Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: heliodor    05/12/2018    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il volto dell'eroe

 
Mundi smontò da cavallo e appena a terra i suoi stivali affondarono nel fango. Aveva piovuto per tre giorni di seguito prima di quell'incontro.
Le persone che doveva incontrare erano già arrivate, a giudicare dai cavalli che sostavano davanti a ciò che restava della baracca.
Una delle pareti era stata sventrata e i contorni anneriti.
Una palla di fuoco? Si chiese. O un fulmine?
Nella baracca scorse tre figure in piedi.
Una donna e due uomini.
Tutti indossavano il mantello del proprio circolo.
Riconobbe quello rosso acceso di Nazedir, quello scuro di Malinor e quello blu di Valonde.
Mundi si strinse addosso il verde di Taloras.
"Mundi" disse la donna con il mantello rosso. "Finalmente sei arrivato."
"Sairi" disse con un inchino. "Sei sempre bellissima."
Sairi di Nazedir aveva lunghi capelli castani e occhi di un verde profondo. Il suo corpo era slanciato e agile.
Gli altri due uomini si fecero avanti.
"Reynhard" disse salutando l'uomo col mantello blu. "Galison" aggiunse guardando quello col mantello scuro.
Reynhard rispose al suo saluto, mentre Galison si limitò a una smorfia.
"Ora che ci siamo tutti" disse Sairi. "Possiamo iniziare la riunione."
"Prima di cominciare" disse Mundi. "Ditemi se l'avete trovato."
Reynhard sorrise. "È stata una caccia molto lunga, ma ci siamo riusciti."
"È proprio lui?" chiese Mundi.
"Ha i segni giusti. È lui" disse Sairi.
"Tu l'hai visto?"
"No, ma lo vedrò tra poco con te. Harcey e Bryell lo stanno portando qui."
Mundi scosse la testa. "Non posso crederci che stia accadendo davvero. Pensate che funzionerà?"
"È stato lui a chiedere che lo portassimo qui" disse Sairi. "Fa parte dell'accordo."
"E se fosse la persona sbagliata?" chiese Reynhard. "Già altre volte ci siamo sbagliati."
"Non stavolta" disse Sairi sicura. "Harcey è il migliore e se lui dice che quella è la persona giusta, io gli credo."
"Bene" disse Mundi. "Che cosa facciamo adesso?"
"Io continuo a pensare che sia tutto inutile" disse Galison.
"Credevo fossimo d'accordo" disse Reynhard infastidito.
Galison gli lanciò uno sguardo di sfida. "Ho accettato la vostra proposta solo perché in quel momento mi serviva tempo."
"Che sfacciato" esclamò Sairi, ma non sembrava più divertita che arrabbiata. "Hai un bel coraggio ad ammetterlo."
Galison fece spallucce. "È meglio mettere subito in chiaro una cosa. Il circolo di Malinor non teme l'arcistregone."
"Vi ha sconfitti più e più volte" disse Reynhard.
"Poche e isolate vittorie non fanno di lui un degno avversario" disse lo stregone. "Ricorda che noi da soli abbiamo rovesciato l'impero dei trenta tiranni."
"Solo dopo che noi li avevamo scacciati dal grande continente" rispose Reynhard.
Sairi si mise tra i due. "Non è il momento di litigare. Se siamo qui è perché noi l'abbiamo voluto. Due anni fa, quando la guerra infuriava su tutto il continente e l'alleanza tra i nostri regni era fragile, giurammo che avremmo trovato il modo di porre fine al conflitto. Oggi quel giorno è arrivato. Abbiamo lavorato e sofferto tanto per far sì che arrivasse. Non roviniamolo con le nostre vecchie controversie."
"Sono d'accordo con Sairi" disse Mundi. "Ci siamo dati un obiettivo e stiamo per raggiungerlo. Non ha senso fermarsi proprio adesso."
"Per voi è facile dire così" disse Galison. "Voi potete anche accontentarvi di una mezza vittoria, ma per noi di Malinor è diverso. Vogliamo battere sul campo l'arcistregone, dimostrando a tutti che siamo noi i più forti."
Reynhard face un colpo di tosse. "Una mezza vittoria è meglio di una sconfitta completa."
"Noi non siamo stati sconfitti" disse Galison orgoglioso.
