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Autore: LunariaScrittrice    09/12/2018    1 recensioni
Note:Yaoi-KaitoXShinichi. Au, Crossover-
tributo sul giorno di Halloween.
Ispirato a Kurotsishuji.
Personaggi: OOC.
C'è una storia di Halloween che racconta che nel cimitero di Akigohara a mezzanotte, si apre un varco dimensionale che porterebbe alla scoperta di un mondo popolato di mostri.
Chiunque ci sarebbe entrato, non sarebbe uscito vivo e sarebbe diventato schiavo di un mago oscuro chiamato phantom Kid.
" Di notte appaio come la pioggia. Creo confusione come i tuoni. Testo tutti divertendomi con i vostri limiti. Il luogo per trovarmi è halloween. Vado contro la logica e sono ciò che è la fantasia. Akigohara è il luogo del nostro gioco. Tra si voi uno solo potrá catturarmi, ma il fortunato sarà in verità catturato da me... la parola chiave è Halloween! trovatemi verso l'altro mondo, ed io sarò fedele a chi vincerá.
non si acettano imbrogli. solo voi potete partecipare. chi altri si metterá di mezzo e anche vincesse non vedrà il sole.
"
Ha proclamato in alto, sopra un palo della.luce con lo.sfondo di una luna rossa...
la notte.rossa più più bella e tenebrosa che Shinichi avesse mai visto.
Genere: Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Ciao ragazzi, questo capitolo è del tutto inventato sul passato e la vita di Kaito, tuttavia è molto ispirato anche se cambio moltissime cose. Lo reputo una fan fiction perchè Shinichi è Ic all' anime, come Ran e altri personaggi. 

Spero che vi piaccia. E ringrazio per i voti e le letture che sta ricevendo.
 

Il motivo della vendetta.

Pov Kaito .

Nel medioevo io ero solo un moccioso di pochi anni.

Mia madre mi teneva in braccio mentre scappava dai cacciatori.
Ricordo quel luogo dove mi ha rinchiuso: era una scatola, adatta per farci stare me che ero piccolo, dalla crescita di un bambino di tre anni, benché non sapessi ancora intendere e volere.

Ricordo che mia madre mi aveva nascosto là dentro sussurrandomi " Non piangere. Vedrai che tornerò..." Ma non tornò mai. 
Dalla scatola chiusa vedevo poco o nulla. 

Le torce infuocate dipingevano il luogo di arancione. Le urla di mia madre e di mio padre le udì come ultime. 
Volevo andarmene da là, ma avevo paura. Non capivo proprio cosa stava accadendo.

Avevo le mani che tappavano le orecchie. 
Pregai che qualcuno facesse cessare i piagnistei che sentivo.
 " A morte i mostri. Dio ci ha dato il compito di sterminarli con questa pietra!" urlavano quei barbari.
 Anche le streghe avevano paura degli umani, infatti erano perseguitate quanto i vampiri ed i diavoli.   

Eravamo perseguitati dai cacciatori, tutto perchè una Dea, per sterminarci, aveva creato una pietra chiamata Pandora, che aveva due funzioni: la prima di donare la vita eterna agli umani, la seconda di eliminare i mostri che solo per Halloween potevano passeggiare sulla Terra.
 
Quel giorno era il 31 ottobre 476D.C . Ero in Francia. 
  
Ancora prima della mia nascita la Terra era nostra, ma poi giunse l''uomo.
Gli Dei per non farci scoprire ci confinarono in un altro mondo che non era bello quanto la Terra.

Rimasi zitto in quella scatola con pochi spiragli di luce.
Persi molte lacrime. 

Quegli uomini che avevano ucciso i miei sfruttando quella pietra che era in mano ai cacciatori, mi cercarono per eliminarmi. 
Non potevo farmi scoprire, ma tremavo e la magia, a causa dell' età, non sapevo utilizzarla. 

Ero rimasto bloccato per ore là dentro. 

Quando tutto mi sembrò calmo, uscì e camminai " Mamma? Papà?" Ma non trovai nulla. 
Ero completamente solo in quelle catacombe. 
I corpi dei miei genitori forse erano diventati cenere, infatti vidi della cenere a terra.

Mi abbassai e continuai a piangere fino alla mattina seguente.
 Volevo vendicarmi, ma ero troppo debole e piccolo per tornare nel mio mondo, così tornai nella scatola e la chiusi, per poi addormentarmi.

Passarono duemila anni ed io dormì, fino a che il sole non mi illuminò il viso.

