Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    27/09/2018    2 recensioni
Dean Winchester è un brillante medico, che lavora nell'ospedale gestito dal padre. Malgrado non avesse pensato da sempre di fare il medico è bravo nel suo lavoro, ha un fratello minore che è tutta la sua vita, gode della stima di suo padre e dell'amore di Castiel Novak. Ma la confessione al padre della sua omosessualità e la sua reazione mettono a rischio le sue certezze, che rischiano di non lasciargli scampo quando rimane vittima di un incidente.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Sai, quando mio padre se n'è andato di casa...- fece John mandando giù un sorso d'acqua - Io ero poco più grande di Dean quando sua madre è mancata...
Avevo solo otto anni, ma capivo perfettamente cosa stava succedendo attorno a me: mia madre si chiudeva a chiave in camera perchè io non la sentissi piangere e tutto si è complicato in modo terribile.- 
- Lo immagino...- fece Castiel - per un bambino di otto anni non è facile trovarsi senza un valido punto di riferimento...-
- Mia madre da allora ha dovuto fare tre lavori e a malapena riuscivamo a mangiare tutti i giorni...- fece John - L'ho odiato a morte per averci lasciato soli... e avevo promesso a me stesso che non avrei commesso i suoi stessi errori, che i miei figli avrebbero avuto tutto quello che a me era stato negato...
Solo che ho fatto di peggio.- 
Castiel ascoltava tutto in religioso silenzio. 
- Quando Mary... la mia Mary morì, mi sono rifugiato in un mondo tutto mio, mi sono inventato qualunque cosa pur di non pensare a lei ed al mio dolore...- e a pagare era stato un bambino di soli quattro anni, che era ancora piccolo, che aveva bisogno delle cure e dell'affetto di un padre, dell'unico genitore che gli era rimasto... invece gli aveva sbattuto un'atroce verità in faccia, quella da cui invece avrebbe dovuto proteggelo.
'' Dean, la mamma non tornerà  più. Adesso devi essere un bambino coraggiosissimo... io avrò un sacco da fare... Sammy è piccolo... dovrai occuparti tu di lui.''
Non sarebbe stato semplice, ma avrebbe potuto trovare il modo di portare entrambi in ospedale con lui, vederli crescere, seguirli... forse non sarebbe stato facile per nessuno dei tre, ma almeno avrebbe potuto dire di essere un buon padre che teneva  ai suoi figli e che lo dimostrava.
- Mi sono perso tutta la loro vita, non ho niente che possa dimostrare l'amore che provo per loro... ma questo è niente in confronto a quello che ho fatto a Dean. L'ho caricato di aspettative, di responsabilità, senza rendermi conto che era poco più di un bambino.
Poi...- 
- Poi?- s'informò Castiel.
- Poi non so cosa e come sia successo... Dean cercava sempre di imitarmi... la musica, la macchina, i pensieri.... sembrava davvero di vedere un me in miniatura. E quando mi ha detto di voi due...- 
- Lo so che non approvava la nostra relazione.- fece Castiel - ma ora non è più un problema, per nessuno di noi...-
- Si che lo è.- fece John - quel giorno.... quel maledetto giorno, avrei voluto dirgli.... '' Quando pensi di presentarmelo, vorrei almeno conoscerlo, capire se ti vuole davvero bene.... a me basta che tu sia felice...'', ma ero talmente abituato a rispecchiarmi in lui che... è vero. Io personalmente non starei mai con un uomo, ma dovevo rendermi conto che Dean ed io non siamo uguali. E soprattutto accettarlo, accettare anche Sam.
Come vedi, Castiel quello che Dean ha tentato di fare, i problemi che io e i miei figli abbiamo non sono nati nè tanto meno sono stati alimentati da te.- 
- Cosa sta cercando di dirmi con questo?- chiese Castiel. 
- Che appena Dean esce dall'ospedale... tu per prima cosa gli chiedi scusa...- nel dir così mise una carta di credito sul tavolo perchè Cas la prendesse - e per seconda cosa, lo porti a cena nel ristorante più bello di New York o in qualunque altro posto lui preferisca andare con te.-  nel dir così se ne andò, non prima di aver saldato il conto, lasciando Castiel confuso con i suoi pensieri. 
...
...
...
Da quel giorno passò un'altra settimana. 
Le condizioni del maggiore dei fratelli Winchester erano sensibilmente migliorate, malgrado avesse ancora un peso enorme sul cuore e non riuscisse proprio a dimenticare nè l'amore che aveva provato ( e tutt'ora provava per Castiel Novak) e che per molto tempo aveva riempito la sua vita.
- Beh, direi che tutto va perfettamente.- fece Benny a visita conclusa - La frequenza cardiaca e respiratoria è in regola, ed anche la temperatura corporea è tornata negli standard.... ci vorrà ancora un po' perchè tu possa tornare al lavoro... ma penso che per un po' potrai fare a meno di noi.-
- Che vuoi dire?- fece Dean.
- Che ti mandiamo a casa.- fece Benny - anzi, puoi tornarci anche domattina.- 
- Oddio, ma è fantastico.- fece Sam felice come un bambino. Guardò Dean, certo di vedere nei suoi occhi lo stesso entusiasmo... il fratello, a riprova della regola '' I medici sono i peggiori pazienti'', odiava stare fisso in quel letto, ad ingoiare pillole ed assumere fisiologica, ed era certo che appena dimesso sarebbe stato felicissimo...
Dean invece non aveva battuto ciglio. Quasi come se stessero parlando di un altro paziente o di qualcosa che non lo riguardava affatto.