"Avete la metà delle forze che avevate all'inizio della guerra" disse lo stregone di Valonde. "E si assottigliano ogni giorno di più, mentre quelle dell'arcistregone aumentano. Tra una manciata di lune diventerà inarrestabile. Se abbiamo una possibilità, anche piccola, dobbiamo approfittarne."
"Parlatemi di questo tizio" disse Mundi per cambiare discorso. "Che uomo è?"
Galison fece una smorfia di disgusto. "È un disertore, dicono. Un uomo il cui onore è stato macchiato in modo indelebile."
"Si è dato alla fuga anni fa" proseguì Sairi. "E da allora nessuno l'ha più visto."
"E lui sarebbe l'eroe che dovrà sconfiggere l'arcistregone?" chiese Mundi. "Mi sembra un po' poco."
"Tanto o poco" disse Reynhard. "Lui ha posto come condizione essenziale che lo trovassimo e lo portassimo al suo cospetto."
"Da quando ti fai dare ordini dall'arcistregone?" chiese Galison con un ghigno sul viso.
Reynhard lo guardò di traverso. "Non sono ordini, ma condizioni. E le abbiamo dovute accettare per rimediare ai vostri errori tattici. Se non vi foste lanciati all'attacco durante la battaglia del fiume Rosso, ora non saremmo qui."
"Era l'unica cosa da fare" rispose Galison. "E piuttosto che indietreggiare davanti al nemico, preferiamo avanzare. È così che facciamo noi Malinor."
"Abbiamo perso due intere armate per colpa vostra" ribadì Reynhard.
Questi due cercano solo un pretesto per sfidarsi a duello, pensò Mundi. L'arcistregone non ha bisogno di mettere in campo armate poderose per annientarci. Se ci darà abbastanza tempo, lo faremo con le nostre stesse mani.
Dall'esterno giunse il rumore degli zoccoli di un cavallo.
Tutti si voltarono in quella direzione.
Tre cavalieri erano apparsi davanti alla baracca. Due indossavano dei mantelli rossi, il terzo una mantellina marrone che lo riparava appena dal freddo.
I due smontarono e aiutarono il terzo a fare altrettanto.
A Mundi sembrò che si stesse piuttosto appoggiando ai due e anche quando lo portarono nella baracca, ebbe l'impressione che si trascinasse piuttosto che camminare.
Quando vide l'uomo sotto la mantellina i suoi timori crebbero.
Si ritrovò di fronte un uomo dal volto sfregiato e ricoperto di una lunga barba arruffata. I capelli erano una matassa informe che la pioggia aveva reso appiccicosa. Sotto la mantellina vestiva di stracci ed emanava un fetore di vino e vomito che gli fece arricciare il naso.
"Harcey" gridò Sairi indignata. "Che cosa vi salta in mente di portarlo qui conciato in quel modo? Potevate almeno fargli fare il bagno e dargli una ripulita."
Bryell sogghignò. "Provaci tu, mia cara. Non sembra, ma questo demone è più svelto e letale di quanto immagini."
Solo allora Mundi notò il taglio sulla guancia di Harcey e il leggero zoppicare di Bryell.
"È stato lui a ferirvi?" chiese.
Harcey arrossì e annuì. "È svelto come il fulmine. Bryell ci ha quasi rimesso una gamba per disarmarlo."
Sairi si chinò verso l'uomo. "Dove lo avete trovato?"
"In una locanda a mille miglia da qui" disse Bryell. "Ubriaco da star male ma ancora capace di reggersi in piedi."
"Dovete averlo sottovalutato" disse Reynhard.
"Ti assicuro che siamo stati molto attenti" disse Bryell.
"La verità è che siete degli incapaci" disse Galison con tono arrogante.
"L'importante è che ora siete qui" disse Sairi. "Direi che possiamo andare."
"Aspetta" disse Mundi. "Non vorrai portarlo dall'arcistregone così? Non avrebbe alcuna possibilità."
"Non credo che sopravvivrebbe anche se fosse sobrio e profumato" disse Galison divertito.
Sairi gettò un'occhiata all'uomo. "In fondo non abbiamo tutta questa fretta. Possiamo aspettare qualche ora e farci dare delle informazioni, se ne ha."
"Non credo che parlerà" disse Bryell. "Con noi ha fatto scena muta per tutto il viaggio."
"Lasciate fare a me" disse Galison. "So come far parlare un uomo. Figuriamoci questo qui."
