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Autore: Mahlerlucia    10/12/2018    4 recensioni
{Questa raccolta di one-shots partecipa alla “Freedom Challenge" indetta dal gruppo Facebook “Boys Love – Fanfic & Fanart's World”}
Guardi le tue mani, non senza una certa esitazione: stanno ancora tremando.
Ti maledici perché non sopporti di trovarti in quello stato. Non accetti l'idea di mostrarti debole di fronte al nemico, anche se non si trova più in quel posto, insieme a te.
Non ha alcuna voglia di condividere i drammi della sua esistenza con un disgraziato come te, non saprebbe che farsene delle tue patetiche battute da quattro soldi.
[Jin Kazama x Hwoarang]
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Devil Jin, Hwoarang, Jin Kazama
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Hwoarang (Steve Fox, Ling Xiaoyu)
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Awake and alive


 

 

I’m at war with the world cause I
Ain’t never gonna sell my soul
I’ve already made up my mind
No matter what I can’t be
bought or sold


 

 

 

Allacci la tua nuova giacca di pelle blu con il piccolo catenaccio che avevi comprato appositamente.
Eri sempre stato abituato ad andare in giro a braccia nude, senza nulla che t'impedisse di mettere in mostra i tuoi bicipiti allenati. Ma ora è diverso.
Infili i tuoi guanti a mezze dita e ti concedi un'ultima occhiata allo specchio scheggiato che ancora regge, appeso all'anta dell'armadio.
Sono passati sei mesi, eppure ancora non riesci a guardati senza soffermarti per più di due secondi di file sul tuo occhio destro. Un bulbo vuoto, vitreo, inutile, rimasto lì giusto per non farti andare in giro con un terribile buco in piena faccia.
Apri il cassetto del piccolo scrittoio presente in quel disastro che continui a considerare come la tua stanza. Un unico ambiente che occupa la metà di quel buco di appartamento che sei riuscito ad affittare in città.
Di nuovo quel ridicolo eyepatch tra le mani. Di nuovo costretto ad usarlo per non spaventare la gente con quell'occhio cadaverico.
Lo sistemi velocemente dietro le orecchie scostando quelle lunghe ciocche di capelli che non tagliavi da troppo tempo. Nelle ultime settimane ti eri preoccupato solamente di renderli più cupi, passando al corvino puro.
Era sparita la luce, lasciando solo qualche riflesso come tenue ricordo.
Un ciuffo aveva mantenuto le tradizioni, spiccando appena sopra l'occhio offeso.
Hwoarang versione pirata della strada, e questa volta di nome e di fatto. Wulong, sei nei paraggi?

Sospiri richiudendo malamente l'anta del tuo ridicolo guardaroba. Ormai non ti domandi più perché quello specchio sia ridotto ad un insieme di frammenti incollati a casaccio tra loro.
Butti un occhio al tuo telefono; ti eri arreso anche tu di fronte a quegli aggeggi infernali per non morire di solitudine durante il ricovero in ospedale, l'ennesimo. Ma il primo senza il maestro Baek al tuo capezzale.
Deglutisci sommessamente, cercando di non dare adito alla malinconia che ti assaliva ogni volta che il tuo pensiero si rivolgeva a lui, alla sua anima che finalmente si era liberata da quel dolore terreno che non gli dava più pace.

Un messaggio di Steve. Era stato proprio quell'idiota di un pugile anglosassone a regalarti quello smartphone. Inizialmente non riuscivi a comprendere nemmeno il motivo per il quale quella diavoleria dell'elettronica non avesse dei veri e propri tasti su cui poter pigiare per digitare dei messaggi.
Nonostante il mal di testa che non ti dava tregua a causa della lesione al nervo ottico, Fox veniva a trovarti tutti i giorni in quell'ospedale del Medio Oriente prevalentemente per sfotterti. Rideva a crepapelle di quella tua nuova condizione di Ciclope di Corea, oltretutto incapace di effettuare una chiamata con un telefono proveniente dalla sua stessa terra d'origine.
Forse voleva solo cercare di farti incazzare per distrarti dal trauma dovuto alla perdita dell'uso dell'occhio destro; o dalla tua classica fissazione: Jin Kazama featuring la sua versione demoniaca.

