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Autore: Llucre_B7    11/10/2018    2 recensioni
Dal primo capitolo:
“Cosa ne pensi?” chiese Luke a suo nipote. “C’è del potenziale…”
"Mi ha morso, Maestro," fu la dura risposta di Ben. "Qualsiasi mia opinione non sarebbe oggettiva".
O meglio: Tutti sono connessi, a volte anche solo grazie ad un morso su una mano. Perfino nella più profonda oscurità, “illuminati noi siamo”.
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Traduzione della fanfiction Like Young Gods, dalla raccolta Sword of the Jedi di diasterisms.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Rey
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8

 

Otto droidi da allenamento stavano fluttuando intorno a Ben e Rey, ronzando nell'aria come insetti dal guscio cromato e scarlatto. Servì ogni abilità di Rey, tutti i suoi riflessi più acuti, per schivare e parare la raffica di laser che lampeggiò di fronte a loro. L'aumento delle impostazioni di potenza era evidente: persino i bulloni sfrigolavano. Sentiva il calore scaturito dai blaster ogni volta che la sfioravano, conferendo una rinnovata urgenza alla precisione dei suoi movimenti. Quei colpi erano letali.

Negli ultimi tempi aveva iniziato a dedicarsi alla forma IV, Ataru, ma non era adatta ad uno spazio piatto e aperto come quello; per un esercizio del genere doveva concentrarsi sulla difesa. Tornò nella Soresu - i movimenti stretti, elaborati, il passo regolare, un po’ strascicato. Un droide arrivò a pochi passi da lei e sparò dieci colpi, uno dopo l’altro, in rapida successione. Rey avanzò con una serie di giri veloci, l’arma sempre parallela al terreno, allungata di fronte a sé. I bulloni scattarono rumorosamente quando colpirono la lama color zaffiro, schizzando in mezzo alla giungla.

Accanto a lei, le deviazioni di Ben erano meno rigide, a tratti addirittura languide, i movimenti generati quasi esclusivamente dallo spostamento del polso. Se Rey fosse stata meno concentrata sul non morire, avrebbe trovato esasperante vedere quante parti del corpo trasformasse in un bersaglio perfetto, quanti punti lasciasse incustoditi. Come ogni vero utilizzatore della Niman, però, compensava il basso livello della guardia con un prodigioso uso della Forza, fermando le esplosioni a mezz'aria, facendo saettare via i droidi e manipolando contemporaneamente diversi laser per far sì che si scontrassero in esplosioni multiple di tuoni e lampi.

Un colpo rimbalzò contro la sua spada laser e schizzò nella sua direzione. Rey-

- lasciò fluire la Forza, lasciando che la guidasse, spostando lateralmente la lama quel tanto che bastava per colpire il proiettile e spedirlo verso l'alto, tra le cime degli alberi -

I suoi compagni esultarono. Anche i Cavalieri Jedi si guardarono impressionati, anche se evidentemente a malincuore. Ma Luke – Luke risplendeva, e Rey si sarebbe gonfiata d'orgoglio se non fosse stata in uno stato simile alla trance indotto dalla Soresu che esclude ed aliena da tutto ciò che non sia Forza.

Il vorticoso modello d'attacco dei droidi obbligò Ben e Rey a portarsi al centro della radura, ritrovandosi schiena contro schiena. I laser continuavano a colpirli da ogni lato; i loro piedi danzavano in perfetto ritmo - quasi tallone contro tallone - mentre dirottavano le raffiche dei blaster in un disegno di zaffiri e smeraldi. Un droide sulla sinistra sparò troppo presto perché Rey potesse avere sufficiente tempo per riprendersi dopo aver parato un colpo scagliato alla sua destra. Come se avesse percepito la sua difficoltà, Ben si voltò di scatto in suo aiuto: istintivamente, Rey si riparò sotto la lama della sua spada e gli ruotò attorno per bloccare i colpi dei droidi a cui aveva voltato le spalle.

Riadattandosi alla situazione, i sistemi di puntamento dei droidi iniziano a sparare verso i punti in cui i corpi dei due Jedi si trovavano premuti assieme, costringendoli a staccarsi e atterrare agli estremi opposti della radura. Cerchio difensivo, pensò Rey mentre molte delle sfere fluttuanti iniziavano a circondarla, sparando senza pietà. Occhio della tempesta, cinguettò tra sè e sè mentre scivolava sempre più profondamente all’interno della Forza, usandola per prevedere da che parte sarebbe arrivato il colpo seguente o per schivare e rispedirne indietro un altro. Era un tipo di meditazione in movimento, e ciò significava aprirsi a qualsiasi canale percorresse la Forza, nello spazio e nel tempo. Da questi canali potevano scaturire rivelazioni. E visioni.

