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Autore: MadLucy    02/12/2018    2 recensioni
{Hannibal/Will | Hannigram | mpreg | fluffangst | what if | segue il canon fino alla 3x07 | preg!Will}
Hannibal sorrise, commosso. «Quindi lo hai già scoperto.»
Will socchiuse gli occhi. Il concepimento è un atto oscuro, per certi versi simile alla contaminazione. L'ovulo che fagocita il gamete, come una violenza muta. La scissione di una cellula in due, lo sdoppiamento inquietante come quello di un essere con due teste, la moltiplicazione febbrile, come una raffica di proiettili, come durante lo sviluppo di un cancro. Una formicolante frenesia di affermazione. La morte e la vita si assomigliano sempre un po'.
«La tazza si è rotta. I pezzi non si rimetteranno insieme mai più» ripetè Will. «Io sto solo cercando di arrangiare i frammenti della distruzione che ti sei lasciato dietro.»
«Non mi sono lasciato dietro solo distruzione» osservò Hannibal.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti, Will Graham
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Will stava per rientrare a casa quando gli arrivò il messaggio. Ti aspetto dietro il boschetto di pini bianchi. Era il punto da dove Will partiva con la barca per pescare, e a volte ci andavano insieme. Bianca tirava i sassi piatti, sapeva farli rimbalzare tantissimo. Ci andò direttamente in auto, parcheggiò finchè la vegetazione lo consentiva, poi proseguì a piedi. 
Bianca era seduta su un masso in rilievo, prossimo alla riva, tutto bagnato sui fianchi ma con una chiazza asciutta in cima, intorno tanti altri ciottoli più piccoli immersi sotto il velo blu scuro dell'acqua, come sotto una lente. Quel gregge di sassi radunati insieme sembrava una colonia di animali a riposo. Il lago ora era piatto, un lastrone di ghiaia e bruma. Will raggiunse la figlia, sedette su un sasso più piccolo, si bagnò le scarpe e le caviglie. Stava per tramontare il sole, e sentiva che stava per arrivare una conversazione importante, che sarebbe scivolata sul silenzio come una barca che lascia l'ormeggio e slitta sull'acqua.
«Mi avevi detto che, se avesse provato a cercarmi, non avrei mai dovuto avvicinarmi a lui. Perchè sarebbe stato un cattivo padre e non avrebbe mai fatto niente di buono per me.»
Will rabbrividì, anche se non faceva ancora freddo. Non aveva nemmeno addosso la giacca a vento. «Sì.»
«Però ad ogni mio compleanno sono arrivate queste.» Bianca svolse un panno impermeabile, e uscì una pila di buste. «Non nei modi tradizionali. Le trovavo sotto la ribalta del mio banco, su una panchina vicino a una giostra dove giocavo, dentro un libro che compravo. Lettere... ma anche di più. Frammenti di verità. La sua verità...» Accarezzò le buste con le dita. «La sua arte.»
«Bianca» ansimò Will. Fu tentato di afferrarle, di gettarle nel lago. Di farle annegare, sciogliere e scomparire. Lui era riuscito a trasmettere la sua contaminazione. «Perchè non l'hai detto a nessuno?»
«Perchè era una cosa tra me e lui, e il mondo deve smetterla di porsi tra me e mio padre.» Quella risposta fece male. 
«Bianca. Ascoltami. Non so cosa ci sia scritto lì, ma so cosa non c'è scritto. So cosa ho passato prima che tu nascessi... So cosa mi ha fatto.» Will allungò una mano, instintivamente, per toccarle una spalla. «Lui mente. Attira. È la cosa che gli viene meglio.»
«Non ha mai smesso di pensare a me. Su questo ho visto che non ha mentito» lo contraddisse Bianca. «Ti sbagliavi, lui ha fatto molte cose belle per me. Mi ha raccontato la sua vita. Mi ha raccontato la sua mente. È riuscito a fare il padre quanto tutti facevano il possibile per impedirglielo...»
Will si afferrò la testa. Era come se un incubo fosse riuscito ad uscire da lì, stesse popolando la foresta. «Ti prego, se ti fidi di me, almeno un po'... cerca di capire che nessuno ha voluto toglierti niente. Se non voglio che quell'uomo ti sia vicino non è una forma di egoismo, non è un'ingiustizia, è -per il tuo bene. Non voglio ritrovarmi con pezzi del tuo corpo nel mio stomaco...» La voce si inceppò nel pianto come le ruote di una macchina nel fango. 
«Lui non mi farebbe mai del male» obiettò Bianca, bruscamente, spaventata da quella improvvisa debolezza.
«E come fai a saperlo?» Will cavò un paio d'occhi liquidi, disarmati. «Perchè te l'ha detto lui?»
«Bianca non ha bisogno che io glie lo dica.» 
Will non era sorpreso. Ormai percepiva la sua presenza, come il sentore di una tempesta è nell'aria.