Sentivo l'ondeggiare delle onde che mi trasportava alla deriva. Non sapevo cosa stesse accadendo nel mondo, nè di dove fossi diretto, sapevo solo che ero nelle mani del destino.

Viaggiai in quella scatola per mesi ed anni finché non attraccai su una spiaggia.
Un bambino dagli occhi celestiali, belli, mattutini  aprì la scatola.
" Ma tu sei un bambino?" Disse a tono sorpreso.
Aprì gli occhi e vidi quello che per me poteva essere un gemello " Ma tu chi sei?" Ero assonato, e intontito. Avevo ancora sonno. Volevo scappare dalla realtà.

"Io mi chiamo Shinichi, e tu? Come mai eri chiuso in una scatola?" Non parlai molto. Non mi fidavo " Non voglio raccontarti, scommetto che mi farai male come loro." Non avevo nemmeno realizzato che era un' altro anno 

"Loro chi?"

"Sei come loro?" Mi bastava vedermi per capire che ero di un altro mondo, ma Shinichi non ne era spaventato " Credo che tu ti sia perso. Ieri sei stato in giro per i  Dolcetti?"  
Ma di cosa parlava? Non capivo mi sembrava che ci fosse stato un salto temporale " Cosa? ma che dici?"

"Sei travestito da diavolo, no? Quindi deduco che eri uscito fino sera tardi, poi ti sarai perso e ti sei addormentato nella scatola" In un certo senso sì, ma non per quel motivo. E poi perché pensava che fossi travestito?
"Non so come ci sei riuscito ma qualcosa è corretto. Ma come hai fatto? 
Sei un veggente?" Lui mosse l'indice a destra e sinistra, poi fece un occhialino" Elementare diavoletto. Insomma è Halloween, è normalissimo per i bambini travestirsi." Rimasi a fissarlo, per poi ridacchiare " Non mi vedi un mostro?" Almeno era ciò che vedevano in me molti.
" E perchè mai dovrei se sei un bambino impaurito? Dovresti tornare a casa tua. Vuoi che ti aiuti a cercare i tuoi genitori?" 
 Di colpo persi il sorriso " Mamma e papà... sono stati uccisi..."
Shinichi non sapeva cosa dire " Mi dispiace. Allora dove abiti, ti ci accompagno" Peccato che non potevo dirglielo " Non so arrivarci a casa, però se magari fossi in Giappone, potrei andare dalla mia domestica.  Lei è una strega, saprà guidarmi." Ignoravo che la furbetta era nel mio regno a fare la reginetta pensandomi morto. Del resto lei era la più fidata che avrebbe lei portato, in caso di morte di ogni erede, l'avanzata dei mostri per la conquista sulla Terra.

" È una bambina che si è travestita da strega? Beh purtroppo siamo alle Hawai, però questo pomeriggio parto per tornare in Giappone a Beika.Vuoi venire?" Io accettai.

Incontrai i genitori di Shinichi che mi presero subito in simpatia. 
Fecero molte domande sulla mia famiglia, ma io non me la sentivo di rivelare troppo " Papà era un prestigiatore e mamma una ladra." Almeno questo era il lavoro che loro sempre mi dicevano. 
Mio padre era davvero un prestigiatore e si divertiva a insegnarmi diversi trucchi magici, mentre mia madre mi allenava al combattimento, tuttavia ero troppo pigro per voler imparare, e così mi lasciarono stare.

" E cosa vorresti essere da grande?" A dire il vero non lo sapevo. Ero già grande, ma non adulto " essere come papà. 
Credo che devo chiedere ad Akako. Devo trovarla, so che è in Giappone a Beika." Una coincidenza che loro tre erano diretti verso là.

Nel tempo in cui ci preparavamo per fare il viaggio, Shinichi mi stette accanto e mi parlò di tante cose che ignoravo. 
Iniziai a stimarlo e mi sentivo ignorante e debole. 
Lui era forte a giocare a calcio.
Quando mi  aveva lanciato una pallonata, io ero scappato e mi ero nascosto " Fa male, allora mi vuoi fare male."

Shinichi disse " Sei peggio delle bambine... insomma è un gioco, non lo conosci?"

Non conoscevo quello sport " No! fa male! a te piacerebbe se ti facessi male?" Non avrei nemmeno potuto.
Non sapevo difendermi ed ero stato chiuso in una campana di vetro.

" Ah, dai t'insegno a giocare!" e così mi  spiegò le basi del calcio.
 Sempre più gli volevo bene, lo vedevo come un amico, qualcosa di prezioso che avrei voluto proteggere per l'eternità.

Dopo che eravamo atterati in Giappone, mi ero fatto scortare a casa di Akako.