Per una frazione di secondo, la foresta scomparve. Si ritrovò legata in una fredda stanza di metallo, da qualche parte. Una figura mascherata e scheletrica, vestita di nero, incombeva su di lei. Una voce roca e artificiale le chiese: "Dov'è Skywalker?"

Sconcertata, uscì dalla trance. Il movimento che colse con coda dell'occhio suscitò una reazione automatica - il suo braccio si mosse immediatamente. Una lama blu scintillò contro una verde, e lei e Ben si bloccarono, fissandosi negli occhi mentre le loro armi si serravano, i loro movimenti sincronizzati li avevano portati a scontrarsi l’uno con l’altra.

Tornarono anche i suoi esterni: i cinguettii lontani, l’affanno nel respiro di Ben, un distante crepitio di applausi, i bip dei droidi che venivano spenti. Il mondo trona a fuoco ancora una volta: il groviglio di rami e foglie, il suolo caldo, il cielo limpido del mattino, le macchie d'oro nelle iridi scure di Ben.

Le lanciò un mezzo sorriso. "Non male."

Rey, per tutta risposta, arricciò il naso. Una volta spente le spade laser, lanciò la sua nuovamente nelle mani di Valin, mentre Luke richiamava i droidi al loro posto. Sulla strada di ritorno all’Accademia, Rey affiancò il suo Maestro per raccontargli in tono sommesso ciò che aveva visto.

Luke si accigliò. "Quando il movimento del Cerchio Difensivo viene eseguito mentre ci si trova in uno stato meditativo, il suo uso prolungato può aprire la mente di un individuo allenato ad usare la Forza a visioni del futuro", disse lentamente, "ma possiamo ottenerne sempre e soltanto dei frammenti. Devo confessarti che non sono sicuro di capire che cosa hai visto oggi. Tuttavia, quando diventerai un Cavaliere Jedi, incontrerai molte difficoltà, molti nemici. Quello scontro ti attende da qualche parte nel tuo cammino".

"Stava cercando te, maestro," ribadì Rey a disagio.

"La storia della mia vita," sospirò Luke. "Detesto pensare che venirti fatto del male per colpa mia, ma –" le sorrise rassicurante. "Oggi hai combattuto bene. Continua a farlo. Non ho dubbi sul fatto che sarai in grado di affrontare qualunque ostacolo ti ritroverai davanti. Nel frattempo cercherò di meditare su questo frammento di futuro che hai intravisto – e magari potremmo essere abbastanza fortunati da riuscire a trovare un modo per impedire che accada".

Davanti a loro, Ben improvvisamente smise di camminare e fissò il cielo con espressione severa. Rey seguì il suo sguardo. Immersa tra le nuvole scorse la silhouette ovale dal muso smussato che aveva visto qualche volta nel corso degli anni: una nave da carico corelliana YT-1300 leggera, nonché sua nave preferita in tutta la galassia, capitanata da una delle sue persone preferite.

Ben si rifiutava di condividere le sue opinioni, il che risultava tanto più tragico visto e considerato il suo rapporto con l'uomo. "Maestro," borbottò, "non mi avevi detto che sarebbe venuto."

Luke si strinse nelle spalle. I suoi occhi blu luccicarono. "Volevo che fosse una sorpresa."

 
 

*


 

Quando raggiunsero il Grande Tempio il Millennium Falcon era già atterrato nella radura con lo scafo placcato che ticchettava mentre si raffreddava, il basso ronzio del disco Girodyne di controllo dell’iperspazio che si riduceva in silenzio. Quando Han Solo abbassò la rampa della nave, Luke, Ben e Rey erano già lì per salutarlo, nonostante Ben avesse la faccia di uno che avrebbe preferito essere in qualsiasi altro posto eccetto che lì.

Come Luke, Han aveva numerosi fili grigi tra i folti capelli e molte più rughe di quelle che aveva sfoggiato l'ultima volta che aveva visitato il Praxeum, sei anni prima. Ma i decenni sembrarono cadere dalle spalle dai due uomini mentre si abbracciavano calorosamente, Luke che ridacchiava mentre Han lo intrappolava per sfregargli vigorosamente le nocche sulla testa.

