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Autore: Sacchan_    05/10/2018    4 recensioni
"Questo è il segno d'amore che un'incantevole ragazza mi ha lasciato sul corpo." Rispose solenne, accarezzando il cerotto con i polpastrelli del dito medio e indice.
Tutti erano abituati alle sue scappatelle, ai suoi racconti su quante giovani donzelle era riuscito ad adescare, a quante donne gli avevano messo gli occhi addosso. Tutti gli facevano notare quanto i suoi comportamenti fossero sbagliati, solo Jem non esprimeva mai giudizi in merito.
"Ah, è così?" Scherzò. "Sono contento per te, ma quanto è seria stavolta la cosa?"
"C'è tanto che vorrei dirti, ma non parlerò. Per il bene tuo e mio."
Storia partecipante al concorso "Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & FlashFiction] indetto da AleDic sul forum di EFP.
Scritta per il quarto giorno del #writetober2018 indetto da Fanwriter.it, lista blu con obbligo di rating verde.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nickname sul forum e su EFP: _Sacchan_ (Forum) _Flowermoon_ (EFP)
Fandom: ShadowHunters, The Infernal Devices
Personaggi e pairing: William Herondale, James Carstairs
Numero Parole: 499
Note autore: Né le drabble, né le flashfiction sono uno dei miei punti forti, visto quanto io tendo a essere prolissa nello scrivere; ecco perché ho deciso di aderire al #writetober indetto da Fanwriter.it, per l'esattezza questa è la flash per il quarto giorno con l'obbligo del rating verde secondo la lista blu. Storia partecipante al concorso "Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & FlashFiction] indetto da AleDic sul forum di EFP.
Avvertimenti: Introspettivo, Missing Moment





UNSAID - SEGRETI TACIUTI




L'archetto si muoveva sulle corde, creando una armoniosa melodia di suoni. 

Le pagine del libro che il cacciatore sfogliava erano accompagnate dal violino di James Carstairs e dalla sua bravura; in particolare William amava unire due delle cose che più gli piacevano in una sola: la passione per la letteratura e la compagnia del suo amato Jem. 
Il suo talento era noto a tutto l'Istituto, ma solo lui beneficiava di poterlo ascoltare in privato, dato che il suo parabatai preferiva dare sfogo delle sue capacità chiuso nella sua stanza. Will attribuiva questo privilegio al loro giuramento: dove tu andrai io andrò, dove tu ti fermerai io mi fermerò. 
Le note musicali terminarono e le dita di Jem si abbassarono fino al fianco. I suoi occhi, schiariti dalla malattia, si posarono su di lui. 
"Ti piace così tanto?" 
"Cosa?"
"Guardarmi mentre suono. Non ti distrae? Non ti da fastidio?" 
Will chiuse il libro senza rispondergli e lo ripose sullo scaffale, sotto lo sguardo vigile di Jem. 
"Will..." Lo chiamò soffuso. Improvvisamente le sue dita si insinuarono sotto il colletto della sua camicia, allontanandone il tessuto dalla pelle, risaltando un quadrato di stoffa tenuto attaccato da della carta adesiva. "Cos'è questo? Pensavi che non me ne sarei accorto?"
Willliam ridacchiò afferrando le affusolate dita del parabatai e scostandole via. 
"Jem..." Lo ammonì sornione. "Non sai che la curiosità uccise il gatto?" 
"Non prendermi in giro. Sono il tuo fratello d'armi, se ti succede qualcosa voglio quantomeno esserne al corrente." 
Iridi blu si sgranarono sorprese, lasciandosi andare a un largo sorriso. 
"Questo è il segno d'amore che un'incantevole ragazza mi ha lasciato sul corpo." Rispose solenne, accarezzando il cerotto con i polpastrelli del dito medio e indice. 
Tutti erano abituati alle sue scappatelle, ai suoi racconti su quante giovani donzelle era riuscito ad adescare, a quante donne gli avevano messo gli occhi addosso. Tutti gli facevano notare quanto i suoi comportamenti fossero sbagliati, solo Jem non esprimeva mai giudizi in merito. 
"Ah, è così?" Scherzò. "Sono contento per te, ma quanto è seria stavolta la cosa?" 
Will gli rivolse un sorriso sornione. 
"Zero impegni, zero noie." Commentò a gran voce. "Probabilmente io e quella donna non ci vedremo mai più, e credimi meglio così. Era piuttosto... come posso dire? Famelica?" 
"Beh... doveva esserlo per forza, se addirittura ti ha lasciato un segno visibile sul collo." Rispose Jem scherzando. "Raccontami. Com'era? Bionda? Mora?" 
"Perché vorresti saperlo?" Gli domandò Will malizioso. 
Jem inclinò lo sguardo di lato, una naturalezza disarmante capace di sciogliere chiunque. 
"Lo sai. Vorrei che mi dicessi tutto di te." 
Will sospirò pesantemente abbassando lo sguardo; per quanto tempo sarebbe riuscito a tenergli nascosti i suoi segreti non lo sapeva nemmeno lui. Fortunatamente Jem non aggiunse altro e, prima di lasciare la stanza, gli strinse una spalla rassicurandolo con un "va tutto bene" bisbigliato appena. 
Ora solo, Will fece i conti con se stesso, lasciandosi cadere sul pavimento. 
"C'è tanto che vorrei dirti, ma non parlerò. Per il bene tuo e mio." 
   
 
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