Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: heliodor    14/10/2018    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sfida

 
Venne svegliato dal suono delle campane. Per il terzo giorno consecutivo dei cinque che Aschan aveva proclamato, avrebbero suonato a festa.
Per celebrare il matrimonio della strega con Kymenos, l'erede di Orfar.
La cerimonia era stata la cosa più grottesca a cui avesse mai assistito. Il povero principe era stato abbigliato con un abito colorato e vaporoso, come i vecchi giullari che una volta allietavano le corti dei sovrani.
Solo che i giullari riuscivano a strappare un sorriso al pubblico, mentre Kymenos ispirava solo compassione.
Il ragazzo, stretto tra due ali di guardie ai comandi di Aschan, era stato trascinato all'altare senza tanti complimenti.
Qui un sacerdote del culto aveva celebrato una sbrigativa cerimonia nuziale tra l'erede e Aschan.
Tutto si era concluso in un'ora al massimo, dopodiché erano iniziati i solenni festeggiamenti. Ma invece che con un banchetto, il matrimonio era stato celebrato con un massacro.
Aschan ne aveva approfittato per svuotare le prigioni della città trucidando quelli che erano stati imprigionati ai tempi di Skeli.
Vyncent era stato costretto ad assistere a tutto quello e chissà cos'altro gli sarebbe toccato vedere, se non fossero arrivati Bryce e i suoi alleati.
Lo seppe per certo quando le campane smisero di suonare il quarto giorno e al loro posto risuonarono i corni di guerra.
Da quel momento il tempo sembrò trascorrere ancora più lento. Gli unici suoi contatti con l'esterno divennero le visite del carceriere senza volto che da un minuscolo spioncino nella porta veniva a controllarlo ogni ora. Dallo stesso spioncino, due volte al giorno, gli veniva allungata una brodaglia insapore che si sforzava di mandare giù per non perdere le esigue forze.
A metà del quarto giorno d'assedio, la porta si aprì. Sulla soglia apparve Marlan con solito sorriso sghembo. "Vieni con me, principe senza corona."
Vyncent lo seguì senza protestare. Attraversarono le sale vuote e silenziose del castello di Skeli.
Quando era salita al potere, Aschan aveva scacciato la vecchia servitù.
Forse aveva paura che cercassero di assassinarla, pensò Vyncent. Nei pochi giorni che aveva passato come ospite della regina, aveva compreso che quella donna sarebbe stata capace di tutto.
Aveva cercato di mettere in guardia Bryce, ma lei era andata avanti senza ascoltarlo come faceva sempre più spesso.
È stata sempre lei ad avere il comando, pensò con un misto di nostalgia e orgoglio ferito. E perché no? Lei è la strega suprema, la più forte della sua generazione. Ma è questa la verità? Le parole di Gladia...
Aschan li attendeva in cima alla torre più alta del castello. Da quel punto potevano osservare tutta la città e il territorio intorno alle mura per decine di miglia.
Vyncent notò subito l'ampio sorriso della Lamagrigia.
È di buonumore, pensò.
Sperò che non fosse accaduto niente a Bryce.
Se fosse morta o ferita gravemente, sentiva che le forze lo avrebbero abbandonato del tutto. Solo la speranza che lei lo salvasse e che si salvasse a sua volta, lo teneva in vita.
In caso contrario, nel buio della sua cella si sarebbe potuto infliggere una morte rapida e indolore invece che soffrire e farsi umiliare da Aschan e il suo leccapiedi.
Forse era quello che Aschan aveva desiderato che facesse.
Se si fosse ucciso, avrebbe potuto esibire il suo corpo davanti a Bryce e indurla a commettere qualche sciocchezza.
Invece era sopravvissuto nonostante tutto.
E vivrò abbastanza da vedervi nella polvere, pensò mentre Marlan lo trascinava senza tanti complimenti verso la sua padrona.
"Te l'ho portato come mi avevi ordinato" disse gettandolo ai piedi di Aschan.
La donna guardò Marlan con disgusto. "Ti avevo forse ordinato di malmenarlo?"
"No, ma..."
"Credevo di essere stata chiara in proposito."
Marlan si strinse nelle spalle. "Che differenza fa ormai? Tra poche ore sarà morto come tutti gli altri."