Eroi della galassia, pensò Rey con un sorriso ironico.

"Avevo appena lasciato Nam Chorios quando ti ho chiamato", disse Han non appena si furono districati dall’abbraccio. "Le spie di Leia avevano ragione – gli Imperiali stavano cercando di conquistare Meridian nell’Orlo Esterno... Schermaglia relativamente indolore, comunque. I tuoi Jedi si sono comportati bene – quel Kyp in special modo."

"Il Maestro Durron era lì?" Rey pregò che il suo tono adorante passasse inosservato. Il più giovane Maestro Jedi della Nuova Repubblica era una specie di leggenda nell’Accademia: gli studenti divoravano i racconti del suo coraggio e lo adoravano per la sua bellezza raffinata.

Han annuì. "Ha pilotato il Sundanceda sogno e poi ha fatto uno di quei vostri trucchi mambo-giambo sui cristalli Tsil che alimentavano le armi dei generali imperiali. La battaglia era praticamente finita al quel punto." Spintonò scherzosamente Luke. "Sei un insegnante decente, contadinello. Chi l’avrebbe mai detto?"

"La tua incrollabile fede in me è un grande conforto, come sempre ", ribattè Luke.

Han rispose alla battuta con una breve risata, poi la sua espressione diventò più solenne. "Beh, ioho detto gli Imperiali, e questo è quello che la Repubblica ha ufficialmente diffuso, ma i generali hanno cantato durante l'interrogatorio: hanno menzionato qualcosa... Il tentativo di acquisizione potrebbe aver avuto più a che fare con l'altra fazione, quella della quale Leia continua a ricevere notizie inquietanti a riguardo. "

"Capisco." Luke si strofinò il mento. "Dovremo discuterne più tardi, magari possiamo provare a contattare Leia, se non è troppo occupata..."

"Sì, buona fortuna", sbuffò Han. "Tra le discussioni sulle politiche di smilitarizzazione e quelle per migliorare i rapporti commerciali con i territori di confine, dubito che la Sua Altezza abbia persino il tempo di respirare." Si rivolse a Rey accennando una finta con un doppio giro. "Beh, ragazzina, ma guardati! Hai già spezzato qualche cuore?"

“Nessuno che valga la pena di essere menzionato", risponse lei in modo impeccabile.

La faccia logorata dagli anni di Han si colorò in un ghigno malizioso. "Mi sembra solo ieri che questo piccolo marmocchio sdentato si arrampicava su ogni angolo della mia nave."

Al contrario, la sua riunione con Ben fu imbarazzante. I due uomini si guardano con circospezione per diversi momenti, entrambi tesi, finché Han non tese una mano in mezzo a loro. Ben fissò l'offerta per un attimo di troppo, ma alla fine la accettò la stretta di mano, facendola terminare quasi nel secondo stesso in cui era iniziata.

"È bello rivederti, figliolo," grugnì Han.

"Padre," ribatté Ben rigidamente. "A cosa devo il piacere?"

Rey alzò gli occhi al cielo. Aveva appena stabilito un nuovo record per l’ingresso più veloce nel magico mondo sarcasmo.

"Volevo solo fare un salto a salutare," mormorò Han, suonando terribilmente sulla difensiva. "Sarei comunque dovuto passare in questo sistema per aiutare Lando a organizzare la sua nuova operazione."

"Qual è la nuova truffa che sta organizzando?" chiese Luke. "No, aspetta, lasciami indovinare. Sta... aprendo una stazione spaziale casinò e tu gli porti un carico di carte sabacc."

"No", borbottò Ben. "Sta aprendo una fattoria per il contrabbando di armi e vuole che papà lo aiuti a costruire il recinto."

"Neanche lontanamente." Han indicò la grande sfera arancione, Yavin, sospeso nel cielo sopra la loro teste. "Sta estraendo le gemme di Corusca dall'atmosfera di quel gigante gassoso lassù."

"Peccato. Sarebbe stata la mia seconda scelta", ammise Ben.

Una grande sagoma pelosa scese dalla rampa del Falcon. Un ringhio risuonò nell'aria mentre Chewbecca decantava il suo saluto alla luna boscosa.

