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Autore: EngelDreamer    20/09/2018    3 recensioni
Tenendosi il braccio destro con la mano sinistra, Izuku avanzava zoppicando, scostando detriti ed evitando punti pericolosi, con un unico pensiero in testa "devo trovare Kacchan".
Non gli importava di nient'altro, solo che il suo Kacchan stesse bene, solo che il suo Kacchan fosse ancora vivo.

•Bakudekupositivityweek 2k18 ❀ Day 4 ❀ Prompt: Havoc ❀ Pro Hero ❀ Angst but with a happy ending
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bakudeku positivity week 2k18'
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On that day, when I cried

{ Please, stay alive }


Bakudeku positivity week

Day 4

Prompt: Havoc (devastazione)

Future!AU – Pro Hero – Angst – But with a happy ending

577 words


Izuku non riusciva a vedere nient'altro a parte macerie e distruzione.

L'aria intorno a lui era pesante e piena di polvere, fastidiosa da respirare e densa come nebbia sporca e rendeva ancora più difficile il suo intento di riuscire a scorgere qualcosa, qualcuno, in mezzo a tutta quella devastazione, causata dall'esplosione della bomba che il villain con cui si era scontrato aveva nascosto all'interno del palazzo dove si trovavano.

Tenendosi il braccio destro con la mano sinistra, Izuku avanzava zoppicando, scostando detriti ed evitando punti pericolosi, con un unico pensiero in testa "devo trovare Kacchan".
Non gli importava di nient'altro, solo che il suo Kacchan stesse bene, solo che il suo Kacchan fosse ancora vivo.

"Ti prego, tipregotipregotiprego fa che non gli sia successo niente"
Con quella nenia in testa, una preghiera ripetuta nei suoi pensieri con la speranza che arrivasse a qualcuno capace di farla avverare - sempre che ci fosse stato, un qualcuno -, Izuku continuava ad avanzare, il sangue che gli usciva dalle ferite ormai secco e mischiato allo sporco della battaglia ed il braccio rotto dolorante al limite del sopportabile.
Non gli importava di soffrire di quel dolore fisico, voleva solo Kacchan, Kacchan, Kacchan...

Un gemito soffocato lo ridestò, facendogli subito drizzare le orecchie e acuire la vista. -Kacchan!- urlò, sperando che gli rispondesse. Sentendo un altro lamento, così simile al suo nome da eroe ed a quel nomignolo che lo accompagnava da quando aveva quattro anni, Izuku si voltò nella direzione da cui proveniva, sbiancando non appena gli si presentò davanti agli occhi una delle scene peggiori che si era figurato in quel lasso di tempo: Katsuki, il suo Kacchan, schiacciato dalla vita in giù da un masso enorme, mentre la testa presentava una ferita da cui sgorgava ancora del sangue. -Kacchan!- gridò con tutto il fiato che aveva in gola, correndo verso di lui ignorando le fitte che il braccio rotto e le gambe stanche gli mandavano.
Doveva salvarlo, doveva fare qualcosa, non poteva... Non poteva lasciarlo morire.

Lacrime di disperazione iniziarono a rigargli le guance come lame affilate di artigli maledette, arrivandogli al cuore e squarciandogli il petto.

Ci sono io Kacchan, ci sono io, ti prego, resisti, sei forte, resisti.

-Deku- mormorò ancora Katsuki, il fiato flebile e le energie che lentamente gli si disperdevano nell'aria.
-Ti tiro fuori io, non preoccuparti. Ti tiro fuori io- singhiozzò, e con il braccio sano cercò di tirare su il masso. Era pesante e lui era stanco, sfiancato dalla dura battaglia, ma aveva One for All dalla sua parte e con un po' di sforzo riuscì a sollevarlo e a lanciarlo lontano. L'istante seguente s'inginocchiò accanto a Katsuki, piangendo come un bambino e guardandolo in viso. Aveva il volto sporco, Katsuki, un taglio che sembrava piuttosto profondo sulla fronte ed un labbro spaccato, ma respirava e lo guardava con i suoi occhi rossi ancora pieni di vita.

Sarebbe andato tutto bene. Implorava che sarebbe andato tutto bene.

-Deku, non osare neanche pensare che ci lascerò le penne. Non mi faccio ammazzare da un fottuto palazzo crollato o da una cazzo di esplosione-. Izuku sorrise a quelle parole, un po' sollevato ed un po' sfinito, poi si chinò a posare un bacio sulle labbra di Katsuki, la paura ancora presente nel suo stomaco, l'amore ed il conforto espansi in ogni altra fibra del suo corpo.

In lontananza il suono delle ambulanze e delle macchine della polizia gli arrivò alle orecchie.

Sarebbe andato tutto bene.


Angolo Autrice

Ecco qui la seconda shot che pubblico oggi e che avrei dovuto pubblicare ieri. Non è nulla di che e, come al solito, non mi convince tantissimo, ma spero comunque che vi sia piaciuta almeno un po' sigh. Se avete cose da dirmi, errori da correggere, miglioramenti o semplicemente volete farmi sapere il vostro parere non esitate a scrivermi! Intanto ringrazio tutti i lettori, coloro che seguono questa mia serie e chi ha già recensito le precedenti shot! Vi ringrazio davvero di cuore ^.^

A presto,

EngelDreamer

  
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