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Autore: RaidenCold    20/11/2018    1 recensioni
Dopo la guerra contro l'Olimpo, il cavaliere del leone Leonidas vaga affranto dal ricordo di coloro che ha perduto.
Un giorno, mentre è alla ricerca di una persona scomparsa, si imbatte in una vecchia conoscenza, che non si fa chiamare con un nome, ma soltanto con un numero: 6.
Insieme incapperanno in un'antica minaccia che i cavalieri di Atena pensavano di aver sconfitto anni prima nei Campi elisi...
(Seguito della storia in 5 atti "L-Iconoclast")
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garuda Aiacos, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Violate
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mime reggeva tra le braccia Yuria, priva di vita, piangendo in preda alla disperazione:
“Come hai potuto?!” - gridò il cavaliere della Lira.

“I-io… non doveva andare così…”

Saburo si avvicinò tremulo:
“Non potevo immaginare che si mettesse in mezzo al mio colpo, perdonami!”

Nessuna risposta da Mime, che si limitava a singhiozzare stringendo la sorella morta.

“Che cosa ho fatto…”

In quel momento Saburo si arrestò, ed iniziò a bruciare letteralmente il suo cosmo.

“Cosa stai facendo…?” - domandò Mime alzando lo sguardo sconcertato, per poi realizzare subito dopo - “No, no, no, no, no…!!!”

 

“Addio.”

 

Le fiamme del Bennu avvolsero Saburo ed il suo corpo iniziò a divampare, dopodiché il ragazzo si accasciò a terra carbonizzato.

 

 

Il leone nemeo e il Garuda si scambiavano colpi furiosamente, e più la battaglia andava avanti più la potenza del primo andava incrementando, fino a ché non arrivò al punto di sovrastare il suo avversario: impossibile credere che fosse lo stesso cavaliere che pochi giorni prima era stato fatto a pezzi dal medesimo specter.

Lambda osservava attonita la furia crescente di Leonidas, che, bardato della divina armatura del leone, parava ogni attacco e subito contrattaccava con colpi mirati e precisi, dopo ognuno dei quali Eaco non poteva far altro che indietreggiare.

Infine Leonidas sfondò la sua difesa e gli assestò una raffica di pugni ammantati di energia da ogni direzione, frantumando la surplice di Garuda che era stata benedetta dal re degli inferi.

 

Eaco respirava affannosamente, coperto di lividi e tagli sanguinanti, ma ancora non cadeva, e quando Leonidas si fermò per un istante, Violate si portò vicino ai due:
“Basta ti prego!”

La giovane prese il braccio di Leonidas:
“Non vedi che è inerme? Fermati Leo, ti prego!”

Leonidas la guardò e vedendone gli occhi lucidi arrestò la sua carica ed abbassò le braccia, voltandosi e facendo per andare verso Lambda.

In quel momento lo specter, come impossessato da una forza sovrannaturale, si avventò sul cavaliere, che tosto si girò nuovamente e fermò il colpo, dopodiché lo avvolse nella sua luce fulminante, che, nonostante le suppliche disperate di Violate esplose accecando tutti i presenti.

Sparita la luce, Eaco era ancora in piedi, con lo sguardo perso nel vuoto, e con la surplice ridotta completamente in polvere; privo di forze fece per cadere, ma prontamente Kaspar lo afferrò, adagiandolo delicatamente sulle proprie ginocchia.

“Ha preso qualche botta, ma sta bene, è solo svenuto.” - disse il giovane spceter.

Udendo quelle parole Violate sorrise in lacrime ed abbracciò il ragazzo incosciente.

“Sei riuscito a salvarlo…” - commentò Lambda colpita.

“Sì, ma non c’è tempo, Ian è andato all’Altura delle stelle.”

“Che cosa sarebbe?”

“Un luogo dove uomini e dei entrano in stretto contatto: qualunque cosa abbia in mente, intende attuarla lì.”

 

 

Ade planò elegantemente sulla sommità dell’altura, e dopo essersi guardato attorno ed aver preso un lungo respiro, si accinse a concludere il suo piano:
“E così la morte regnerà sovrana su questo mondo, ed io ne sarò sovrano…”

“No, mi spiace, le cose andranno in modo leggermente diverso da qui in poi.”

Ade si irrigidì perplesso: quelle parole erano appena uscite dalla sua stessa bocca.

“Tu… come puoi essere ancora vivo?”

“Sono sempre stato nascosto dentro di te, ma non te ne eri accorto.”

“Impossibile!”

“Oh, invece è possibile eccome, signore degli inferi.”

“Vattene immediatamente!”

“No.”
“E’ il mio corpo!”

“No, non lo è, tu lo hai solo infestato come un parassita, e perché te l’ho lasciato fare tra l’altro.”
“Stai forse dicendo che ti sei preso gioco di me?”

