I
Malandrini e la
Pozione Polisucco
Capitolo
1: “Il
biscotto SvieniScemo”
‹‹
Siete assolutamente certi che questa mappa delle diverse Sale Comuni di
Hogwarts non vi basti... Cioè dobbiamo per forza introdurci
di persona? ››
domandò Remus, stizzito, per la quinta volta
nell’arco di una mezz’ora,
agitando in aria dei fogli ingialliti che aveva trovato in un libro su
Hogwarts.
Sirius
sbuffò, passandosi una mano fra i suoi capelli neri e
fulminandolo con uno
sguardo impaziente.
‹‹
Lunastorta, quelle cartacce sono antiche... Se fossero imprecise
riporteremmo
dati sbagliati sulla nostra Mappa ››
sibilò Sirius, tornando a sfogliare un
manuale di Trasfigurazione.
James,
che si era completamente isolato dalla
conversazione, riemerse dalla sua lettura concentrata di un malconcio De Potentissimis Potionibus,
bofonchiò
qualcosa e lo richiuse di colpo lanciandolo su un divano vicino.
‹‹
Sirius ha ragione ›› decretò il
ragazzo, sistemandosi gli occhiali storti ‹‹
L’unico
modo per rendere la Mappa il più attendibile possibile
è visitare personalmente
ogni Sala Comune presente ad Hogwarts ››.
Detto
ciò si allungò verso la scrivania dove un
indaffaratissimo Peter Minus
scarabocchiava una pianta del castello, la pergamena gialla era piena
di note e
appunti mano a mano che i quattro ragazzi decidevano come organizzare
il
lavoro.
Si
erano riuniti nella loro Base Segreta, che avevano rinominato
“La Tana del Lupo”
siccome era stato Lunastorta a trovarla casualmente, durante il terzo
anno,
mentre vagabondava pensieroso nel castello alla ricerca di un rifugio
sicuro
dove i Malandrini avrebbero potuto esercitarsi per diventare Animagi
senza
correre ulteriori rischi.
Ogni
volta che i Malandrini trovavano il modo per accedere alla loro Base
scoprivano
sempre qualcosa di nuovo nella stanza, come se si fosse materializzato
lì
apposta per loro. Remus aveva fatto le proprie ricerche e aveva
scoperto che il
loro rifugio in realtà era chiamato Stanza delle
Necessità e che si manifestava
solo a coloro che fossero davvero bisognosi d’aiuto.
Quindi
quando i quattro Malandrini sgattaiolavano al settimo piano sceglievano
una
parete a caso, e con la testa poggiata sul muro freddo ciascuno si
concentrava
su un aspetto diverso della stanza in modo da raggruppare ogni loro
necessità
in un solo luogo.
Remus
faceva in modo che la Tana del Lupo fosse piena zeppa di libri,
manuali, tomi
utili a tutti i loro progetti, scherzi e idee. Spesso comparivano loro
anche
libri direttamente dal Reparto Proibito della Biblioteca.
Sirius
si concentrava sugli strumenti e gli ingredienti presenti, era molto
comodo
infatti avere tutta l’attrezzatura necessaria per fare
qualche pozione,
prendere appunti o disegnare schemi, mappe o cartine.
Nell’ultimo periodo il
ragazzo aveva fatto in modo di manifestare un cielo stellato sopra le
loro
teste con la costellazione del Cane Maggiore messa bene in evidenza.
Quando
Remus aveva sospirato definendo quel gesto parecchio
arrogante, le labbra di Sirius si erano semplicemente distese
in un ghigno
divertito mentre ammirava Sirio brillare sopra le loro teste.
James
prendendo spunto dall’ufficio di suo padre, Charlus Potter,
che svolgeva
l’incarico di Auror per il Ministro della Magia, aveva dotato
la Stanza di un
manichino su cui esercitarsi e testare gli incantesimi, lungo una
parete aveva
affisso le regole di Hogwarts e le leggi del Ministero della Magia e si
divertiva a fare il conto di quante ne avevano già infrante.