Ben si sollevò fino alla sua massima altezza, raddrizzando le spalle e puntando saldamente i piedi per terra. "Non pensarci nemmeno", lo avvertì, ma, nonostante il suo tentativo di sembrare autoritario, Chewbacca si lanciò verso di lui e lo agguantò tra le due enormi braccia coperte di pelo pesante.

"Chewie, no," protestò Ben mentre il Wookie lo lanciava in aria con uno sforzo decisamente maggiore di quello che gli veniva richiesto dieci anni prima. "Non sono più un bambino..." La sua scontrosità vacillò quando Chewbecca lo riprese al volo. Un suono strano si liberò dalla sua gola: uno sbuffo rauco e strozzato.

Il cuore di Rey si serrò. Ben rideva sempre e soltanto quando veniva colto di sorpresa e non abbastanza veloce da reprimerlo e, per un momento – solo per un momento, così fugace che se avesse battuto le palpebre non se ne sarebbe mai accorta – a Rey sembrò di vederlo affondare il viso nella spalla di Chewbacca mentre il wookie arruffava i suoi capelli già incredibilmente disordinati. Han e Luke osservavano la scena sorridenti, con una tenerezza così rara e naturale che Rey si chiese se in quel momento stessero vedendo un ragazzino dagli occhi scuri invece del Cavaliere Jedi alto e dalle spalle larghe che si trovava di fronte a loro. Sei così amato, pensò mentre Ben si liberava dalla presa di Chewbe.Per favore, fa che sia abbastanza. La sua visione del Tempio di Exar Kun fluttuava ancora davanti a lei come un brutto presentimento. Doveva dirlo a Luke. A Ben non sarebbe piaciuto, ma-

Chewbecca si girò verso di lei. Abbiamo un regalo per te, grugnì in Shyriiwook. L'abbiamo trovato in una discarica su Fresia-

"Ehi, l'ho trovato," abbaiò Han. "Tu mi hai solo aiutato a rubarl..." interrotto dal lamento di Ben, si corresse, "riportalo sulla nave."

Rey seguì Chewbecca sul Falcon. Come sempre, non poté fare a meno di studiare ogni angolo ed ogni dettaglio dei corridoi interni disseminati di ogni sorta di attrezzatura meccanica. Sapeva dalle visite precedenti che c’erano parti di carico nascoste sotto le piattaforme del ponte, generatori "salvati" da vari cantieri che fornivano schermature come in ua nave da guerra, potenti trasmittenti truccate di segnali Carbanti e una miriade di altre modifiche illegali ottenute da pezzi comprati al mercato nero. Era la nave di un contrabbandiere, in tutti i sensi possibili.

La stiva principale odorava di carburante per speeder, metallo lavorato e razioni spaziali. C'era un mucchio coperto da una coperta in un angolo, fissato con cavi e cinghie. Chewbecca slacciò i fermagli e la stoffa scivolò giù, rivelando –

– un T-23 Skyhopper smantellato, con uno scafo blu malconcio e ali triedriche sfregiate.

Che ne pensi? Chiese a Rey. Ce la farai a far volare di nuovo questo affare?

"Quella unità E-16 / x sembra funzionante," rifletté indicando il motore montato tra le ali. "Ovviamente, il computer di bordo avrà bisogno di una revisione del sistema, e agli esterni non farebbe male una risistemata, ma dovrebbe essere abbastanza facile lavorarci per rimetterlo in sesto."

Bene, disse Chewbecca orgoglioso. È tutto tuo.

 
 

*

 


"Hai il sorriso più ridicolo che abbia mai visto sulla tua faccia", osservò Ben mentre aiutava Rey portare tutti i componenti nell'hangar. Han e Luke erano scomparsi all’interno del Tempio mentre Chewbacca era rimasto sul Falcon per eseguire revisioni a lungo scadute sul computer di navigazione e sul sistema di supporto vitale.

"È un regalo fantastico", insisté Rey. "È vintage."

"Tu", le disse, "sei strana."

Beh, se non ti comportassi come se ogni regalo che tuo padre ti abbia mai dato fosse al di sotto della tua onorabilità, forse avrebbe portato qualcosa anche a te questa volta.

Rey si bloccò. E da dove era uscito quello? Un pensiero così meschino, senza altro scopo se non quello di ferire quando detto ad alta voce. Non era estranea alle sue cattiverie interiore, ma aveva sempre considerato Ben e il suo difficile rapporto con i genitori come esenti da qual trattamento. Per compensare, gli disse: "È stato carino da parte di Han passare a salutare. Gli manchi molto, lo sai vero?"