Quel luogo emetteva i brividi a loro tre, mentre per me sembrava il ritorno al mio tempo. Quel castello era casa per me " Ecco, sono arrivato. Ciao e grazie del passaggio."

Shinichi mi prese per la spalla " M-ma sei sicuro che devi entrare in una casa così terrificante? Sembra quello di una strega."

Io sorrisi e gli presi le mani " Quando sarò grande tornerò e allora torneremo di nuovo assieme. Mi aspetterai?" Non credo che comprese il mio desiderio egoistico.

"Certo!" E così gli diedi un bacio a guancia " Allora non scordarti di me. "

Ma nel tempo si era scordato di me

Ma nel tempo si era scordato di me.

Entrando a casa di Akako vidi il portale per tornare nel mio mondo

Arrivato a casa mia, nel mio mondo, Akako e tutti sbiancarono a vedermi vivo " M-Ma non eri morto?" chiesero tutti, ma io dissi " No! mi ero solo nascosto. Akako devi subito dirmi come sono morti i miei genitori e sopratutto come vendicarli!"
La ragazza guardò in una sfera di cristallo " Una pietra magica che ora è sperduta. Si chiama Pandora. Quella è l'unica arma contro di noi. 
Tra dieci anni potremmo attuarela nostra vendetta perchè il portale si aprirà per tutta la nottata di Halloween. l'importante è che lei non scelga di essere servo di un umano."

Ero troppo piccolo per capire l'amore " E perchè mai dovrei? nessun umano, se non Shinichi mi sta a cuore, ma non esageriamo.
Quindi tra dieci anni invaderemo la Terra! Però bisogna difendersi. Insegnami ciò che sai slla magia! " Non volevo ammettere che mi sentivo responsabile per la morte dei miei. Forse se sapevo difendermi li avrei salvati?

L'allenamento fu duro e denso, ma in pochi mi anni mi trasformò da bambino insicuro a ragazzo sicuro, sfacciato spavaldo, un vero dispettoso. Ne sapevo di diavolerie .ero sadico, ma mai un assasino, anche se avrei dovuto altrimenti avrei perso credibilità. Ero rispettato, ma non tutti mi appoggiarono.  Avevano paura che fossi con dei lati umani.

Quando Akako mi disse che non aveva più nulla da insegnarmi, io ero ormai diventato un ragazzo alto, affascinante. Avevo gli occhi rossi, simbolo della mia appartenenza e fedeltà agli inferi." Ottimo, adesso posso trovare quella pietra e distruggerla, così non ci saranno problemi."
Akako disse " Se mi permette, come potremmo fare? Sono passati duemila anni. Crede seriamente che ci saranno ancora i cacciatori?" Questa bella domanda per me non aveva risposta se non con la prova " Allora vedrò di andare sulla Terra e di creare dei costumi che cambino da Stato a Stato.
Diverrò famoso e così qualcuno di loro, magari i nipoti, si ricorderanno. 
Erano di casate di cacciatori di mostri. Sono sicurissimo che uno penserà che sarò un diavolo. 
Poi mi farò dire dove è quella pietra. Una volta trovata, la distruggerò e così potremmo invadere la Terra. Non è un bel piano?
Per non allarmare chi non si ricorderà di noi, non mostrerò molto del mio aspetto. 
Poi mi farò dire dove è quella pietra. Una volta trovata, la distruggerò e così potremmo invadere la Terra. Non è un bel piano?"
Akako annuisce " E come farà con gli umani che non si ricordano di noi?"
Anche qui avevo il mio piano " Gli umani  saranno così ingenui da credermi sempre un ladro diverso, o forse un trasformista. inoltre non mostrerei mai a loro gli aspetti fuori dall' essere umano! "
"Degno di te, ma le consiglio di abitare sulla Terra. magari può venire nella mia scuola." Akako, nel tempo, era diventata proprio bella, e non negai che un po' il debole l'avevo " Volentieri, così non mi sentieri sperduto. E poi imparerei altre cose nuove."
Akako sorrise " Esattamente. Saprebbe non creare sospetti." 

Ho inizito la scuola Ekoda, il secondo anno.

Là ho incontrato Aoko, una ragazzina che è uno spasso farla arrabbiare. 
La sua particolarità è che tira scopate in testa " Ehi Aoko, ma dimmi, i sedici anni che farai sono mentali? No, perchè ricordi una di dieci." 