E per di più era
stata sua l’idea di far comparire un enorme orologio a forma
di luna, che oltre
a segnare l’ora, mostrava loro anche l’orario delle
lezioni in corso e il
calendario lunare.
Peter
si concentrava sull’estetica della Stanza, grazie a lui
trovavano sempre
qualche divanetto e qualche poltrona sulla quale sedersi per
riflettere; merito
suo era anche la presenza di numerosi punti di fuga, infatti avevano un
rapido
accesso alle cucine, alla Sala Comune e alla Sala Grande nel caso la
loro
assenza si fosse fatta troppo evidente o nel caso di gravi ritardi a
lezione.
Si
riunivano in quella stanza ogni volta che potevano,
prima e dopo le lezioni, spesso saltavano Storia della Magia a
discapito del
professore fantasma, e in quel luogo, che ormai aveva assorbito le loro
diverse
esigenze e personalità rispecchiando un ambiente stimolante
e confortevole,
archittetavano gli scherzi a Gazza, a Mocciosus, a Pix e a chiunque si
mettesse
sulla loro strada... Oltre ad aver pianificato accuratamente la loro
trasformazione in Animagi, i quattro Malandrini avevano progettato un
paio di
specchi gemelli utili per quando venivano messi in punizione separati,
e il loro
progetto più recente: La Mappa del
Malandrino, la quale ambiva non solo a raccogliere su una
pergamena tutti i
passaggi segreti scoperti ad Hogwarts, ma anche a mostrare in tempo
reale i
movimenti di ogni abitante del castello.
Quest’ultima
era stata un’idea di Sirius, che era stufo
marcio di essere sorpreso alle spalle da Gazza mentre organizzava
qualche
scherzo o semplicemente mentre si incontrava con qualche ragazza. La
sua idea
era subito stata accolta da un entusiasta James Potter che non vedeva
l’ora di
sbirciare ogni spostamento di Moccious in modo da tendergli agguati
lontano
dallo sguardo di Lily Evans.
Remus
aveva accettato in quanto la trovava un valido
aiuto durante i periodi di luna piena, infatti l’avrebbe
principalmente usata
per evitare incontri sgraditi durante i loro tragitti fuori dal
castello.
Peter
aveva aggiunto qualche idea sulla possibile grafica
della Mappa, il giovane infatti aveva un talento per il disegno e aveva
già
abbozzato le possibili figure da visualizzare sulla mappa, ognuna
munita di un
cartellino con il proprio nome.
I
quattro si erano messi al lavoro giorno e notte per
trovare tutti gli incantesimi necessari, quando quasi per caso era
sorto il
problema del quale si erano trovati a discutere quel pomeriggio.
Come
potevano rappresentare le Sale Comuni delle altre Case se non le
avevano mai
visitate?
‹‹
Come diavolo credete di poter introdurvi nelle altre Case senza venire
scoperti...?! Questo mi sembra troppo rischioso, James... Il Mantello
non può
coprire sia le tue chiappe che quelle di Sirius!
›› sbottò Remus.
James
rise, guardando l’espressione di Remus che sfumava
dall’esasperazione alla
preoccupazione. La risata di Sirius si unì subito alla sua.
‹‹
Hai sentito Felpato? Lunastorta è preccupato per le nostre
chiappe ››
‹‹
Sbaglio o a Messer Lunastorta stanno venendo i primi capelli bianchi,
dici sia
colpa nostra? ›› domandò divertito
Sirius, mentre sul suo viso si allargava un
ghigno compiaciuto.
Remus
sospirò rassegnato, scuotendo la testa.
‹‹
Io ci rinuncio con voi
››
Sirius
rise di nuovo e gli fece il verso mentre si lasciava cadere sul divano,
da
sotto la schiena estrasse il
De
Potentissimis Potionibus
che aveva lanciato via James e lo sfogliò
distrattamente.