Ben alzò gli occhi al cielo. "Vuoi scommettere che mia madre lo ha costretto facendolo sentire in colpa per qualcosa?"

"Ben". Smise di camminare, lasciando cadere l'abitacolo del T-23 sul pavimento dell'hangar.

"Che c’è?" Con un tonfo pesante cadde anche l'abitacolo posteriore che stava facendo levitare il Cavaliere. "L'hai sentito, era di strada per andare su un altro piano a fare soldi, questo è sono solo un pit stop lungo il percorso."

Studiò il suo sguardo pieno di risentimento, il labbro inferiore lievemente sporto in un broncio. La nostra infanzia non ci lascia mai fino in fondo, realizzò. Possiamo crescere, ma i problemi che ci portiamo dietro restano gli stessi. "Dimentica che lo abbia mai menzionato", sospirò lei rumorosamente.

"Già, invece di speculare sulla profondità trascurabile dell'attaccamento emotivo di mio padre nei miei confronti, forse dovresti limitarti a svenire per Kyp Durron."

 "Come prego?!" scattò Rey.

Ben si voltò, ma non prima che lei riuscisse a cogliere il ghigno divertito che gli era comparso all'angolo della bocca. La stava prendendo in giro. Era incredibilmente mortificata. Sentì il sangue affluirle al viso in calde ondate. "Tu- tu! Gran pezzo di Bantha!" schizzò verso di lui mentre batteva in ritirata fuori dall'hangar, trascinandosi dietro gli ultimi pezzi dello skyhopper. 

"Un tale linguaggio", la richiamò da sopra la spalla. "Tu e il Maestro Durron sareste perfetti l'uno per l'altra."

 "Piantala", lo fulminò.

 

*



Più tardi, quando per Han e Chewbecca fu ora di partire, Rey li aiutò a condurre gli ultimi controlli sul Falcon. Qualsiasi scusa era buona per aggirarsi su quella nave. Stava ispezionando le ultime prese d'aria esterne per vedere se vi si fosse incastrato qualcosa nelle ultime ore quando Han le si avvicinò, asciugandosi le mani con uno straccio macchiato di grasso.

"Hai visto Ben in giro?" chiese distrattamente. "È scomparso dopo pranzo." E che pasto teso era stato il loro, padre e figlio in un angolo della mensa mentre mangiavano a capo chino, in silenzio.

"Probabilmente è salito in camera ", gli rispose.

"Figurati", grugnì Han. "Quel ragazzo non lascia mai la sua stanza, una volta venne a farci visita su Coruscant – avrà avuto circa diciassette anni – io e Leia abbiamo dovuto praticamente trascinarlo fuori dal palazzo. Lo portammo a vedere le stalle dei Tauntaun nelle calotte, polari a nord. "

"A cavallo di un Tauntaun," ricordò Rey. "Ben".

"Già. L’ha odiato." Han accartocciò lo straccio e la lanciò attraverso la porta aperta del Falcon. "L’avevo detto a Leia che era una pessima idea, ma – beh, lo capisco, stava cercando di recuperare il tempo perduto. Era Ministro quando nacque Ben, poi Mon Mothma si ammalò e toccò a lei assumersi più responsabilità anche prima di essere eletta ufficialmente come Capo di Stato. Non abbiamo mai avuto molte possibilità di fare gte di famiglia con Ben. E poi ci ha lasciati così presto..." Si allontanò nella luce arancione del pomeriggio con un'espressione malinconica dipinta sul viso.

Il fatto era che Rey in effetti si ricordava di quando Ben tornò dalla visita che Han aveva appena menzionato. E sì, aveva diciassette anni, era cupo, infelice e si aggirava per il Grande Tempio con un ardente desiderio di liberare la galassia dalla minaccia del Tauntaun. All'epoca era stato divertente, ma in quel momento aveva assunto tutta un’altra luce con Han Solo, disonesto contrabbandiere e generale della Ribellione, che sembrava essere diventato tutto d’un tratto incredibilemente vecchio e stanco.

"Posso chiamartelo, se vuoi", si offrì Rey, già pronta a raggiungerlo attraverso la Forza, quando Han scosse la testa.

"Probabilmente è meglio così. Mi trattengo sempre più di quanto Ben effettivamente voglia. Dico sempre la cosa sbagliata." Tossì. "Io e Chewie proveremo a fare di nuovo una visita prima di uscire dal sistema, ma se non dovessimo farcela, chissà, magari la prossima volta che ti rivedrò potresti già essere un Cavaliere Jedi."