Ciao Ciclope! Stasera te la fai una birra con me, Phoenix e Law? Dai, smettila di fare la vittima di 'sto cazzo e aggregati agli amici di un tempo! Rispondi (sempre se ti ricordi come mandare un semplice messaggio).

Sorridi sornione a seguito della lettura di quel breve testo. Non hai nessuna intenzione di andare in qualche locale di merda ad assistere ad una gara di rutti tra quei due stupidi americani. E non hai la pazienza necessaria per reggere e controbattere alle battute del peggiore dei tre.

Hai altri progetti per le prossime ore. E non puoi rimandarli per nulla al mondo.
Devi assolutamente accertarti che le voci che ti aveva riportato la piccola Ling siano vere.
Argomento di queste 'voci'?! Indovinate...

 

***

 

La tua fedelissima Ducati ti sta portando fino al porto, dove forse avresti potuto capirci qualcosa di più. Esattamente lì, dove solo tre anni prima era cominciato tutto.
Ti vergogni di te stesso, ma sei costretto a fermarti a quasi tutti i semafori rossi, specie quelli che dirigono il traffico agli incroci più importanti della metropoli. Guidare con la metà del campo visivo a disposizione non ti consente di effettuare i sorpassi millimetrici a cui eri abituato, tanto meno di controllare la provenienza dei veicoli da entrambi le direzioni contemporaneamente.
I medici ti avevano persino proibito di tornare in sella alla tua moto. Ma andiamo?! Come avresti potuto dar loro retta?!
Grazie mille per avermi salvato la vita, dato che stavo morendo dissanguato e avete fatto il vostro lavoro. Ma ora andatevene pure a fare in culo e lasciatemi vivere!

Senti il telefono suonare. Nessuna suoneria particolare, la solita musichetta preimpostata e fastidiosissima. Non perdi nemmeno tempo a guardare lo schermo per capire chi sia. Nove su dieci è Steve, dato che non ha ancora ricevuto alcuna risposta da parte tua. E non ne riceverà fino alla prossima rottura di coglioni.
Svolti in una via secondaria, per deviare il traffico della capitale ed eventuali controlli della Polizia Stradale. Non hai né casco e né documenti. E inoltre, hai l'aggravante dell'occhio 'spento'. Morto come il vecchio Hwoarang, attaccabrighe ed impulsivo di natura.

Sterzi bruscamente per evitare un gatto che sta attraversando la strada. È nero come i tuoi capelli, come la tua anima. Avevi passato gran parte del tempo in ospedale con una benda sugli occhi, impossibilitato a vedere chi c'era e cosa succedeva intorno a te. Non potevi far altro che restare fermo a pensare, a riflettere sul perché fossi finito in quella penosa situazione.
Chi cazzo me l'aveva fatto fare? Per salvare il culo per l'ennesima volta al solito Kazama mi hanno quasi fatto fuori con una granata!

Ti maledicevi ogniqualvolta sentivi i medici o le infermiere afferrarti le braccia per iniettarti qualcosa nelle vene, specie quando la testa ti scoppiava al punto tale da non poter evitare di lamentarti ad alta voce.
Ti avevano operato e ti avevano tenuto immobile nel letto per una settimana. Immobile e cieco, per la precisione. Quando il dottore aveva finalmente deciso di ridarti la luce ti eri accorto in un lampo che qualcosa non andava. Non riuscivi più a visualizzare l'intera parte destra del tuo campo visivo. Ti sentivi come un inutile animale chiuso in una scatola e costretto a guardare il mondo solamente attraverso un piccolo buco.

Ricordi ancora le tue parole piene d'incredulità, i tuoi pensieri ricolmi di dubbi e paure e lo scambio di accuse avvenuto tra te e Steve, accorso per capire il motivo per cui eri stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata.
 

“Cosa cazzo succede? Perché vedo così male?”