‹‹
Mi domando se un incantesimo Allargante riuscirebbe a farci stare tutti
sotto
il Mantello senza problemi... Potremmo provare ››
James rifletteva a voce alta
squadrando l’enorme orologio a forma di luna appeso alla
parete.
‹‹
CI SONO! ››
Sirius balzò in piedi
brandendo il libro di Pozioni in alto, poi si avvicinò a
grandi passi alla
scrivania dove lo spalancò su una pagina.
James,
Remus e Peter si avvicinarono per vedere di cosa trattasse
l’idea di Sirius.
Il
manuale di Pozioni era aperto su una pagina più o meno al
centro del libro: La
Pozione Polisucco.
‹‹
Oh no ›› bisbigliò Remus, intuendo le
intenzioni dell’amico.
Ma
il suo sussurro sgomento fu coperto dal ruggito entusiasta di James.
‹‹OH
Sì! ››
‹‹
Non ho capito... Che dovremmo fare con la Pozione Polisucco?
Trasformarci in
altre persone? Non bastavano i nostri Animagus...?
›› chiese Peter confuso,
girando il libro nella sua direzione.
‹‹
No, Coda... Noi non ci trasforemermo in persone a caso... Ma ognuno di
noi
assumerà le sembianze di uno studente delle altre Case. In
questo modo saremo
perfettamente in grado di visitare e aggirarci a nostro piacimento
nelle altre
Sale Comuni e negli altri dormitori ›› la voce di
Sirius si era abbassata, fino
ad assumere una tonalità che non presagiva nulla di buono,
nei suoi occhi
brillava la solita fiamma malandrina che si accendeva quando si
respirava aria
di guai.
‹‹
Ma ve lo devo ricordare io che preparare la Pozione Polisucco
è illegale?! Perché
non possiamo semplicemente mandare Peter in esplorazione, lui con le
sembianze
da topo passerebbe totalmente inosservato...››
protestò Remus.
Questa
volta a rispondere, con la stessa fiamma malandrina negli occhi
nocciola, fu
James.
‹‹
Remus... Suvvia... E dove starebbe tutto il divertimento?
›› commentò
malizioso.
‹‹
Voi siete dei maledetti criminali... Non mi stupirei se qualcuno di voi
due
finisse ad Azkaban un giorno ››
replicò inviperito Remus, prendendo il libro e
leggendo le istruzioni per la pozione.
‹‹
Tu saresti comunque nostro complice... Ammettilo Lunastorta
›› lo provocò
James.
Prima
di rispondere Remus alzò la testa, nel suo sguardo brillava
la stessa fiamma
malandrina dei suoi due compagni.
‹‹
Sempre ›› affermò prima di sorridere
divertito.
***
‹‹
Ci vuole un mese per prepararla?!!
››
gracchiò sconvolto Sirius, dopo che Remus ebbe iniziato a
illustrare i
passaggi fondamentali della pozione.
‹‹
Beh non stiamo esattamente preparando il tè della
nonna… ›› osservò seccato
Remus, inarcando un sopracciglio.
Sirius
sbuffò e si lasciò sprofondare nei cuscini del
divano, mentre Remus riprendeva
a leggere.
‹‹
Occorrono dei capelli o delle unghie del ragazzo che vogliamo
impersonare… La
pozione avrà effetto solo per un’ora, quindi i
nostri bersagli andranno messi
fuori gioco… ›› commentò
Remus, alzando lo sguardo dal libro.
‹‹
Ora sì che ti riconosco Lupastro… Bisogna
organizzare tutto nei minimi dettagli…
›› disse James, alzandosi dalla poltrona e
cominciando a camminare grattandosi
il mento con fare pensieroso.
‹‹
Qui è evidenziato il fatto che se una persona è
particolarmente corpulenta l’effetto
della Pozione potrebbe essere compromesso e la sua durata
dimezzata…›› aggiunse
Remus, lanciando un’occhiata dispiaciuta a Peter, il quale
però sembrava tutt’altro
che propenso a prendere parte a quella follia.
