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Autore: Stephaniee    03/10/2018    3 recensioni
Kat Spencer.
Schietta, sveglia. Esteticamente nulla di particolare. Capelli nocciola, occhi marroni. Qualche lentiggine sul naso. A renderla attraente è il suo modo essere. Fidanzata con Frederik, troppo impegnato a giocare a calcio con gli amici per avere cura della loro relazione.
Luke Piterson.
Alto, capelli scuri occhi verde scuro. Sveglio e acuto.
Innamorato perdutamente di Val, la sua fidanzata storica. Fidanzato modello che asseconda con amore ogni richiesta della sua ragazza.
Due mondi completamente distanti che si scontrano. Il risultato di questo scontro cambierà la loro vita per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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- Questa storia fa parte della serie 'Primo ed ultimo la Trilogia'
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Chapter three
Time after Time



Fissavo l’orologio in attesa. 13:51. Sono sempre stata una persona estremamente puntuale. Salvo casi di emergenza o problemi non dipendenti da me. Ho sempre spaccato il minuto. Semplicemente perché credo che la cosa più bella che qualcuno possa donarti è il suo tempo. Fin da piccola ne ho conosciuto il valore dovendo vedere i miei per poco tempo, non c’era spazio per “dopo”. C’era l’adesso, se vogliamo farlo insieme. Così sono sempre stata una di quelle persone che se ti invita, attende minuto per minuto il tuo arrivo. Lo stesso valeva per quando aspettavo Frederik, anzi, soprattutto quando aspettavo lui.

 

Ero arrivata a casa da 5 minuti e avevo già messo su l’acqua per una pasta veloce. Tagliai i pomodorini, olio in padella, basilico dal mio balcone e trovai nei meandri del freezer dei gamberetti surgelati. “Perchè no?” Pensai mentre sospiravo di sollievo per la scadenza ancora lontanissima.

 

Mentre tutto cuoceva a regola d’arte, apparecchiai con cura per due persone.

 

Scolai la pasta, la passai in padella con il sugo appena preparato. Un filo d’olio a crudo, pepe sale. Fissai l’orologio. 14:02. Accendo la televisione, tolsi i jeans, mi misi i vestiti da casa, bevvi un sorso d’acqua.
14:16 suonò il citofono. Mi alzai di scatto per andare ad aprire. Finalmente era arrivato.
Ero arrabbiata. Era a casa a fare niente, come è stato possibile questo ritardo? Io avevo fame.

Feci finta di nulla, appena arriva scaldo velocemente la pasta e la servo ad entrambi.

“Scusa Kat stavo giocando alla play con Mike”
“Non fa niente”

 

Mangiammo in silenzio mentre lui cambiava canale al programma che stavo guardando sulla ristrutturazione delle case. Li adoravo da sempre.
Così ora mangiavamo in silenzio guardando un tg sportivo. “Non fa niente Kat. Siete insieme voi due ed è questo che conta”.

Dopo pranzo caricai velocemente la lavastoviglie e lo seguì in soggiorno dove mi aspetta.

Mi sedetti sul divano affianco a lui e cercai la sua spalla per appoggiare la testa. Mi abbracciò e mi diede un bacio in testa. Solo con questo contatto, in un momento il nervosismo di prima passò e mi trovavo felice tra le sue braccia.

Dopo qualche minuto sentì la sua mano sollevarmi il mento per depositarci finalmente un bacio. Erano giorni che non mi baciava come si deve e dopo poco tempo trovo finalmente la mia pace, i suoi baci si fanno sempre più possessivi, lo sento stringermi sempre di più e anche io, come lui voglio di più. Mi stacco per un momento e lo guardo.

 

“Fai l’amore con me Kat” mi sussurrò piano ad un millimetro dalle mie labbra.

Ed io non aspettavo altro.

 

 

Appena riapro gli occhi sono le 17:04. Frederik dormiva affianco a me, eravamo abbracciati. Chiusi gli occhi. Era una sensazione bellissima. Poco dopo mi mossi per alzarmi per andare in bagno. Al mio ritorno lo trovai vestito e stava parlando al telefono.

“Sisi Mike, arrivo, mi ero addormentato. Sisi ci vediamo al campo”

Mi si gelò il sangue.

“Kat non ti spiace se vado giusto? Devo giocare.”

“Ma sei qui solo da qualche ora...Non fa niente vai pure. Io devo ripassare per domani, tranquillo!” Gli dico sforzandomi di sorridere e di non starci male. Sfilo davanti a lui ancora senza pantaloni e lui non mi degna di uno sguardo.

“Allora vado Kat! Ci sentiamo più tardi!”

Iniziai a piangere.

