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Autore: heliodor    29/12/2018    1 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Lezione di storia

 
"Ora puoi anche lasciarmi la mano" disse Bryce continuando a sorridere alla folla.
Vyncent, al suo fianco, continuò a salutare senza scomporsi. "Lo vuoi sul serio?"
No, certo che no, sciocco, pensò Bryce. Ma dobbiamo salvare almeno le apparenze. La gente comincia a parlare di noi e...
"È meglio se la lasci" si costrinse a dire. "Non alimentiamo le dicerie."
Vyncent le lasciò la mano e passò il braccio dietro la sua schiena.
Bryce rabbrividì a quel contatto e arrossì. "Che fai?"
"Ti ho lasciato la mano, no?" rispose lui continuando a sorridere.
"Non ti ho detto di prenderti certe libertà."
Vyncent si allontanò. "Perdonami. Credevo ti facesse piacere."
Certo che sì, pensò lei. Ma non ora che tutti ci stanno guardando.
Stavano sfilando davanti ad almeno mezzo milione di persone, molte delle quali venivano da fuori e sarebbero ritornate alle loro case raccontando quello che avevano visto.
Ben presto la notizia si sarebbe diffusa ovunque senza alcuna possibilità di controllarla.
"Continua salutare la folla" la riprese Vyncent. "O penseranno che non sei felice di essere qui."
Questo era vero. In quel momento voleva essere altrove. Non le era mai piaciuta la folla, tranne che in battaglia.
Il viale che stavano percorrendo sembrava infinito. Ad ogni metro percorso la folla era sul punto di superare i soldati di guardia e riversarsi per strada.
E la maggior parte di essi sembrava entusiasta di quello spettacolo.
"Non credevo che i Malinor amassero così tanto gli stranieri" disse Bryce.
"Tutto merito di Mire" rispose Vyncent a denti stretti. "È stata lei a insistere per tributarti un trionfo."
"Tributarmi? Ci sei anche tu su questo carro."
"Bardhian e io siamo poco più che comparse. E per quanto riguarda Ronnet, lui è un vero e proprio intruso."
"Modera le parole. Anche i carri hanno occhi e orecchie qui a Malinor."
Vyncent scrollò le spalle. "Ormai il principe è caduto in disgrazia. Persino i suoi sudditi l'hanno capito."
"È ancora un candidato alla corona."
"Bardhian ormai l'ha superato" disse con espressione accigliata.
Bryce lo notò subito. "La cosa non ti rende felice? Il tuo protetto si sta facendo strada nel mondo."
"Sarei contento se lo sapessi al sicuro. Ma ho paura che la lotta per il trono di Malinor sia appena iniziata."
Anche Bryce lo pensava. "Credi che Ronnet non si farà da parte?"
"Ci sono anche Klarisa e Lirian. Senza contare Thereza e Kandal."
Ha ragione, pensò Bryce. La lotta per il trono è ancora aperta. "Lirian e Klarisa sono partiti con re Alion."
"Ma torneranno. Prima o poi" rispose Vyncent.
Il corteo di carri si fermò davanti alla cupola dorata del circolo di Malinor. Qui vennero accolti da un drappello di soldati in armatura scintillante che li scortarono fino all'entrata, un arco che si innalzava per cinquanta metri.
Quello di Valonde è più alto, pensò Joyce con una punta d'orgoglio.
Era l'unico aspetto in cui la sua città poteva rivaleggiare con Malinor. Per il resto la città di re Alion la superava in tutto.
Grandezza, abitanti, ricchezza e splendore. Il parco che circondava il castello avrebbe occupato da solo metà della superficie di Valonde.
E Malinor si estendeva anche oltre le poderose mura che la difendevano.
Lei e Vyncent, con Bardhian e Ronnet ai lati, percorsero la grande navata centrale che portava al palco rialzato dove le streghe e gli stregoni di Malinor venivano consacrati.
Anche in quel caso era meno alto e meno maestoso di quello di Valonde. Anche gli arazzi e le decorazioni erano più povere se paragonate a quelle che adornavano i palazzi della città.
Era stato Bardhian a spiegarle il motivo, una sera durante il viaggio di ritorno da Orfar.
