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Autore: queenjane    06/01/2019    2 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Luois mi aveva fatto la sua proposta di matrimonio, io lo avevo accettato, ci eravamo fidanzati e sposati a stretto giro, poche, intense settimane avevano preceduto le nozze nel giugno 1913. Quello che ad Olga non era andato giù era stato il fatto compiuto, che non avessi tirato fuori un solo fiato, una decisione importante e io tacevo, riteneva che fossimo amiche e tanto le raccontavo dei nastri e non di quei pensieri e decisioni importanti? Aveva ragione, io ero in torto, posso solo affermare che mi vergognavo, mi ritenevo indegna, una gramigna, un cuculo indegno di immeritati privilegi. E colma di rancore, una sorda rabbia che era esplosa e tracimata .. che dire della litigata epica, tremenda che avevo avuto con mia madre? Ho brividi anche adesso a ripensarci.

Il viso della principessa Ella era color brace, i suoi squisiti lineamenti erano contratti da un’ira funesta, devastante, che la rendevano dura, vecchia e tesa, contratta come la zarina quando era preoccupata per Alexei, quando realizzai era troppo tardi, l’amore per lo zarevic e mia madre era stato obliato da quella rabbia, quella ribellione, a Dio, alla sorte, a tutti, arrogante fino alla mia ultima stilla. “Sei solo una ragazzina e lui ti ha fatto girare la testa, per non dire peggio.”
“No.”
“Tu non sai nulla dell’amore e hai letto troppo, impara questa lezione, figlia mia, che di rado una principessa si sposa per sentimento.” Lezioni apprese quando era una giovane principessa, imparate, a un duro prezzo, scacciando la rabbia e il dolore, era giovane, bella, innamorata, il mondo era dorato e poteva appartenerle, e così non era stato, si era piegata e quasi spezzata.
“Lo so” poche sillabe,  cercavo di controllarmi, prima che la marea nera della rabbia mi travolgesse, lasciandomi svuotata e senza controllo.
“Ragazzina, potrei mandarti in collegio, chiuderti in casa e rovinargli la carriera .. Lo sai bene che il matrimonio di una principessa va gestito .. “ Cercò le parole appropriate, di essere conciliante, parlavo con lei che suo marito si sarebbe adeguato alle sue determinazioni, lo sapevamo entrambe, le sue mani disegnavano armate di angoscia “Senza essere preda di un capriccio, una emozione.” Ragazzina, mi aveva chiamato, per non dire un insulto.
“In sintesi, un affare da far sbrigare a chi più ha esperienza di me. .. dico bene, Madre? Signora Madre”In genere la chiamavo Mama, all’inglese, o Maman, non so  se registrò il cambiamento formale, o forse dopo, poi, in quei momenti era troppo in collera.
“Esatto. Le cose vanno così”
“E per finire come voi e il principe Raulov, uniti di malavoglia, Signora Madre”La stoccata che fece irrigidire Ella, vennero in mente ad entrambe anni duri, di maltrattamenti e sevizi, io  e lei, adesso eravamo schierate l’una contro l’altra.”Ma io voglio sposarlo, punto e basta.” Lo schiaffo partì, immediato, il mio viso divenne una gelida maschera, le iridi strette a fessura, dura e determinata.
“Tuo padre..”
“Il mio presunto padre. Signora Madre.”
“Cosa?“ quello era il momento di sferrare il colpo.
“Ho scoperto le vostre lettere e ho appurato, a diciotto anni, come la mia vita sia solo una menzogna, adesso capisco perché non mi quasi mai .. tollerato, capisco. Dimostratemi che sbaglio, madre. Signora Madre “ Scansando dalla sua mano tesa.
Catherine ..
CATHERINE..
“Molto bene e cosa vorresti concludere?” Annaspando, senza negare, quindi era la verità, aveva raccontato bugie a tutto il mondo, ma non a sua figlia, non in quel momento, chi tace acconsente, riflettei,  benvenuta nel club dei bastardi, Catherine, lo sapevo e mi faceva male. Le cicatrici che avevo sulla schiena, tornarono a bruciare, come se Raulov mi avesse preso a scudisciate il giorno prima, le avevo prese per lei, ed invece erano trascorsi due anni. Nessuna pietà. Per ambedue..
“Sposarlo, punto e basta, voi non dovete interferire. Signora Madre.”
“Eccoci al melodramma.. Comunque,  visto che credi che io sia l’ultima persona che debba impacciarsi, chiariamo due concetti.  Mi  auguro che tu non sia incinta.. “ ero una bastarda, mica una puttana.. “ No, sei appassionata ma non avventata, voglio sperare, comunque potresti scoprire che senza dote non ti vuole. Che ti prenda, solo con i vestiti che hai addosso, un regalo, visto che non hai contanti. Nemmeno un copeco” anche lei sapeva essere crudele e devastante, lo apprendevo senza alcuno stupore.
“Andrei via lo stesso, Signora Madre, con o senza lui, i bastardi non meritano nulla, no? Sono finiti i tempi di Felipe de Moguer, nato da un Fuentes,  il nostro grande antenato”Mi inchinai e presi congedo senza permesso, mentre Ella rimaneva immobile, apprendendo il peso del passato, dei trascorsi egoismi e della lussuria, il mio disprezzo, come pure aveva disprezzato lei sua madre, pur variando i motivi.
E avrei (ri)conosciuto e amato un Fuentes… Il ciclo che si chiudeva, una battaglia terminata, ancora e di nuovo avrei creduto nell’eternità.