 Un brivido di eccitazione le fluì nelle vene, colorato dal terrore lasciato dalla visione della stanza di metallo e del suo oscuro carceriere. C'era qualcosa di terribile in serbo per lei e, nonostante le rassicurazioni di Luke, non sapeva se sarebbe stata pronta ad affrontarlo. Come si combatteva una creatura con una maschera?

Rimase al bordo della pista mentre il Millennium Falcon si alzava da terra con un ronzio, sfiorando il limite del bosco prima di sollevarsi il cielo. Cercò in giro nella Forza l’aura di Ben, percependo uno strano miscuglio di brama e rimpianto. Ritirandosi dal contatto, si chiese cosa stesse facendo in quel momento, in piedi davanti alla finestra della sua stanza, a guardare suo padre che scompariva nel cielo.

 

*

 

Un ricordo:

La precedente visita di Han su Yavin 4, sei anni prima, fu anche la prima volta in cui Rey vide Leia Organa: si staccò con grazia dal Falcon, avvolta da un regale abito bianco, accompagnata da un droide protocollare 3PO dorato. Rey e il resto degli studenti se ne stavano raggruppati fuori dalla ziggurat come un improvvisato comitato di accoglienza; allungò il collo tra le spalle di Bazel e Natua per riuscire a rubare avidamente un’immagine anche fugace della madre di Ben. Adesso capiva da dove venisse l’atteggiamento autoritario di Ben, anche se il fascino di Leia superava di gran lunga quello del figlio.

 "Ben è in isolamento in questo momento, per riflettere sul cammino che sta per intraprendere", disse loro Luke mentre abbracciava la sorella. "Lo vedrete alla cerimonia."

"Spero sia di umore migliore rispetto alla nostra ultima visita ", scherzò Leia. "Anche se in sua difesa questo qua– " inclinò la testa in direzione di Han, si stava avvicinando "- lo stava tormentando".

"Non l'ho mai tormentato, Leia," protestò Han. "Semmai, è lui che tormenta me”.

"Oggi vostro figlio prende i voti come Cavaliere Jedi. Questa deve essere una giornata felice", ricordò Luke alla coppia. "Non roviniamola."

Arrivarono altre navi, punteggiando il cielo per poi abbassarsi sulla pista di atterraggio, una dopo l'altra. Gli studenti sussultarono eccitati quando i passeggeri iniziarono a scendere sulla terraferma: molti membri delle famiglie erano stati invitati come testimoni del rituale, assieme ai numerosi Maestri Jedi che lo avrebbero presieduto. La madre di Raynar, Lady Aryn Dro Thul dell’ormai da tempo perduto Alderaan, si fermò di fronte a Leia, sprofondando in un inchino formale ed elaborato. Daeshara'cor, la Twi’lek dalla pelle verde, il vecchio e raggrinzito Streen e Cilghal di Mon Cala si inchinarono davanti a Luke, seguiti poco dopo da Kirana Ti, con indosso l'armatura di cuoio rettile tipica di Dathomir. Accanto a Rey, Jysella ruppe la formazione per precipitarsi tra le braccia aperte di suo padre, Corran Horn.

 Luke aveva accuratamente ricostruito la cerimonia del Cavalierato dagli antichi testi Jedi sopravvissuti alla purga dell'Impero. "La Forza parla attraverso di noi", recitò solennemente, la sua voce che riecheggiava attraverso la Sala Grande. "Attraverso le nostre azioni, la Forza esplicita sé stessa e la realtà. Oggi siamo qui per riconoscere ciò che la Forza ha proclamato".

Dopodiché chiamò gli studenti uno per uno ed il pubblico osservò in rispettoso silenzio mentre i Maestri li accoglievano nei ranghi dei Jedi. Invece di unirsi agli altri studenti, Rey aveva scalato la ziggurat e si trovava sospesa sopra ad un lucernario: da lì poteva avere una visione perfetta di Ben mentre prendeva il posto di Eryl Besa all'interno della cerchia dei Maestri.

 Se era nervoso, non lo dava a vedere, ma la sua faccia sembrava più pallida del solito. Si inginocchiò; intorno a lui, i Maestri accesero le loro spade laser in un silenzioso saluto verticale. I fasci dai colori diversi brillarono tra le ombre della vasta sala di pietra, illuminando Ben Solo di fili color smeraldo, zaffiro, ametista, topazio e argento.

