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Autore: AmericaBrtn    05/01/2019    0 recensioni
Questa è una storia comune ma allo stesso tempo particolare. Ci sono cinque gemelle, che sono anche cinque continenti, simili tra loro ma con sogni diversi, speranze diverse e caratteri diversi. Ci sono cinque vite che sono sempre state separate e che ora si trovano a coesistere sotto uno stesso tetto. Questa storia parla della deriva dei continenti in una maniera tutta particolare, che non dipende da eruzioni vulcaniche o terremoti ma solo da cuori che battono.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara figliola,

Oggi è il giorno del tuo diciottesimo compleanno, sempre che tu riceva la lettera in tempo.

Vorrei innanzitutto scusarmi per le mie scarse capacità nello scrivere e spero tu riesca a decifrare la mia pessima calligrafia, ma purtroppo non ho frequentato l’università ( essendo incinta di cinque bestioline urlanti ).

Se hai tempo, siediti per un po’, perché vorrei raccontarti una storia, così che tu possa capire perché ti sto scrivendo e perché sto per farti questa proposta molto particolare.

La mia storia inizia una ventina di anni fa, quando anche io come voi ero giovane e sconsiderata. Vivevo una vita leggermente sopra le righe, senza molti orari a cui fare riferimento e con solo mia sorella come punto di appoggio. Lei era la mia roccia e la mia salvezza: sapevo di poter contare su di lei per tutto.

Quando rimasi incinta di voi (anche se inizialmente non era un voi ma un tu) non ero sicura di chi fosse vostro padre e non sapevo come avrei fatto a crescere un bambino da sola. La sorpresa poi, quando durante un ecografia il medico mi disse che i cuori non erano uno ma cinque e gli esseri viventi nelle mie viscere non erano uno ma cinque, proprio come le dita di una mano. Nonostante le lunghe insistenze di mia sorella non ho mai esitato: io volevo tenervi, volevo crescervi ed amarvi. Credevo di potercela fare e ci misi tutto l’impegno del mondo.

Mi presi una pausa con il fumo durante la gravidanza, ridussi il cibo spazzatura e le serate in discoteca (anche perché una donna col pancione vestita di paillettes e minigonne non era vista di buon occhio). Presi una tutina per ciascuna di voi (di cinque colori diversi per riuscire a distinguervi) e predisposi il mio letto matrimoniale con cuscini e coperte per ospitare ciascuna di voi. Ci credevo veramente, nonostante il pessimismo di mia sorella.

I problemi iniziarono a presentarsi con l’avvicinarsi alla linea di fine della gravidanza. I dolori notturni aumentarono, come le visite dal medico e i rimproveri per aver tenuto tutte le bambine. Mi riempirono di paroloni, di problemi e disfunzioni di cui eravate affette. Mi spaventarono. Dissero che ci sarebbe stato bisogno di continue visite all’ospedale e che una di voi si stava sviluppando con il cuore al di fuori del petto.

A metà del settimo mese mi dissero che se si volevano salvare tutte le bambine avrebbero dovuto eseguire un cesareo di urgenza per poi portare in sala operatoria tre di voi. Nello stesso periodo venne a mancare la mia amata sorella, la mia compagna per la vita, a causa di una persona meschina che vendeva droga mal tagliata sperando che qualcuno ci tirasse le cuoia, e io mi sono sentita persa.

Ho capito che come mi diceva lei, non avrei potuto farcela e non volevo assolutamente delle bambine malate. Volevo delle principesse a cui far indossare il costume da ape per halloween. Immagino che capirai ora la mia decisione di darvi tutte in adozione.

Insistetti molto per farvi adottare a tutti da un’unica famiglia e farvi crescere insieme, ma i dottori e gli assistenti sociali (che per inciso mi hanno sempre guardato dall’alto in basso) non hanno fatto che insistere che cinque bambine neonate erano un peso troppo grosso da assumersi per chiunque.

Sono riuscita a farmi valere solo nella scelta dei nomi, un continente per ognuna di voi, come voleva mia sorella.

Quello che voglio chiederti ora, non è di riconsiderarmi come madre o di recuperare il tempo perso. Vorrei solamente che, adesso che hai il potere di scegliere, tu costruisca un rapporto con le tue sorelle, sangue del tuo sangue, la tua parte mancante.

Ho una proposta da fare a ciascuna di voi, che è quella di prendermi a carico tutte le vostre spese per i prossimi cinque anni (sia che tu scelga di frequentare un’università sia che tu scelga di entrare nel mondo del lavoro), a patto che andiate a vivere tutti in una stessa casa da me acquistata e arredata da una professionista in fatto di design di interni.

Ricordati che puoi benissimo scegliere di non avere nulla a che fare con me nonostante tu accetti la mia proposta e che io sarò disponibile se vorrai conoscermi.

Ovviamente, i soldi arriveranno solo se sarete disposte ad accettare tutte e cinque.

Attendo con ansia la tua risposta, accompagnata se possibile dal tuo colore preferito e da quale sia la tua passione più grande, per poterti dedicare una stanza nella casa.

Con affetto,

 

Colei che ti ha portato in grembo per nove mesi (o quasi)

Laura

   
 
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