Aoko ha i capelli castano, dal taglio sbarazzino. " Ma come ti permetti! io sembro una donna! Aoko è Aoko!!" anche per come parla mi intenerisce il cuore.
intanto ho evitato ogni suo attacco " Pensa questo, quando avrai trenta anni ne mostrerai diciotto, eh, eh." Lei è ingenua e appunto disse " Infatti, io sembrerò sempre giovane."

Intanto a scuola Akako  ha fatto incantesimi d'amore sui ragazzi, la cosa non l'ho apprezzata, ma finché sono io il primo a cui avrebbe dato retta, non mi sono interessato, finché non ha iniziato ad ignorarmi per Saguru Hakuba. Non ho capito cosa avesse avuto ma quando c'è stato lui lei ignorava completamente me.
Dopo un anno, mi sono deciso e gliene ho parlato" Ehi, si può sapere perchè appena vedi quel damerino subito diventi rossa? E dirittura m'ignori!?"

Lei non ha voluto dirmi la verità " Io non so di che parli!"

" Ma che ci trovi in quello? Ad ogni modo hai notizie su Shinichi?" Ho chiesto ad Akako di trovarmi Shinichi, ma lei non ci è riuscita" Non riesco, dice che non esiste..." Ho iniziato a pensare che fosse morto " Non mi dirai che è morto?!"
Lei scosse la testa " No, ma mi sembra come se non esistesse più! Insomma mi mostra un altro bambino che si chiama Conan Edogawa. Vive con la famiglia Mouori."
Di questa storia mi sono importato" Allora andrò a vedere.

Comunque sia guai a te se ti distrai! Tra un anno è il giorno che abbiamo programmato, e non voglio che t'innamori di uno! Non ci staresti più con la testa. "

Akako ha mormorato" Non ho dimenticato. Si fidi di me." Poco mi sono fidato. Anche se mi è piaciuta, mi ha ferito, e per me chi mi ferisce perde molto. " No, Non posso fidarmi di una strega che ama un umano."
Akako da ciò mi ha rinfacciato " E lei che cerca un umano, che ha da dirmi?" Ci ha azeccato, ma per me è diverso " Questo è rinfacciare! Shinichi è diverso da quel damerino! E poi non metterti alla stregua con me. Se quell' umano ti facesse piangere non potresti stare più con noi. Perdresti tutto. inoltre lui è sotto effetto di un incantesimo. Sai bene che le streghe non saranno mai amate. Per me è diverso, io non sono innamorato, voglio solo Shinichi che stia a mio fianco, o io con lui. come un tempo."
Il mio piano era semplice, confuso, ma egoista.

Intanto il nome di Kid era famoso in tutto il mondo: in Inghilterra ero chiamato the Joker red Kid, in italia ero chiamato " Il bambino giallo" in francia " lefant blue" ogni Stato aveva un mio nome. Ero sempre io, ma ad aspetti diversi. 
Era un messaggio chiaro per i cacciatori che io non ero umano e che  dovevano fermarmi.

Una volta in treno, mentre ero con Aoko in Giappone, avevo annunciato che avrei rubato un gioiello di una ricca signora, con un figlio. Là c'era persino Conan.

Infatti quando l'avevo visto, io non potevo non ricordarmi di Shinichi, tantè che mi dissi che lui era Shinichi, ma non corrispondeva con l'età, eppure sentivo che era lui " Scusami, posso avere la tua carta d'identità?" Era l'unica. Mi ero travestito da controllore. Credevo che avrebbe ceduto " E perchè mai ha bisogno di un documento d'identificazione se sono un bambino?"
 Rimasi senza parole. In effetti il suo ragionamento non era sbagliato " Stiamo cercando Kid, per questo controlliamo le carte d'identità dei passeggeri." 

Lui non mollò " Allora mi può mostrare la sua carta d'identità, signore?" Chiese con un sorrisino tanto dolce, ma allo stesso tempo strafottente " Non sono tenuto! "
Conan non sorrise più" Nemmeno io. " e così mi dissi che quel bambino era troppo intelligente e sveglio.
Mi ricordava Shinichi, erano identici - Un giorno scoprirò chi sei, furbetto. - 

Rubai il gioiello che era nascosto nei bicchieri con il ghiaccio. 
Sapevo che non era Pandora, ma qualcuno mi aveva inseguito ed era uno dei cacciatori. " Kid ti ho trovato! Da anni la mia famiglia ti cerca."

Io mi voltai " Ah, non sei qui per il gioiellino?" Chiesi facendolo sparire tra le mani. 
Mi girai verso l'uomo che era con allineamenti simii a quelli di un francese. 
Gli occhi mi si infuocarono. Non potevo fare molto. Ero in una carozza con Conan a due passi. 
Lui prese una pistola con delle cariche speciali" Sai la tecnologia è avanzata. Sono stati creati nuovi proiettili capaci di ferirti, mostro."