 Luke fece un passo avanti. Suo nipote lo guardò e, per la prima volta, un barlume di incertezza si fece largo nei suoi occhi scuri. Quanto sembra giovane, pensò Rey. Lanciò un'occhiata ai suoi genitori: Leia aveva le mani incrociate sul cuore, mentre Han teneva le mani in tasca, ma stavano entrambi osservando attentamente, così attentamente da non osare nemmeno sbattere le palpebre.

 Luke tacque per un momento mentre attingeva alla Forza, lasciando che lo guidasse per riportare il messaggio personalizzato che veniva riservato a ciascuno studente. "Per tutta la vita hai distolto lo sguardo", mormorò infine, "al futuro, al passato. Ma devi ricordare, tu che sei del mio sangue, che il presente è altrettanto importante. Io ho dovuto imparare questa lezione nel modo più duro. Come te, ero solito soffermarmi sui miei sogni, ma un Jedi non deve desiderare né potere né gloria, e tu, che sei così potente nella Forza, devi ricordare sempre che non dovrebbe mai essere usata per distruggere. Il tuo percorso sarà difficile, gravato come sei dal peso di tutti i nostri nomi, ma ricorda che la nostra famiglia è sempre tornata alla Luce. Sempre. " Abbassò la sua lama zaffiro sulle spalle di Ben, prima a sinistra, poi a destra. "Per volontà della Forza, nomino questo Jedi Cavaliere della Repubblica."

Ben si alzò in piedi. Era un ragazzo quello che si era inginocchiato in mezzo alla stanza, in un anello di luce; era un Cavaliere quello che si stava alzando per lasciare la Sala Grande nel consueto silenzio, per rimanere in isolamento per ancora qualche ora riflettendo su ciò che gli era stato detto. A Rey sembrò di vederlo sul punto di voltarsi prima di uscire, quasi a cercare i genitori – o lei – ma a quanto pareva le parole di Luke si erano già fatte strada nel suo cuore. Non si guardò indietro.

 

*

 

 Rey vagava per le sale del Grande Tempio, concentrata sull’aura di Luke che sembrava provenire da una delle sale di meditazione del secondo piano. Salendo le scale incontrò Alema, che stava camminando verso il piano terra.

 "Ciao, piccola Jedi", l’apostrofò la Twi'lek. "Stai andando nella direzione sbagliata, Solo è appena sceso al piano di sotto."

"Non sto cercando Ben." Rispose Rey sulla difensiva.

Alema sogghignò. "Beh, questa sì che è una sorpresa."

"e questo cosa dovrebbe significare?"

 "Fin da che ho memoria, lo hai sempre seguito ovunque andasse. Come una seconda ombra. In realtà è piuttosto carino", disse Alema sfacciatamente. "È stato lui a trovarti, giusto? Su Jakku? Si spiega perché tu gli sia così devota. "

 Gli occhi di Rey si ridussero a due fessure. "Arriva al punto."

 "Siamo sempre grati ai nostri soccorritori. Proprio come te, io e mia sorella siamo state strappate da una terra desolata. Vivere di vecchi pezzi di ferraglia rubati è un po’ come essere schiavi, non è vero? E così è ballare. Là, nelle cave di ryll." La voce di Alema si incupì. "A volte mi chiedo se Daeshara'cor fosse a conoscenza dei pericoli della vita in cui ci ha portate. Me lo chiedo ogni volta che io e Numa riusciamo a sopravvivere ad una missione per un soffio."

 "Se non fosse per lei, sareste ancora su Ryloth", sottolineò Rey.

"Forse. Certo, chi può dire, adesso, che non ci saremmo liberate anche da sole? Se non fosse stato per lei, adesso non starei ballando agli ordini della Repubblica. I miei poteri non sarebbero manovrati dai fili dei politici."

 La Twi'lek stava emanando la stessa aura strana che aveva già percepito in Raynar, sul bordo del lago. All'improvviso, Rey si sentì molto spaventata; fece qualche passo indietro, quasi senza rendersene conto. Tutto attorno a loro, le pietre ruggirono di silenzio.