‹‹
Ma qual è il problema…?! Coda verrà
con noi sottoforma di topo, così non
correrà nessun tipo di rischio ››
intervenne Sirius prima che Peter aprisse
bocca.
‹‹
Oh beh… Sì… Io lo preferirei di gran
lunga…›› farfugliò Peter,
tranquillizzandosi.
‹‹
Perfetto, quindi se Peter viene con noi come Codaliscia, noi possiamo
dividerci
in questo modo… ›› rifletté
James appellando un gesso e impostando uno schema sulla
lavagna appesa al muro.
‹‹
Ciascuno di noi si prenderà una Casa e un bersaglio, sarebbe
troppo rischioso
trasformarci tutti e tre in altre persone per ogni Casa, saremmo
facilmente
scoperti… Invece così quello infiltrato verrebbe
supportato e seguito da uno di
noi sotto il Mantello con l’aggiunta di Coda come topo,
mentre il terzo
dovrebbe rimanere nei suoi panni pronto a intervenire se ci fossero
problemi… ››
cominciò James, scribacchiando il suo nome, quello di Remus
e quello di Sirius
sulla lavagna.
Remus
annuì, aggiungendo: ‹‹ Quindi
prepareremo tre dosi di Pozione Polisucco, una
per ciascuno di noi, che verranno usate in momenti diversi…
››
‹‹
Esatto, tutto dovrà avvenire di sabato, così non
avremo lezioni e la nostra
assenza sarà facilmente giustificata con l’uscita
a Hogsmeade ›› spiegò James.
‹‹
Dovremo mettere KO i nostri bersagli per
un’oretta… Coda hai ancora la ricetta del
biscotto SvieniScemo? ›› James si
voltò verso Peter, mentre Sirius rideva ripensando
all’episodio che aveva denominato
“SvieniScemo” il biscotto da loro creato.
‹‹
Perché diavolo
non funziona?! ›› sibilò Sirius, impaziente
mentre squadrava Lucius Malfoy leccarsi le dita dopo aver mangiato il
biscotto
che Sirius e James gli avevano fatto recapitare via gufo.
‹‹
Ma che ne so!
Forse abbiamo sbagliato le dosi del cioccolato…
›› borbottò James, ansioso,
mentre estraeva la bacchetta pronto a schiantare Malfoy se il biscotto
non
avesse fatto effetto.
I
due Malandrini
erano nascosti sotto il Mantello dell’Invisibilità
e pedinavano Malfoy ormai da
un’ora, il loro piano consisteva nel farlo svenire,
travestirlo da donna e
farlo svegliare in Sala Grande all’ora di pranzo.
‹‹
Secondo me
Remus ci ha messo troppo latte… Ha reso il composto troppo
liquido…›› ringhiò Sirius
a voce bassa.
James
sbuffò, Malfoy
si stava pulendo gli angoli della bocca.
‹‹
Andiamo…
Svieni Scemo! ›› lo incitò James
alzando troppo la voce.
Malfoy
si voltò
di scatto, sentendolo, si guardò intorno confuso non vedendo
nulla e fu in quel
momento che roteò gli occhi crollando a terra come un sacco
di patate.
La
risata di
Sirius si propagò fragorosa, mentre usciva da sotto il
Mantello e trascinava
Malfoy verso uno sgabuzzino.
Quando
Lucius Malfoy
si svegliò in Sala Grande con indosso un lungo abito rosa
babbano con perline e
decorazioni argento, fu accolto da una risata collettiva, anche da
parte dei
suoi compagni di Casa. A Madama Chips affermò di essere
stato incantato con un
incantesimo chiamato “Svieni Scemo”, e mentre
raccontava confuso quello che gli
era successo, dietro alla sua tenda, ai piedi del letto di Remus i
quattro
Malandrini erano scossi da risate silenziose.