Io ironizzai " I mostri non sono belli come me, e poi Io sono un ladro. Comunque spara pure! Ma se mi ferorai patirai l'inferno." Ero assai attento.

Nel momento in cui lui aveva sparato la porta dietro di me si era aperta ed avevo visto Conan. Lui mi aveva distratto e così sono stato colpito 
" Ma che..." Disse per poi nascondersi tra i sedili.

Io avevo la mano verso il punto colpito, lo stomaco. - Questi proiettili davvero feriscono. Gli umani sono sempre più pericolosi di quanto credessi. - Non potevo usare la magia difronte a Conan, quindi mi limitai a correre verso l'uomo sperando che il bimbo non facesse domande.
In un attimo lo presi e lo scaraventai a terra.

Conan non capiva la situazione " Kid, vado a chiamare la polizia." 
Io urlai " Non ti azzardare moccioso! Questo essere è una mia disputa Non accetto l'aiuto di nessuno!"

Lui disse " E cosa vuoi fare, ucciderlo? Saresti un assassino e tu non lo sei." Rimasi a guardarlo però mi distraei.
Il nemico se ne approfittò per colpirmi, stavolta verso il cuore. Una fortuna che non aveva centrato ciò, perchè era stato fermato dal diamante che era in tasca.

Conan sparò un anestetico sul uomo che di colpo si addormentò " perchè ti sei intromesso?! " Ero arrabbiato, ma Conan disse " sembravi assatanato. e vorrei evitare che ti macchiassi di un crimine."
Presi l'uomo per le spalle " Ho capito" Sparì con quel uomo.

Noi eravamo in un foresta dove dietro di me apparvero altre creature mistiche. " Senti forse ti lascio vivo se mi dirai dove è la pietra." 

L'uomo era sveglio, e tremava di paura a  vedere i vermi e gli esseri a tre occhi con le fauci che erano apparsi " I-Io non so dove sia. è sparita!"
I mostri erano assetati di sangue, incontrollabili " Davvero? " Quegli esseri aspettavano un mio ordine. Ma alcuni sussurrarono " Fame... per troppi anni non mangio carne umana" 
Non pptei biasimarli siamo a digiuno da anni. " gia...Allora chiudiamo la sua generazione! Non voglio più altri persegutatori della sua famiglia, cercateli." detto ciò, i mostri attaccarono l'uomo che come ultimo gesto urlò.
Io guardai la scena apaticamente. Era la mia vendetta.
I mostri si camuffarono in umani e cercarono i parenti fiutando il sangue.
" E uno è morto. Ora devo trovare gli altri sei... "

Continuai la ricerca. Trovai anche altri che li feci morire. 
Solo uno sapeva di Pandora e mi disse che era in un museo. 
Così la rubai a Londra, ma incontrai Shinichi che a quel tempo non avevo riconosciuto. È bastato solo un bacio sulle sue guance per riconoscerlo. I sentimenti per lui erano più possessivi che mai ed io lo volevo a tal punto che volevo stipulare un contratto con lui, ma non potevo.
il giorno non era il giusto, così gli dissi che ad Halloween avrebbe dovuto darmi la risposta. Avrei esaudito ogni cosa ed in cambio avrebbe avuto me per sempre ed io lui. Non avrei chiesto di meglio. 

C'erano degli ostacoli ed erano tre detective e una ragazza: Ehiji, Goro, Hakuba, Ran.
Sopratutto Ran m'infastidiva. Certe volte avrei voluto vederla morta, ma non potevo, sapevo che a Shinichi piaceva lei, e poi lei badava a Conan. Un altro motivo per non volerla attorno. 

Iniziai a studiare un piano e mi dissi che dovevo sbarazzarmi di loro quattro senza che si scoprisse, la risposta era solo il luogo dei suicidi, Akigohara. Inoltre quello sarebbe stato il luogo dove il portale sarebbe riapparso ed avrebbe portato sulla Terra  mostri per distruggere gli umani. Avremmo ripreso la Terra che gli umani ci avevano soffiato con le loro arti magiche insegnate nell' antichità dagli Dei.
Era questa la nostra vendetta, ma volevo salvare solo uno, Shinichi e per farlo avrei dovuto solo contrattuare con lui. Il problema è che tutto il piano sarebbe fallito...
__________________

 il prossimo capitolo è su Shinichi. 
Per il continuo lasciate stelline  :)

   
 
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