Dopo lo scontro, la cortesia formale e le frasi di prammatica, buongiorno, buonanotte, passatemi il sale, salvarono dal silenzio a tavola, ma se Ella entrava in una stanza, io ne uscivo, dopo essermi inchinata o stavo barricata nel mio appartamento, salvo poi mollare tutto e andare nell’alloggio dei Raulov a Carskoe Selo, un fait accompli.
Mio fratello percepiva la tensione, e venne sgridato da entrambe, invitato a farsi gli affari suoi, che erano cose da grandi e stesse zitto, guai a lui se riferiva qualcosa a qualcuno, entrambe minacciammo di picchiarlo e il bambino dedusse che le donne erano davvero strane, ma lui che colpe aveva. Tuttavia non osò far uscire un solo fiato, diplomatico e discreto come R-R suo zio, povero Sasha.
E povera Ella, da una parte, una figlia come me era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, cercava di trovare un bilanciamento, e tanto comprese che me ne sarei andata a prescindere, non scherzavo.
Ella parlò con Nicholas.
“Non hai negato.”
“ Non potevo, Nicky, davvero, ho mentito tutta  la vita, ma.. non ce l’ho fatta. Non ha capito però ..  chi fosse il suo padre naturale.”
“Prenderò informazioni su questo francese .. poi Ella? Vuoi che lo faccia espellere dalla Russia.. o.. ordini controlli, potrebbero scappare.”
“È innamorata, Nicky, o pensa di esserlo. Verrà da te, per convincerti a convincermi.”
“Perdonami, Ella.”
“Non  è colpa tua, anzi. Se ne andrà Nicky, quindi tanto vale salvare il salvabile e .. ha il coraggio che io non ho avuto. Per me e te .. non era possibile, per una ragione o l’altra, inutile rinvangare il passato”Percepiva il respiro salato di lui tra i capelli, mentre la abbracciava.
“ Di  un principe si sposa per amore, Ella.”
“Ma nostra figlia sì. Voglio che abbia questo dono.. di sposarsi per amore.”
“ Così  sia, Ella.  Ma forse non è amore.”
“Loro credono di sì e tanto basta.. possiamo noi definire l’amore mio zar?”
“ Sono tuo, Ella. Ricordalo. Oggi come allora. “ tornava ad essere ed era giovane, bella, innamorata, il mondo era dorato e poteva appartenerle, e così non era stato, voleva lei e voleva lui, lo volevano entrambi, che almeno la loro figlia si sposasse per amore, dono che il destino e i loro genitori non avevano loro riservato.
10 aprile 1913, il giorno dell’udienza presa al volo con lo zar, oscillavo tra rabbia, orgoglio e passione, un ribollire di sensazioni che mi lasciava esausta, come i dubbi che mi rodevano.
Non sarei andata dalla zarina, le riserve che aveva verso mia madre potevano essere una arma a due tagli. Per Alessandra, il matrimonio era il destino migliore per una donna, ma io non volevo esserle debitrice, o, peggio, che si rifiutasse di aiutarmi, dato che asseriva che un figlio deve obbedire sempre ai genitori. Peraltro, si sarebbe convinta di avere avuto sempre ragione, che ero davvero una ribelle, una gramigna. E avrei  vestito la mia maschera, parlato con lo Zar.
In fondo, avevo già intuito.
E, a mia estrema difesa, rilevo solo che non per una contorta, strana forma di amore e orgoglio non volevo coinvolgere altri, finanche Olga e Alexei, le persone che più amavo, in quella scacchiera devastante.
“E’ un piacere vederti, Catherine, come stai?
“Bene, Maestà”
“Quanto siamo formali, sai che non importa.. Cosa devi dirmi di particolare?
“Che ho bisogno del vostro aiuto.” Diretta e concisa, la faccia tosta non mi faceva difetto, a quel punto giocai a carte scoperte, senza giri di parole.
“Per ..?”
“Convincere mia madre a rivedere le sue posizioni. Mi sono innamorata, Maestà, e vorrei sposarmi, il prima possibile, lui si è proposto e io lo ho accettato.”
“E lei non è d’accordo“Una diagnosi esatta.
“Io sono innamorata di Luois de Saint Evit, non mi sposa per interesse, anche se potrebbe parere. Siete il mio padrino di battesimo, mi avete sempre detto che per qualsiasi cosa potevo rivolgermi a voi e .. desidero questo.” A posteriori, so di avere avuto una arroganza che poteva essere oltraggiosa, da ciarlatana e imbonitrice.
Cadde il silenzio, lui accese una sigaretta e le volute serpentine si innalzarono tra i libri e le boise ries verdi, il suo studio privato ornato da ritratti di famiigla e dominato dall’elegante scrittoio. La barba castana, ove batteva il sole, si accese di riflessi color mogano, come accadeva ai miei capelli per lo stesso fenomeno, strano che non vi avessi mai badato, come alle piccole rughe che aveva sul viso, intorno a occhi e bocca, leggere sulla fronte, era invecchiato tutto insieme? Distante anni e minuti scintillanti dal giovane principe ereditario che aveva ammaliato mia madre e la zarina, il coscienzioso zar di quei tempi. Marito di una moglie che dopo la nascita di Alessio, emofiliaco e fragile, si puniva per averlo generato, richiudendosi in lacrime, isteria e preghiere, per riscontare quel peccato, arroccata nella sua disperazione, quando si congiungevano era una fredda, burocratica faccenda, non l’incontro di due anime gemelle, “io ti amo”, scriveva la zarina all’inizio del loro matrimonio, parole che parevano racchiudere la sua vita e non era, la loro esistenza era un reciproco calvario.
“ A me? Cioè, perché sei venuta da me?”
Rimasi in silenzio, gli occhi fissi, senza abbassare lo sguardo e capii che Ella mi aveva fregato, mi aveva preceduto, una intuizione senza prove, come una folle idea che mi rimbalzava nel cervello da molte settimane e che soffocavo sul nascere, inorridita.
You’re the Phoenix, the Tzar’s secret daughter, you Know, once and again.
“Ho promesso, principessa, le promesse vanno sempre onorate, solo rispondi sinceramente a questo. Sei convinta, di tutto il cuore.”
“Si. Non è un capriccio, una mera infatuazione, anche se ho 18 anni, lui circa dieci in più, è cattolico e io ortodossa..2
“E via così. Una volta ti ho detto che possiedi coraggio, che avresti trovato la tua strada e .. Hai il mio consenso, fanne buon uso. “
“Grazie. GRAZIE”
Con poca principesca dignità gli buttai le braccia al collo, mi baciò sulla guancia, poi sancì che era il caso di festeggiare.
“Posso usare il telefono, io dovrei dirlo a ..”
“Accomodati, principessa, io esco.”
La sua risata passò la porta mentre componevo un certo numero, l’interno diretto dell’ufficio del mio fidanzato all’ambasciata.
 
