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Autore: heliodor    16/11/2018    2 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Nessun padrone

 
Marq sollevò la testa verso la torre di guardia e vide baluginare un riflesso. L'ingresso di Theroda era sorvegliato da soldati in armatura e stregoni col mantello grigio.
Nessuno lo salutò mentre faceva il suo ingresso.
Invece molti bambini che giocavano per strada gli si fecero incontro gridando e agitando le braccia.
"Occhi blu, occhi blu" gridò uno.
"Marq" gridò un altro.
Lui sorrise e smontò da cavallo con un movimento agile. Diede le briglie a uno dei ragazzi.
"Sei tornato" disse una ragazzina.
Lui le accarezzò la testa scompigliandole i capelli. Prese da una sacca del pane e glielo diede.
Fece lo stesso con gli altri finché non ebbe altro pane da distribuire. Solo allora lo lasciarono andar via.
Lui li salutò con un ultimo sorriso e si incamminò verso il palazzo del governatore.
La piazza era vuota, fatta eccezione per un drappello di soldati e alcune streghe e stregoni che sorvegliavano l'ingresso.
Una in particolare, vedendolo arrivare, gli andò incontro. Marq la riconobbe subito per via dei lunghi capelli candidi e fluenti e la pelle bianca come latte.
"Tu devi essere Nimlothien" disse salutandola con calore.
La donna l'attese con le mani sui fianchi. "E tu devi essere quello che chiamano Occhi Blu" rispose lei. "Sibond mi ha avvertita del tuo ritorno. Hai trovato quello che stavi cercando?"
"Purtroppo no, ma ho scoperto delle cose e voglio parlarne con lord Malag. Lui c'è?"
"Sei tornato giusto in tempo. Stava per partire."
"Per dove?"
Nimlothien gli lanciò un'occhiata di traverso. "Se te lo dicessi, poi dovrei ucciderti."
Marq le mostrò un largo sorriso. "La mia era solo curiosità."
"Tienile per te certe domande."
Marq si strinse nelle spalle.
"Non è mancanza di fiducia nei tuoi confronti" si affrettò a dire Nimlothien. "In fondo Gauwalt ha garantito per te, altrimenti ti avremmo ucciso quando ti abbiamo catturato."
"Sono stato io a farmi catturare."
Nimlothien rise. "Sei davvero spassoso. Dico sul serio."
"Posso parlare con lord Malag? In fondo ho fatto un mucchio di strada per incontrarlo."
"Vedrò se vuole riceverti, ma ti avverto che è molto impegnato. Joansa."
Una ragazza dai capelli biondi e il fisico esile si avvicinò.
"Vai da lord Malag e riferiscigli che Occhi Blu è tornato e vuole parlargli."
Joansa annuì e corse via.
"Non parla molto" osservò Marq.
"Le hanno tagliato la lingua quando aveva cinque anni" disse Nimlothien.
Marq si accigliò. "Chi farebbe una cosa talmente terribile a una bambina?"
"Uno stregone di Kemar in vena di divertirsi. Non ti crucciare, me ne sono già occupata io."
"Mi fa piacere. Dicono che la strega dorata ti abbia quasi uccisa."
Nimlothien non sembrò sorpresa. "Incidenti che possono capitare" si limitò a dire. "Io invece ho sentito dire che ti sei fatto ingannare e catturare da una ragazzina."
Marq sorrise. "È la stessa che ha ucciso Rancey" rispose.
"Rancey era uno stupido e un incapace. È una fortuna che qualcuno lo abbia eliminato o avrei dovuto farlo io stessa."
"Non farti sentire da Gauwalt. Quei due erano amici."
"Amici" disse Nimlothien alzando gli occhi al cielo. "Rancey fingeva di apprezzare le sue opere per ingraziarselo."
Joansa tornò in quel momento.
"Allora?" le chiese Nimlothien.
La ragazza annuì decisa.
