Buon pomeriggio a tutti.
Dopo tempo ecco a voi il secondo capitolo di questa storia.




Sogno ... 

Era un pomeriggio soleggiato e correvo per il bosco di Mystic Falls sentendo il vento che faceva ondeggiare i miei capelli e il mio lungo vestito rosato non mi permetteva di correre veloce come volevo. Dietro di me, sentivo un rumore di passi che calpestavano il terreno farsi sempre più vicini. All'improvviso, qualcuno mi avvolse le braccia intorno alla vita, ma non ero spaventata, sorrisi, come se sapessi chi fosse quella persona. Mi fece voltare e mi baciò dolcemente e poi, quando guardai l'uomo davanti a me, mi persi nei suoi occhi scuri, che mi scrutavano con amore.
Io sorrisi nuovamente. 



Mi svegliai all'improvviso e mi alzai di scatto, appoggiando la schiena sulla testiera del letto. Il cuore mi batteva all'impazzata, non sapevo cosa provare dopo quel sogno: un insieme di emozioni mi assalirono, soprattutto perché riconoscevo seppur difficilmente il bosco del sogno, ovvero quello della mia cittadina, solo che mi sembrava diverso, come se ci fossi stata in un passato molto lontano. Trovai singolare il vestito che indossavo nel sogno, come quello dell'uomo che mi stringeva. Sentivo ancora la sensazione di quel corpo contro il mio, le sue iridi scure che scrutavano ogni millimetro del mio corpo. Avevo l'impressione di conoscere quella persona, ma non ero in grado di ricordare a chi appartenessero quegli occhi. Non erano quelli blu di Damon, e neppure quelli castani di Stefan; era un colore molto più scuro, profondo, che mi avevano dato una sensazione di sicurezza. 
Mi alzai dal letto e presi automaticamente il telefono, mentre una strana sensazione invadeva il mio corpo, un sentimento antico che mi stringeva il cuore. Chiamai la mia migliore amica, Caroline, e aspettai che rispondesse al telefono. Dopo tre squilli, non avevo ancora ricevuto una risposta, il che era molto strano, ma non sapevo che, come me, anche la mia amica stava vivendo una situazione inaspettata e incredibile.

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Continuavo a girarmi e rigirarmi sul letto, con delle ciocche dei miei capelli biondi attaccate alla fronte sudata. Sentivo un peso opprimente stringermi il cuore, mentre le immagini di un sogno riempivano la mia mente. 



Sogno ...


C'ero io, in piedi vicino a quella che assomigliava a una capanna. I miei capelli biondi erano legati in una treccia e guardavo il bosco, mentre continuavo a sentire quel peso nel cuore farsi sempre più soffocante.
Avevo una brutta sensazione, come se dovesse succedere qualcosa di brutto e che da allora tutto si sarebbe complicato. Ad un tratto, vidi un giovane uomo avvicinarsi a me. La luce del sole che filtrava tra le chiome degli alberi, illuminavano la sua figura e i miei occhi incontrarono subito i suoi, chiari e brillanti. Poi, senza neanche accorgermene, lui mi aveva preso tra le braccia e mi stava baciando.




Mi alzai subito dal letto e iniziai a camminare per la stanza. Mi avvicinai alla finestra e vidi che era ancora buio, poi mi accorsi che avevo la fronte madida di sudore, insolito per un vampiro. Era come se la temperatura della stanza si fosse alzata improvvisamente e la cosa stava diventando insopportabile. Mentre sentivo tutti i suoni provenienti dall'esterno grazie al mio udito sviluppato, il mio cellulare iniziò a squillare sul comodino. Attraversai la stanza e lo presi in mano, per poi leggere l'orario: erano le sei del mattino. Notai le notifiche che segnavano le telefonate perse da parte di Elena e, preoccupata, la chiamai.

- Ehi, Elena, che succede? - domandai preoccupata. 
- Care, sta succedendo qualcosa di strano a casa mia, ho una sensazione. Puoi venire? - mi chiese lei, parlando così velocemente che feci fatica a capire cosa stesse dicendo. 
- Va bene, arrivo subito, anche io provo la stessa cosa - risposi, mentre iniziai a torturarmi il labbro superiore.

Chiudemmo contemporaneamente la telefonata e corsi a prepararmi per andare da Elena. Presi velocemente una canottiera blu e dei jeans bianchi firmati, indossai delle scarpe alte e mi precipitai fuori casa, diretta verso la dimora dei Gilbert.
Arrivata a destinazione, alzai lo sguardo verso l'alto e notai la stanza di Elena leggermente illuminata dalla luce di una lampada attraverso la finestra aperta, il che era inusuale visto che lei preferiva tenerla chiusa. A un certo punto, sentii un tonfo, simile a quello di un corpo che cadeva a terra. Mi precipitai all'interno della stanza con un salto e vidi il corpo di Elena prova di sensi sul pavimento. Non feci in tempo a soccorrerla, perché sentii un forte dolore alla testa e tutto divenne improvvisamente nero. 



Non molto lontano, nel bosco di Mystic Falls, una serie di immagini sfocate apparvero nella testa di un vampiro. Non realizzando cosa stesse succedendo, fu colpito da un incantesimo e cadde sull'erba svenuto. 



All'interno di quell'infernale cittadina, qualcuno agiva nell'ombra, mostrando solo amore verso i suoi cari per mezzo di azione premeditate e molto discutibili. Aveva una missione e avrebbe sacrificato persino la sua stessa famiglia per portarla a termine. Andò nella sua stanza colma di salvia bruciata per continuare l'incantesimo che aveva iniziato la notte scorsa, un sortilegio che legava tre oggetti diversi ma uniti dall'amore, dalla famiglia e dalla magia: un medaglione con un'ametista incastonata, un talismano rettangolare ricco di piccoli smeraldi al centro e un anello color argento con sopra un lapislazzulo. 
Sorrise perché sapeva che tutto sarebbe andato come aveva pianificato, peccato che avesse dimenticato che l'amore che legava i suoi cari era più forte del suo odio.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate, qualche curiosità e molto altro ;)