"Una volta il circolo era più ricco e fastoso. La cupola era più alta e il tempio del circolo più ampio e riccamente decorato sia all'esterno che all'interno."
"E che cosa è successo?" chiese Elvana con tono sfrontato. "Il decano è fuggito portandosi via tutto?"
Bardhian si era accigliato. "Fu il mio bisnonno Bardhis. Quando salì al trono, il circolo era al suo massimo splendore. Lui non voleva che lo scintillio della cupola oscurasse la famiglia regnante, così ridimensionò la ricchezza del circolo. Privò i membri più ricchi e potenti della maggior parte dei loro averi, sostenendo che sarebbe stato il regno a provvedere al loro sostentamento e che essi non ne avevano più bisogno. Alcuni lasciarono la città, mentre altri si ribellarono e vennero presi e giustiziati."
"E poi cosa successe?" domandò Bryce davanti al silenzio di Bardhian.
Lui sospirò. "Il circolo accettò di farsi ridimensionare, ma la frattura rimase ed è viva tuttora. Ecco perché non ci sono streghe o stregoni del circolo tra i consiglieri di mio padre. Nessuno di loro ha voluto avere a che fare con la famiglia regnante dai tempi del mio bisnonno."
Elvana scosse la testa. "È proprio vero che i Malinor sono pazzi."
Bryce le aveva lanciato un'occhiataccia.
Lei si era stretta nelle spalle. "Lo dicono tutti."
Bardhian aveva chinato il capo. "Il prossimo re dovrà rinsaldare i rapporti con il circolo" disse con tono deciso.
Sul palco rialzato attendevano alcune figure in piedi. Tutte indossavano il mantello nero e oro di Malinor.
Li conosceva tutti, tranne una donna dal viso rugoso e le spalle piegate dal peso dell'età.
Peana, pensò Joyce. Non può che essere lei.
Bardhian aveva promesso di presentargliela quando erano sbarcati a Malinor, ma la decana aveva sempre addotto qualche scusa per rifiutare l'incontro.
Non aveva potuto disertare quella occasione ufficiale e adesso era lì.
Salirono sul palco rialzato per ricevere l'applauso di tutti i presenti. Mire, la consigliera di re Alion, era presente anche se non era una strega e non faceva parte del circolo.
Era tornata due lune prima per prendere il comando della città in attesa che il re tornasse.
"Perché sei qui, principe di Malinor?" chiese Peana con voce incerta rivolgendosi a Bardhian.
Lui sembrò sorpreso. "Per porgere i miei omaggi al circolo e ai decani" rispose.
Bryce notò che Ronnet era impallidito e aveva stretto i denti, sforzandosi di sorridere.
Lo sguardo di Peana si era posato su di lei.
"E tu perché sei qui, principessa di Valonde?"
"Per vincere la guerra" rispose.
Vyncent le rivolse uno sguardo accigliato ma lei lo ignorò.
Peana non si scompose e continuò a sorridere loro. "Malinor vi ringrazia per i servigi resi. Vi siamo debitori." Guardò Mire, che le fece un cenno della testa. "In tutta confidenza, meritereste di essere processati per tradimento" disse con calma studiata. "Ma la consigliera Mire ha tanto insistito per tributarvi un trionfo. Chi sono io per negarvi questo privilegio? In fondo negli ultimi duecento anni ci sono stati ben tre trionfi e l'ultimo è stato tributato al..." Chiuse gli occhi, come se stesse ricordando qualcosa. "Principe Galison."
"È un grande eroe" disse Bardhian rivolgendosi a lei e Vyncent. "Dicono che abbia sconfitto Malag."
Mire si fece avanti. "Credo sia arrivato il momento della proclamazione ufficiale."
Peana si fece da parte chinando la testa con umiltà, ma un attimo prima Bryce notò qualcosa nel suo sguardo.
Era ostilità, si chiese.
"Di che cosa parla?" domandò Vyncent.
Bryce si strinse nelle spalle. "Non lo so. Non abbiamo questo genere di cose a Valonde. I nostri trionfi sono più sobri."