“Luois, je suis moi..”
“Catherine .. Mon amour. 
“Oui, il a dit oui, je serai ta femme.” 
“Catherine ?Je t’aime.
“Moi aussi, je t'aime. Je t'aimerai pour toujours.!
 
Lo avevo voluto e la passione sarebbe sbocciata, mi voleva tutta intera, corpo e anima.. avevo osato e vinto,  come la principessa Ella.
Sei come tua madre.. ora e sempre.
In fondo, Alessandra aveva ragione, pensavo solo a me stessa.
Variava l’equazione, il risultato era quello.
E ci siamo intese poi nella fine, peccato nel ritardo.
 
Quando uscii dallo studio, capii che il lieto annuncio, pur se in via informale era stato dato.
Maria Nicolaevna mi abbracciò, lei sognava da un pezzo i figli e il matrimonio, in via traversa era contenta per me,  Tatiana mi strinse il braccio e chiese degli addobbi, e di poter disegnare il vestito da sposa, Anastasia voleva fare la damigella e Alessio chiese se era il caso di dover vestire l’uniforme.
Alix sorrideva. Sghemba, dal suo divano, accanto a  lei Anna Vyribova che osservava il mio corpo snello, da vergine, lei che era stata sposata e rimaneva sempre vergine, che le nozze non erano state consumate, se non aveva giaciuto con Rasputin, cui era devota, si malignava di quello e molto altro.
Olga evitò di toccarmi, fece le congratulazioni e brindò alla mia.
Sapevo di averla ferita a morte, avevo deciso a capo fitto, senza parlare con lei.
L’avevo esclusa e messa all’angolo.
Ero come mia madre, pensavo solo a me stessa.
Come Giuda, l’ho rinnegata e tradita, lei mai.
 
Dai quaderni di Olga Romanov alla principessa Catherine: “ .. scrivo mentre attendiamo di andare a Ekaterimburg, i nostri genitori e Marie ci hanno preceduto, che Alessio non sta bene e non può ancora muoversi. La mia insonnia è ormai radicata, così che continuo ad annotare. Mio padre uscì dallo studio, dando il lieto annuncio. Rimasi di sale, poi salì una grande rabbia. Non eri una mia proprietà, mai lo sei stata, avevi diritto ai tuoi segreti, ma che ti ritrovassi fidanzata e presto sposa era una sorpresa .. INATTESA. E, immensa, la delusione di esser stata tagliata fuori da un avvenimento importante della tua vita, di non aver partecipato emotivamente alla tua scelta di sposarti, te che dicevi di non volerlo fare. Non eri tanto coerente, credimi. Ma oggi so che quando una persona soffre ben di rado si cura degli altri, una lezione che ho ben imparato, fino a renderti libera
The Phoenix and her selfness, Alexei, my hero. 
   
 
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