Lo spettacolo era magnifico e tremendo. Come tutto ciò che ti pietrifica dall'orrore, e mentre sei pietrificato non puoi fare a meno di guardare, e la vista è glaciale nel suo splendore. Hannibal avanzò, finchè l'acqua non lambì le sue scarpe. Bianca si voltò a guardarlo, e i suoi occhi si illuminarono. Tese una mano, che il padre afferrò per aiutarla ad alzarsi e fare un saltello per atterrare sulla spiaggia. Aveva riavvolto le lettere nel tessuto impermeabile, e lo teneva sottobraccio, come un salvadanaio, un fagotto di salvezza.
«È sempre bello vederti, Will» esordì Hannibal, mettendole un braccio intorno alle spalle. «Finalmente posso complimentarmi di persona per la bellezza della tua opera. Di gran lunga superiore a qualunque delle mie.» La sua fronte era spianata, e gli occhi indistruggibili, con un definito riverbero lucente, come ali di coleottero.
«Ha detto molte volte di amarmi, Bianca» esalò Will. «E altrettante volte ha attentato alla mia vita. Ti tradirà. È la sua natura. Non sarai mai al sicuro con lui.»
«Ma non saremo soli, papà» lo corresse Bianca. «Tu verrai con noi, e saremo quello che saremmo sempre dovuti essere.»
Era sicura di quello che diceva. Gli aveva creduto: certo che lo aveva fatto. Persino lui ci aveva creduto, ai tempi. Hannibal era in gran forma, era troppo elegante per quel bosco. Era il genere di persona che suscitava il desiderio di affidarsi a lui. Sapeva mostrarsi materno, molto più di Will.
«Se era rinchiuso in un ospedale psichiatrico è perchè è un pazzo» tentò, disperato, sentendosi alle proprie orecchie come troppo rauco, troppo lacerato. «Tu non hai idea dei massacri che ha compiuto. Lui ha mangiato delle persone. Tutti quelli che lo amavano sono morti, o quasi morti, per colpa sua
«Non mi interessa che cosa ha fatto. Lui è la mia famiglia, e per la famiglia si può perdonare qualsiasi cosa.» Bianca lo fissava e ora aveva quella voce fredda, quella di chi non è completamente sincero e liquida i propri dubbi. «Se io uccidessi un uomo, non mi ameresti più? Se io lo avessi già fatto?» 
«Bianca...» Will capì di non esserci riuscito. Di non averla protetta. Fallito, ancora. Non poteva vincere contro Hannibal. 
«Non temere» rispose Hannibal, dolcemente. «Ti coprirebbe. Ti amerebbe ancora più di prima, perchè rivedrebbe se stesso in te. Se certi processi della nostra coscienza non sono ragionevolmente spiegabili non significa che non esistano.»
«Lui vuole farmi impazzire» balbettò Will. «Ha sempre cercato di annichilire ogni forma di salute in me...»
«Tuo padre si è opposto con tenacia ai miei inviti ad abbracciare la sua natura» mormorò Hannibal. «Probabilmente questo è il motivo per cui è riuscito a darti alla luce. Lo rispetto per questo. Ma ora la scelta che rimane da fare è tra te e se stesso. So perfettamente cosa sceglierà. Ha tollerato fino adesso... da oggi, inizierà ad apprezzare.» 
Will alzò la testa. «Sai perfettamente che accondiscendere a un ricatto non è dimostrazione del fatto che voglio seguirti. Qual è il tuo piano?»
«Sono veramente felice sentirti pronunciare questo parole, Will.» Hannibal sembrava sinceramente felice. Era sempre così bravo a simulare umanità. Tutto il suo viso diventava il ritratto della mite serenità, e sembrava non aver fatto altro che declamare poesie tutta la vita. «Ho pronti dei passaporti e dei posti sicuri in varie destinazioni.»
«E dove vorresti andare?»
«Questo non devo deciderlo io.»
Bianca sorrise. «Sono cresciuta a nord... È molto probabile che sia a sud, quindi.» La mano destra assicurò le dita attorno a quella di Hannibal, la sinistra cercò quella, più debole e sudata, di Will. Poi sembrò soddisfatta.Una natività un po' sbalestrata, pensò Will. E si sentiva questo, la madonna arruffata e confusa di un messia che credeva di saperne molto più di lui. L'elicottero li aspettava poco lontano, alla prima radura. Hannibal si mise alla guida, e prima che il veicolo si staccasse da terra Will riuscì a sussurrargli poche parole. 
«Tienimi sempre sotto controllo, perchè la prima volta che abbasserai la guardia ti metterò spalle al muro e libererò mia figlia dalla tua presenza. Non credere nemmeno per un secondo che mi fiderò mai di te.»
Hannibal annuì, lieto, come se gli avesse appena chiesto di accendere l'aria condizionata. «Tu mi comprendi, e non ti fidi di me. Bianca non comprende, ma ha fede. Gli atei hanno sempre avuto una vita più difficile dei martiri, Will... Adesso va' a sederti, è pericoloso rimanere in piedi.»
  
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