"Voglio che resti in salute per essere testimone di quello che sta per accadere." Aschan si diresse all'ampio arco oltre il quale si intravedeva la città. "Avvicinati, principe senza corona."
Vyncent si rimise in piedi e ubbidì. Come si era aspettato, da quell'altezza Orfar era ben visibile. Vide la zona del mercato, con gli edifici anneriti dall'incendio che vi aveva divampato per giorni prima che le forze di Aschan fossero riuscite a domarlo.
Non era stato lei ad appiccarlo, ma qualcuno fedele a Skeli lasciato indietro. Non aveva notizie certe, ma dai discorsi dei suoi carcerieri che aveva origliato, sembrava che metà dei magazzini della città fossero stati inceneriti nell'incendio.
Skeli non era stupida come pensava, era anche peggio. Con quel gesto aveva condannato alla fame il suo popolo dopo che lo aveva abbandonato per salvarsi la pelle.
In fondo ha abbandonato anche suo figlio, pensò. A proposito, dov'è finito?
Di Kymenos non vi era traccia e non aveva idea di che fine avesse fatto dopo il giorno del suo matrimonio.
Forse era morto o rinchiuso in una cella coma la sua, in attesa che Aschan si stancasse di tormentarlo.
"Guarda" disse Aschan indicando un punto oltre le mura.
Vyncent alzò gli occhi e lo vide. Il campo eretto a un miglio di distanza, lungo la strada principale che collegava la città al resto del mondo.
Da quella distanza non riusciva a contare le tende, ma non gli sembravano tante. Aveva l'impressione che ce ne dovessero essere molte di più.
Aveva partecipato a un paio di assedi e le forze necessarie per prendere una città come Orfar dovevano essere di gran lunga superiori.
"Non so se la tua principessa dorata sia più stupida o più coraggiosa" disse Aschan con tono ironico. "Ma so che deve amarti davvero tanto se prova a cingere d'assedio questa città co forze così esigue."
Vyncent sospirò. "Non ti sta assediando" disse.
Aschan gli rivolse un'occhiata dubbiosa.
"Non lo vedi da sola? Ti sta sfidando."
"Che mi sfidi pure" rispose la strega. "Io sono all'interno di mura possenti e lei è lì fuori con forze inferiori alle mie. Come spera di vincere questa battaglia?"
"Non vuole vincere. Vuole ucciderti."
"E credi che ci riuscirà standosene lì fuori a fare niente?"
"Tu sei qui è lei è lì" disse Vyncent. "Non eri tu che dicevi di volerla sfidare a duello? Questa è l'occasione giusta."
"Lo stabilirò io quando è il momento giusto" rispose Aschan livida in volto.
Vyncent ghignò. "Tu hai paura?"
"No" rispose lei perentoria.
"Dovresti. La paura aiuta a dare il meglio di noi."
"La paura è per i deboli. Acceca, ti rende più lento e prevedibile."
Vyncent fece spallucce. "Mi hai fatto venire fin qui per vedere questo? Tanto valeva lasciarmi in quella cella."
"È lì che tornerai, non temere. Ma non ci resterai a lungo. Tra pochi giorni, quando tutto sarà pronto, affronterò la strega dorata e la ucciderò. Dopodiché ucciderò te."
"Fallo adesso."
Aschan scosse la testa. "Non è ancora giunta la tua ora. Sarò io a decidere quando potrai morire. Marlan."
L'uomo si fece avanti.
"Riportalo nella sua cella."
Scortato da Marlan e dai soldati, Vyncent si lasciò guidare fino al suo alloggio. "La tua padrona non sa cosa sta andando incontro."
"Non è la mia padrona, mi sembrava di avertelo già spiegato" rispose l'uomo a denti stretti.
"È uguale" disse Vyncent con tono indolente.
Marlan gli afferrò il collo. Gli bastò stringere appena le dita per provocargli un dolore intenso lungo la schiena. "Quando sarà il momento, chiederò ad Aschan di ucciderti personalmente. Sono certa che lei mi accorderà questo privilegio."
"Non ne dubito. Le basta lanciarti un osso perché tu le ubbidisca."
Marlan lo scaraventò nella cella e chiuse la porta di ferro con un tonfo.