 "Anche tu hai avuto i tuoi guai, no?" mormorò Alema. "Ho visto Solo portarti di qua dal fiume, nel tempio. ri così immobile tra le sue braccia, e lui era così esausto; praticamente strisciava dopo averti trasportata fin qui. Alcuni degli apprendisti vi hanno visti, ma lui gli ha detto che eri semplicemente svenuta per il caldo. Certo, loro gli hanno creduto, ma non ha ingannato me. Mi ha ringhiato contro dicendomi di non riferire niente a Maestro Luke, che lo avrebbe gestito da solo. "

"E perché gli hai dato retta?" chiese.

"Perché capisco cosa ha passato, e dovresti capirlo anche tu." Stava quasi ringhiando. "I Maestri ci trattengono, pensano che siamo ancora dei bambini, che non possiamo combattere o pensare per noi stessi. Ma siamo più forti di quanto loro possano anche solo immaginare".

 "Alema, ma senti quello che stai dicendo?" scattò Rey, frustrata. "Ti sarai sicuramente resa conto del fatto che c’è qualcosa che non va! Qualcosa è riuscito ad entrare, a deformare le menti delle persone, dobbiamo dirlo a Maestro Luke-"

 "Mi deludi", disse freddamente Alema. "Non ti facevo una spiona."

 "Non sono-"

 "Solo non te lo perdonerà mai." Quelle parole si insinuarono nell'anima di Rey, squarciandole il petto con una coltellata di accecante di dolore. "Nessuno di noi due lo farà", continuò Alema. "se agirai alle nostre spalle. Questa è la nostrasfida. La affronteremo alle nostrecondizioni". Rivolse a Rey un sorriso malvagio mentre le passava accanto. "Riflettici su."

Rey rimase da sola sulle scale, vacillando a causa di quello scontro inaspettato. E poi lo sentì - non una voce fisica, più un pensiero disincarnato, che però non era suo.

Ha ragione. Nel profondo del tuo cuore, tu sai che ha ragione.

 Sentì un formicolio sulla nuca. Un istinto primordiale le stava gridando di non voltarsi a guardare, non ci si doveva mai voltare a guardare quando si era da soli su delle scale antichissime dove le ombre erano fitte anche durante il giorno. Mai guardare dietro –

 Rey si girò.

 L’Uomo Oscuro la guardò sogghignando.

 



Note finali
Due capitoli in soli due giorni! *si guarda attorno soddisfatta in cerca dell'approvazione di qualcuno* Questo è stato relativamente tranquillo, ma allacciate le cinture perchè dal prossimo la situazione inizierà a precipitare.
Il miracolo che aspettavo non è ancora arrivato, quindi temo che non riuscirò ad aggiornare di nuovo almeno fino al 25, ma voi incrociate le dita e pregate per me, che non si sa mai.
Un grazie speciale va a Mafalda01, che l'altra volta ho dimenticato di mezionare (spero potrai perdonarmi - l'età a volte gioca brutti scherzi), e la mia ormai fedelissima Morgana, sempre sul pezzo <3 Ovviamente mando tanti gufi con lettere piene di amore anche a tutti quelli che continuano silenziosamente a leggere e seguire questa storia. La Forza scorre potente in voi.
Alla prossima,
Lu.


Note originali dell'autore

For the purposes of this AU, I have condensed the plot of the Expanded Universe novel Planet of Twilight into the "relatively painless skirmish" that Han mentions. The gist remains the same: Moff Tol Getelles tries to take over the Meridian sector, and Kyp Durron flies a light scoutship, the Sundance, during the battle of Nam Chorios. However, in the EU, it is actually Luke who appeals to the tsil crystals that power the needle fighters.
- The Trans-Hydian Borderlands.
- Lando Calrissian's GemDiver Station.
Sabacc.
- The Nerf.
- A T-23 skyhopper.
- The planet of Fresia.
- In the YJK novel The Lost Ones, it is mentioned that an enterprising Bothan stable manager had transported a few tauntauns to the ice caps of Coruscant, intending to offer tauntaun riding as an activity for winter sports enthusiasts. Not a good idea, as the beasts became stubborn and surly at having been taken away from their homeworld.
Aryn Dro Thul.
- The Knighting Ceremony and the circle. Luke's words to Ben are a reference to what Yoda says in The Empire Strikes Back: "This one a long time have I watched. All his life has he looked away... to the future, to the horizon. Never his mind on where he was. Hmm? What he was doing. Hmph! Adventure. Heh! Excitement. Heh! A Jedi craves not these things. You are reckless!" It's one of my favorite quotes and I needed to include it here.
  
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