"Molto bene" disse la strega. "Puoi andare" fece rivolta a Marq.
Lui le sorrise e la salutò.
Il palazzo del governatore era come lo ricordava. Falgan non l'aveva bruciato e raso al suolo come il resto della città e quello era già tanto. Quando si era ritirato davanti all'armata guidata da lord Malag in persona, si era guardato bene dal provocare altri danni.
Malag lo attendeva in quella che una volta era la sala delle riunioni. Lì si radunavano gli oligarchi che governavano la città.
Tutto quello ormai non esisteva più e Theroda era nelle salde mani dell'orda. Almeno per il momento.
Malag, pensò Marq. La prima volta che lo aveva visto era accaduto nella tenda di Gauwalt. Marq era tornato indietro e aveva affrontato lo stregone, ben sapendo che lui avrebbe potuto ucciderlo.
Aveva barattato la sua vita in cambio di un modo sicuro per prendere la città di Theroda.
"Ci sono altre vie segrete per entrare" aveva detto. "E io le conosco tutte. Falgan può averne chiuse alcune, ma..."
Gauwalt voleva ucciderlo, ma Malag aveva deciso di accettare lo scambio.
Marq però non voleva altri spargimenti di sangue e aveva convinto Malag a inviare una richiesta a Falgan. Lo avrebbe risparmiato se avesse lasciato la città.
Falgan aveva capito che dietro c'era lui e aveva deciso di andarsene.
Da quel momento Marq aveva conquistato la fiducia di Malag, che gli aveva assegnato un nuovo incarico.
Doveva spingersi fino ai confini con Malinor e scoprire l'entità delle forze che re Alion stava mettendo in campo.
Marq aveva accettato e adesso era lì per riferire quello che aveva scoperto.
Malag era voltato di spalle, il viso rivolto verso la grande finestra che dava sulla città.
Marq entrò quasi in punta di piedi.
"Quando ero più giovane di te" disse con voce gracchiante. "Ho visitato Theroda. Era la prima volta che visitavo una città così grande."
"È molto bella" disse Marq. "Almeno, lo era."
"Tornerà ad esserlo" disse Malag voltandosi.
È solo un vecchio, pensò Marq. Quanti anni avrà? Dicono che fosse già molto anziano cento anni fa. Come è riuscito a sopravvivere così a lungo?"
Malag andò verso un vaso colmo di fiori di lavanda e vi girò attorno. "Sei venuto a dirmi qualcosa, Occhi Blu?"
Marq annuì e si avvicinò. "Porto notizie dal fronte."
"Ti ascolto" rispose Malag con aria stanca.
"Re Alion sta ammassando un esercito mai visto prima. Tutto quello che ti hanno raccontato è vero. Ho contato i carri che andavano e venivano dal campo che ha stabilito in una valle. Erano migliaia e migliaia."
"Un grande esercito dego di un grande re" disse Malag. "O almeno è questo ciò che Alion vorrebbe essere. In realtà rischia di fare la figura dello stupido."
"In ogni caso, non credo che la tua armata possa affrontarlo e sopravvivere."
"Apprezzo la tua franchezza" rispose Malag. "Ma non credi di sottovalutarmi? Non ti viene in mente che forse ho un piano di battaglia?"
"Qualunque cosa tu voglia fare, ti consiglio di farla subito perché quando l'armata di Malinor si muoverà, travolgerà tutto ciò che si metterà sulla sua strada."
"Non è mia intenzione ostacolarlo" disse Malag. "Ma ne riparleremo. C'è altro che vuoi dirmi?"
"Sì" disse Marq.
"Ti ascolto."
"Riguarda la strega rossa."
Malag annuì. "Sappiamo chi è. Nimlothien se ne sta occupando."
"Credo che lei voglia ucciderla" disse Marq.
"Ci ha creato dei problemi sia a Nazedir che a Theroda."