Il medico parlava in arabo e tu non ci capivi un cazzo. Steve cercava di tenerti fermo sul letto, per evitare che facessi qualcosa di sbagliato, qualcosa che potesse danneggiare ulteriormente una situazione già piuttosto compromessa.
Il tuo 'amico' era già a conoscenza delle conseguenze che lo scoppio di quella granata aveva causato alla tua vista e ai tuoi nervi. Quel sospiro teatrale non poteva che esserne la conferma.

“Mi sono giocato la vista? Ho perso un occhio per salvare il culo a quel demonio di Kazama? Perché diamine ho fatto una cosa del genere? Perché?”

“Il motivo della tua fissazione per Jin Kazama lo conosci solo tu. Potevi scappare e lasciarlo andare incontro al suo destino. Quelli che t'hanno quasi fatto fuori ce l'avevano con lui, non di certo con te! Ora sei pure accusato di favoreggiamento ed oltraggio.”

“Sai quanto cazzo me ne frega! Sono già stato in carcere e sono ancora vivo! Dov'è Kazama?”

“Ha dispiegato le sue ali da pennuto oscuro e si è dileguato per il deserto.”

“Smettila di dire minchiate!”

“Non dico minchiate, dico la verità. E tu hai bisogno di farti seriamente vedere da uno bravo perché stai male in maniera grave. E non mi riferisco all'occhio. Quello ormai è andato, mi spiace!”

 

***


Giungi al molo procedendo sulla tua Monster a passo d'uomo. Ti guardi intorno e pare non esserci nessuno in vista.
Ti fermi di fronte a quel vecchio magazzino nel quale venivano ancora lasciate le piccole imbarcazioni da riparare.
È il posto in cui avevi aiutato Kazama per la prima volta.
Stava fuggendo dalla Tekken Force incaricata di catturarlo e portarlo da suo nonno Heihachi Mishima per farlo uccidere. Quel grandissimo pezzo di merda, rovina della sua famiglia e del mondo intero.

Per qualche istante cerchi di non pensare a nulla, lasciandoti trasportare dal sciabordio delle onde dell'oceano. Non sapresti spiegarti bene il perché, ma quel rumore ti aveva da sempre conferito una certa tranquillità.
Ricordi che quando, da piccolo, ti eri sottoposto ai primi esercizi di rilassamento con il maestro Baek, non potevi fare a meno di pensare alle grandi onde che potevi ammirare dal porto di Busan.
Scendi dalla moto per entrare nel fabbricato all'apparenza pericolante. Sollevi d'impeto il tuo sguardo dimezzato verso quell'enorme androne da cui lui era fuggito tirando fuori quella forza demoniaca che ancora non riesci a spiegarti. Il vetro non era ancora stato sostituito. Indice inconfutabile del degrado a cui stava andando incontro quel posto.

Ti volti improvvisamente verso l'ingresso di quello stabile. Percepisci un rumore di passi sempre più prossimi.
Vedi comparire la sagoma di un'esile figura a pochi metri di distanza. Le protuberanze presenti sulla testa non ti lasciano alcun dubbio: è Ling.

“Ehi! Sono io, Hwoarang!”

La ragazza si avvicina con fare incerto e tenendo le braccia flesse contro il seno. Tiene qualcosa stretto tra le mani.
Nel momento in cui arriva a mezzo metro da te si blocca, colpita dal tuo nuovo aspetto generale. La sua piccola bocca si apre nel tentativo di dire qualcosa, ma l'emozione le impedisce di farsi avanti.

“Mi-mi dispiace Hwoarang! Mi dispiace per il tuo occhio... Steve mi ha raccontato quello che è successo e...”

“Lascia perdere, tu non c'entri.”

“Sì che c'entro, visto che è stato Jin!”

Tenti di replicare, ma non sai realmente cosa dirle. È talmente innamorata di Kazama da sentirsi in colpa per i danni che quell'idiota combina in giro per il mondo.
E di nuovo avverti un certo fastidio causato dalla consapevolezza dei sentimenti di quella ragazzina.

“Mi ha chiesto di darti una cosa!”

“Cosa? Tu sei in contatto con Kazama?”

“L'ho visto un paio di volte, mi ha chiesto aiuto dopo lo scontro che ha avuto con Miguel...”