“Non hai mai comandato gli specter, mi sono semplicemente servito delle tue fattezze per tenerli buoni.”

“Io ti ho messo al mondo, come osi?!”

“Mi hai creato solo affinché fossi carne da macello per il tuo spirito, ma le cose sono andate diversamente da come avevi pianificato, Ade; ora sparirai per sempre, ma ti devo comunque ringraziare perché senza il tuo potere non sarei mai riuscito a realizzare tutto ciò.”

“Come puoi tu essere in grado di fare ciò?”

“Per farla breve, ho incontrato Zeus, e ho lasciato che il suo cosmo mi pervadesse, e poi ho unito le vostre energie, le ho studiate, e le ho canalizzate: è un peccato che tu non possa assistere alla magnificenza di quel che realizzerò fra poco.”

“Non osare…!”

“Addio per sempre Ade.”

 

Il corpo del giovane iniziò a brillare di una luce diafana, e la sua chioma tornò al naturale colore dorato che aveva avuto sin dalla nascita: il male del signore dell’oltretomba era stato infine estirpato dalla faccia della Terra.

 

“Dunque era questa la verità…”

Il cavaliere del leone fece la sua comparsa sull’altura, seguito da Lambda, Violate, e Kaspar che reggeva tra le braccia Eaco incosciente.

“Sapevo che non potevi essere morto.” - sorrise inaspettatamente Leonidas.

“Mi dispiace così tanto che tu abbia dovuto provare tutto quel dolore…” - rispose Ian ricambiando il sorriso.

 

“Era davvero necessario tuttavia portare tutta questa sofferenza, qui, oggi?”

Kalos si fece avanti, e con lui Loki subito dietro.

 

Violate osservò la cugina, rimanendo colpita dall’enorme somiglianza tra loro due.

“Dunque voi siete…”

 

Loki fece un cenno sorridendo:
“Sì, siamo qui anche per te.”

 

“Non m’importa quali fossero le sue intenzioni: deve morire.”

Apparve anche Silen, con al seguito Kypros che si reggeva a fatica su di lei.

“Deve morire!” - ripeté furiosa la rossa, mentre senza essersene resa conto i suoi occhi avevano iniziato a lacrimare - “Deneb e Miia non meritavano quella fine…!!!”

 

Ian la guardò contrito:
“Mi dispiace davvero…” - a quel punto sollevò le mani al cielo - “Ma a questo giorno c’è rimedio.”

 

Leonidas gli si avvicinò turbato:
“Cosa vuoi fare Ian?”

Il ragazzo lo guardò sorridendo nuovamente:
“Qualcosa di grandioso Leo, qualcosa che renderà felici non solo voi ma tutte le persone di questo mondo.”

“Non puoi estinguere ogni cosa nella luce, non c’è felicità in questo, ma solo un torpore dell’animo.”

Ian scuoté il capo:
“No, nulla di tutto ciò.”

 

 

In quel momento, in tutto il pianeta, i globi neri entrarono in risonanza, ed iniziarono a sollevarsi nel cielo, brillando intensamente.

 

Karyu piangeva a dirotto, e Tsuru non riusciva a placarla; inoltre, qualunque malessere interiore affliggesse la bambina, anche lei lo percepiva nitidamente.

Poi si avvicinò alla finestra, ed alzò lo sguardo al cielo.

 

Mime suonava un requiem in silenzio per il fratello e la sorella:

era il più grande, ma non era stato in grado di salvare la sua famiglia.

Poi alzò lo sguardo al cielo.

 

Keith reggeva Rune che agonizzava tra le sue braccia, rimproverandosi di non essere riuscito a mantenere la promessa fatta; e mentre l’uomo si spegneva tremulo, Keith alzò lo sguardo al cielo.

 

Serena correva in direzione della quarta casa: non era riuscita a fare nulla, ma forse l’armatura del cancro poteva esserle d’aiuto.

«Posso farcela!» - si disse per farsi coraggio.

Ormai in procinto di arrivare alla quarta casa, alzò incuriosita lo sguardo al cielo.

 

Kara e Claire uscirono dalla quinta casa, turbate dall’energia che stavano avvertendo espandersi in ogni direzione; quindi alzarono lo sguardo al cielo.

 

 

“Che significa?” - domandò Leonidas.

“Purtroppo questa è la fine per noi, o almeno per il nostro stato attuale: ho meditato a lungo, e non c’era altro modo.

Ma non ho fatto tutto questo per portare morte indiscriminata, bensì l’esatto opposto: addio a tutti.”

 

La luce avvolse tutta la Terra, e quel giorno finì la leggenda dei cavalieri.








 

Ancora una volta, grazie a tutti coloro che hanno seguito la mia storia.
- Raiden Cold
   
 
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