rumore delle ginocchia del Soldato d’Inverno mentre cadeva e urlava il nome di Rogers al cielo, era stata una scena raccapricciante, gli si era accapponata la pelle e il solo ricordo gli portava un dolore atroce e scomposto… Rogers era la sua parte razionale, era il soldato tutto d’un pezzo che li tirava fuori dai guai, era la forza dell’America ma ora non c’era più.

Tutti loro si era chiusi in un silenzio forzato, Stark non aveva trovato nessuna parola per sdrammatizzare quel momento, aveva respirato, aveva spento la propria anima e aveva continuato a combattere per aiutare tutti gli altri fino alla fine.

Aveva solo girato le spalle a quel problema, a quel dramma che era certo che si sarebbe ripercosso su tutti loro, la sua gola non riusciva nemmeno a pronunciare una lettera e quelle immagini gli si erano fissate nelle retine come una maledizione.

Poteva ancora vedere quella lancia che lo trapassava, distruggendo senza distinzione pelle, ossa e organi. Ne sentiva quasi il rumore sordo mentre il volto di Steve iniziava ad impallidire mentre il sangue aveva iniziato a sgorgare dalla sua bocca in maniera copiosa e lui era lì, inerme.

Stark si era ritirato, aveva arretrato lasciando spazio a tutta la squadra, aveva arretrato e basta… nessuna parola di conforto e nessuna scusa solo ed esclusivamente silenzio.

Aveva fallito. Il grande Stark aveva fallito.

In quella guerra contro Thanos avevano perso molto, avevano recuperato altrettanto con i viaggi temporali ma non avevano recuperato tutto, non ora che Steve non c’era più…

Si era immolato per la patria, per tutti loro distraendo il Titano Folle per permettere a Thor di finirlo, di non commettere lo stesso errore della prima volta e anche se avevano vinto lui era morto, questa volta per sempre ed era solo colpa sua perché il piano era suo, perché era lui che era tornato indietro per salvarli tutti ma aveva fallito.

 

“Cosa tormenta la tua anima, Stark?”

L’uomo scolò l’ultimo goccio del suo drink e guardò il bicchiere con cattiveria, stringendolo tra le proprie dita sperando che si rompesse, che quei pezzi di vetro affilati lo tagliassero, incidessero la sua carne con prepotenza e con dolore.

Era un pensiero prepotente, egoistico ma se si faceva del male non avrebbe sentito quel vuoto a livello del petto, avrebbe evitato tutto quel sapore amaro che in quei giorni gli aveva riempito la gola e la bocca, come il peggiore dei veleni perché veniva da dentro.

Non voleva parlare con Lui, dopo il loro ritorno indietro nel tempo anche Loki era passato dalla loro parte, lo avevano liberato dal controllo mentale che Thanos aveva su di lui ed avevano guadagnato un alleato potente, un po' imprevedibile ma assolutamente incline a distruggere quel mostro che li minacciava.

“Con me puoi parlare, Stark. Nessun muro, nessuna barriera”

La voce del Dio era calma ma lui non poteva cedere, il tormento che aveva nell’anima era suo, soltanto suo…

Stark si ritrovò ad alzarsi da quella poltrona e camminare a testa bassa per andare a prendersi l’ennesimo bicchierino ma la mano forte del Dio delle menzogne si fissò sul reattore Arc obbligandolo ad alzare quegli occhi scuri in quelli verdi del Dio.

Fu veloce lo sguardo di Stark nel riempirsi di lacrime, specchiandosi in quelle iridi che non lo giudicavano e non puntavano nessun dito verso di lui.

Loki in quegli ultimi mesi era diventato amico di tutti gli Avengers, combinava marachelle, faceva impazzire chiunque ma le immagini che si presentarono al genio erano immagini di routine, immagini che ritraevano quasi tutte le mattine un Dio seduto al tavolo a sorseggiare del tè e il capitano che si sedeva vicino a lui con un giornale mentre sorseggiava del caffè scuro.

Quanto aveva perso lui, lo avevano perso anche loro, come Natasha aveva perso un valido combattente con cui allenarsi, come Banner che aveva perso qualcuno che come lui si era ritrovato a fare un passo alla volta in quel mondo sempre in continua evoluzione, come Thor che aveva perso qualcuno che odiava la tecnologia quanto lui… tutti quanti lo avevano perso.

