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Autore: TheChump    25/09/2018    0 recensioni
Ogni capitolo sono poche righe su come si sente Nina. Sono riflessioni e stati d’animo dopo aver sognato una ragazza e come questo influenza le sue giornate.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Immagine riflessa

Oggi Nina si è addormentata presto. 

Si è ritrovata in una stanza bianca, seduta per terra, senza un vestito addosso e davanti ad uno specchio.

Era tutto illuminato da una luce bianca e quasi accecante, ma non c’erano né finestre né lampade.

Era come se il bianco non solo riflettesse, ma creasse direttamente la luce.

Si concentrò sulla sua figura e ne seguì le curve con lo sguardo.

Era come se la stanza la spingesse a guardarsi.

Tutti i suoi lineamenti, quelli amava e quelli che odiava, risaltavano come non l’avevano mai fatto.

Tra tutti i sogni dell’ultimo periodo questo era sicuramente il più onirico. 

E non c’era Ribes. C’era solo Nina e la sua immagine riflessa.

Avanzò verso lo specchio, alzando progressivamente ad ogni passo la mano destra, mentre il suo sguardo era fisso a quello della figura gemella. 

Quando le mani si toccarono, Nina non sentì il freddo del vetro, ma il caldo di un contatto umano.

La sua figura riflessa iniziò a cambiare: il volto, i capelli, la stessa struttura del corpo iniziarono a trasformarsi in quelli di Ribes, che uscì dallo specchio e abbracciò Nina.

“Sai perché mi hai sognata così?” Disse Ribes.

Nina iniziò a piangere “si”.

“Vuoi sapere il mio nome?”

“Si, ma non voglio che mi lasci”

“Nina io sono solo un sogno”

“Non è vero!”

“Si invece, io sono le tue fantasie, io sono parte di te” Ribes avvicinò il suo viso a quello di Nina. I loro seni scoperti si sfiorarono. “È arrivato il momento: mi chiamo...” e avvicino le labbra all’orecchio di Nina, così che solo lei potesse ascoltare. Poi l’abbraccio forte, “stringimi per l’ultima volta”. 

Le braccia di Nina lentamente si attorcigliarono attorno a Ribes e la strinsero a sé. “Anche se sei un sogno, io ti amo”

“Lo so. Anch’io ti amo, anche se sono un sogno”.

Presto si era addormentata e presto si svegliò: sapeva che non l’avrebbe mai più sognata.

Le labbra di Nina pronunciarono un nome, ma nessun suono uscì da esse.

L’avrebbe tenuto stretto a sé, l’avrebbe conservato come il tesoro più prezioso e il portafortuna più efficace.

Nina non avrebbe mai scordato Ribes, questo è sicuro.

 
   
 
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