‹‹
Sì, ho trascritto la ricetta nel mio taccuino
›› disse Peter, tirandolo fuori e
sfogliandolo.
‹‹
Bene, quindi dobbiamo smistarci le Case…
›› disse Remus guardando lo schema
alla lavagna.
James
e Sirius si scambiarono uno sguardo di sfida prima di urlare
all’unisono:
‹‹ IO
A SERPEVERDE! ››.
Entrambi
infatti volevano libero accesso alla Casa delle Serpi per combinarne di
tutti i
colori, soprattutto ad un ignaro Mocciosus.
Remus
li fissò stupito.
‹‹
James tu saresti un agnellino lì dentro… Siccome
ho tutta la famiglia in quella
Casa… Io saprei come
muovermi meglio
senza fare danni ›› disse mellifluo Sirius, che
non vedeva l’ora di vedere quale
sarebbe stata la sua sorte se il Cappello lo avesse smistato a
Serpeverde, e in
più avrebbe anche potuto curiosare fra le cose di suo
fratello Regulus.
‹‹
Non ci provare, Black ›› ringhiò
James, marcando il suo cognome ‹‹ Si
dà il
caso che anche mia madre sia stata a Serpeverde perciò posso
cavarmela
benissimo lì dentro e in più ho un conto in
sospeso con Mocciosus… ››.
‹‹
Tutti abbiamo un conto in sospeso con Mocciosus… Ti ricordo
che l’ultima volta
a Pozioni, ha tentato di avvelenarmi…
›› latrò Sirius, enfatizzando con
dramma
l’ultima parola.
James
fece per ribattere ma Remus lo interruppe.
‹‹
Bene allora… Faremo ad estrazione ››
disse Remus, calmo, ignorando serenamente
i toni bollenti degli amici.
‹‹
Va bene ›› assentì James, lanciando
un’ultima occhiata truce a Sirius.
Remus
fece comparire un cesto pieno di bigliettini con scritti i nomi di
tutte le
Case, eccetto Grifondoro.
‹‹
Pesca tu Remus per primo… ›› disse
Sirius.
Remus
obbedì con un sospiro e infilò la mano nel cesto,
estraendo un bigliettino.
Lo
aprì e lesse: ‹‹ Tassorosso
››
James
e Sirius gioirono, e anche Remus fu contento della propria sorte: i
Tassorosso
erano tranquilli e pacifici, non avrebbe incontrato molte
difficoltà.
Con
un colpo di bacchetta eliminò tutti i bigliettini Tassorosso
dal cesto,
lasciando solo quelli di Corvonero e Serpeverde.
‹‹
Pesco io dai… ›› sbuffò
James, vedendo che Sirius non dava segno di voler
pescare.
Allungò
la mano e frugò nei bigliettini, ne estrasse uno e con una
lentezza disarmante
lo aprì.
‹‹
Corvonero ›› disse con voce abbattuta.
Sirius
esultò saltando sul divano.
‹‹
Cagnaccio Bastardo! ›› disse James, ma sul suo
viso comparve l’ombra di un
sorriso quando vide l’amico improvvisare un balletto di
vittoria.
‹‹
Non ti preoccupare Sirio, ti starò col fiato sul collo da
sotto il Mantello ››
aggiunse, cercando di risultare minaccioso.
‹‹
James se non ricordo male il nuovo fidanzato di Lily è un
Corvonero… ›› azzardò
Peter.
James
si voltò, una nuova luce sinistra brillava nel suo sguardo.
‹‹
Ma certo… Il buon vecchio Samuels…
››
le sue labbra si tesero in un ghigno divertito.
Remus
sospirò passandosi una mano sul viso, rassegnato.
Lily
infatti aveva cominciato a frequentare Jason Samuels del sesto anno, i
due
facevano del proprio meglio per nascondere le loro uscite, ma James
più volte
li aveva colti in fragrante sbucando casualmente da qualche passaggio
segreto.
