Dimenticarti
in un processo di guarigione infinita
che non ha soluzioni
se non tagliarsi gli occhi
se non spaccarsi il naso
punteggiatura abbandonata ai margini degli incroci storti
dove la spazzatura si mescola con le nuvole –
dove concimano plastica e detersivi che smacchiano
la nostra pelle; è ghiaccio, è neve
a lacerare le interiora, come candeggina per
lavande gastriche certe. Mi strappo la tristezza
a morsi e di quei sorrisi dietro inceneritori che fanno bruciare la gola
spengo il malessere accumulato sopra la cute sporca e secca –
voci che poi purificano dall’umidità dei giorni
dall’arsura del sole, da quella poesia per cui mi ungo di nero.
Detergi questi anfratti sudici, scaldi la pelle
fredda si screpolava scorticando giugno.
Nota dell'autore: 02/01/2019, quindi, anzitutto, buon anno a tutti quanti! Non me l'aspettavo nemmeno io di tornare qui così presto, ma in fondo la poesia ci sorprende sempre. Che dire... vorrei portare la raccolta a termine, ma ancora ci vorra un po'! Mi mancava molto pubblicare qui le mie poesie, e spero, come sempre, che queste possano essere di vostro gradimento: sono un po' diverse dalle precedenti per quanto riguarda forse lo stile e danno inizio alla terza fase (ultima?) di questa raccolta. Un abbraccio a tutti coloro che anche solo leggeranno!