La realizzazione di non essere il solo ad averlo perso obbligò l’uomo a chiudere gli occhi lasciando che le lacrime iniziassero a cadere violente dai suoi occhi e d’istinto si appoggiò al petto dell’uomo che aveva di fronte, pianse in silenzio mentre le mano che era prima sul suo reattore, salì fino alla sua nuca in una leggera carezza confortante.

“E’ colpa mia. Solo mia.”

La sua voce era un leggero fruscio di parole e Loki che conosceva bene quel senso di impotenza e di odio, sapeva quanto esso potesse essere pericoloso così decise di ascoltare, di crearsi uno schema con quelle parole e solo poi, di parlare a quell’umano spezzato.

Per Loki, Tony, era stato il primo con cui aveva avuto a che fare, era stato lui ad offrirgli da bere dandogli la parvenza di essere accettato in quella guerra in cui entrambi avevano lo stesso nemico, Thanos.

“Dovevo essere lì, dovevo essere io quello morto, non lui, non l’idolo Americano.”

La voce dell’uomo era calma, quasi come se fosse già andato a patti con quella cosa, come se il cervello di Tony avesse già deciso che sarebbe stata giusta l’intera immagine se così fosse andata ma… Tony, così come tutti gli altri, erano umani e non erano in grado di vedere o di concepire il disegno astratto del Fato.

Gli umani per Loki erano attaccati alla vita e non rendevano omaggio all’importanza della morte, si vedevano solo strappare via amici, cari o conoscenti… all’inizio non aveva davvero capito il loro modo di fare, il piangere per dei defunti ma con la morte del Capitano aveva iniziato a capire quel loro attaccamento: aveva capito che non ci sarebbe più stato nessuno la mattina presto a fargli compagnia.

Il silenzio regnò sovrano per qualche minuto, la testa dell’umano si lasciava cullare dello scandire del battito del cuore del Dio. Loki lasciò all’uomo il tempo necessario per riordinare i propri pensieri prima di prendere parola facendolo con la calma e la serenità che lo avevano sempre distinto mentre il leggero venticello spostava i loro capelli e i loro vestiti come se giocasse con loro, accarezzandoli con amore

“La guerra porta con sé molte cose, Tony… Morti, sacrifici, vita.”

La testa del genio si spostò dal suo petto per potersi concentrare in quegli occhi che, però, non lo guardavano, rimanendo fissi verso il sole che calava, verso l’ignoto che solo le creature mistiche come lui potevano comprendere fino in fondo.

“Il Fato è più forte di chiunque altro, Steve è morto e tu invece sei sopravvissuto e ciò significa che hai ancora qualcosa da svolgere in questa vita. Steve aveva solo terminato questo suo percorso. La dea sono certo che lo abbia richiamo a sé. Sono certo che ora il Fato farà in modo di riordinare l’equilibrio.”

Gli occhi di Tony si chiusero e la sua testa annuì mentre cadeva in ginocchio ai piedi di quel Dio in cui aveva trovato non solo un amico ma anche un amante che non giudicava le sue azioni...

Scoppiò a piangere senza trattenersi, gemendo e urlando al mondo la sua frustrazione ma le parole avevano avuto il loro effetto, il Fato aveva un modo contorto per arrivare al traguardo, faceva giri apparentemente inutili e dolorosi ma infine giungevano sempre allo scopo.

“Loki, che significa che la morte porta la vita?”

Il dio sorrise con calma, le parole erano rotte da singhiozzi ma il Dio rispose con una scintilla di dolcezza negli occhi, abbassò il capo per guardare il proprio compagno e accarezzare quella testa, abbassandosi al suo livello per poterlo guardare in quegli occhi lucidi .

“Ogni volta che un guerriero muore, un bambino nasce...”

Tony continuava a non capire, poteva capire quel detto, lo aveva sentito anche lui ma avere un guerriero come Steve sarebbe stato difficile se non impossibile. Non servirono parole per chiedere una spiegazione, bastò lo sguardo dell’umano per lasciare al Dio dell’inganno un sorriso sulle labbra

“Jane, la compagna di Thor… è incinta.”

[Fine]


 Spero vi sia piaciuta e spero che abbiate voglia di lasciarmi un commentino per farmi cpaire cosa vi è piaciuto e cosa no <3 
Detto ciò, ciao ciao!!

 

   
 
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