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Autore: miss mirtilla    27/12/2018    1 recensioni
[Meghan Markle]
[Meghan Markle]Meghan da quando sposa Harry ed entra a palazzo si accorge che Kate potrebbe essere molto più di una buona cognata.
La passione prima inconscia poi palese tra le due duchesse sarà in grado di prevalere sull’etichetta e le circostanze?
Meghan e Kate si scopriranno nell’oscurità segreta di una vita che le ha costrette, seppure nell’agio, a privarsi dell’intima libertà.
[…] Alle volte prima di prendere sonno, di fianco a William, escogito un piano per eliminare definitivamente Harry.
È tutta colpa sua.
Se solo non l’avesse portata a palazzo ora non starei a pensarla in ciascun istante della mia esistenza. […]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: PWP
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MEGHAN

 

Kate è delicata, soprattutto quando accarezza dei bambini, mentre è sola con me quasi mi dimentico che è una mamma, una moglie, la futura regina consorte.
La credo solo mia.
Harry l’ho sposato con amore, il fuoco ha divampato infinite volte insieme a lui, ma non ne sono mai stata ossessionata, e forse è un bene.
Lei è la mia ossessione.
In auto non eravamo sole, ma comunque l’ho guardata con malizia e pizzicata con le mie parole. In pubblico ci siamo sempre rivolte l’una all’altra con estrema decenza, troppa, come se quasi fossimo due sconosciute. Invece, durante quel viaggio di ritorno verso l’hotel dall’associazione pro-orfani, le mie parole sono state vivaci e spensierate.
Lei lo notò così come lo notarono i nostri assistenti.  
Dormimmo nelle stesse stanze comunicanti della notte prima, la mattina avremmo ripreso l’aereo e proseguito il viaggio: direzione Scozia, così da rendere visita all’associazione MS (madri sole), alloggiando per tre notti al castello Windsor, insieme al principe Giorgio e famiglia, un cugino se non erro, ancora devo studiare gli intrecci famigliari.
Quella notte sono stata io a cercare lei, la sera prima aveva usato la scusa della crema viso, io sono semplicemente andata sotto la sua doccia. Lei mi ha fissata stando seduta sulla poltrona fin quando non sono spuntata fuori nuda e bagnata a dirle «non ti lavi?»
Non aspettava altro che un mio segnale. Si è alzata veloce e subito si è sfilata la vestaglia, sotto era già nuda; si è avvicinata alla doccia e io la guardavo con la testa che sgocciolava sudore sulle piastrelle di marmo. Con un piede dentro e uno fuori mi ha stampato un bacio fatto di sole labbra sulla bocca.
Sotto la doccia mi ha ignorata, si è lavata toccandosi ogni punto sensibile, guardandomi solo di sfuggita.
Mi è venuto freddo lontano dal getto d’acqua così ho schiacciato l’interruttore che attiva tutte le cascate nella doccia. Lei si è messa a ridere dicendomi «così soffochiamo», e l’ha spento.
Il vapore copriva ogni cosa, si è spostata dal getto d’acqua e mi ha presa dai fianchi trascinandomi sotto, al suo posto.
Chiusi gli occhi inebriata dall’acqua calda che ogni cosa mi penetrava, li ho riaperti veloci quando ho capito che stava uscendo: «perché vai via?»
«Ora sono profumata, senti».
Mi sono avvicinata, uscendo dalla perpendicolare dell’acqua e ho posato il mio naso sul suo collo, ho annusato la sua pelle profondamente. L’ho morsa senza pianificarlo e senza delicatezza.
La sua testa sulla mia spalla l’ha alzata di scatto gridandomi a mezza voce che le avevo fatto male. Mi ha morsa a sua volta. Non dissi nulla: l’afferrai dai glutei e la sbattei contro il mio corpo. Mi ha baciata selvaggia coi capelli gocciolanti, ho piegato leggermente le ginocchia e il busto all’indietro, così da toccare le piastrelle solo con le spalle.
Mi sono lasciata cadere piano a terra, lei era sopra di me. Eravamo come se fossimo dentro a un vortice. Il nostro intimo cercava di frusciarsi a ogni parte del corpo: la coscia, il ginocchio, la pancia, il seno.
Io sono finita sopra di lei, a cavalcioni, e rallentai il gioco. Con un dito ho chiuso la sua bocca, gliel’ho fatto scendere sul collo, tra il seno, l’ho baciata con delicatezza. Il dito divennero le dita, sono scesa fino al suo intimo solleticandola e le ero dentro. Poi sono risalita e di nuovo la mia bocca era nella sua, c’era totale armonia fra noi.
Le nostre mani si sono consultate e toccate l’intimo; l’andamento è proseguito calmo, lei accelerò ma rimanendo composta.
Abbiamo scoperto a terra di quella doccia col vapore nebbioso che ogni centimetro della nostra pelle era stato reciprocamente esplorato.
Il nostro desiderio di appartenerci era sincero.
Terminato l’amplesso restai distesa su di lei con la mia testa fra i suoi seni, e la cascata d’acqua che cadeva veloce e calda sulla mia schiena. Mi accarezzava i capelli. Chiusi gli occhi. Non voglio ricordare niente d’altro.

   
 
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