Stringi i pugni per una serie di motivi troppo dispendiosi da elencare.
Chi è tutta questa gente che si sta arrogando i miei diritti su Kazama? Perché diamine questo iberico del cazzo vuole ucciderlo? Hai parenti anche in Spagna, Kazama?

“E come sta?”

Che cazzo di domande mi salta in mente di farle?

“Ha il morale a pezzi. Si sente in colpa nei confronti di tutti perché lui è un buono e io lo so bene. Anche tu lo sai. Sei ancora suo amico, vero?”

Amico. Cosa dici, ragazzina?

“Ce-certo! Perché me lo chiedi?”

“Perché mi ha chiesto di darti questo...”

Ling ti porge quel foglietto che stringeva tra le mani. È piegato in più parti e parzialmente consumato.
Lo dispieghi con una lentezza quasi drammatica, temendone fortemente il contenuto.
Due sole parole scritte in coreano:

 

덕분에 화랑

(Grazie Hwoarang)

 

 

 

Waking up waking up
In the dark
I can feel you in my sleep
In your arms I feel you breathe into me
Forever hold this heart
that I will give to you
Forever I will live for you...











 



Angolo dell'autrice

 

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **

In questa sesta (e conclusiva) shot ho provato ad immaginarmi il seguito dell'ending di Hwoarang in Tekken 7. Cosa avrà lasciato tutto quello che è accaduto nell'animo del 'povero' coreano? Sicuramente ora si ritrova con un occhio in meno e un bel trauma psicologico. Ma nonostante tutto, il suo pensiero rimane fisso su un'unica persona: Jin Kazama. Dove sarà finito quest'ultimo? Ling sa qualcosa, ma non si espone più di tanto. Almeno informa Hwoarang delle minacce di morte di Miguel. Giustamente, i problemi erano già pochi tra questi due... ci voleva pure Caballero Rojo in mezzo! XD

Al momento questo breve raccolta si conclude qui, sperando che la Namco ci dia qualche soddisfazione per noi shippatrici incallite della JinxHwoa (ma ho i miei dubbi, le premesse sono già piuttosto deludenti...).

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto il ritornello e l'ultima strofa, rispettivamente all'inizio e alla fine della one-shot, è Awake and Alive degli Skillet.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4 (vedi precedente shot).

  • Lei Wulong, Paul Phoenix, Forrest Law e Steve Fox sono altri personaggi appartenenti alla saga di Tekken. Steve, in particolare, è conosciuto per essere un pugile molto amico di Hwoarang.

  • Ling Xiaoyu è un personaggio apparso da Tekken 3 in avanti. Si tratta del più giovane personaggio femminile della saga: una studentessa liceale cinese perdutamente innamorata di Jin Kazama e amica di Hwoarang.

  • Miguel Caballero Rojo è un personaggio apparso da Tekken 6 in poi. Nel suo ending di Tekken 7 si trova sul punto di uccidere Jin Kazama (nella sua versione umana) per vendicare la sorella, vittima di una attacco aereo causato dalle forze armate della Mishima Zaibatsu proprio nel giorno del suo matrimonio. Lo grazierà dicendogli che prima di morire dovrà soffrire a lungo per portare a termine la sua vendetta come si deve.

  • Baek Doo San era il maestro di Tae Kwon Do di Hwoarang, nonché altro personaggio della saga. Nel suo ending personale in Tekken 6 si sacrifica per salvare lo stesso Hwoarang nel momento in cui sta per essere colpito da Azazel, mostro finale ('personificazione del male') delle battaglie di quella fase del videogioco.

  • Busan è una grande città sul mare nella Corea del sud, nazione di origine di Hwoarang. Non sappiamo molto sul passato di Hwoa, per cui mi sono limitata a guardare la cartina e cercare una città sul mare ai fini di trama.


​Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

Un ringraziamento speciale va ad Angel Texas Ranger per la splendida accoglienza che mi ha riservato in questo, per me, nuovo fandom!
Non ti preoccupare carissima, non vi lascerò sole! Hwoarang e Jin hanno ancora troppe cose da dire e... da fare! **

A presto,


Mahlerlucia

   
 
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