Vyncent lo sentì sgridare i soldati per qualche minuto prima di allontanarsi. Alla fine aveva perso la pazienza.
Non lo ripagava della sofferenza che stava provando, ma quella sera dormì meglio del solito.
Quando si svegliò, qualcosa era cambiato. I corni stavano risuonando per chiamare a raccolta le forze di Aschan.
Bryce aveva deciso di attaccare? Si chiese. Finalmente questa storia avrà fine, in un modo o nell'altro.
Non dubitava che Bryce potesse battere Aschan se questa sarebbe stata così folle da sfidarla davvero, ma non era sicuro di poter sopravvivere a quello scontro.
Come se il solo pensiero bastasse a evocarlo, il suo guardiano venne a prelevarlo un'ora dopo che i corni avevano risuonato.
"Pare che la tua principessa si sia decisa, alla fine" disse spingendolo fuori dalla cella in malo modo.
"Sei ancora in tempo a schierarti dalla parte giusta" disse Vyncent.
"Taci o ti spezzo il collo."
"Chiunque vinca o perda questa battaglia, tu non ne trarrai alcun giovamento. Aschan ti tollera a malapena e non appena avrà la vittoria in pugno ti eliminerà. E se vincerà Bryce sarà lei a farlo."
Marlan lo colpì alla schiena. "Se non stai zitto ti arrotolo come una pergamena. Una volta l'ho fatto davvero con un tizio che mi doveva dei soldi."
"Sei più stupido di quanto pensassi" disse Vyncent.
"Prego? Non mi ascolti quando parlo? Non sono la persona con la quale puoi permetterti di scherzare."
"Hai ucciso un uomo che ti doveva dei soldi. Così facendo hai perso ogni possibilità di riavere quella somma" spiegò Vyncent col tono di chi stava tenendo una lezione. "Il che fa di te uno stupido. Comprendi adesso?"
Marlan grugnì. "Prenditi pure gioco di me, ma oggi morirai."
"vedremo" rispose Vyncent mostrandosi sicuro. Dentro di sé non lo era altrettanto.
Per la prima volta dopo giorni gli fu concesso di uscire all'aria aperta, nel cortile davanti al palazzo di Skeli dove si stavano riunendo cavalieri e stregoni, il meglio dell'armata di Aschan. I soldati di basso rango non erano in vista ma suppose che non fossero lontani.
Aschan sembrava come in attesa, in piedi e con sguardo fiero passava in rassegna le truppe.
"Alla fine ti sei decisa?" urlò Vyncent al suo indirizzo.
Aschan fece una smorfia di disgusto. "La strega dorata vuole combattere con me. Chi sono io per negarle questo piacere?"
"Ma tu sei al sicuro dietro queste mura. Non è più facile lasciare che si infranga contro le tue difese fino a consumare le sue forze?"
Lui avrebbe fatto così. Era folle uscire allo scoperto per affrontare un nemico quando avevi il vantaggio di poterti difendere dietro le mura di una fortezza.
"Non c'è gloria in una vittoria ottenuta in quel modo" rispose Aschan. "Fin dal principio volevo questo duello e ora che l'ho ottenuto farò in modo che il destino della strega dorata si compia qui e oggi."
"Perché? Cos'hai contro di lei?"
Aschan rise. "Non lo dirò certo a te. Chiedilo a lei quando la rivedrai sul campo di battaglia. Se ti verrà concesso abbastanza tempo da vivere. Andiamo ora" gridò ai cavalieri riuniti nella piazza.
Marciarono decisi lungo la strada principale di Orfar, tra palazzi dall'aria dismessa e negozi dalle serrande abbassate.
Vyncent notò che per le strade non c'era anima viva. Gli abitanti di Orfar avevano già capito che in quella battaglia rischiavano di essere presi in mezzo.
Quanti di loro si uniranno alla battaglia, se ce ne sarà bisogno? Si chiese. Molto pochi. Questi non sono guerrieri o stregoni, ma mercanti, operai, manovali e servitori. A malapena sanno impugnare un martello, una zappa o delle forbici.
Nessuno sarebbe corso in aiuto di Bryce e dei suoi. Se volevano riconquistare la città dovevano farlo con le loro forze.

Prossimo Capitolo Martedì 16 Ottobre
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: heliodor