"Io credo che possa essere una nostra alleata" disse Marq. "L'ho conosciuta e se ho capito che persona è, penso che potrebbe passare dalla nostra parte."
"Mi sembra che abbia dimostrato la sua fedeltà all'alleanza."
"Lei combatte per se stessa" disse Marq. "Non ha un padrone né un comandante. Non segue gli ordini di nessuno."
"Sembra quasi che tu l'ammiri. Eppure ti ha messo in grossi guai."
"Non l'ha fatto di proposito. Cercava di fare la cosa giusta, a modo suo. Ma ha una grande forza, lo so. Deve solo essere indirizzata verso la parte giusta. La nostra. Inoltre, mentre viaggiavo ho sentito altre cose su di lei."
"Ho sentito anche io le voci di Mar Qwara e del titano che avrebbe distrutto la città. Il dominio di quegli odiosi albini è stato ridimensionato. È stata una vera fortuna, perché avevo intenzione di dare loro una lezione una volta sistemato re Alion."
"Non parlo di questo, ma di quello che è accaduto a Luska."
L'espressione di Malag mutò di colpo. "Non ne so niente."
"Dicono che l'inquisitore locale volesse bruciare l'accademia, ma che la strega rossa lo abbia sfidato a duello e sconfitto. Le lame askadiane hanno occupato la città e riportato la calma."
"E l'accademia?"
"Salva, a parte qualche danno e una vittima."
Malag si lasciò sfuggire un leggero sorriso. "Ciò mi riempie di felicità."
Marq annuì. "Anche me. Non credi che valga la pena di fare un tentativo con lei?"
"E sia. Trova la strega rossa e portala da me. Penserò io a convincerla a passare dalla nostra parte."
 
"Siamo appena arrivati e già ci chiedi di ripartire?" si lamentò Belia.
Marq la ignorò. "È importante. Se non lo fosse, non vi chiederei di venire con me."
"Dici che vuoi trovare quella dannata ragazzina? Che sia almeno per ucciderla, spero."
Lui scosse la testa. "Ho convinto Malag a prenderla con noi."
"E chi ti dice che vorrà seguirci?" chiese Tymund.
"Nessuno. Lo so e basta" disse convinto.
Belia sospirò. "Non stai ragionando in maniera lucida. È chiaro che ti sei invaghito di quella ragazzina."
"No" protestò Marq. "Te l'ho già detto."
"Allora spiegami questa improvvisa dedizione alla causa dell'orda" disse Belia. "Non eri tu quello che diceva di non volersi schierare per nessuna delle due parti?"
"Sbagliavo" disse Marq. "Schierarsi è l'unica cosa giusta da fare."
"Schierarsi con Malag?" chiese Belia.
Marq annuì deciso. "Dopo quello che è successo a Theroda non possiamo restare a guardare. Gli eserciti dell'alleanza sono invasori. Malinor minaccia guerra contro chiunque. Persino Orfar sta radunando le sue forze e si vocifera di eserciti da Berger e Nergathel."
"Tutta colpa di Malag" disse Tymund. "Se lui non si fosse messo in mezzo..."
"La guerra sarebbe scoppiata in ogni caso" disse Marq. "I circoli non aspettavano altro che questo per sfoderare le loro armi."
"Tu li conosci bene" disse Belia. "Eri uno di loro."
"Sì, ma ho aperto gli occhi."
"Falgan te la farà pagare cara se passi con Malag" disse Belia. "Disertare è un conto, ma passare nelle fila del nemico è tradimento. Non potrai più tornare a casa."
"Sono pronto a correre il rischio" disse Marq. "Ora parliamo di cosa fare una volta in viaggio."
"Vuoi ripartire subito? Ma siamo appena arrivati" si lamentò Belia.
"Sibyl era a Gadero e non voglio lasciarmela sfuggire" disse Marq. "Chi di voi mi accompagna?"

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