Lo stregone si avvicinò al tizio e lo afferrò per i capelli. "Mi senti, amico? Come ti chiami? Tutti qui vogliamo sentire la tua voce."
L'uomo balbettò qualcosa.
"Come?" fece Galison avvicinandosi all'uomo. "Che hai detto?"
Il tizio afferrò il braccio di Galison e con un movimento deciso del polso lo costrinse a girarsi, immobilizzandolo.
Lo stregone gridò, forse più per la sorpresa che per il dolore e si divincolò dalla presa, anche se a Mundi sembrò che l'altro lo avesse lasciato andare di proposito.
Tra le mani di Galison apparve un dardo magico.
Sairi si frappose tra lui e il tizio barbuto. "Non abbiamo fatto tutta questa fatica per ucciderlo."
"Io" disse Galison ansimando. "Lui mi ha colto di sorpresa."
"Come Harcey e Bryell" disse Reynhard divertito.
"Almeno sappiamo che può difendersi" disse Sairi. "Ora sono molto più tranquilla."
Il tizio barbuto tornò a sedersi sul pavimento. "Qualcuno di voi vuole dirmi chi siete e che cosa volete da me?" disse con voce roca.
"Sa parlare" disse Galison.
Sairi gli rivolse un'occhiataccia, poi tornò a rivolgersi al tizio barbuto. "Prima dicci il tuo nome, così sapremo di aver preso la persona giusta."
Il tizio barbuto tossì. "Mi chiamo Juson."
"Stai mentendo" disse Bryell.
"Al padrone della locanda hai detto di chiamarti Freden. E al contadino che ti ha ospitato nella sua stalla per due giorni hai detto di chiamarti Gery."
Il tizio barbuto scrollò le spalle. "Freden, Juson, che importanza ha? Il mio nome non conta e io preferisco dimenticarlo."
"Tu ti chiami Bellir" disse Sairi puntandogli contro l'indice.
Il tizio barbuto fissò la punta del dito con occhi strabici. "Hai una bella mano, dico sul serio. Così morbida e affusolata, mi ricorda quella di una statua."
"Stiamo perdendo tempo" disse Galison. "La mente di questo tizio è sconvolta. Anche se fosse la persona che stiamo cercando, non potrebbe esserci di nessuna utilità contro l'arcistregone."
"Comincio a pensarlo anche io" disse Reynhard.
Sairi sospirò. "Speravo davvero che potesse esserci utile contro l'arcistregone, ma..."
Il tizio barbuto rise.
"Che hai da ridere?" ringhiò Galison. "Ti sembra divertente tutto questo?"
"Francamente sì" disse il tizio barbuto. "Dovreste sentirvi."
Reynhard e Galison si scambiarono un'occhiata dubbiosa.
Il tizio tossì e sputacchiò qualcosa, poi disse: "Siete così impauriti da Malag, da non riuscire nemmeno a pronunciare il suo nome."
"Tu non hai paura dell'arcistregone?" gli domandò Reynhard.
Il tizio lo guardò con aria di sfida. "Ne sono terrorizzato, come tutti voi. Ma ho più paura di quelli contro i quali sta combattendo. Sono stati loro a crearlo. Conoscete la storia di Glendarus, il mago grigio?"
Tutti lo fissarono in silenzio.
"Glendarus" proseguì il tizio barbuto. "Era un mago supremo che voleva distruggere e dominare tutti gli altri, ma era il meno dotato della sua epoca. Era forte, ma molto meno dei suoi simili, così un giorno decise di evocare un demone affinché combattesse al suo posto, ma tutto ciò che ottenne fu di essere distrutto da quello che doveva essere un suo servitore."
"Come Glendarus, i vostri confratelli stregoni hanno evocato un demone che nemmeno loro sono in grado di controllare. E ora quel demone si è ribellato ai suoi padroni e li sta distruggendo uno per uno." Terminò la frase con un colpo di tosse.
"Come fai a sapere queste cose su Malag?" chiese Sairi.
"So tutto di lui. Lo so perché sono la persona che state cercando. Che lui vi ha chiesto di trovare. Io sono quel Bellir. E se mi darete uno scudo, una spada e un'armatura, andrò a fermare il demone che avete evocato."

Prossimo Capitolo Giovedì 6 Dicembre
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: heliodor