Non sono mai stata una fidanzata possessiva, e nemmeno una che vuole passare ogni minuto del suo tempo con il fidanzato. Odio le smancerie in pubblico, odio le coppie morbose tipo Luke e Val che passano l’intervallo appiccicati a parlottare come due piccioncini.
Eppure desideravo solo che lui passasse del tempo con me. Da soli. Insieme. Non che mi trattasse come una puttana, dopo aver finito andarsene così. Dove è finito il Frederik che mi stava divorando poco fa?

Mentre mi dispero vidi il display illuminarsi. Mood. Cercai di ricompormi.

“Pronto”
“Pronto Ciao Kat ti disturbo?”

“No, Mood dimmi”
“Non so se hai letto sul gruppo… la classe sta impazzendo per il test di ingresso di inglese… Lo sai che sei la nostra unica salvezza in quella materia.. Puoi venire con il pullman delle 6:55 domani mattina? Ti aspettiamo al bar, siamo io, Julie e Ana...”
“Va bene Mood. Lo faccio con piacere. Solo se però adesso mi mandi la foto del compito di matematica per domani. Almeno lo copio adesso”
“Sei un angelo! Certo te lo mando subito! Grazie Kat. A Domani”

Mi misi a copiare il compito di matematica e ormai Frederik passò in secondo piano. Non potevo lasciare che lui mi condizionasse così l’anno scolastico. Non l’ultimo hanno scolastico.

Quando riemersi dal compito di Matematica e dai vari compiti assegnati di Letteratura Italiana e Storia, erano le sette passate. I miei però non erano ancora rientrati. Strano.

 

Non avevo fame grazie a quel deficiente e ciò che più mi faceva soffrire era che lui dopo tutti questi anni non si accorgeva quando stavo nascondendo le mie emozioni. Lui che più di ogni altra persona al mondo dovrebbe sapermi leggere…

 

 

Mi stavo letteralmente addormentando sul pullman. Eranp le 7:19 e stavamo entrando in città. Tra dieci minuti sarei stata al bar della scuola. Dovevo ricordare a Mood di non chiedermi mai più una cosa del genere.

Mi strinsi nel giubbotto di jeans e mi coprì il naso con la sciarpa nera. Faceva già freddo. Stava arrivando l’autunno.
La mia stagione preferita.

 

Arrivai al bar infreddolita ed addormentata. Appena Mood mi vide fece cenno al cameriere e un cappuccino fumante comparve sul tavolo. Quanto mi conosceva bene.

 

“Buongiorno Kat” mi saluta sorridendo
“Andrew Mood sai esattamente come corrompere qualcuno.” rispondo io “Ciao ragazze” saluto le altre ragazze presenti. Noto uno zaino in più ma inizialmente non ci faccio troppo caso.

 

“Cominciamo subito, mentre io bevo il mio cappuccino meraviglioso” esclamo felice, guardando Mood.
“Dovremmo aspettare Luke. E’ appena andato in bagno” mi risponde Julie spazientita “Ci sta mettendo una vita."

“Magari è al telefono con la ragazza” suppongo io maliziosa. “Oh non ci spererei. Ieri hanno litigato, non so se hanno chiarito o meno”.
Ecco svelato il mistero del suo sguardo sofferente, non avevo mai visto un ragazzo soffrire per amore così apertamente. Penso a Frederik, non l’ho mai visto soffrire per me, o esternare così apertamente i suoi sentimenti.

“Eccomi scusate, Julie sai come è fatta Val… Oh buongiorno Kat” rispondo al saluto con uno sguardo mentre continuo a sorseggiare il mio cappuccio. Indossa una felpa blu scuro, è concentrato come gli altri sui miei quaderni di inglese, vedo i suoi occhi verde scuro passare da una riga all’altra, osservo per la prima volta la forma del suo viso nel dettaglio, la mandibola leggermente quadrata che si muove per aprire le labbra piene, maledettamente proporzionate.
“Kat, tu starai vicino a me in questa verifica!”

I suoi occhi verdi sono inchiodati ai miei.

“Va bene, in cambio cosa avrò?” rispondo continuando a fissarlo negli occhi.
“Ti posso accompagnare dopo scuola. Oggi sono in macchina e Val è rimasta è casa. Tanto abitiamo nella stessa zona.” La sua proposta mi spiazza, sono letteralmente terrorizzata all’idea di passare del tempo da sola con lui in uno spazio ristretto come quello di una macchina.

“Va bene, accetto. Solo perchè arriverò a casa con largo anticipo” rispondo mentre mi maledico per aver chiesto qualcosa in cambio.

 

Kat non preoccuparti. È fidanzato. Sta solo contraccambiando il favore”

 

   
 
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