‹‹
Beh allora… ›› Sirius si
batté le mani compiaciuto ‹‹ Che
stiamo aspettando? La
prepariamo o no sta pozione? ››.
James
e Remus si misero subito al lavoro, il primo cercò nella
stanza gli ingredienti
necessari, il secondo riprese a leggere attentamente la pozione.
‹‹
Bisogna mettere a stufare le Mosche Crisopa…
›› diceva nel frattempo Remus
‹‹Porca
Morgana…! ›› inveì ad un
tratto fissando il libro.
James,
Sirius e Peter si voltarono verso di lui, guardandolo interrogativi.
Remus
alzò la testa: ‹‹ Bisogna raccogliere
un po’ di Erba Fondente ››
James
scrollò le spalle: ‹‹ E quindi?
››
‹‹
Bisogna raccoglierla durante la luna piena ››
sospirò Remus.
‹‹
Qual è il problema? Io ho un fiuto eccellente, ve la trovo
io! ›› si offrì
Sirius.
Remus
sospirò e si accasciò sulla scrivania, stanco.
Quel
maledetto
piano avrebbe portato solo un sacco di problemi.
Non ne era certo, ne era convinto al cento percento.
Note
dell’autrice:
Salve,
mi
è tornata l’ispirazione per il mondo magico
(grazie ad Animali Fantastici 2) e
perciò vi sorbirete questa mini-serie su questa goliardica
avventura malandrina.
Non
è la prima storia sui Malandrini che scrivo, se volete
leggere le altre fate un
giro sul mio profilo.
Ma
passiamo a questo primo capitolo, ho un paio di commenti da rilasciare:
- 1.
La
storia si svolge indicativamente nel quinto anno, i Malandrini
sono già tutti e quattro Animagi, ed è proprio
questo che permette loro di
esplorare di più il castello e costruire così la
mappa.
- 2.
Ingredienti
e istruzioni per la Pozione Polisucco sono stati presi
da Pottermore, quindi ho cercato di rimanere il più
affidabile possibile.
- 3.
Remus
prenderà le sembianze di un Tassorosso, James di un
Corvonero e Sirius di un Serpeverde, ho riflettuto a lungo se rendere
Sirius
entusiasta o meno sul suo ingresso in Casa Serpeverde, in fondo lui li
ha
sempre odiati… Però la sua esaltazione fa
riferimento al fatto che nonostante
lui non sia Serpeverde possa essere in grado di introdursi nella loro
Casa e
combinare disastri (ne vedremo delle belle, anche riguardo a Regulus).
Voi che
dite? Siete d’accordo ? In ogni caso James gli
starà vicino sotto al Mantello.
- 4.
Ho
cercato di coinvolgere Peter nel modo più realistico
possibile,
se avete idee o suggerimenti sul suo personaggio non esitate a
scrivermeli.
- 5.
L’episodio
del biscotto SvieniScemo è un flashback, ce ne saranno
alcuni anche nei prossimi capitoli.
- 6.
A
parer mio i Malandrini erano a conoscenza della Stanza delle
Necessità, altrimenti non si spiegherebbe come essi sono
diventati Animagi,
hanno creato specchi gemelli e Mappa senza essere mai scoperti da
nessuno, un
posto, un rifugio lontano da occhi indiscreti dovevano avercelo, e
secondo me
si tratta proprio della Stanza delle Necessità, da loro
soprannominata “La Tana
del Lupo”. Vi è piaciuta questa trovata? Fatemi
sapere cosa ne pensate.
Perdonate
eventuali errori e ogni recensione/commento con suggerimenti e/o
osservazioni è
ben accetto!
Ricordatevi
di aggiungere la storia alle seguite per non perdervi nessun
aggiornamento!
JCholties.
Ps.
Se la storia non avrà un seguito particolarmente
significativo lascerò perdere
la pubblicazione dei prossimi capitoli e andrò a zappare la
terra, che forse è
meglio x’D.