- Dean...- fece Sam - hai sentito? Ti mandano a casa... non sei felice?- 
- Si...- fece Dean - è solo che.... che non ci voglio tornare.- 
Benny e Sam si guardarono, comprendendo i pensieri del maggiore dei due Winchester. La cosa positva del ricovero in ospedale era che per lo meno non c'erano troppe cose che gli ricordavano quell'amore finito così presto e male. 
Il suo appartamento invece ne era pieno. Farlo tornare in quella casa piena di ricordi felici ora che la loro storia era finita era come dargli una stilettata ad un organo vitale che avrebbe funzionato ancora per parecchio prima di cedere, prolungando l'agonia. 
E Sam non aveva la minima intenzione di permettere che Dean tornasse a vivere a casa con il padre. Quell'uomo gli aveva già condizionato la vita a sufficienza, e poco ci mancava che gliela togliesse.
- Di questo non devi preoccuparti.- fece Sam - verrai a stare da me, almeno fino a quando non starai di nuovo bene.- 
- L'hai sentito prima?- fece Dean - i parametri sono ottimi, e non sta a me ricordarti che sono un medico, quindi so prendermi cura di me stesso.... mi cercherò qualcosa...- 
- Anche i medici hanno bisogno di aiuto quando stanno poco bene sai?- fece Sam. 
- E poi Dean... ti ho detto che sei fuori pericolo, non che scoppi di salute. Sei ancora convalescente, e potresti sempre avere una ricaduta... ti farebbe solo del bene stare con qualcuno che possa occuparsi di te fino a nuovo ordine.- fece Benny - e a meno che tu non voglia farti seguire da tuo padre...-
Sam si accigliò - No. Mi prendo io tutta la responsabilità.- 
- Bene, allora ti faccio preparare i documenti di assunzione di responsabilità, li firmi, e domattina te lo puoi portare a casa.-
...
...
...
- Sam...- fece Dean quando furono rimasti soli - dico davvero. Posso pagarmi un albergo, almeno finchè non trovo una soluzione... non voglio dare fastidio a te e Jessica...-
Sam si sedette accanto a lui e lo guardò dritto negli occhi - Ascoltami bene. Tu non disturbi mai. Capito? Mai. E poi, anche se fosse, prendilo come il saldo di un debito.... ti sei preso cura di me per anni, anzi, ti sei preso cura di tutti noi per anni. Ora tocca a me fare qualcosa per te.-
Dean sorrise, alzando le mani - Va bene avvocato... va bene, accetto l'accordo.- fece ridendo. 
- Quanto mi è mancato sentirti ridere...- fece Sam alzandosi - vado a casa tua a prendere un po' di vestiti... ci vediamo domattina. Passo verso le nove.- 
Quando Dean rimase da solo si ritrovò a pensare.
In fin dei conti.... prima di quella telefonata, non ricordava nemmeno quale fosse l'ultima volta in cui lui e il fratello avevano passato diversi giorni consecutivi assieme, di quando avessero parlato, delle loro chiacchierate prima di coricarsi, o di quando facevano a cuscinate per fare pace dopo un bisticcio... si ritrovò a sorridere pensando a quei tempi, in cui tutto sembrava forse non perfetto, ma normale. 
Il tempo in cui malgrado il padre assente, il dover fare ogni giorno i conti con il non avere una madre, erano riusciti a costruirsi un mondo sereno e felice.
L'idea di tornare a quei tempi non gli dispiaceva affatto. 
Sì, era la soluzione migliore.
Lontano da casa sua, da tutto quello che gli ricordava Castiel... ed anche stare lontano da suo padre gli avrebbe fatto bene. Almeno per un po'.
...
...
...
- Ecco fatto... - fece Sam sistemando le camice del fratello nella cassettiera per poi darsi un'occhiata attorno.
Avevano fatto un ottimo lavoro con la camera di Dean. Ad alcuni metri dalla porta-finestra che dava su un balcone, c'era un letto da piazza e mezzo. Al lato sinistro del letto c'era un comodino con un' abat-jour, mentre a destra una piccola libreria. 
Un armadio a muro ed una piccola scrivania sulla quale aveva poggiato il pc del fratello completava l'opera.
Jessica l'aveva pulita da cima a fondo, e lui aveva provveduto a sistemare i vestiti e gli altri effetti personali del fratello, in modo che potesse sentirsi a casa sua il più possibile.
- Che dici, a tuo fratello piacerà?- chiese Jessica poggiando la testa sulla spalla del fidanzato. 
- Secondo me sì.- fece Sam - Dean non è di gusti difficili... e quando eravamo piccoli e nostro... padre... ci portava con sè per dei convegni medici spesso ci lasciava in qualche motel a buon mercato, quindi...-
- Ma lo sai che mi sono divertita, a mettere a posto questa stanza?- fece la bionda - e non vedo l'ora di sistemarla per quando avremo un bambino tutto nostro.- 
Sam la guardò stranito ma in fondo che c'era da stupirsi? La amava, contava di sposarla... un bambino sarebbe stato il coronamento perfetto di quel sogno d'amore che stava vivendo. 
Senza che nessuno dei due avesse tempo o modo di accorgersene, si ritrovarono l'una tra le braccia dell'altro, e baciandosi e coccolandosi finirono sul letto.
In quel momento Sam si fermò e si staccò da lei.
- Che c'è...?- chiese Jessica timorosa.
Sam per tutta risposta la prese in braccio. 
- Non credo che Dean sarebbe felice di sapere che gli abbiamo battezzato la stanza, ti pare?- rispose con un sorriso prima di baciarla e portarla nella loro camera da letto.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94