Mire sorrise. "Qui a Malinor amiamo fare le cose in grande. Ormai dovresti averlo capito. È ancora presto. La folla si sta ancora radunando nella piazza. Vieni, scambiamo due parole prima della cerimonia."
"Come vuoi" disse Bryce seguendola. Con la coda dell'occhio vide Peana avvicinarsi a Vyncent e sussurrargli qualcosa.
Lui annuì e poi i due si allontanarono.
"Che sta succedendo?" chiese Bryce scendendo dal palco.
"Non lo immagini, principessa di Valonde?" chiese Mire. "Ora siete degli eroi. Qui a Malinor conta molto l'investitura del popolo. Sai, una volta i re venivano eletti per acclamazione."
"Anche a Valonde, in tempi molti antichi."
"A Malinor si è fatto così fino a cinque secoli fa, quando re Tirian riformò la legge e diede inizio a quella che è l'attuale consuetudine."
"Credevo volessi dirmi qualcosa di importante e invece mi stai dando una lezione di storia."
"Una lezione è una lezione e tu dovresti impararla, Bryce di Valonde."
"Sono brava a imparare le cose" rispose lei con una punta di sfrontatezza.
Mire annuì. "Non sei brava come pensavo. Il giorno che sei arrivata qui ti ho chiesto di non trascinarci in guerra."
"Il tuo re l'ha fatto per tutti."
"Ma non c'era bisogno di unirsi a Orfar. Se aveste perso che cosa sarebbe accaduto? Avreste gettato il disonore su tutto il regno e la casa regnante."
"Non è successo. Dovresti rallegrartene."
"Lo sto facendo. E vi ho salvati da una punizione esemplare."
"Invece ci tributate un trionfo. Ora siamo eroi?"
"Gli eroi sorgono e cadono, è il loro destino" disse Mire. "Io penso al bene di tutto il regno, non solo al prestigio di un singolo principe. O di una principessa."
Bryce si accigliò. "Credi che l'abbia fatto per la mia gloria personale? Pensi che mi importi qualcosa dei trionfi e delle cerimonie? Non vedo l'ora che sia tutto finito."
"Per fare cosa? Trascinarci in una nuova battaglia? Malinor non ne ha bisogno, strega dorata."
"Ho difeso Malinor."
"In nessun modo l'armata di Aschan avrebbe minacciato il nostro regno" disse Mire. "Per quello che ne sappiamo, non ha mai avuto intenzione di attaccarci. Il suo scopo era quello di crearsi un regno tutto suo."
"E poi minacciare Malinor" aggiunse Bryce irritata.
Mie scosse la testa. "Lo sappiamo entrambe che non era il piano di Aschan. Di fatto lei voleva tradire Malag."
"Io non potevo saperlo."
"Perché non me l'hai chiesto. Sei partita senza nemmeno chiedermi consiglio."
Mi sta rimproverando? Pensò Bryce con un certo fastidio. Ho salvato la tua splendida città ed è così che mi ripaghi?
"Per la nostra mancanza di rispetto ti chiedo scusa" disse Bryce. "Anche a nome dei principi Ronnet e Bardhian."
"A proposito di quest'ultimo" disse Mire. "Dubito tu ti renda conto della posizione in cui si trova adesso."
"Ora è un serio pretendente al trono."
"A Malinor i pretendenti tendono a fare una brutta fine."
Il tono con cui lo disse non lasciava spazio a dubbi.
"Se tu sai di qualcuno che minaccia la vita del principe..." disse Bryce.
È Ronnet, si disse. Non c'è alcun dubbio. Mi sta avvertendo di qualche pericolo?
Mire sospirò. "Ne parleremo un'altra volta. Ora sbrighiamoci. La cerimonia sta per iniziare."
Si avviò precedendola.
In quel momento Vyncent tornò al suo fianco.
"Di che avete parlato tu e Peana?" gli chiese lei subito.
Vyncent fece spallucce. "Mi ha chiesto di te."
"E tu che le hai detto?"
Lui sorrise. "La verità." E si avviò lungo la navata accelerando il passo.
Bryce scosse la testa e lo seguì.
Arrivata vicina all'arco che delimitava l'ingresso del circolo, si accorse che Ronnet non era più con loro.

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